EX SARDIGNA- SCHEDA PROGETTO TU 3

SEZIONE I - Profili generali dell'intervento

L'area in oggetto è situata in Strada Esterna di Fontebranda, ed è attualmente occupata da edifici a destinazione produttiva in disuso. L'intervento prevede il recupero dell'area con l'insediamento di funzioni compatibili con il tessuto esistente. Previa demolizione dei manufatti esistenti, sono previste le seguenti destinazioni: residenziale, commerciale e direzionale.

SEZIONE II - Riferimenti quantitativi

TAB. 1 - Dimensionamento complessivo
  Superficie Unità mis.
Superficie Territoriale 5665 mq
Dotazioni Pubbliche min 165 mq
Verde privato 1895 mq
Superficie Fondiaria max 3605 mq
TAB. 2 - Dotazioni pubbliche o di uso pubblico minime da garantire
  Superficie Unità mis.
Mobilità pedonale (Mh) 165 mq
TAB. 3 - Prescrizioni inerenti il verde privato
  Superficie Unità mis.
c - Verde complementare (Vc) min 1895 mq
TAB. 4 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: aspetti generali
  Superficie Unità mis.
Superficie Fondiaria max 3605 mq
Lotti 1 n.
Superficie Utile Lorda max 3260 mq
di cui di nuova edificazione 500 mq
di cui di recupero 2760 mq
Superficie Utile Lorda residenziale max 2500 mq
Superficie Utile Lorda direzionale/commerciale max (Tb1), (Tb2), (Tc1) 760 mq
Edifici max 3 n.
Alloggi max 24 n.
Piani fuori terra max 3 n.
Piani interrati o seminterrati max 2 n.
Tipologia linea  
Altezza max a valle 10,7 m
Distanza dai confini vedi prescrizioni m
Distanza dalla strada vedi prescrizioni m

SEZIONE III - Dotazioni pubbliche e di verde privato da garantire: prescrizioni

Prescrizioni per le dotazioni pubbliche e di uso pubblico

- Realizzazione, all'interno del lotto, di un marciapiede di almeno 2 metri di larghezza lungo Strada Esterna di Fontebranda di accesso al complesso residenziale ed alle attività commerciali poste al piano terra degli edifici.

Prescrizioni per il verde privato

- Area in cui si prevede il mantenimento delle essenze arboree esistenti ed il loro reintegro con la piantumazione di essenze vegetali autoctone; in tale area non è consentito alcun tipo di edificazione ad eccezione di opere di consolidamento del terreno preferibilmente a basso impatto ambientale.

Nella realizzazione delle trasformazioni è da prevedersi l'impianto anticipato della vegetazione arborea di progetto (pre-verdissement) con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività di cantiere.

SEZIONE IV - Prescrizioni e indicazioni progettuali per gli interventi edilizi

L'intervento prevede la riqualificazione dell'area tramite la demolizione degli edifici esistenti e la realizzazione di un complesso residenziale dotato di attività commerciali ed uffici. La nuova edificazione dovrà essere concentrata nella porzione del lotto compresa tra il declivio del terreno a sud e Strada Esterna di Fontebranda; in considerazione della presenza dell'edificio residenziale ad ovest, la distanza dei nuovi fabbricati da tale confine dovrà essere di almeno 5,50 metri.

Distanza del fronte principale dell'edificio dalla strada pari ad almeno 4 metri. La profondità di un eventuale porticato posto sul fronte strada non verrà computata ai fini della distanza dalla strada. In ogni caso resta confermata la larghezza minima netta di metri 2 del marciapiede.

La SUL da destinare a commercio e/o direzionale dovrà essere localizzata esclusivamente al piano terra degli edifici.

La progettazione dovrà favorire l'articolazione volumetrica degli edifici e la loro distribuzione all'interno del lotto con un disegno che permetta l'allineamento alla strada ed il collegamento fra i vari blocchi. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla soluzione architettonica prevista, sul retro degli edifici, per il raccordo con il declivio del terreno.

