LA CITTADELLA DELLO SPORT- DOSSIER PROGETTUALE VALUTATIVO - ATI N. 7

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Cartografia: le aree d'intervento

SEZIONE I - Profili generali dell'intervento

1.1 Obiettivi generali

L'ATI della Cittadella dello Sport si pone come obiettivi: la realizzazione di strutture e spazi adeguati agli impegni sportivi, anche di carattere internazionale, delle due principali società sportive locali, la "Mens Sana" e "Siena Calcio"; l'opportunità del riuso dell'area del "Rastrello", da destinarsi ad una fruibilità pubblica rinnovata e più coerente con la sua valenza strategica (centralità fisica, in prossimità della fortezza e del centro storico, e le relative dimensioni); infine la possibilità di dotare la città e gli insediamenti minori, presenti nel territorio comunale e nei comuni contermini di un centro sportivo polivalente, con un alto livello qualitativo e di specializzazione, facilmente accessibile, grazie alla dotazione di nuove infrastrutture, quali la nuova Cassia e la metropolitana leggera.

1.2 Ambito territoriale e unità di intervento

La Cittadella dello Sport è localizzata in prossimità dell'area industriale di Isola d'Arbia. L'area è compreso tra Colle Malamerenda ad ovest e Podere di Borgo Vecchio ad est ed occupa una superficie territoriale complessiva di circa 752.360 mq. In tale sito è prevista la localizzazione di tre strutture sportive di eccellenza, il nuovo stadio per il calcio (tra le tre quella in fase di progettazione più avanzata), la piscina pubblica, il Palamontepaschi di basket ed una struttura, distinta dalle prime, da destinare ad attività commerciale, ricettivo e di servizio alla persona. Vista la complessità delle trasformazioni queste potranno essere organizzate in unità minime di intervento, rispettivamente lo "Stadio" (Intervento 1), la "Piscina" (Intervento 2), il "Palazzo dello sport" e le "attività di servizio" (Intervento 3). I tre impianti sportivi e la struttura di servizio saranno messi in relazione da un sistema connettivo di aree verdi diversamente attrezzate. Inoltre considerando il tipo di funzioni e il contesto ambientale, grande attenzione sarà posta al tema dell'accessibilità e della sosta: si prevede infatti la diversificazione degli ingressi per ridurre i problemi di congestione e di sicurezza, il frazionamento delle superfici a parcheggio per ridurne l'impatto sul paesaggio e la garanzia di forme differenziate di accessibilità, sia pubblica (autobus e metropolitana di superficie) che privata.

SEZIONE II - Riferimenti quantitativi

2.1 Dimensionamento complessivo e delle singole unità di intervento

Il dimensionamento complessivo e dei singoli impianti sarà coerente con le indicazioni presenti in tabella.

In dettaglio seguono le caratteristiche dei singoli interventi.

Lo stadio (Intervento 1): l'impianto sportivo è stato oggetto di un concorso di idee internazionale di cui è stato disposto il progetto definitivo. L'impianto ospiterà 20.000 spettatori, per rispondere alle attuali normative vigenti in materia ed è pensato per poter accogliere competizioni sia nazionali che internazionali. Oltre al campo di gioco e alle strutture connesse è previsto l'inserimento integrato di superfici destinate a servizi e attività economiche necessarie al funzionamento e alla gestione dell'impianto sportivo, da considerarsi comprese nella superficie coperta indicata nella tabella. La scelta tipologica dell'impianto deriva dall'esigenza di minimizzare l'impatto sul paesaggio e rinuncia alla visibilità tipica delle grandi strutture sportive. Lo stadio che si adagia nella valle del Fossatone presenta verso nord un parterre verde utilizzabile anche per concerti e spettacoli all'aperto. Il quarto lato resta dunque aperto, generando una suggestiva continuità tra l'architettura ed il paesaggio. Sul lato Ovest, la copertura, che contiene alcune delle funzioni di servizio, costituisce la sola emergenza costruita, mentre sui lati Est e Sud le nuove coperture leggere, in continuità orografica con i terreni circostanti, ben si integrano con le linee del paesaggio. L'intervento comprende al suo interno anche la realizzazione di due campi di allenamento

TAB. 1 - Dimensionamento complessivo
  Superficie Unità mis.
Superficie Territoriale 752.360 mq
Dotazioni Pubbliche min 335.855 mq
Verde privato min 113.730 mq
Superficie Fondiaria max 302.775 mq
TAB. 2 - Dotazioni pubbliche o di uso pubblico minime da garantire
  Superficie Unità mis.
Viabilità locale (Ma) 35.435 mq
Parcheggio a raso di uso pubblico (Mbr) 111.900 mq
Verde attrezzato (Va) 123530 mq
Verde di ambientazione (Vd) 64.990 mq
TAB. 3 - Prescrizioni inerenti il verde privato
  Superficie Unità mis.
Verde di ambientazione (Vd) min 113.730 mq
Verde agricolo in ambito urbano (Ve) min 188340 mq
TAB. 4 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: aspetti generali
  Superficie Unità mis.
Superficie fondiaria max 266.390 mq
Interventi 3 n.
Superficie coperta max (Sp) 50000 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero ricettivo (Ta) 1400 mq
Superficie Utile Lorda max ricettivo (Ta ) 5.700 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero commerciale (Tc) 885 mq
Superficie Utile Lorda max di commerciale (Tc) 2145 mq
TAB. 5 - Prescrizioni inerenti i singoli lotti: Intervento 1
  Superficie Unità mis.
Intervento 1 - STADIO
Superficie Fondiaria max 110.860 mq
Superficie coperta max (Sp) stadio 23000 mq
Piani interrati o seminterrati max 1 n.
Altezza max a valle 15 m
Tipo di intervento Intervento edilizio diretto  
Intervento 2 - PISCINA
Superficie Fondiaria max 21215 mq
Superficie coperta max (Sp) 2000 mq
Piani fuori terra max 2 n.
Piani interrati o seminterrati max 1 n.
Altezza max a valle 9,0 m
Tipo di intervento Intervento edilizio diretto  
Intervento 3 - PALASPORT
Superficie Fondiaria max 134.315 mq
Superficie coperta max (Sp) palasport 25.000 mq
Piani interrati o seminterrati max 1 n.
Altezza max a valle 25 m
Superficie Fondiaria max di ricettivo (Ta) 25.400 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero ricettivo (Ta) 1400 mq
Superficie Utile Lorda max di ricettivo (Ta) 5700 mq
Superficie Fondiaria max di commerciale (Tc) 10.985 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero commerciale (Tc) 885 mq
Superficie Utile Lorda max di commerciale (Tc) 2145 mq
Tipo di intervento Piano attuativo  

