ACQUAVIVA- DOSSIER PROGETTUALE VALUTATIVO - ATI N. 9

Stralciato: la disciplina urbanistica continuerà ad essere quella prevista dal regime di salvaguardia, con conseguente applicazione delle disposizioni contenute nel RU adottato in conformità della disciplina del PS e al contempo nel PRG comunale.

Cartografia: le aree d'intervento

SEZIONE I - Profili generali dell'intervento

L'intervento prevede il completamento, a fini residenziali, del nucleo di Scacciapensieri nella parte terminale dei due promontori di Poggio alle Capanne e Colleverde con la realizzazione di due complessi, in parte destinati ad edilizia convenzionata, e l'incremento delle dotazioni pubbliche del quartiere. E' prevista inoltre la riorganizzazione funzionale della viabilità e della sosta pubblica nell'area a valle dell'Ospedale Le Scotte con la realizzazione del primo tratto del secondo stralcio della circonvallazione e del parcheggio a servizio del nuovo Pronto Soccorso.

SEZIONE II - Riferimenti quantitativi

TAB. 1 - Dimensionamento complessivo
  Superficie Unità mis.
Superficie Territoriale 131975 mq
Dotazioni Pubbliche min 38205 mq
Verde privato min 82670 mq
Superficie Fondiaria max 11100 mq
TAB. 2 - Dotazioni pubbliche o di uso pubblico minime da garantire
  Superficie Unità mis.
Viabilità locale (Ma) 2835 mq
Parcheggio di cui al D.M. 1444/'68 (Mbr) 905 mq
Parcheggio di relazione (Mbr) 4500 mq
Verde attrezzato (Va) 4850 mq
Parcheggio di uso pubblico a servizio dell'Ospedale Le Scotte (Mbr) 15840 mq
Viabilità locale, circonvallazione dell'Ospedale Le Scotte (Ma) 9275 mq
TAB. 3 - Prescrizioni inerenti il verde privato
  Superficie Unità mis.
Verde complementare (Vc) min 53110 mq
Verde ambientazione (Vd) min 29560 mq
TAB. 4 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: aspetti generali
  Superficie Unità mis.
Superficie Fondiaria max 11100 mq
Interventi 2 n.
Superficie Utile Lorda max 6000 mq
Edifici max 4 n.
Alloggi max 96 n.
Piani fuori terra max 2 n.
Piani interrati o seminterrati max 2, vedi prescrizioni n.
Tipologia linea, vedi prescrizioni  
Altezza max a valle 14,0 m
Distanza dai confini vedi prescrizioni m
Distanza dalla strada vedi prescrizioni m
TAB. 5 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: le singole aree
  Superficie Unità mis.
Intervento 1
Superficie Fondiaria max 4895 mq
Superficie Utile Lorda max 3750 mq
Edifici max 2 n.
Alloggi max 60 n.
di cui il 35% destinato ad edilizia convenzionata 21 n.
Tipologia linea, vedi prescrizioni  
Piani fuori terra max 2 n.
Piani interrati o seminterrati max 2, vedi prescrizioni n.
Altezza max a valle 14,0 m
Distanza dai confini 0 m
Distanza dalla strada 0 m
Tipo di intervento Piano attuativo  
Intervento 2
Superficie Fondiaria max 6205 mq
Superficie Utile Lorda max 2250 mq
Edifici max 2 n.
Alloggi max 36 n.
di cui il 35% destinato ad edilizia convenzionata 13 n.
Tipologia linea, vedi prescrizioni  
Piani fuori terra max 2 n.
Piani interrati o seminterrati max 2, vedi prescrizioni n.
Altezza max a valle 14,0 m
Distanza dai confini 5 m
Distanza dalla strada 5 m
Tipo di intervento Piano attuativo  