Le coperture potranno essere previste a falde inclinate o in piano per l'inserimento degli impianti tecnologici (pannelli solari: fotovoltaici e termici, pompe di calore etc.) opportunamente integrati con la struttura edilizia.

La dotazione minima di parcheggi da garantire per le destinazioni residenziale, commerciale e direzionale, di cui all'art. 40 delle NTA, dovrà essere soddisfatta all'interno del lotto con la realizzazione di opportune aree di sosta sia a raso che nei piani interrati degli edifici. L'autorimessa interrata (max due livelli) potrà essere comune a più edifici, costituendo una piastra unica che potrà in parte fuoriuscire dal terreno costituendo visivamente il basamento dell'edificio; la progettazione dovrà garantire comunque che detti piani interrati ed i relativi collegamenti siano realizzati preservando l'integrità e la funzionalità del fosso tombato presente nell'area d'intervento.

Eventuali opere di sostegno dovranno essere realizzate con sistemi a basso impatto ambientale (terre armate a faccia verde etc.).

Schema progettuale Sezione

SEZIONE V - Fattibilità

Scheda grafica della fattibilità

PREMESSA

Il presente studio ha per oggetto il recupero di una ex area produttiva con la demolizione di tutti gli edifici esistenti e la riorganizzazione del lotto, ubicato lungo Via Esterna Fontebranda.

Al fine di attribuire una fattibilità all'intervento in oggetto si fa riferimento alle carte di pericolosità del Piano Strutturale approvato, con modifiche ed integrazioni apportate per l'elaborazione del Regolamento Urbanistico.

In particolare la carta geomorfologica è stata cambiata sulla base delle classi di pendenza verificate su una cartografia di maggior dettaglio (CTR 1:2.000 e rilievo topografico dell'area) ed elaborando le classi di pericolosità in considerazione sia delle Norme di Bacino, che del D.P.G.R. n.26/R del 27/04/07.

La Carta di pericolosità sismica è nuova rispetto alle cartografie del P.S., in quanto costituisce un adeguamento al D.P.G.R. n.26/R del 27/04/07. Di seguito si descrivono le suddette pericolosità:

  • - Pericolosità geomorfologica (Pericolosità sismica (secondo la D.P.G.R. n.26/R del 27/04/07): nella zona in): è presente un'area in classe 4 (PFME) che ricade all'interno della zona a verde dell'area di intervento, mentre il perimetro della classe 3 (PFE) occupa sia la zona a verde, che una piccola porzione della superficie fondiaria.
  • - Pericolosità sismica (secondo la D.P.G.R. n.26/R del 27/04/07): nella zona in oggetto sono presenti tre elementi che danno amplificazione sismica locale. Il primo è la presenza di una frana attiva (elemento 1), che dà una classe 4 di pericolosità sismica locale; il secondo è la presenza di depositi granulari sciolti (elemento 9) ed il terzo è la presenza una frana incerta o sepolta (elemento 13), che danno entrambi una classe 3 di pericolosità sismica locale.
  • - Pericolosità idraulica (Pericolosità sismica (secondo la D.P.G.R. n.26/R del 27/04/07): nella zona in): la pericolosità idraulica e la relativa fattibilità sono oggetto di una relazione idrologico-idraulica separata.

Lo scopo del presente studio è quello di verificare la pericolosità dell'area, sovrapposta alla destinazione d'uso, in modo da attribuire una fattibilità all'intervento in oggetto.

PROPOSTA DI RIPERIMETRAZIONE SULLA BASE DELLA CTR 1:2.000

Tenendo conto degli elementi topografici che provengono dalla CTR 1:2.000 è stato possibile apportare delle modifiche ai perimetri che definiscono le classi di pericolosità geomorfologica 2, 3, così che risultano sicuramente più consone rispetto alla situazione reale.