La piscina pubblica (Intervento 2): l'impianto dovrà prevedere una piscina interna di almeno 25 m lineari per una superficie complessiva coperta massima di 2000 mq comprensiva delle relative attrezzature all'aperto ed aree a verde ludico-sportive. Particolare attenzione dovrà essere posta al tema della fruibilità e della accessibilità per una utenza ampliata (varie forme di disabilità permanenti e temporanee, etc.) e alle relazioni con il paesaggio circostante. E' fortemente consigliato un sistema di copertura apribile nel periodo estivo, in alternativa tale copertura dovrà avere un tetto giardino. Dovrà inoltre essere previsto l'inserimento di idonei impianti di captazione dell'energia solare almeno per la produzione dell'acqua calda sanitaria. In considerazione della morfologia del terreno sono previste soluzioni interrate e seminterrate per le funzioni accessorie e al massimo per un la lato della vasca natatoria. Eventuali opere di sostegno, dovranno essere previste a basso impatto ambientale, (terre armate a faccia verde etc.). All'interno dell'area dovranno inoltre essere reperiti i posti auto di cui all'art.40 delle NTA.

Il Palazzo dello sport (Intervento 3): l'impianto dovrà ospiterà un massimo di 11.000 spettatori per poter accogliere competizioni sia nazionali che internazionali. Particolare attenzione dovrà essere posta alla relazione tra l'impianto e il contesto rurale senza che l'edificio rinunci alla propria visibilità e valore tipologico. La struttura dovrà comprendere oltre al campo principale, altri campi ausiliari in grado di ospitare manifestazioni di livello nazionale, palestre, wellness e centro fisioterapico, oltre a funzioni complementari di servizio (museo del basket, ristoranti, bar e altre zone per il merchandising, in grado di accogliere visitatori anche in assenza della manifestazione sportiva) da considerarsi comprese nella superficie coperta indicata nella tabella. Nell'ambito si prevede inoltre l'inserimento di attività di natura ricettiva, commerciale e di servizio alla persona corredate dei relativi parcheggi nel rispetto della normativa vigente e un sistema di viabilità separato da quello a servizio agli impianti sportivi.

Tutte le trasformazioni connesse con l'ATI 7 dovranno essere accompagnate da uno studio inerente l'impatto acustico previsto dalla normativa specifica ed in particolare dalla L.447/'95 che prevede in fase di progettazione e durante l'esecuzione delle opere, apposite verifiche dal punto di vista acustico.

SEZIONE III - Dotazioni pubbliche e di verde privato da garantire: prescrizioni

3.1 Prescrizioni per dotazioni pubbliche e infrastrutturali

3.1.1 sistema del verde: l'insieme degli impianti sportivi dovrà essere connesso da un "parco" esteso all'intero ambito. Tale sistema sarà costituito da due "corridoi verdi" che circoscriveranno il nuovo insediamento a nord e a sud, rispettivamente con un'area privata, in gran parte di uso pubblico, ed un'area pubblica. Al suo interno il parco dovrà caratterizzarsi per la presenza di una rete di percorsi ciclo-pedonali di collegamento tra le diverse attrezzature ludico-sportive (campi da calcetto, da pallavolo, da tennis, piste ciclo-pedonali, rampe da skate-board, pareti per arrampicata, percorsi salute etc.), oltre a piccole aree per la sosta ed il relax. Date le dimensioni e il contesto rurale il parco dovrà favorire la presenza di aree diversamente strutturate per gradi di naturalità e livello di attrezzature, favorendo l'integrazione delle aree agricole esistenti. A tale proposito, andranno previste "aree verdi di filtro" tali da riequilibrare il tasso di naturalità complessivo e al tempo stesso da ricostituire il margine tra aree urbanizzate e territorio aperto e infine garantire una efficace schermatura degli interventi edilizi e infrastrutturali paesaggisticamente più rilevanti. Dovranno inoltre essere previsti appositi impianti per il recupero delle acque piovane a fine irriguo.

Il sistema delle aree verdi – alberature lungo strada, parcheggi, verde pubblico, verde di ambientazione, verde complementare – sarà oggetto di un progetto unitario di paesaggio che, sulla base delle indicazioni del DM 16.01.1974, del PIT paesaggistico (sub ambito 33c, sezione 3 e 4) e delle tavole B.8.2.04 e B.8.2.05 del PS, articoli le differenti componenti al fine di:

  • - impiantare nuove superfici di bosco di estensione minima di 12 ha, organizzandolo sia in forme compatte che lineari (soprattutto lungo gli impluvi) anche in continuità con i boschi esistenti (obiettivi 6.1., 6.2. e 6.4. scheda paesaggio ambito 33c sez. 3. PIT);
  • - dotare di alberi di alto fusto, a gruppi o isolati, le aree di verde pubblico di maggiore accessibilità, mantenendo la visibilità dai percorsi di crinale;
  • - progettare i margini dell'intervento in modo da raccordarli con il contesto, articolando i confini con i seminativi con alternanze di bosco, proseguendo i filari di alberi esistenti, ridisegnando le tangenze con l'area produttiva di Isola d'Arbia (obiettivi 14.5. e 19.5. scheda paesaggio ambito 33c, sez. 3 PIT);
  • - coordinare il disegno e la composizione delle alberature dei parcheggi con quello delle aree dotate di più elevata naturalità (boschi; prati alberati);
  • - articolare le superfici che eventualmente rimarranno coltivate a seminativo rafforzando il disegno dei campi con siepi, filari e fasce boscate, anche creandone di nuove (obiettivo 13.1. scheda paesaggio ambito 33c, sez. 3 PIT).