SEZIONE III - Dotazioni pubbliche e di verde privato da garantire: prescrizioni

Prescrizioni per dotazioni pubbliche e infrastrutturali

- Realizzazione di un primo tratto del 2° stralcio funzionale della "Circonvallazione del Nuovo Policlinico delle Scotte", costituito da un tronco stradale di circa 650 m di lunghezza e da una rotatoria di connessione al viale Bracci. La progettazione delle opere stradali così determinate, che dovrà comprendere oltre alla sede stradale anche le necessarie opere d'arte e la risoluzione di eventuali interferenze, deve essere concordata con gli uffici tecnici del Comune di Siena e approvata in conformità al tracciato e al profilo altimetrico del tratto completo della Circonvallazione. La rotatoria di innesto su viale Bracci avrà raggio esterno di 20 m, oltre i marciapiedi di almeno 2.00m; dovrà essere garantita la continuità dei percorsi pedonali e la sicurezza degli attraversamenti in ogni direzione a da ogni lato delle strade. La piattaforma stradale sarà costituita da una sezione tipo E ai sensi del Decreto Min. Infr. Trasp. 5/11/2001, con corsie di 3.50m, banchine di 0.50m e marciapiedi di almeno 2.00m. In attesa della realizzazione del secondo tratto del 2° stralcio funzionale della Circonvallazione, nella parte terminale della strada dovrà essere realizzata un'area per l'inversione di marcia di tutti gli autoveicoli, che potrà essere localizzata anche nell'area del parcheggio.

- Realizzazione di un'area destinata a parcheggio di uso pubblico a servizio del Nuovo Policlinico delle Scotte per complessivi 600 posti auto circa con almeno 2 accessi carrabili e pedonali dalla circonvallazione.

- La progettazione dovrà garantire l'uso di materiali naturali e permeabili almeno per le aree di sosta (posti auto) e zone alberate per l'ombreggiamento e la mitigazione ambientale; ad integrazione delle alberature potranno essere previste delle strutture leggere (legno, metallo etc.) quale copertura degli autoveicoli e sede di impianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili.

- Eventuali opere di sostegno, dovranno essere previste a basso impatto ambientale (terre armate a faccia verde etc.) e privilegiare la sistemazione del suolo a terrazzamenti.

- Nella realizzazione delle trasformazioni è da prevedersi l'impianto anticipato della vegetazione arborea autoctona di progetto (pre-verdissement) con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività di cantiere.

Intervento 1

- Realizzazione di una strada di uso pubblico di collegamento fra le vie Gaetano Donizetti e Antonio Lombardi ed a servizio del complesso residenziale, a doppio senso di marcia della larghezza di 6,5 metri minimo che dovrà essere dotata su entrambi i lati di un'area per la sosta parallela, 2 metri per complessivi 120 posti auto circa e di un marciapiede di 1,5 metri sul lato verso valle. Lungo strada dovranno essere previste, in continuità con la fascia per la sosta parallela, idonee aree destinate alle stazioni ecologiche, opportunamente schermate con siepi ed alberature autoctone.

- Realizzazione di un'area destinata a parcheggio di uso pubblico a servizio del complesso residenziale e ad integrazione delle dotazioni presenti nel quartiere per complessivi 180 posti auto circa comprensivi delle suddette aree di sosta lungo strada.

- Realizzazione di un'area boscata destinata a parco pubblico attrezzato, a servizio del complesso residenziale e del quartiere, messa a sistema con la prevista area a parcheggio per la sosta di relazione. Tale parco dovrà essere attrezzato con arredo pubblico per la sosta pedonale ed il relax e dotato di aree verdi inerbite, dovrà inoltre essere realizzato un percorso pedonale alberato di collegamento con l'area di fondovalle e l'Intervento 2.

Intervento 2

- Realizzazione di una strada di uso pubblico del complesso residenziale, a doppio senso di marcia della larghezza di 6,5 metri minimo che dovrà essere dotata su entrambi i lati di un'area per la sosta parallela a valle e a pettine a monte, per complessivi 40 posti auto circa e di un marciapiede di 1,5 metri sul lato verso valle. Lungo strada dovranno essere previste, in continuità con la fascia per la sosta, idonee aree destinate alle stazioni ecologiche, opportunamente schermate con siepi ed alberature autoctone.

- Realizzazione di un'area destinata a parcheggio di uso pubblico a servizio del complesso residenziale e ad integrazione delle dotazioni presenti nel quartiere per complessivi 70 posti auto circa comprensivi delle suddette aree di sosta lungo strada.

