Schede di fattibilità degli interventi

OP10.01- Intervento n°79

Intervento n°79 OP10.01

Tipologia intervento:

Variante alla S.R. 2 Cassia tra Monsindoli e Isola d'Arbia - lotti 1-2 "Nuova Cassia"

Geomorfologia:

Depositi alluvionali attuali, depositi eluvio culluviali, aree interessate da deformazioni superficiali

MOPS:

-

Pericolosità geologica:

Pericolosità geologica media (G.2), Pericolosità geologicaelevata (G.3)

Pericolosità sismica locale:

-

Pericolosità idraulica:

Pericolosità idraulica bassa (I.1), Pericolosità idraulica media (I.2), Pericolosità idraulica elevata (I.3), Pericolosità idraulica molto elevata (I.4)

Fattibilità geologica:

CLASSE FG2, CLASSE FG3

Fattibilità sismica:

-

Fattibilità idraulica:

CLASSE FI1, CLASSE FI2, CLASSE FI3

Classe G2 di FATTIBILITÀ GEOLOGICA. L'area non presenta particolari condizionamenti di carattere geomorfologico-geologico-geotecnico; i requisiti di attuazione dell'intervento sono indicati in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio ai sensi del D.M. 17/1/2018 e D.P.G.R. 9/7/2009 n. 36/R. Gli interventi non dovranno peggiorare le condizioni ed i processi geomorfologici presenti.

Classe G3 di FATTIBILITÀ GEOLOGICA. La realizzazione di interventi di nuova edificazione o di nuove infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza. Qualora siano necessari interventi di messa in sicurezza, dovranno essere predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio; gli interventi non dovranno pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti né limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e/o la manutenzione delle opere di messa in sicurezza; le opere di consolidamento dovranno essere collaudate e certificate. Potranno essere attuati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area; di questo dovrà essere dato atto nel procedimento amministrativo relativo al titolo abilitativo all'attività edilizia.

Per la classe I1 di FATTIBILITÀ IDRAULICA non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.

Per la classe I2 di FATTIBILITÀ IDRAULICA. non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia. Al fine di perseguire un maggiore livello di sicurezza e comunque non peggiorare quello esistente, nella realizzazione degli interventi dovranno comunque essere presi degli accorgimenti relativamente ad una corretta regimazione delle acque superficiali ed all'assetto del reticolo idrografico.

Classi I3 di FATTIBILITÀ IDRAULICA. Dal punto di vista idraulico l'intervento interferisce, tramite opere sovrappassanti, con la fascia di tutela dei 10 m dal ciglio di sponda delle aste idriche TS8158 (T. Tressa), TS8261 (rif. art.3 "Tutela dei corsi d'acqua" LR 41/2018). Per la realizzazione dell'intervento dovranno essere ottenute le autorizzazioni dall'autorità idraulica competente.

L'attraversamento numero 1 (Figura 26 3) è realizzabile ai sensi dell'art.3 della LR 41/2018, garantendo l'applicazione delle NTC2018, allo stato attuale il tirante idraulico per Tr200 è pari a 194.83m s.l.m. L'intervento di progetto dovrà garantire una portata di deflusso per evento con Tr200 pari a 59.70 mc/sec.

L'attraversamento numero 2, (Figura 26 3), è realizzabile ai sensi dell'art.3 della LR 41/2018, garantendo l'applicazione delle NTC2018, allo stato attuale il tirante idraulico per Tr200 è pari a 193.20m s.l.m. L'intervento di progetto dovrà garantire una portata di deflusso per evento con Tr200 pari a 10.32 mc/sec, è inoltre possibile realizzare l'intervento nelle zone fuori alveo che interferiscono con le aree allagate dovute ad alluvioni frequenti e poco frequenti ai sensi dell'art. 13 della LR41/2018 facendo sì che siano mantenute le quote di progetto derivanti dalle indicazioni sopra specificate.

Tutela dei 10 ml dai corsi d'acqua di cui all'art. 3 della LR 41/18 definiti su reticolo idrografico e di gestione della Regione Toscana

Parte dell'area ricade in P3 di PGRA, pertanto tutti gli interventi sono soggetti alle condizioni riportate nella stessa Disciplina di Piano per le aree a pericolosità da alluvione elevata

Parte dell'area ricade in P2 di PGRA, pertanto tutti gli interventi sono soggetti alle condizioni riportate nella stessa Disciplina di Piano per le aree a pericolosità da alluvione media

Parte dell'area ricade in P3a (ex PFE) di PAI, pertanto gli interventi sono attuabili a condizione che al momento del rilascio del permesso a costruire siano rispettati anche gli obblighi di cui all'art.14 delle Norme di Piano ex Bacini Regionali Ombrone, Toscana Costa e Toscana Nord e gli obblighi di cui all'art.9 della Disciplina di Piano del Progetto PAI "dissesti geomorfologici" dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale

L'intervento è caratterizzato dalla presenza della classe 2 di sensibilità degli acquiferi - Vincolo medio. A tal riguardo, nella realizzazione degli interventi dovranno essere rispettate le condizioni di cui al paragrafo 10.1.3 "Disciplina delle aree sensibili di classe 2" di cui alla disciplina del PTCP di Siena.

Ultima modifica 26/07/2022 - 11:01