Il progetto di paesaggio sarà corredato da uno specifico programma di gestione da includere nei dispositivi convenzionali.

3.1.2 Accessibilità/fruibilità: la collocazione baricentrica dell'area dello stadio tra la via Cassia e la nuova bretella Renaccio-Isola d'Arbia consentirà di dotare l'impianto di tre ingressi, di cui uno dal nuovo raccordo specifico per la tifoseria ospiti; tale configurazione oltre a rispondere ad esigenze di sicurezza permetterà di favorire il deflusso ed evitare fenomeni di congestione. L'intera area sarà dotata di opportuni percorsi per favorire un accesso ciclo-pedonale in relazione allo sviluppo del servizio di metropolitana leggera, che presenterà una fermata nell'attuale stazione di Isola d'Arbia.

3.1.3 La sosta: la progettazione e il dimensionamento delle aree destinate a parcheggio pubblico dovranno tener conto dei seguenti aspetti: il fatto che i flussi saranno ripartiti tra trasporto pubblico (autobus e metropolitana leggera) e privato, che le due principali strutture (stadio e Palazzo dello sport) non ospiteranno eventi sportivi in contemporanea, che visto il valore paesaggistico si dovrà contenere il consumo di suolo e garantire idonee opere di mitigazione e compensazione ambientale, oltre che ridurre al minimo la modellazione del terreno. La progettazione dovrà garantire, per tutte le aree previste, l'uso di materiali naturali permeabili almeno per le aree di sosta (posti auto).

Nell'intervento 1 relativo allo stadio dovranno essere garantiti un minimo di 2100 posti auto e 500 posti destinati alle moto per la tifoseria locale e di 260 posti auto e 42 stalli bus per gli ospiti. In aggiunta sono inoltre previsti circa 110 posti auto lungo la viabilità di scorrimento e di accesso all'area.

Nell'intervento 2 relativo alla piscina pubblica dovranno essere localizzati i posti auto di relazione in misura non inferiore a 0,5 mq/Sc (Superficie coperta) all'interno del lotto. Si considerano soddisfatti gli standard a parcheggio di cui al DM 1444/68 tenendo conto della dotazione pubblica complessiva prevista nell'ATI 7.

Nell'intervento 3 per la parte relativa al Palasport dovrà essere realizzato un sistema di aree a parcheggio che soddisfi le normative vigenti in materia sportiva e dimensionato tenendo conto della dotazione prevista nel progetto definitivo dello stadio.

Schema progettuale

SEZIONE IV Prescrizioni e indicazioni progettuali per gli interventi edilizi

4.1 Temi progettuali specifici: prestazioni

4.1.1 Assetto insediativo: l'intervento complessivo dovrà ricercare un rapporto coerente ed armonico tra i nuovi impianti, lo Stadio, il Palasport, la piscina, le zone ricettive, commerciali e di servizio e le relative infrastrutture per la mobilità, ricercando nuove relazioni con paesaggio circostante e le sue preesistenze (intese sia come BSA che come tessiture agrarie). L'integrazione della funzione sportiva con le altre attività di servizio servirà a garantire da un lato un maggior grado di autonomia funzionale dell'intera area, la cui localizzazione è lontana dagli insediamenti a carattere urbano esistenti e di previsione, e dall'altra contribuirà a una maggiore vivacità del complesso in termini sia di capacità attrattiva, che di uso continuo nel tempo.

4.1.2 Impianti sportivi: ciascun intervento dovrà tenere nel massimo rispetto il carattere del paesaggio, senza però rinunciare alla propria caratterizzazione e valore formale, come è avvenuto per la progettazione dello stadio. In particolare per l'impianto della piscina si dovrà prestare attenzione al tema della fruibilità e dell'accessibilità estesa (tenendo conto delle varie forme di disabilità permanenti e temporanee, anziani, bambini etc.). Per quanto riguarda il Palazzetto dello Sport si dovrà integrare l'attività sportiva con quelle complementari di servizio, quali il museo del basket, le funzioni di ristoro (ristorante; bar), sale polifunzionali, oltre a quelle per il merchandising; il fine infatti è quello di accrescere l'uso della struttura, rendendola fruibile anche in assenza di manifestazioni sportive.

SEZIONE V - Gli effetti attesi

5.1 Gli effetti ambientali

L'intervento interessa una ampia area, attualmente utilizzata per agricoltura (cereali) e allevamento.

L'impatto ambientale di maggiore rilevanza sarà il consumo di suolo, la cui entità può essere stabilita soltanto una volta redatto il masterplan dell'ATI, ma che è presumibile si aggirerà tra i 10 e i 15 ha (superficie impermeabilizzata o parzialmente impermeabilizzata: comunque a intenso uso antropico.).

Attesa la collocazione dello stadio, che occuperà l'impluvio del Fossatone, si avrà anche la artificializzazione di una porzione del corpo idrico.

Al di là degli accorgimenti progettuali volti a ridurre al minimo la superficie impermeabilizzata, è prevista come misura di compensazione la piantumazione di un bosco e di altre aree diversamente dislocate, da utilizzarsi anche per fini ricreativi e come elementi di inserimento paesaggistico.