- Realizzazione di un'area boscata destinata a parco pubblico attrezzato, a servizio del complesso residenziale e del quartiere, messa a sistema con la prevista area a parcheggio per la sosta di relazione. Tale parco dovrà essere attrezzato con arredo pubblico per la sosta pedonale ed il relax e dotato di aree verdi inerbite, dovrà inoltre essere realizzato un percorso pedonale alberato di collegamento con l'area di fondovalle e l'Intervento 1

Prescrizioni per il verde privato:

- Nell'area destinata a verde di ambientazione a valle dell'Intervento 1 si prevede il rafforzamento della vegetazione ripariale lungo il Fosso Acquaviva e delle dotazioni boschive di fondovalle con essenze arboree autoctone, in una logica allargata di rete ecologica; lungo la circonvallazione dovranno essere piantumate essenze arboree autoctone, ad alto fusto, per la costituzione di una fascia di mitigazione ambientale e di riduzione dell'impatto acustico derivante dal traffico veicolare.

- Nell'area destinata a verde complementare che comprende la vallecola si prevede il mantenimento della vegetazione esistente, mentre in quella compresa nell'Intervento 2 si prevede la rinaturalizzazione del terreno con la piantumazione di essenze vegetali autoctone in continuità con quelle esistenti.

- Nella realizzazione delle trasformazioni è da prevedersi l'impianto anticipato della vegetazione arborea di progetto (pre-verdissement) con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività di cantiere;

- Eventuali opere di sostegno, dovranno essere previste a basso impatto ambientale (terre armate a faccia verde etc.) e privilegiare la sistemazione del suolo a terrazzamenti.

SEZIONE IV A) - Prescrizioni e indicazioni progettuali per gli interventi edilizi

- La progettazione dovrà rispettare il carattere tipologico e formale del tessuto preesistente, rilevati e avvallamenti del terreno dovranno essere valorizzati e diventare elementi di progetto limitando i movimenti di terra.

- In considerazione dell'accentuata acclività del terreno la progettazione degli edifici dovrà garantire l'articolazione volumetrica digradante a valle; nel primo piano seminterrato è consentita la destinazione residenziale fatto salvo il rispetto delle specifiche normative riportate nel Regolamento Urbanistico e nel Regolamento Edilizio vigente.

Intervento 1

- Realizzazione di uno o più edifici residenziali per un totale di 60 alloggi, allineati al nuovo raccordo stradale, con accesso carrabile preferibilmente situato in prossimità dell'area destinata a parcheggio di uso pubblico. Potrà essere realizzata un'autorimessa interrata comune a uno o più edifici e le coperture potranno essere previste a falde inclinate o in piano per l'inserimento degli impianti tecnologici (pannelli solari: fotovoltaici e termici, pompe di calore etc.) opportunamente integrati alla struttura edilizia. In considerazione dell'esigua profondità del lotto è consentita l'edificazione degli edifici anche in aderenza al previsto marciapiede pubblico.

Intervento 2

- Realizzazione di uno o più edifici residenziali per un totale di 36 alloggi, allineati alla strada di servizio, con accesso carrabile preferibilmente situato nella parte ovest in prossimità dell'area destinata a verde attrezzato. Potrà essere realizzata un'autorimessa interrata comune a uno o più edifici e le coperture potranno essere previste a falde inclinate o in piano per l'inserimento degli impianti tecnologici (pannelli solari: fotovoltaici e termici, pompe di calore etc.) opportunamente integrati alla struttura edilizia.

SEZIONE IV B) - Prescrizioni per la perequazione urbanistica

- Dei 96 alloggi realizzabili, almeno 34 dovranno essere destinati a residenza a carattere sociale (edilizia convenzionata) mediante apposita convenzione da stipulare con l'Amministrazione Comunale.