In particolare il limite della classe di pericolosità geomorfologica 3 (PFE) in prossimità di Via Esterna Fontebranda (porzione NE dell'area di intervento), è stato ridefinito spostando tale delimitazione nella parte sovrastante della strada, dove effettivamente inizia il versante sottostante l'abitato di S.Prospero.

L'altra modifica apportata alla classe 3 di pericolosità geomorfologica (PFE) riguarda il versante sottostante il Cimitero del Laterino, in cui tale limite è stato spostato perlopiù verso monte, seguendo le curve di livello che derivano dal rilievo di dettaglio e che definiscono il passaggio dalla superficie sub-pianeggiante al ripido versante.

Resta inalterata la delimitazione dell'area a pericolosità geomorfologica 4 (PFME).

INQUADRAMENTO GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICO-IDROGEOLOGICO

Caratteristiche geologiche

Dal punto di vista geologico nell'area in oggetto affiorano sedimenti di origine marina, che costituiscono la maggior parte dei rilievi collinari di Siena e sono rappresentati da materiali a componente prevalentemente sabbiosa, con notevole presenza di sedimenti più fini limosi e/o argillosi, che talora sono presenti sotto forma di lenti. All'interno di tale sequenza spesso si rinvengono dei livelli di conglomerato, con una continuità perlopiù limitata.

I depositi marini hanno un addensamento da buono ad ottimo e talora presentano una cementazione tale da assumere un aspetto litotide (arenarie).

Nell'area di fondovalle, di cui fa parte una porzione dell'area in oggetto, i materiali sabbiosi sono ricoperti da uno spessore di depositi alluvionali.

Caratteristiche geomorfologiche

La zona in studio fa parte di un'area di raccordo tra una stretta pianura alluvionale ed un rilievo collinare, caratterizzato da una forte acclività, con pendenze che passano bruscamente da classe 6 (0-5%) a classe 1 (>35%).

In pratica il sito in oggetto è compreso tra la valle di Via Esterna Fontebranda e la parte terminale del versante su cui sorge il Cimitero del Laterino.

Dal rilievo allegato al progetto si desume che le quote dell'area di intervento variano da 260 a 266 m s.l.m.

La Carta Geologico-Geomorfologica allegata (Tav.1) mette in evidenza dei fenomeni gravitativi di crollo in varie zone lungo le scarpate che delimitano la valle di Fontebranda. Alcune aree oggetto di fenomeni gravitativi sono già state sottoposte ad interventi di messa in sicurezza, tra cui ultimamente è stato effettuato quello nella pendice al di sopra del Ristorante la Verbena e l'intervento di protezione della scarpata sottostante la Basilica di San Domenico.

Tali fenomeni sono associati a pendenze prossime alla verticale ed alla presenza di vegetazione infestante (anche di tipo arboreo) in corrispondenza dei versanti; si tratta di frane che si presentano normalmente di dimensioni modeste ed in alcuni sporadici casi possono arrivare ad assumere un'estensione significativa.

Dal sopralluogo effettuato è emersa la presenza di un piccolo smottamento alla base della scarpata che delimita l'area di intervento e che comprende un quantitativo di materiale crollato di qualche metro cubo.

Caratteristiche idrogeologiche

Dal punto di vista idrogeologico, dato che i primi metri di terreno sono rimaneggiati e costituiti da terreno di riporto (con uno spessore che arriva fino a 7.20m), probabilmente anche l'ubicazione del livello piezometrico attuale risulta influenzata dal modificato assetto stratigrafico.

In base alle misure effettuate con il freatimetro nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2007, il livello di falda varia da una profondità pari a 5.50 m dal p.c. nel sondaggio più a monte (S1) a 2.40 m nel foro S2bis.

INDAGINI GEOGNOSTICHE E GEOFISICHE

Nell'area in oggetto sono state eseguite due tipologie di indagini dirette, che sono descritte di seguito.

Sondaggi geognostici: hanno permesso di ricostruire un modello stratigrafico del substrato di fondazione e di ottenere i principali parametri geotecnici degli orizzonti di terreno presente.