5.2 Gli effetti paesaggistici

Sotto il profilo paesaggistico, la fisionomia dell'impluvio del Fossatone e dei suoi margini avrà una mutazione radicale da paesaggio rurale (seminativi collinari) a paesaggio urbano. L'ATI interesserà soprattutto il Sottosistema di paesaggio delle Crete dell'Arbia e, in misura minore, quello delle Alluvioni Collinari: in entrambe le situazioni non sono presenti tessiture agrarie di pregio.

Le entità degli impatti sul paesaggio sarà funzione di tre variabili:

  • - del rapporto che si instaurerà tra il complesso delle trasformazioni (nuovi edifici, viabilità di accesso, parcheggi) e la configurazione morfologica dell'area;
  • - della qualità architettonica dei nuovi edifici;
  • - della consistenza e distribuzione degli arredi vegetali.

Per quanto riguarda il primo aspetto può dirsi fin da ora che un obiettivo generale di compatibilità paesaggistica da garantire nel masterplan sarà quello di contenere il più possibile il complesso delle trasformazioni all'interno della conca del Fossatone, assegnando ai crinali di margine (che formano una sorta di ferro di cavallo) il compito di assicurare una soddisfacente transizione percettiva con il contesto.

Lo stadio è già stato progettato in questa logica: il masterplan verrà redatto dall'Ufficio di Piano.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, ovvero la qualità architettonica degli edifici il progetto dello stadio è come noto risultato vincitore di un concorso internazionale, quello del Palazzo dello Sport dovrà cercare di contenere l'altezza complessiva, per quanto possibile e compatibilmente con la funzione svolta, mentre per quello delle piscine si ipotizza una struttura che adagiandosi su un versante, ne segua l'andamento.

Per quanto concerne infine la consistenza e distribuzione della componente vegetale, in assenza di un masterplan definitivo si può soltanto accennare alle sue principali componenti e di conseguenza alle rispettive funzioni, riconducibili a quattro tipologie:

  • - bosco, con funzioni di compensazione ambientale, ricreative e climatiche;
  • - aree alberate attrezzate e giardini prossime agli impianti (con funzioni ricreative e di sosta per le persone;
  • - parcheggi alberati, sia per finalità climatiche (evitare l'isola di calore) che funzionali (evitare il surriscaldamento dei mezzi) e paesaggistiche;
  • - filari di alberi per l'inserimento paesaggistico e per l'arredo della viabilità.

Alla suddette aree verdi dovrà essere destinata una quota non inferiore al 20% dell'intero ambito interessato dall'intervento.

5.3 Gli effetti socio-economici e insediativi

Gli effetti socio-economici consistono nella creazione di una "città dello sport" che consentirà alle due più note società sportive di Siena di disporre di strutture adeguate agli standard nazionali ed europei, oltre che favorire indirettamente la probabile riqualificazione funzionale e ambientale dell'area industriale di Isola.

L'organizzazione dell'area ed il suo sistema delle accessibilità pongono al riparo da possibili effetti negativi sul contesto.

Tra gli effetti socio-economici e insediativi vanno tuttavia considerati quelli indiretti, derivanti dalla delocalizzazione dell'attuale stadio del "Rastrello", consistenti in particolare:

  • - nell'alleggerimento del traffico per l'accesso al "Rastrello" collocato come è noto in posizione centrale;
  • - nella razionalizzazione del sistema della sosta in un'area strategica della città (Fortezza, la Lizza, P.zza Matteotti), con recupero di spazi destinati a residenti;
  • - nella realizzazione di un nuovo grande Parco urbano di Siena, contenitore (anche) di funzioni pregiate e perno fondamentale per la riorganizzazione, su registri qualitativi di eccellenza, di una grande area all'interno centro storico.

SEZIONE VI la valutazione: livelli di coerenza della trasformazione con i riferimenti vigenti (PS, PTC, Codice dei Beni Culturali)