Schema progettuale

SEZIONE VI la valutazione: livelli di coerenza della trasformazione con i riferimenti vigenti (PS, PTC, Codice dei Beni Culturali)

Prestazioni richieste Valutazione di coerenza
1 Caratteri del Piano
1.1 Aree di trasformazione integrata All'Art. 18. il PS specifica che le aree di trasformazione integrata sono finalizzate alla realizzazione di insediamenti caratterizzati da una molteplicità di funzioni la cui disciplina comporta il ricorso a piani attuativi o, in casi di particolare rilevanza al PCI. A
1.3 Compensazione ambientale Per gli interventi di trasformazione urbanistica soggetti a piani attuativi o a PCI, che prevedono nuovi consumi di suolo il PS prevede all'Art. 32 interventi di compensazione ambientale. Il RU definisce gli aspetti quantitativi e qualitativi delle compensazioni stesse, assicurando una equivalenza tra superfici da urbanizzare e superfici da rinaturalizzare. A
2 Componente strategica
2.1 UTOE N.7 - strategia di sviluppo territoriale Le politiche di intervento si sviluppano intorno a tre assi strategici, che riguardano rispettivamente:
La conferma e il potenziamento della vocazione residenziale, anche al fine di alimentare interventi significativi di riqualificazione edilizia ed urbana, e di bilanciare le contemporanee iniziative finalizzate alla terziarizzazione e allo sviluppo delle attività a carattere direzionale;
Il miglioramento delle condizioni generali di accessibilità attraverso la riorganizzazione del traffico - che dovrebbe ridurre la promiscuità tra flussi di attraversamento e di penetrazione - e alcuni interventi di potenziamento infrastrutturale;
La realizzazione di interventi significativi di incremento dell'offerta di verde pubblico a livello urbano e territoriale, per contribuire alla "ricucitura" di episodi insediativi molto spesso autoreferenziali.
A
2.2 UTOE N.7 - azioni Previsione di un rilevante incremento dell'offerta residenziale. Una quota significativa della offerta aggiuntiva proviene da interventi di recupero sul patrimonio esistente, a testimonianza della centralità assunta, soprattutto in questa UTOE, dalle politiche di riqualificazione.
Per quanto riguarda invece le iniziative in tema di verde pubblico, acquista un indubbio rilievo la scelta di istituire il Parco di Vico Alto, la cui notevole estensione e la particolare configurazione a ciambella si propongono di inquadrare i molti episodi di urbanizzazione contemporanea, diminuendo il loro impatto sotto il profilo paesaggistico.
Per ultimo è il caso di segnalare gli interventi sulla mobilità che puntano a completare e riorganizzare la rete infrastrutturale con interventi di portata relativamente modesta, ma probabilmente di importanza strategica nei termini della loro capacità di risolvere vere e proprie criticità. 'E questo il caso della riorganizzazione funzionale degli svincoli viari nella zona di confine con il Comune di Monteriggioni e, soprattutto, della riorganizzazione della viabilità intorno al Policlinico Le Scotte.
A
3 Componente statutaria
3.1 Invarianti l'area in oggetto non è interessata da invarianti strutturali A
3.2.1 Lo statuto dell'aria (Inquinamento luminoso) Art. 45. Il PS assume gli obiettivi del risparmio energetico nella illuminazione esterna e del contenimento delle emissioni luminose verso l'alto contenuti nella L.R.T. 21 marzo 2000, n. 37. Il perseguimento di questi obiettivi è affidato al Piano Comunale per l'Illuminazione Pubblica (PCIP).
Art. 151. nella la redazione del PCIP e del contenimento dell'inquinamento luminoso nelle ATI vengono applicati i criteri tecnici per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna contenuti nella legge reg. Toscana n. 39/2005 recante "Disposizioni in materia di energia". Seguono le principali prescrizioni.
  • - l'impiego di sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione o comunque di apparecchi illuminanti che consentano un risparmio energetico analogo o superiore;
  • - scelta, per le strade con traffico motorizzato, dei livelli minimi di luminanza e illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439;
  • - esclusione per i nuovi impianti l'adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti, o comunque che emettano un flusso luminoso nell'emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso;
  • - limitazione dell'uso dei proiettori ai casi di reale necessità;
