Schede di fattibilità degli interventi

ID02.05- Intervento n°37

Intervento n°37 ID02.05

Tipologia intervento:

Intervento diretto in Via E.Fontebranda – ex Sardigna

Geomorfologia:

depositi alluvionali attuali, Franosità diffusa

MOPS:

Zone stabili suscettibili di amplificazioni locali (Z13, Z14), Zone di attenzione per instabilità di versante attiva (FR_A)

Pericolosità geologica:

Pericolosità geologica media (G.2), Pericolosità geologica elevata (G.3), Pericolosità geologica molto elevata (G.4)

Pericolosità sismica locale:

Pericolosità sismica locale media (S.2), Pericolosità sismica locale molto elevata (S.4)

Pericolosità idraulica:

Pericolosità idraulica bassa (I.1)

Fattibilità geologica:

CLASSE FG2, CLASSE FG3

Fattibilità sismica:

CLASSE FS2, CLASSE FS3

Fattibilità idraulica:

CLASSE FI1

Classe G2 di FATTIBILITÀ GEOLOGICA. L'area non presenta particolari condizionamenti di carattere geomorfologico-geologico-geotecnico; i requisiti di attuazione dell'intervento sono indicati in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio ai sensi del D.M. 17/1/2018 e D.P.G.R. 9/7/2009 n. 36/R. Gli interventi non dovranno peggiorare le condizioni ed i processi geomorfologici presenti.

Classe G3 di FATTIBILITÀ GEOLOGICA. La realizzazione di interventi di nuova edificazione o di nuove infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza. Qualora siano necessari interventi di messa in sicurezza, dovranno essere predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio; gli interventi non dovranno pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti né limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e/o la manutenzione delle opere di messa in sicurezza; le opere di consolidamento dovranno essere collaudate e certificate. Potranno essere attuati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area; di questo dovrà essere dato atto nel procedimento amministrativo relativo al titolo abilitativo all'attività edilizia.

Classe S2 di FATTIBILITÀ SISMICA. Non è necessario indicare condizioni di fattibilità specifiche per la fase attuativa o per la valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia. I requisiti di attuazione dell'intervento sono indicati in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio ai sensi del D.M. 17/1/2018 e D.P.G.R. 9/7/2009 n. 36/R.

Pericolosità geologica G4, pericolosità sismica S4 e pericolosità geologica G3 definita come area di influenza della G4. Nella porzione dell'intervento ricadente in tali classi di pericolosità, la fattibilità risulta 3 condizionata alla destinazione d'uso a verde non attrezzato, orti e giardini.

Per la classe I1 di FATTIBILITÀ IDRAULICA non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.

Parte dell'area ricade in P4 (ex PFME) di PAI, pertanto gli interventi sono attuabili a condizione che al momento del rilascio del permesso a costruire siano rispettati anche gli obblighi di cui all'art.13 delle Norme di Piano ex Bacini Regionali Ombrone, Toscana Costa e Toscana Nord e gli obblighi di cui all'art.7 della Disciplina di Piano del Progetto PAI "dissesti geomorfologici" dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale

L'intervento è caratterizzato dalla presenza della classe 2 di sensibilità degli acquiferi - Vincolo medio. A tal riguardo, nella realizzazione degli interventi dovranno essere rispettate le condizioni di cui al paragrafo 10.1.3 "Disciplina delle aree sensibili di classe 2" di cui alla disciplina del PTCP di Siena.

Per al realizzazione degli interventi dovrà essere certificata l'assenza di contaminazione mediante la redazione di un Piano di indagini e la conseguente esecuzione di accertamenti ambientali effettuati sotto controllo dell'ARPAT e della Regione che attestino il non superamento delle Concentrazioni di soglia di contaminazione (CSC) come definite dal Dlgs n.152/2006. Il livello di approfondimento del Piano di indagini sarà commisurato alla tipologia effettiva delle pregresse attività condotte nel sito interessato.

Ultima modifica 26/07/2022 - 11:01