Prestazioni richieste Valutazione di coerenza
1 Caratteri del Piano
1.1 Aree di trasformazione integrata All'Art. 18. il PS specifica che le aree di trasformazione integrata sono finalizzate alla realizzazione di insediamenti caratterizzati da una molteplicità di funzioni la cui disciplina comporta il ricorso a piani attuativi o, in casi di particolare rilevanza al PCI. A
1.2 Compensazione ambientale Per gli interventi di trasformazione urbanistica soggetti a piani attuativi o a PCI, che prevedono nuovi consumi di suolo il PS prevede all'Art. 32 interventi di compensazione ambientale. Il RU definisce gli aspetti quantitativi e qualitativi delle compensazioni stesse, assicurando una equivalenza tra superfici da urbanizzare e superfici da rinaturalizzare. A
2 Componente strategica
2.1 UTOE N. 9 - Città dell'Arbia - Strategia di sviluppo territoriale La "Città dell'Arbia" è assurta a polo urbano di assoluto rilievo per l'entità degli interventi previsti, e per la qualità della progettazione integrata che si vuole sviluppare, attraverso una serie di interventi che interconnettano fisicamente e funzionalmente i centri di Taverne, Abbadia e Isola e le aree industriali di Isola e Renaccio.
Tale strategia si basa sulla realizzazione del Parco fluviale intercomunale dell'Arbia (in collaborazione con i Comuni di Monteroni d'Arbia, Asciano e Castelnuovo), come connettore fisico tra le funzioni, spazio di loisir per gli insediamenti, corridoio ecologico principale per la rinaturalizzazione.
Lungo la direttrice del fiume si prevede un aumento considerevole delle previsioni insediative che costituiscono il volano di un processo di sviluppo atto a elevare quest'area da periferia a nucleo urbano polifunzionale, attraverso una strategia mirata al rafforzamento degli insediamenti e al decentramento in questa zona di nuovi attivatori di centralità, attraverso la riqualificazione e il recupero delle aree dismesse dell'ex Mulino Muratori, dell'ex Idit e dell'ex Nannini, che si sommano alla rilocalizzazione dello Stadio e del Palazzetto dello sport.
Il livello di mobilità viene migliorato attraverso la realizzazione della metropolitana leggera, il completamento della "Nuova Cassia", che libera il centro di Isola dal traffico pesante, la separazione dei flussi veicolari nelle aree industriali e commerciali di nuova formazione, nello sviluppo dell'intermodalità nei pressi delle nuove stazioni della metropolitana di superficie e nella realizzazione della nuova strada che collegherà l'area industriale di Isola d'Arbia con la S.P. Traversa Romana-Aretina n.136.
A
2.2 UTOE N. 9 - azioni Il rafforzamento delle funzioni di eccellenza è perseguito attraverso il trasferimento dello Stadio e del Palazzetto dello sport all'interno dell'area prevista per la realizzazione di un centro sportivo polivalente funzionale sia a livello sovracomunale sia alla popolazione a Sud del Comune. In tale area, per ottimizzare l'uso delle urbanizzazioni sarà prevista la collocazione di strutture temporanee legate alla cultura e allo spettacolo. Gli interventi nelle aree di trasformazione strategiche dell'Ex Molino Muratori, del nuovo Stadio e dell'Ex Nannini sono realizzati attraverso lo strumento del Piano Complesso d'Intervento (PCI), prevedendo forme di convenzionamento che assicurino la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria e la compensazione del fabbisogno pregresso di opere di urbanizzazione nelle aree esistenti. Inoltre, attraverso opportune forme perequative di tipo ambientale, contribuiscono a garantire la realizzazione dei parchi urbani e territoriali, nonché al mantenimento di superfici a verde alberato o a prato, mantenendo le percentuali di COS vegetale minimo stabilite nel RU.
Il completamento della "Nuova Cassia", liberando il centro di Isola dal traffico pesante, richiede la riprogettazione degli spazi pubblici (marciapiedi, spazi verdi...), così come deve essere ripensato lo svincolo in uscita dal raccordo autostradale Siena-Bettolle in prossimità di Ruffolo, nell'ambito della progettazione del lotto "0" che, con quattro corsie, connetterà la Siena - Grosseto con la Siena - Bettole, dando continuità a dette viabilità ed elevandole al rango di Strade di Grande Comunicazione.
Ai fini del ripristino delle reti ecologiche, lungo le nuove infrastrutture (collegamento Isola-Renaccio e nuova Cassia) sono previste delle fasce di ambientazione sistemate con alberi e cespugli.
A
3 Componente statutaria
3.1 Le invarianti L'ATI 7 confina per un breve tratto con la Cassia che il PS considera un "Percorso di interesse storico-paesistico - strada asfaltata" e che rientra (Art. 39) tra i percorsi selezionati nella Tav. C5.01 come rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio senese, nonché espressione attuale di elevati livelli di armonia ed equilibrio con i contesti paesaggistici attraversati.
1. Le prestazioni non negoziabili sono costituite:
  1. a) dalla intangibilità dei tracciati, da mantenersi nella configurazione attuale o da ripristinarsi in base alla documentazione storica;
  2. b) dalla garanzia della fruizione pubblica.
2. I tracciati sono riferimenti privilegiati:
  1. a) per la realizzazione di aree di sosta atte a consentire la fruizione dei paesaggi circostanti;
  2. b) per la realizzazione di sentieri pedonali e ciclabili che, anche diramandosi dai tracciati stessi, consentano la fruizione di beni storico-architettonici, paesaggistici e ambientali.
Le trasformazioni fisiche da realizzarsi nei tracciati viari sono consentite nei limiti fissati dai seguenti commi.
3. Sono consentite esclusivamente le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che non alterino la sezione ed il tracciato originari.
4. Le aree di sosta sono realizzate utilizzando sedimi già esistenti, senza sbancamenti, movimenti di terra o contenimenti che alterino i rapporti esistenti tra sede viaria ed immediato contesto.
5. Le piste ciclabili sono realizzate utilizzando il sedime stradale esistente oppure sentieri complanari anch'essi esistenti.
In prossimità della Cassia l'ATI 7 confina con un insediamento che il PS all'Art. 40 riconosce tra le forme insediative storiche di crinale e le emergenze insediative del territorio aperto, per le quali prevede:
  1. 1. Le forme insediative di crinale e le emergenze evidenziate nella Tav. C5.01 sono da mantenersi in quanto espressive delle relazioni consolidate tra viabilità, beni storico-architettonici e tessiture agrarie del promiscuo nei paesaggi collinari senesi.