  • - adozione di sistemi automatici di controllo e riduzione o spegnimento dei flussi luminosi in determinate fasce orarie, tenendo conto delle esigenze di sicurezza.
A
3.2.2 Lo statuto dell'aria (Inquinamento acustico) Il PS prevede:
Art. 46, il mantenimento delle soglie di attenzione all'interno dei limiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, con particolare riferimento alla Classificazione acustica del territorio comunale approvata con delibera del Consiglio comunale n. 121 del 30 maggio 2000 e con misure conseguenti inerenti:
  • - la regolamentazione delle attività in deroga ai limiti;
  • - la previsione di specifici requisiti nel Regolamento Edilizio e nel Regolamento di Polizia urbana;
  • - la definizione delle attività soggette a presentazione di valutazione di impatto acustico;
  • - gli interventi di bonifica acustica da prevedere nell'ambito del Piano comunale di risanamento acustico.
Il confort acustico dei nuovi insediamenti è garantito dalle verifiche prescritte all'Art. 49, in particolare le aree interessate da nuove edificazioni in attuazione dei RU sono verificate sotto il profilo del comfort acustico mediante la presentazione obbligatoria di una valutazione di clima acustico, mentre la realizzazione di nuove infrastrutture viarie è subordinata alla presentazione obbligatoria di una valutazione di impatto acustico e, se necessario, alla realizzazione di modellazioni del suolo e schermi vegetali in grado di assicurare agli insediamenti limitrofi, anche di progetto, un comfort acustico coerente con la Classificazione acustica del territorio comunale.
In particolare l'area di intervento rientra per la maggior parte nella classe V (aree prevalentemente industriali) e nella classe IV (aree di intensa attività umana) oltre ad essere interessata dalla fascia di rispetto delle reti viarie esistenti e di progetto.
A
3.2.3 Lo statuto dell'aria (Inquinamento elettromagnetico) Art. 47. il PS assume come obiettivo prestazionale in materia di inquinamento elettromagnetico quello di minimizzare l'esposizione della popolazione. L'obiettivo viene perseguito attraverso il Piano di razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche (PREE) approvato con delibera del Consiglio comunale n. 240 del 23 luglio 2003 ed ai suoi periodici aggiornamenti nonché garantendo un periodico diffuso controllo degli impianti esistenti e la diffusione dei risultati degli stessi. A
3.2.4 Lo statuto dell'aria (Inquinamento atmosferico) Art. 48. il PS assume l'obiettivo di contenere entro i limiti di legge i livelli di inquinamento atmosferico: assicurando l'operatività dei monitoraggi, attraverso misure di controllo degli scarichi in atmosfera sia delle aziende che dei sistemi di riscaldamento civili, attraverso la regolamentazione del traffico, da operarsi attraverso il Piano generale dei trasporti urbani (PGTU), approvato con delibera del Consiglio comunale n. 616 del 25 ottobre 2000 e da adeguarsi in coerenza con le prescrizioni e gli indirizzi contenuti nell'art. 152 delle presenti NTA. A
3.3.1 Lo statuto dell'acqua (Vulnerabilità degli acquiferi) Dal punto di vista della vulnerabilità degli acquiferi l'area non è classificata come sensibile. A
3.3.2 Lo statuto dell'acqua (Pericolosità idraulica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con classe di pericolosità 3 (pericolosità media) prevede:
Art. 59, uno studio anche a livello qualitativo da allegare al RU che illustri lo stato di efficienza e lo schema di funzionamento delle opere idrauliche ove presenti o che comunque definisca il grado di rischio. I risultati dello studio costituiranno l'elemento di base per la classificazione di fattibilità delle previsioni urbanistiche.
A
3.3.3 Lo statuto del suolo (pericolosità geologica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con pericolosità geologica media (classe 2), che definisce come situazioni geologico-tecniche apparentemente stabili, prevede quanto riportato nell'art. 68 (indagini geognostiche a livello di progettazione edilizia).
Per le aree che fanno parte della classe 3 di pericolosità andranno eseguite indagini a livello di Piano Attuativo.
A
3.4.1 Lo statuto degli ecosistemi e del paesaggio (Sistema di Paesaggio delle Colline Sabbiose) Il PS per gli interventi, che ricadono nel Sistema di Paesaggio delle Colline Sabbiose, Sottosistema dei Crinali dell'Osservanza, Vignano e Santa Regina, prevede all'Art. 74 di:
  • - incrementare la consistenza della vegetazione autoctona, operando con modalità differenziate negli impluvi e nei versanti ed ove possibile in contiguità con l'attuale distribuzione delle compagini boschive;
  • - assicurare il mantenimento di un elevato livello di qualità delle relazioni percettive tra insediamenti, antichi e recenti, e contesto paesaggistico, tenendo conto della particolare rappresentatività e tipicità di questo Sistema di Paesaggio;
  • - incrementare la presenza delle colture arboree, in particolare di olivo, sui ripiani e in generale vicino agli edifici, storici e non, allineati o sparsi lungo i crinali, contrastando i fenomeni di espansione dei seminativi e delle aree incolte;
  • - tutelare i terrazzamenti e le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - estendere le forme di fruizione pedonale e ciclabile dei paesaggi agrari di maggiore qualità.
Nel Sottosistema dei Crinali dell'Osservanza, di Vignano e di Santa Regina vengono perseguiti i seguenti obiettivi specifici:
  • - incentivare la manutenzione degli assetti agricoli e la riconversione dei seminativi, nonché la promozione dell'oliveto intorno agli edifici storici e nei versanti sabbiosi;
  • - assicurare la particolare tutela dei ripiani sabbiosi corrispondenti ai crinali e ai versanti visibili da Siena, conservando la qualità degli assetti edilizi e delle pertinenze, nonché limitando la costruzione di nuovi edifici residenziali;
  • - prevedere nuove aree di trasformazione integrata esclusivamente in aderenza o prossimità di insediamenti compatti esistenti, curando in particolare la qualità percettiva delle fasce di contatto con il territorio rurale.
All'Art. 78 Il PS detta la disciplina per il Sistema dei Paesaggi delle Colline Sabbiose prescrivendo che le aree di trasformazione integrata che interessano suoli non urbanizzati sono da prevedersi esclusivamente:
  • - nel Sottosistema dei Crinali delle strade Massetana e Grossetana;
  • - nel Sottosistema dei Crinali dell'Osservanza, Vignano e Santa Regina; le addizioni edilizie sono da realizzarsi in aree legate da debole intervisibilità con il centro urbano di Siena, prossime ad aree urbanizzate compatte già esistenti e selezionando siti che non presentino tessiture agrarie di pregio.
Le aree di trasformazione integrata sono realizzate nel rispetto della misura di compensazione per le aree di nuova urbanizzazione nelle quali è da prevedersi l'impianto di una superficie a bosco la cui estensione è stabilita dal RU.
In alternativa o a completamento delle misure di compensazione ambientale suddette, possono essere realizzati, in misura stabilita dal RU, operazioni di manutenzione e restauro di paesaggi agrari tradizionali, da rendere fruibili al pubblico.
Gli interventi di ripristino o restauro ambientale che interessano il Sistema dei Paesaggi delle Colline Sabbiose, promossi da soggetti pubblici e privati, assumono come azioni prioritarie l'eliminazione degli incolti nelle aree limitrofe agli insediamenti storici murati, nonché gli interventi di cui al precedente co. 6.
A
3.5.1 Lo statuto della città e degli insediamenti (Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso) Art. 87. il sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso ricomprende sia insediamenti a struttura complessa, caratterizzati da forte articolazione e specializzazione tipologica e funzionale dell'edificato e degli spazi aperti, sia insediamenti elementari isolati - storici e recenti - diffusi sul territorio.
- Sono compresi in questo sottosistema gli insediamenti diffusi nel territorio aperto che non formano sistemi di insediamenti riconoscibili o riconducibili ai filamenti del territorio aperto.
- Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi: favorire la conservazione del patrimonio edilizio di valore storico-architettonico attraverso il recupero degli edifici, tutelare e riqualificare il patrimonio edilizio rurale - sia storico che recente - con attenzione al rapporto con il contesto ed agli insediamenti di qualità, favorire il mantenimento delle attività agricole, compatibilmente con le esigenze dei sistemi e sottosistemi idi paesaggio in cui si inseriscono, recuperare gli edifici storici non utilizzati a fini agricoli, per destinarli a funzioni residenziali, mantenendone o ripristinandone le caratteristiche tipologiche originarie, incentivare l'eliminazione di elementi precari o incongrui.
Art. 104. Disciplina del Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso
Il RU disciplina il sottosistema dell'insediamento rurale diffuso, così come individuati nella Tav. C.5.0.4. sia sulla base degli obiettivi di cui all'art. 87 che , sulla base dei contenuti dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio, nonché in funzione della disciplina dei beni storico-architettonici del territorio aperto.
A
3.5.2 Lo statuto della città e degli insediamenti (Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto) Una esigua porzione dell'Ati in oggetto insiste anche nell'area interessata dal Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto che comprende gli insediamenti nati nel dopoguerra intorno alla città consolidata, nonché le principali frazioni che, a partire dagli anni Cinquanta, hanno registrato uno sviluppo incrementale delle aree urbanizzate e della popolazione.
Sono compresi in questo sottosistema i quartieri di Acquacalda, Petriccio, Vico Alto, San Miniato, Poggiarello, Scacciapensieri, viale Bracci e le frazioni di Taverne d'Arbia e Isola d'Arbia.
Il PS all'Art. 84, assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi:
  • - ricucire, completare e riqualificare i tessuti esistenti sia attraverso la progettazione delle aree libere sia con l'inserimento di nuove quote di edificato in aderenza o prossimità agli attuali perimetri urbani;
  • - perseguire l'incremento del rango urbano delle frazioni di Taverne d'Arbia e di Isola d'Arbia, utilizzando una pluralità di strumenti quali la previsione di addizioni residenziali e di nuovi servizi di base (anche in coordinamento con i comuni limitrofi), la collocazione di servizi di pregio, il rafforzamento degli insediamenti produttivi, il completamento della rete viaria, il rafforzamento del TPL e l'incremento delle connessioni basate su parchi territoriali;
  • - creare o valorizzare luoghi centrali sia attraverso la progettazione o riprogettazione degli spazi pubblici, sia attraverso il miglioramento della qualità degli arredi urbani e delle urbanizzazioni;
  • - potenziare l'offerta abitativa, con particolare ricorso a tipologie edilizie che garantiscano una maggiore articolazione della struttura sociale;
  • - arricchire il mix funzionale tramite l'insediamento di nuove funzioni pregiate e il potenziamento di quelle esistenti;
  • - allontanare le funzioni incompatibili o incongruenti;
  • - favorire la sostituzione di quote di edificato di bassa qualità;
  • - migliorare i livelli di mobilità attraverso una migliore separazione dei flussi veicolari (di attraversamento, di penetrazione) e lo sviluppo della intermodalità;
  • - potenziare la rete del trasporto pubblico assicurando i collegamenti tra i parcheggi scambiatori e le aree di destinazione, tenendo conto delle possibili forme di intensificazione e riorganizzazione del TPL su ferro;
  • - realizzare parchi territoriali con funzione di connettivo tra gli insediamenti compatti ed a servizio dell'intera comunità senese.
- Art. 101. Disciplina del Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto
- Nelle aree perimetrate come PIC o nelle nuove espansioni si prevedono forme di convenzionamento che assicurino la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria.
- Il RU e il PGTU, nell'ambito delle loro attribuzioni, individuano le nuove fermate della metropolitana leggera, le aree per la sosta in prossimità dei nodi delle reti del TPL, i nuovi parcheggi scambiatori e le modalità di collegamento tra questi e le aree di destinazione.
- Sono da istituirsi i parchi rurali di Vico Alto, con funzione di collegamento tra San Miniato e Vico Alto, di Torre Fiorentina, con funzione di collegamento tra Vico Alto e Lo Stellino-Viale Sclavo, il Parco delle Coste, connesso al Petriccio, e il Parco dell'Arbia, con funzione di collegamento tra Isola e Taverne.
- Nelle aree di trasformazione e negli insediamenti esistenti devono essere individuate aree con caratteristiche di centralità che valorizzino l'identità dell'insediamento e migliorino la qualità dei rapporti sociali, attraverso la progettazione o riprogettazione degli spazi pubblici e il miglioramento della qualità e degli arredi urbani e delle urbanizzazioni.
A
4 Vincoli
Vincolo paesaggistico L'intervento rientra tra le aree di notevole interesse pubblico soggette a particolari procedure di controllo, gestione e tutela, così come definito dal D.lgs 42 anno 2004, art 136, Parte III; in particolare si fa riferimento al Decreto Ministeriale del 29-10-1965 (G.U. 14-01-1966, n. 10) A

