Schede di fattibilità degli interventi

ID06.02- Intervento n°34

Intervento n°34 ID06.02

Tipologia intervento:

Intervento diretto - riconversione ex marmifera - Viale P.Toselli

Geomorfologia:

Terreni di riporto, depositi alluvionali attuali

MOPS:

Zone stabili suscettibili di amplificazioni locali (Z13)

Pericolosità geologica:

Pericolosità geologica media (G.2), Pericolosità geologica elevata (G.3)

Pericolosità sismica locale:

Pericolosità sismica locale media (S.2)

Pericolosità idraulica:

Pericolosità idraulica bassa (I.1), Pericolosità idraulica media (I.2), Pericolosità idraulica elevata (I.3)

Fattibilità geologica:

CLASSE FG2, CLASSE FG3

Fattibilità sismica:

CLASSE FS2

Fattibilità idraulica:

CLASSE FI1, CLASSE FI2, CLASSE FI3

Classe G2 di FATTIBILITÀ GEOLOGICA. L'area non presenta particolari condizionamenti di carattere geomorfologico-geologico-geotecnico; i requisiti di attuazione dell'intervento sono indicati in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio ai sensi del D.M. 17/1/2018 e D.P.G.R. 9/7/2009 n. 36/R. Gli interventi non dovranno peggiorare le condizioni ed i processi geomorfologici presenti.

Classe G3 di FATTIBILITÀ GEOLOGICA. La realizzazione di interventi di nuova edificazione o di nuove infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza. Qualora siano necessari interventi di messa in sicurezza, dovranno essere predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio; gli interventi non dovranno pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti né limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e/o la manutenzione delle opere di messa in sicurezza; le opere di consolidamento dovranno essere collaudate e certificate. Potranno essere attuati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area; di questo dovrà essere dato atto nel procedimento amministrativo relativo al titolo abilitativo all'attività edilizia.

Classe S2 di FATTIBILITÀ SISMICA. Non è necessario indicare condizioni di fattibilità specifiche per la fase attuativa o per la valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia. I requisiti di attuazione dell'intervento sono indicati in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio ai sensi del D.M. 17/1/2018 e D.P.G.R. 9/7/2009 n. 36/R.

Per la classe I1 di FATTIBILITÀ IDRAULICA non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.

Per la classe I2 di FATTIBILITÀ IDRAULICA. non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia. Al fine di perseguire un maggiore livello di sicurezza e comunque non peggiorare quello esistente, nella realizzazione degli interventi dovranno comunque essere presi degli accorgimenti relativamente ad una corretta regimazione delle acque superficiali ed all'assetto del reticolo idrografico.

Classe I3 di FATTIBILITÀ IDRAULICA. Una modesta porzione dell'area d'intervento ricade in classe di pericolosità idraulica I.3 corrispondente a "aree a pericolosità per alluvioni poco frequenti", come definite all'art. 2 della L.R. 41/2018. La fattibilità dell'intervento è subordinata alla realizzazione di opere in sopraelevazione di cui all'art. 8, comma 1, lettera c) della LR 41/2018, senza aggravio delle condizioni di rischio in altre aree. Le modellazioni idrauliche condotte (Rif. "T. Riluogo intermedio - EPA SWMM") hanno consentito di valutare il tirante idraulico massimo per Tr 200 anni, che, all'interno della porzione di territorio d'interesse, è pari a 239.40 m s.l.m. con un battente massimo nell'area pari a circa 0.83 m (ottantatre centimetri). Gli interventi edilizi potranno quindi essere realizzati a condizione che sia costruito un rilevato con piano di imposta a quota 240.53 m s.l.m. tale da garantire un franco di sicurezza sul battente duecentennale pari ad almeno 30 cm. Il volume occupato dall'eventuale rilevato non interrompe la principale linea di deflusso idraulica e la sua estensione è inferiore al 2% rispetto all'area allagabile contermine, per cui non ci sono le condizioni di aggravio del rischio in altre aree. Qualora si intenda utilizzare l'area senza le misure di prevenzione idraulica, nella stessa allo stato attuale è possibile realizzare un'area a verde non attrezzato. Qualora si intenda destinare l'area a parcheggio, questo è realizzabile ai sensi dell'art. 13 comma 4 lettera b) nel rispetto delle condizioni di messa in sicurezza idraulica sopra riportate o in alternativa che siano previste le misure preventive atte a regolarne l'utilizzo in caso di eventi alluvionali (apposita segnaletica verticale che vieti il transito durante allerta meteo arancione o rossa e durante un evento esondativo, dossi anti trascinamento dei veicoli …)

Parte dell'area ricade in P2 di PGRA, pertanto tutti gli interventi sono soggetti alle condizioni riportate nella stessa Disciplina di Piano per le aree a pericolosità da alluvione media

Per al realizzazione degli interventi dovrà essere certificata l'assenza di contaminazione mediante la redazione di un Piano di indagini e la conseguente esecuzione di accertamenti ambientali effettuati sotto controllo dell'ARPAT e della Regione che attestino il non superamento delle Concentrazioni di soglia di contaminazione (CSC) come definite dal Dlgs n.152/2006. Il livello di approfondimento del Piano di indagini sarà commisurato alla tipologia effettiva delle pregresse attività condotte nel sito interessato.

Ultima modifica 26/07/2022 - 11:01