Carotaggi sismici down-hole: le prove sismiche in foro eseguite hanno permesso di misurare le velocità delle onde "s", mediate nei primi 30 metri di terreno (Vs30) in modo da inserire i terreni indagati in una categoria di suolo di fondazione in base alla nuova normativa sismica.

SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO

Sono stati eseguiti n.6 sondaggi a carotaggio continuo nel periodo compreso tra il 08-01-07 ed il 22-01-07, spinti ad una profondità variabile da 5 a 30 m dal p.c., per un totale di 78 m di perforazione (vedi Tav. 2 ).

Inizialmente erano previsti n.3 sondaggi, di cui 2 di profondità pari a 15 m ed il terzo spinto fino a 30 m dal p.c., in modo da poter successivamente attrezzare il foro per eseguire l'indagine sismica di tipo down-hole.

Nel corso dell'indagine il sondaggio n.2 è stato sospeso per la presenza di notevole quantità di materiale inquinato da idrocarburi e quindi è stato eseguito il foro denominato S2bis ad una distanza di circa 20 m dall'altro.

In seguito all'accertamento dell'esistenza di terreno contaminato si è deciso di eseguire i fori S4 ed S5, ubicati in prossimità di una vecchia cisterna e spinti fino alla profondità di 6-7 m, proprio per verificare l'eventuale presenza di idrocarburi.

Durante l'esecuzione dei carotaggi e compatibilmente con le caratteristiche dei terreni attraversati, sono state eseguite n.7 prove SPT (ASTM D1586), prelevati n.2 campioni ed inoltre 3 dei fori realizzati sono stati attrezzati con piezometro a tubo aperto.

Successione stratigrafica

Mediante l'interpretazione dei sondaggi geognostici realizzati è stato possibile eseguire delle sezioni stratigrafiche che attraversano la zona di intervento e ci permettono di definire la successione litologica dei terreni.

In pratica la successione stratigrafica ricostruita fino alla massima profondità indagata (30 m) è la seguente:

TIPOLOGIA DI DEPOSITO ORIZZONTE LITOLOGIA
  R Terreno di riporto, talora inquinato, costituito da sabbie di color ocra e ghiaie ad elementi arrotondati
SUBSTRATO SABBIOSO A A1 Sabbia limo-argillosa di colore ocra, da addensata a molto addensata
A2 Sabbia limo-argillosa di colore grigio, da addensata a molto addensata
A3 Livelli di ghiaia in matrice limo-sabbiosa

La stratigrafia dell'area risulta piuttosto semplice, dato che è presente un orizzonte superficiale costituito da materiale di riporto, seguito da un substrato di sabbia limo-argillosa, con livelli di ghiaia.

Il terreno di riporto è stato rinvenuto in tutti i sondaggi eseguiti, con uno spessore che va da un minimo in S1 (0.80 m), ad un massimo in S3 (7.20 m). Talora all'interno del riporto è stata trovata la presenza di tracce di inquinamento.

Al di sotto dell'orizzonte R è presente un substrato costituito prevalentemente da sabbia, con una notevole percentuale di limo ed argilla, di colore variabile da ocra a grigio, con un addensamento da buono ad ottimo. In pratica tale materiale è lo stesso che costituisce la scarpata immediatamente a monte dell'area di intervento.

RISULTATI DELLE ANALISI DI LABORATORIO E PARAMETRIZZAZIONE DEI TERRENI

Durante le perforazioni sono stati prelevati 2 campioni in fustella di acciaio, che sono stati fatti pervenire ad un laboratorio di analisi terre specializzato (Laboter), il quale ha eseguito le prove geotecniche, i cui risultati sono riassunti nella sottostante tabella:

SIGLA CAMP.
PROF. (m)
(KN/m3)
Wn(%)
ANALISI GRANULOMETRICA LIMITI DI ATTERBERG (%) TAGLIO DIRETTO
C'(kPa) ?'(°)
ELL (kPa) EDOMETRICA
Eed(Mpa) 100/200 kPa
DESCRIZIONE CAMPIONE
S1C1
11.6-12.2
= 2.15
Wn = 17.8
S= 43.2%
L= 35.7%
A= 21.0%
LL= 22.2
LP= 19.1
IP=3.1
IC=1.4
c'= 8.4
?'= 34
Cu=85.4 Eed =8.5 Sabbia con limo argillosa grigia addensata
S2C1
8.60-9.00
= 2.04
Wn = 19.8
S= 51.4%
L= 29.5%
A= 19.1%
LL= 22.3
LP= 19.9
IP=2.4
IC=1.0
c'= 10.8
?'= 35
Cu=85.4 Eed =10.3 Sabbia con limo argillosa grigia addensata

I due provini analizzati sono stati prelevati nel substrato sabbioso e presentano caratteristiche simili, sia dal punto di vista granulometrico, che dei parametri geotecnici. In pratica si tratta di un materiale sabbioso, con una buona percentuale di sedimento fine (limo e argilla), poco plastico, consistente, con comportamento prevalentemente attritivo.

CAROTAGGI SISMICI DOWN HOLE

Quale ulteriore ausilio alla definizione dei parametri dei terreni interessati dai lavori di progetto, è stata eseguita una caratterizzazione geofisica dei terreni, mediante la quale è stato possibile definire anche la categoria del suolo di fondazione in base alla normativa sismica nazionale.

A tale scopo, in data 29/01/2007 è stato eseguito un carotaggio sismico tipo down-hole, eseguito nel foro del sondaggio S3.

Relativamente alla metodologia di indagine ed al tipo di strumentazione utilizzata è descritta nella relazione tecnica in allegato.

Finalità della prospezione:

Le finalità della prospezione geofisica possono essere così riassunte:

  • - Definire la velocità di propagazione delle onde sismiche P ed SH nel sottosuolo;
  • - Parametrizzare i terreni attraverso misure geofisiche;
  • - Fornire il valore Vs30 utile per la classificazione del terreno nelle varie categorie di suolo, così come previsto dalla nuova normativa sismica.

Interpretazione del sottosuolo indagato:

Mediante l'elaborazione tomografica delle misure sismiche è stato possibile ricostruire la porzione di terreno immediatamente adiacente il sondaggio, come visibile nelle tavole allegate alla relazione geofisica.

Sulla base delle velocità sismiche è stato possibile calcolare, attribuendo ai terreni un valore di densità teorico, i moduli elastici dinamici dei terreni attraversati, i cui risultati sono riportati in appendice nella relazione geofisica.

Tramite la misura delle onde di taglio, per ciascun sondaggio è stato calcolato il valore Vs30, quindi secondo l'Ordinanza P.C.M. 3274 del 20/03/03, adottata anche nelle nuove NTC con D.M. 14/01/08, è stata attribuita la categoria del suolo di fondazione:

SONDAGGIO VS30
m/sec.
CATEGORIA DEL SUOLO DI FONDAZIONE
S3 391 B

Questo valore rappresenta la media della velocità su 30 metri indagati, considerando la seguente successione sismografica:

  • da 0 a 7 m dal p.c. la Vs è pari a 176 m/sec
  • da 7 a 19 m dal p.c. la Vs è pari a 446 m/sec
  • da 19 a 30 m dal p.c. la Vs è pari a 1100 m/sec

Si fa presente che in base alla classificazione sismica della Toscana, approvata con D.G.R.T. n.431 del 19/06/06, il Comune di Siena fa parte della "zona 3s".

CONSIDERAZIONI SULLA VULNERABILITA' DEGLI ACQUIFERI

La porzione sub-pianeggiante dell'area in oggetto, ovvero quella in cui sono previsti gli interventi edilizi, risulta compresa all'interno della classe 2 di sensibilità degli acquiferi, data la presenza di materiali alluvionali.