SEZIONE VI - Fattibilità

Scheda grafica della fattibilità

Nella zona di previsione non ci sono vincoli inerenti l'aspetto della vulnerabilità degli acquiferi, in quanto l'area è classificata non sensibile.

Relativamente all'aspetto geomorfologico, le aree classificate in pericolosità elevata 3 (PFE) che ricadono all'interno delle previsioni a verde hanno una fattibilità geomorfologia senza limitazioni G.1, mentre quelle che si sovrappongono, anche in parte, all'area destina a superficie fondiaria, hanno una fattibilità geomorfologia condizionata G.3. Per la strada ed il parcheggio a raso si attribuisce fattibilità G.3, laddove si sovrappongono alla classe 3 di pericolosità, mentre la restante area è in fattibilità G.2. Nelle previsioni comprese in fattibilità G.3, in fase di Piano Attuativo, dovrà essere realizzata una campagna di indagini geognostica e geotecnica che permetta di verificare la stabilità dell'area e programmare, qualora necessario, le eventuali opere di protezione e contenimento del versante in relazione alle opere di scavo previste. Le aree destinate a verde hanno sempre una fattibilità G.1.

Per quanto riguarda l'aspetto idraulico l'area in oggetto si trova nel fondovalle del Fosso Acquaviva, a quote differenziate che vanno dall'area immediatamente prossima al corso d'acqua (destinazione d'uso a verde) fino ad una quota di circa 12 m superiore al ciglio di sponda (zona circostante l'intervento 9.2). La pericolosità idraulica elevata (PIE) interseca una parte della previsione a verde, a parcheggio a raso e a viabilità locale, la restante area di intervento si trova in classe 1 di pericolosità idraulica.

Questa definizione delle aree a pericolosità idraulica attraverso criteri geometrico-orografici e storico-statistici permette una preliminare attribuzione di fattibilità idraulica alle varie previsioni: per l'area a verde si attribuisce fattibilità I.1, per le aree a parcheggio scoperto e la nuova viabilità, si attribuisce fattibilità idraulica condizionata I.3. Nelle previsioni comprese in fattibilità I.3, la realizzazione degli interventi previsti, comprensivi delle opere accessorie, dovrà essere in sicurezza idraulica per eventi di piena con TR 200 anni e la loro realizzazione non dovrà aumentare il rischio idraulico a monte o a valle degli stessi. Pertanto in fase di Piano Attuativo, sarà necessario eseguire uno studio idrologico-idraulico del tratto di corso d'acqua prossimo alla previsione urbanistica. L'individuazione delle aree interessate da allagamenti per TR < 20 anni, TR < 30 anni e per 30< TR < 200 anni, che deriverà dagli studi idrologici-idraulici potrà cambiare le attuali classificazioni di pericolosità idraulica e di conseguenza la relativa fattibilità.

Relativamente all'aspetto sismico, essendo l'area in classe di pericolosità elevata 3, in sede di predisposizione del piano attuativo, nell'area di concentrazione volumetrica e nella zona di realizzazione della circonvallazione dell'Ospedale Le Scotte, dovrà essere realizzata una campagna di indagini geofisiche che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche al fine di valutare il contrasto di rigidità sismica tra i terreni di copertura e bedrock sismico. Nella zona destinata a parcheggio scoperto la fattibilità è S.2, mentre nella zona a verde è S.1.

Estratto dal Piano Regolatore Generale
Ultima modifica 26/07/2022 - 11:03