  2. 2. Gli Statuti delle risorse ed il RU fissano gli obiettivi e la disciplina necessaria per garantire le prestazioni di cui al co. 1, curando in particolare le modalità della nuova edificazione, la integrità fisica degli edifici storici e le modalità di ripristino dei paesaggi agrari intimamente legati agli edifici stessi.
Al margine nord l'ATI confina il sistema delle reti ecologiche che l'Art. 44 del PS tutela e definisce:
  1. 1. Sono invarianti strutturali i corridoi fisico-biologici costituiti dai corsi d'acqua e dalla vegetazione igrofila contigua, così come individuati nella Tav. C.5.01.
2. Le prestazioni assegnate riguardano:
  1. a) il mantenimento della continuità ambientale sia nei corpi idrici che nella vegetazione e nei cigli di sponda;
  2. b) il mantenimento della connettività tra elementi non fisicamente contigui;
  3. c) il mantenimento di mosaici territoriali coerenti con l'eterogeneità potenziale e con gli aspetti determinati dalla presenza compatibile della storia umana;
  4. d) la tutela degli ambienti acquatici;
  5. e) la non trasformabilità delle aree a fini insediativi, infrastrutturali od impiantistici, con le eccezioni di cui al successivo co. 3.
3. La realizzazione di eventuali manufatti di attraversamento dei corsi d'acqua oppure di difesa idraulica è subordinata alla garanzia del mantenimento della continuità ambientale, da conseguirsi anche attraverso la predisposizione di specifiche misure di mitigazione e compensazione delle trasformazioni indotte. 4. Viene perseguita la istituzione di aree protette comprensive degli habitat fluviali, anche in coordinamento con i comuni limitrofi.
A
3.2.1 Lo statuto dell'aria (Inquinamento luminoso) Art. 45. Il PS assume gli obiettivi del risparmio energetico nella illuminazione esterna e del contenimento delle emissioni luminose verso l'alto contenuti nella L.R.T. 21 marzo 2000, n. 37. Il perseguimento di questi obiettivi è affidato al Piano Comunale per l'Illuminazione Pubblica (PCIP).
Art. 151. nella la redazione del PCIP e del contenimento dell'inquinamento luminoso nelle ATI vengono applicati i criteri tecnici per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna contenuti nella legge reg. Toscana n. 39/2005 recante "Disposizioni in materia di energia". Seguono le principali prescrizioni
  • - l'impiego di sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione o comunque di apparecchi illuminanti che consentano un risparmio energetico analogo o superiore;
  • - scelta, per le strade con traffico motorizzato, dei livelli minimi di luminanza e illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439;
  • - esclusione per i nuovi impianti l'adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti, o comunque che emettano un flusso luminoso nell'emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso;
  • - limitazione dell'uso dei proiettori ai casi di reale necessità;
  • - adozione di sistemi automatici di controllo e riduzione o spegnimento dei flussi luminosi in determinate fasce orarie, tenendo conto delle esigenze di sicurezza.
A
3.2.2 Lo statuto dell'aria (Inquinamento acustico) Il PS prevede:
Art. 46, il mantenimento delle soglie di attenzione all'interno dei limiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, con particolare riferimento alla Classificazione acustica del territorio comunale approvata con delibera del Consiglio comunale n. 121 del 30 maggio 2000 e con misure conseguenti inerenti:
  • - la regolamentazione delle attività in deroga ai limiti;
  • - la previsione di specifici requisiti nel Regolamento Edilizio e nel Regolamento di Polizia urbana;
  • - la definizione delle attività soggette a presentazione di valutazione di impatto acustico;
  • - gli interventi di bonifica acustica da prevedere nell'ambito del Piano comunale di risanamento acustico.
Il confort acustico dei nuovi insediamenti è garantito dalle verifiche prescritte all'Art. 49, in particolare le aree interessate da nuove edificazioni in attuazione dei RU sono verificate sotto il profilo del comfort acustico mediante la presentazione obbligatoria di una valutazione di clima acustico, mentre la realizzazione di nuove infrastrutture viarie è subordinata alla presentazione obbligatoria di una valutazione di impatto acustico e, se necessario, alla realizzazione di modellazioni del suolo e schermi vegetali in grado di assicurare agli insediamenti limitrofi, anche di progetto, un comfort acustico coerente con la Classificazione acustica del territorio comunale.
In particolare l'area di intervento rientra per la maggior parte nella classe III (aree di tipo misto) e nell'area di confine nella classe IV (aree di intensa attività umana).
CLASSE III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe anche le aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree con limitata presenza di piccole industrie.
A
3.2.3 Lo statuto dell'aria (Inquinamento elettromagnetico) Art. 47. il PS assume come obiettivo prestazionale in materia di inquinamento elettromagnetico quello di minimizzare l'esposizione della popolazione. L'obiettivo viene perseguito attraverso il Piano di razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche (PREE) approvato con delibera del Consiglio comunale n. 240 del 23 luglio 2003 ed ai suoi periodici aggiornamenti nonché garantendo un periodico diffuso controllo degli impianti esistenti e la diffusione dei risultati degli stessi. A
3.2.4 Lo statuto dell'aria (Inquinamento atmosferico) Art. 48. il PS assume l'obiettivo di contenere entro i limiti di legge i livelli di inquinamento atmosferico: assicurando l'operatività dei monitoraggi, attraverso misure di controllo degli scarichi in atmosfera sia delle aziende che dei sistemi di riscaldamento civili, attraverso la regolamentazione del traffico, da operarsi attraverso il Piano generale dei trasporti urbani (PGTU), approvato con delibera del Consiglio comunale n. 616 del 25 ottobre 2000 e da adeguarsi in coerenza con le prescrizioni e gli indirizzi contenuti nell'art. 152 delle presenti NTA. A
3.3.1 Lo statuto dell'acqua (Vulnerabilità degli acquiferi) Il PS per gli interventi che ricadono in area sensibili di classe 2 prevede:
Art. 54, azioni volte alla limitazione delle infiltrazioni di sostanze inquinanti dovute a attività antropiche
A
3.3.2 Lo statuto dell'acqua (Pericolosità idraulica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con classe di pericolosità 3 (pericolosità media) prevede:
Art. 59, uno studio anche a livello qualitativo da allegare al RU che illustri lo stato di efficienza e lo schema di funzionamento delle opere idrauliche ove presenti o che comunque definisca il grado di rischio. I risultati dello studio costituiranno l'elemento di base per la classificazione di fattibilità delle previsioni urbanistiche.
A
3.3.3 Lo statuto del suolo (pericolosità geologica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con pericolosità geologica media (classe 2), che definisce come situazioni geologico-tecniche apparentemente stabili, prevede quanto riportato nell'art. 68 (indagini geognostiche a livello di progettazione edilizia).
Per le aree che fanno parte della classe 3 di pericolosità andranno eseguite indagini a livello di Piano Attuativo.
A
3.4.1 Lo statuto degli ecosistemi e del paesaggio (Sistema di Paesaggio di Fondovalle e Sistema di Paesaggio delle Crete) L'area in esame ricade in gran parte nel Sistema di Paesaggio di Fondovalle, sottosistema delle pianure alluvionali e delle alluvioni collinari, per il quale il PS prevede:
Art. 72, l'incremento della consistenza e la continuità dei boschi igrofili ed in generale della vegetazione autoctona, il contenimento dell'incremento dei suoli artificiali, la previsione per le nuove urbanizzazioni di densità insediative medio-alte e il recupero delle aree e degli edifici dismessi, il mantenimento, ed ove possibile il ripristino, della maglia agraria originaria e della rete scolante, reintroducendo elementi vegetali, lineari di suddivisione dei campi (siepi, filari, etc.); a compensazione dei processi di trasformazione integrata la creazione di aree pubbliche o aree aperte alla fruizione pubblica, gestite con finalità di protezione ambientale e di rafforzamento della rete ecologica. Nel Sottosistema delle Pianure Alluvionali è da promuoversi la costituzione di parchi pubblici fluviali che associno finalità di protezione collegate con la conservazione della vegetazione autoctona con funzioni ricreative e di connessione tra insediamenti urbani e produttivi.
L'Art. 76 del PS detta i criteri di gestione e prescrive che, le aree di trasformazione ricadenti nei Paesaggi di Fondovalle sono individuate dal RU privilegiando, a parità di requisiti funzionali, le aree che presentano uno o più dei seguenti requisiti: collocazione nel Sottosistema delle Alluvioni Collinari, assente o moderato rischio idraulico, elevato grado di alterazione pregresso della tessitura agraria originaria.
Come misura di compensazione per le aree di nuova urbanizzazione previste da interventi di trasformazione integrata è da prevedersi l'impianto di una superficie a bosco la cui estensione è stabilita dal RU.
Una parte contenuta dell'ATI ricade nel Sistema di Paesaggio delle Crete, sottosistema delle Crete dell'Arbia per la quale il PS prevede:
all'Art. 73 di ampliare la consistenza delle aree con presenza di fitocenosi autoctone (boschi e cespuglieti), anche utilizzando aree marginali, residue od abbandonate; di favorire la presenza negli impluvi di elementi di vegetazione riparia in continuità con i Paesaggi del Fondovalle; ridurre nelle fasce collinari la dimensione dei campi a seminativo, reintroducendo elementi divisori come siepi e filari, disposti in modo da garantire sia la stabilità dei versanti che la continuità della rete ecologica; di limitare l'introduzione di colture legnose previste dalla disciplina europea agli impluvi o ai versanti lontani da nuclei edilizi e non adiacenti alle colline sabbiose.
All' Art. 77 il PS prescrive: le aree di trasformazione integrata che prevedono nuove occupazioni di suolo sono individuate dal RU esclusivamente in aderenza o prossimità di insediamenti esistenti, privilegiando il riuso di aree già urbanizzate; le aree di trasformazione integrata prevedono come misura di compensazione per le aree di nuova urbanizzazione l'impianto di una superficie a bosco la cui estensione è stabilita dal RU; gli interventi di ripristino o restauro ambientale che interessano il Sistema dei Paesaggi delle Crete, promossi da soggetti pubblici e privati, assumono come azioni prioritarie il restringimento della maglia dei campi, limitandone l'estensione unitaria ad un massimo di 15 ha, ripristino delle colture arboree sui crinali in prossimità degli edifici, la creazione di boschetti autoctoni isolati in posizione di crinale, l'incremento della vegetazione naturale negli impluvi, da ottenersi arretrando le arature e le semine di almeno 5 m da ogni lato dell'impluvio e non disturbando l'affermazione dei processi evolutivi naturali.
A
3.5.2 Lo statuto della città e degli insediamenti (Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso) Art. 87. il sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso ricomprende sia insediamenti a struttura complessa, caratterizzati da forte articolazione e specializzazione tipologica e funzionale dell'edificato e degli spazi aperti, sia insediamenti elementari isolati - storici e recenti - diffusi sul territorio.
Sono compresi in questo sottosistema gli insediamenti diffusi nel territorio aperto che non formano sistemi di insediamenti riconoscibili o riconducibili ai filamenti del territorio aperto.
Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi: favorire la conservazione del patrimonio edilizio di valore storico-architettonico attraverso il recupero degli edifici; tutelare e riqualificare il patrimonio edilizio rurale - sia storico che recente - con attenzione al rapporto con il contesto ed agli insediamenti di qualità; favorire il mantenimento delle attività agricole, compatibilmente con le esigenze dei sistemi e sottosistemi di paesaggio in cui si inseriscono; recuperare gli edifici storici non utilizzati a fini agricoli per destinarli a funzioni residenziali, mantenendone o ripristinandone le caratteristiche tipologiche originarie; incentivare l'eliminazione di elementi precari o incongrui.
Art. 104. Disciplina del Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso
Il RU disciplina il sottosistema dell'insediamento rurale diffuso, così come individuati nella Tav. C.5.0.4. sia sulla base degli obiettivi di cui all'art. 87 che , sulla base dei contenuti dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio, nonché in funzione della disciplina dei beni storico-architettonici del territorio aperto.
A
4 Vincoli
Vincolo paesaggistico L'intervento rientra in prevalenza tra le aree di notevole interesse pubblico soggette a particolari procedure di controllo, gestione e tutela, così come definito dal D.lgs 42 anno 2004, art 136, Parte III; in particolare si fa riferimento al Decreto ministeriale del 16-01-1974 (G.U. n. 58 del 2 marzo 1974); A