Dalle misure piezometriche effettuate nell'area in esame risulta essere presente una falda superficiale (quota minima dal p.c. pari a 2,40 m), la cui presenza e profondità può essere influenzata dal fatto che i primi 5-6 metri di terreno sono costituiti da materiale di riporto.

Dato che nella zona in oggetto è stato eseguito un "piano di caratterizzazione" allo scopo di verificare il livello di inquinamento e le misure necessarie per attuare la bonifica dell'area, qualunque considerazione relativa alla vulnerabilità degli acquiferi dovrà essere fatta in seguito a tali approfondimenti di indagini.

DEFINIZIONE DELLA FATTIBILITA' PER L'INTERVENTO IN OGGETTO

Sulla base dei risultati delle indagini geognostiche e geofisiche eseguite, si possono definire le seguenti classi di fattibilità:

FATTIBILITA' GEOMORFOLOGICA: si attribuisce classe 3 (G.3) per l'area a pericolosità geomorfologica 4, dato che in tale zona è prevista una destinazione a verde. In tale zona la fattibilità condizionata significa che prima di realizzare l'intero intervento sarà necessario eseguire la messa in sicurezza del versante sotto il cimitero.

Nell'area destinata a superficie fondiaria, che ricade in piccola parte dentro la classe 3 ed in gran parte dentro la classe 2, si attribuisce una classe 3 (G. 3) di fattibilità con le seguenti prescrizioni che derivano dai risultati dell'indagine geotecnica:

  • - il piano di fondazione dei nuovi fabbricati dovrà intestarsi al di sotto del terreno di riporto che può avere anche un notevole spessore (area prossima al foro S3);
  • - in fase di predisposizione del progetto edilizio, dovrà essere eseguito un monitoraggio della falda acquifera, in modo da completare le analisi relative all'andamento del livello piezometrico rispetto alle misure effettuate tra gennaio e maggio 2007.
  • - tutti gli eventuali interventi ritenuti necessari per limitare interferenze della falda con la struttura interrata in progetto, dovranno preliminarmente essere valutati anche in relazione alle possibili influenze con i manufatti limitrofi (edifici, strada, pozzi...)

Inoltre, dato la distanza limitata tra l'area di intervento e la pendice sottostante il Cimitero del Laterino, interessata da possibili fenomeni gravitativi, si ritiene opportuno vincolare la realizzazione del progetto ad una preventiva messa in sicurezza del versante suddetto.

Il progetto di messa in sicurezza, dovrà attenersi ai criteri del "Piano degli Interventi Strutturali" del Bacino Regionale Ombrone ed essere sottoposto all'approvazione del Comitato Tecnico di Bacino.

All'area destinata a percorso pedonale si attribuisce una fattibilità G.1

FATTIBILITA' SISMICA: si attribuisce classe 1 (S.1) nell'area a pericolosità 4, in quanto, dato che la destinazione d'uso prevista è a verde, non sono necessarie delle indagini sismiche di approfondimento. Nella zona di edificazione, si attribuisce una fattibilità di classe 3 (F.S. 3), in quanto l'indagine sismica è stata realizzata soltanto nell'area dell'edificio posto a NE dell'area di intervento; pertanto si prescrive, in fase di attuazione dell'intervento edilizio, l'esecuzione di indagini geofisiche per valutare l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra alluvioni e bedrock sismico (effetto di amplificazione stratigrafica), in modo da avere una distribuzione omogenea di dati sull'intera area di intervento. Inoltre, data la presenza di una faglia incerta o sepolta che lambisce il settore nord-ovest dell'area di intervento, sarà necessario eseguire uno stendimento sismico proprio in tale area allo scopo di verificare la presenza della struttura tettonica.

All'area destinata a percorso pedonale si attribuisce una fattibilità S.1

Carta geologica e geomorfologica
Legenda della Carta geologica e geomorfologica
Ubicazione indagini geognostiche
Ultima modifica 26/07/2022 - 11:03