IL NUOVO ASSETTO DI VIALE SARDEGNA- DOSSIER PROGETTUALE VALUTATIVO - ATI N. 4

Cartografia: le aree d'intervento

SEZIONE I - Profili generali dell'intervento

L'ATI 4 "Il nuovo assetto di viale Sardegna" si colloca nell'UTOE 6, in fregio a Viale Sardegna, segmento della cosiddetta "Strada Fiume", nell'area che costituiva lo Scalo Merci e nella quale erano previsti, dal PRG, gli interventi 1, 4, 5, 6 e 7 del P.N. 2.2. L'area storicamente utilizzata nell'ambito ferroviario è da considerarsi come produttiva. Compresa nella zona pianeggiante stretta tra il rilevato di Viale Mazzini e la linea del ferro che collega Siena con Chiusi e Grosseto, l'area dismessa dalle Ferrovie è interessata da una riorganizzazione che conferma nella sostanza le previsioni del citato P.N.

La previsione è quella di consentire l'integrazione di funzioni di uffici pubblici, residenza, commercio di base e servizi pubblici.

Come espresso anche negli obiettivi del Piano Strutturale, l'interesse dell'Amministrazione comunale è quello di promuovere "La formazione di nuovi poli attuatori .....nell'area dello scalo merci".

Tale intervento mira al raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:

  • - creare l'opportunità di realizzare, nel vuoto di grandi dimensioni creatosi per la dismissione dello scalo merci, un insieme di interventi che si appoggiano sulla cosiddetta "Strada Fiume" rispettando e rafforzandone le caratteristiche;
  • - aumentare la presenza di servizi di livello sovracomunale in prossimità degli attracchi del TPL su ferro e su gomma.

SEZIONE II - Riferimenti quantitativi

TAB. 1 - Dimensionamento complessivo
  Superficie Unità mis.
Superficie Territoriale 30100 mq
Dotazioni Pubbliche min 9965 mq
Verde privato min 3115 mq
Superficie Fondiaria max 17020 mq
TAB. 2 - Dotazioni pubbliche o di uso pubblico minime da garantire
  Superficie Unità mis.
Viabilità locale (Ma) 3120 mq
Mobilità pedonale (Mh) 2305 mq
Parcheggio di cui al D.M. 1444/'68 (Mbr) 4540 mq
TAB. 3 - Prescrizioni inerenti il verde privato
  Superficie Unità mis.
Verde di ambientazione (Vd) min 3115 mq
TAB. 4 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: aspetti generali
  Superficie Unità mis.
Superficie Fondiaria max 17020 mq
Superficie fondiaria max lotti già autorizzati e in fase di realizzazione 12610 mq
Superficie fondiaria max lotti da edificare 4410 mq
Lotti già autorizzati e in fase di realizzazione 2 n.
Lotti da edificare 1 n.
Superficie Utile Lorda max relativa ai lotti già autorizzati e in fase di realizzazione 9910 mq
Superficie Utile Lorda max relativa ai lotti da edificare 11800 mq
Superficie Utile Lorda max con destinazione commerciale Esercizi di vicinato (TC1) 1110 mq
Edifici max 6 n.
Alloggi max 78 n.
TAB. 5 - Prescrizioni inerenti i singoli interventi
  Superficie Unità mis.
Intervento 1 - (Amministrazione Prov.le) già autorizzato e in fase di realizzazione
Superficie Fondiaria max 3925 mq
Superficie Utile Lorda max con destinazione Servizi (S) 5730 mq
Tipologia libera -
Edifici max 1 n.
Piani fuori terra max 4 n.
Piani interrati o seminterrati max 2 n.
Altezza max a valle 17,0 m
Distanza dai confini vedi schema prog.le m
Distanza dalla strada vedi schema prog.le m
Intervento 2 - (Residenze e Commercio) già autorizzato e in fase di realizzazione
Superficie Fondiaria max 8685 mq
Superficie Utile Lorda max 6275 mq
Superficie Utile Lorda max con destinazione commerciale Esercizi di vicinato (TC1) 1720 mq
Tipologia libera -
Edifici max 4 n.
Alloggi max 78 n.
Piani fuori terra max 4 n.
Piani interrati o seminterrati max 1 n.
Altezza max a valle 13,0 m
Distanza dai confini vedi schema prog.le m
Distanza dalla strada vedi schema prog.le m
Intervento 3 - (Questura) da edificare
Superficie Fondiaria max 4410
Superficie Utile Lorda max con destinazione Servizi (S) 11800 mq
Tipologia libera -
Edifici max 1 n.
Piani fuori terra max 6 n.
Piani interrati o seminterrati max 2 n.
Autorimesse interrate 6000 mq
Altezza max a valle 20,0 m
Alloggi di servizio in misura non superiore al 20% della SUL - -
Distanza dai confini vedi prescrizioni m
Distanza dalla strada vedi prescrizioni m
Tipo di intervento Intervento edilizio diretto