SEZIONE VII - Fattibilità

Scheda grafica della fattibilità

INTERVENTO 7.1 (Stadio)

Non viene assegnata la fattibilità dato che l'area è già conforme urbanisticamente (Variante Urbanistica approvata, di cui alla Del. Cons. Comunale n. 76 del 09/03/2009). Attualmente esiste un progetto definitivo dell'intervento in progetto.

INTERVENTO 7.2 (Piscina)

La zona di previsione ricade in parte in area sensibile di classe 2 relativamente alla vulnerabilità degli acquiferi. Vista la natura prevalentemente argillosa dei depositi eluviali affioranti e il loro modesto spessore, si ritiene opportuno verificare, attraverso una campagna di indagine idrogeologica e litostratigrafica, l'effettiva presenza di una falda entro profondità significative. I risultati dell'indagine dovranno essere utilizzati, in sede di Piano Attuativo, per calibrare le eventuali misure precauzionali tese a limitare la possibile propagazione di elementi inquinanti entro le falde presenti, così come previsto dall'Art. 164 delle NTA.

L'area di previsione della nuova piscina e relativi parcheggi, ricade entro una zona a pericolosità geomorfologia media 2. Per le dimensioni e l'impatto dell'edificio in previsione, si attribuisce una fattibilità geomorfologica condizionata G.3, ovvero in fase di Piano Attuativo, dovrà essere realizzata una campagna di indagini geognostiche e geotecniche costituita da sondaggi spinti fino a profondità significative rispetto al volume di terreno interessato, in numero adeguato rispetto alla estensione dell'area di edificazione, con prelievo di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio. Nella relazione geologica a supporto del Piano Attuativo dovranno essere fatte delle valutazioni relative ai fronti di scavo e programmare, qualora necessario, le eventuali opere di protezione e contenimento.

Per quanto riguarda l'aspetto idraulico l'area in oggetto si trova in prossimita del fondovalle del Fosso della Bandita. Relativamente al tratto di monte del ramo di sinistra idraulica del suddetto corso d'acqua, nella relazione "Elementi per la valutazione degli aspetti idraulici" si propone l'eliminazione di tale tratto di reticolo idrografico (vedi Tav.6 allegata) in quanto non presente. Il Fosso della Bandita che delimita l'area di trasformazione è stato analizzato con studi idrologici-idraulici (in Allegato) e mediante la sovrapposizione delle zone di allagamento per TR<30 anni e per 30<TR<200 anni con l'area di previsione, questa risulta esterna al perimetro della piena con TR 200 anni. La zona in questione è compresa in classe di pericolosità idraulica 1 e quindi si attribuisce una fattibilità senza particolari limitazioni I.1. Relativamente all'aspetto sismico, essendo l'area in classe di pericolosità elevata 3, si attribuisce Fattibilità sismica condizionata S3, pertanto in sede di predisposizione del piano attuativo, nell'area di concentrazione volumetrica, dovrà essere realizzata una campagna di indagini geofisiche che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche al fine di valutare il contrasto di rigidità sismica tra i terreni di copertura e bedrock sismico.

INTERVENTO 7.3 (Palazzo dello Sport e attività di servizio)

La zona di previsione ricade in parte in area sensibile di classe 2 relativamente alla vulnerabilità degli acquiferi. Vista la natura prevalentemente argillosa dei depositi eluviali affioranti e il loro modesto spessore, si ritiene opportuno verificare, attraverso una campagna di indagine idrogeologica e litostratigrafica, l'effettiva presenza di una falda entro profondità significative. I risultati dell'indagine dovranno essere utilizzati, in sede di Piano Attuativo, per calibrare le eventuali misure precauzionali tese a limitare la possibile propagazione di elementi inquinanti entro le falde presenti, così come previsto dall'Art. 164 delle NTA.

L'area di previsione del nuovo Palasport e relativi parcheggi, ricade entro un'area a prevalente pericolosità geomorfologia media 2, con piccole porzioni a pericolosità geomorfologia elevata 3 (PFE); per le dimensioni e l'impatto dell'edificio in previsione, si attribuisce una fattibilità geomorfologia condizionata G.3. Per essa, in fase di Piano Attuativo, dovrà essere realizzata una campagna di indagini geognostiche e geotecniche costituita da sondaggi geognostici spinti fino a profondità significative rispetto al volume di terreno interessato, in numero adeguato rispetto alla estensione dell'area di edificazione, con prelievo di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio. Nella relazione geologica a supporto del Piano Attuativo dovranno essere fatte delle valutazioni relative ai fronti di scavo e programmare, qualora necessario, le eventuali opere di protezione e contenimento.

L'area a verde è a fattibilità senza particolari limitazioni G1; le aree a parcheggio scoperto e le aree a destinazione ricettiva e commerciale ricadono completamente in zone a pericolosità geomorfologica media, pertanto per queste previsioni si attribuisce fattibilità geomorfologica con normali vincoli G2.

Per quanto riguarda l'aspetto idraulico l'area in oggetto comprende un tratto del fondovalle del Fosso Fossatone e un tratto del Fosso Bocca di Cane. Entrambi i suddetti corsi d'acqua sono stati analizzati con studi idrologici-idraulici (in Alllegato) che hanno permesso di individuare le zone di allagamento per TR<30 anni e per 30<TR<200 anni. All'interno delle classi 3 e 4 di pericolosità idraulica definite attraverso le suddette analisi, sono previste solo sistemazione a verde, pertanto, non prevedendo in tale fase modifiche morfologiche dell'area, si assegna una fattibilità idraulica senza particolari limitazioni I.1.

Nella restante area destinata a Palazzo dello sport si assegna una fattibilità idraulica con normali vincoli I.2 nella zona più prossima al corso d'acqua, e ed I.1 senza particolari limitazioni, nella restante superficie.

Le aree a parcheggio scoperto e le aree a destinazione ricettiva e commerciale ricadono completamente in zone a pericolosità idraulica bassa, pertanto per queste previsioni si attribuisce fattibilità senza particolari limitazioni I.1.

Relativamente all'aspetto sismico, essendo l'area in classe di pericolosità elevata 3, in sede di predisposizione del piano attuativo, nelle aree di concentrazione volumetrica, (Palasport e aree ricettive e commerciali) si attribuisce fattibilità S3, pertanto dovrà essere realizzata una campagna di indagini geofisiche che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche al fine di valutare il contrasto di rigidità sismica tra i terreni di copertura e bedrock sismico. Nella zona destinata a parcheggio scoperto la fattibilità è S.2, mentre nella zona a verde è S.1.

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Ultima modifica 26/07/2022 - 11:03