SEZIONE III - Dotazioni pubbliche e di verde privato da garantire: prescrizioni

Prescrizioni per le dotazioni pubbliche o di uso pubblico

  • - Realizzazione di una strada di uso pubblico a servizio dell'insediamento, a senso unico di marcia. La strada, della dimensione massima di 6 mt., sarà compresa tra una fascia verde di almeno 1,20 mt. (lato ferrovia) e una fascia di almeno 3,50 mt. da destinare a parcheggio; da quest'ultima fascia è prevista una striscia verde di non meno di 1,50 mt. dall'edificato previsto. Lungo strada dovranno essere previste, in continuità con la fascia per la sosta parallela, idonee aree destinate alle stazioni ecologiche, opportunamente schermate con siepi ed alberature autoctone.
  • - La viabilità locale anzidetta sarà collegata alla viabilità principale - Viale Sardegna - nella esistente rotatoria in direzione sud e con la detta viabilità in direzione nord. Questo nuovo tratto, parallelo alla recinzione ferroviaria consentirà l'accesso meccanizzato ai tre diversi Interventi, non essendo previsto alcun accesso diretto agli stessi da Viale Sardegna.
  • - Realizzazione di un'area pedonale (piazza) in prossimità della esistente rotatoria, sopraelevata rispetto alla viabilità, attrezzata con arredi per la sosta ed incorniciata da zone a verde. Tale area dovrà essere integrata con le sistemazioni esterne previste nel intervento 3.
  • - Realizzazione di 2 aree destinate a parcheggio di uso pubblico, localizzate alle estremità dell'ATI, a servizio degli edifici previsti ed a potenziamento delle dotazioni dell'area per complessivi 110 posti auto circa. La progettazione dovrà garantire, per tutte le aree previste, l'uso di materiali naturali e permeabili almeno per le aree di sosta (posti auto) e zone alberate per l'ombreggiamento e la mitigazione ambientale; ad integrazione delle alberature potranno essere previste delle strutture leggere (legno, metallo etc.) quale copertura degli autoveicoli e sede di impianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili;
  • - Le dotazioni dei parcheggi per la sosta di relazione, di cui all'art. 40 delle NTA, dovranno essere soddisfatte, in considerazione delle varie destinazioni d'uso, all'interno dei singoli Interventi.
  • - Le dotazioni pubbliche o di uso pubblico elencate nella presente Sezione III dovranno essere realizzate dai promotori dei singoli Interventi previa stipula di apposita convenzione con l'Amministrazione Comunale.

Prescrizioni per il verde privato:

  • - Area dove si prevede la rinaturalizzazione del terreno con la piantumazione di essenze vegetali autoctone con funzione di mitigazione ambientale e di riduzione dell'impatto acustico; in particolare dovrà essere garantita una fascia alberata in filari, della profondità minima di 5 metri, lungo la strada di servizio.
  • - Nella realizzazione delle trasformazioni è da prevedersi l'impianto anticipato della vegetazione arborea di progetto (pre-verdissement) con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività di cantiere;
  • - Eventuali opere di sostegno, dovranno essere previste a basso impatto ambientale, (terre armate a faccia verde etc.).

SEZIONE IV - Prescrizioni e indicazioni progettuali per gli interventi edilizi

  • - La progettazione dell'edificio destinato a Servizi, intervento 3 - Questura, dovrà rispettare il carattere tipologico, formale nonché l'allineamento del tessuto preesistente alla strada di servizio. Le colorazioni dei materiali dovranno uniformarsi ai cromatismi predominanti presenti nell'edificio principale (Amministrazione Prov.le) e le coperture potranno essere previste a falde inclinate o in piano per l'inserimento degli impianti tecnologici (pannelli solari: fotovoltaici e termici, pompe di calore etc.) opportunamente integrati alla struttura edilizia. La nuova edificazione in questo intervento dovrà rispettare la distanza di 5 metri dalla strada di servizio, di almeno 15 metri dal confine del intervento 2 e di almeno 10 metri da v.le Sardegna.
  • - Gli edifici già autorizzati ed in fase di realizzazione (Interventi 1 e 2), una volta ultimati, entreranno a far parte delle Aree miste di tipo 1 (AM1), la cui disciplina è definita all'art. 72 delle NTA.
Schema progettuale

SEZIONE VI la valutazione: livelli di coerenza della trasformazione con i riferimenti vigenti (PS, PTC, Codice dei Beni Culturali)

Prestazioni richieste Valutazione di coerenza
1 Caratteri del Piano
1.1 Idea di città All'Art.19 il PS definisce i propri principi ordinatori; tra questi risulta l'obiettivo di perseguire una società urbana più inclusiva in grado di migliorare le opportunità di abitare la città e il territorio; A
1.2 Compensazione ambientale Per gli interventi di trasformazione urbanistica soggetti a piani attuativi o a PCI, che prevedono nuovi consumi di suolo il PS prevede all'Art. 32 interventi di compensazione ambientale. Il RU definisce gli aspetti quantitativi e qualitativi delle compensazioni stesse, assicurando una equivalenza tra superfici da urbanizzare e superfici da rinaturalizzare. A
1.3 Piano Regolatore delle cittine e dei cittini Nella progettazione delle trasformazioni inerenti il Sistema Funzionale della Città e degli Insediamenti Il PS prevede:
Art.35, il soddisfacimento delle esigenze espresse attraverso il PRC2, ed in particolare: la realizzazione di piste ciclabili e di percorsi pedonali di collegamento tra i differenti plessi scolastici e tra i plessi scolastici e le aree verdi, la disponibilità di campi di gioco fruibili in maniera diretta da bambini, ragazzi ed adulti e di luoghi di aggregazione all'aperto dedicati agli adolescenti;
A
2 Componente strategica
2.1 UTOE N6 - strategia di sviluppo territoriale Il PS persegue la realizzazione di un parco urbano nella vallata interessata dal completamento della "Strada Fiume". La stazione ferroviaria è elevata a nodo di testa della metropolitana leggera.
Nei pressi della stazione si concentrano due aree strategiche di trasformazione di ampie dimensioni: quella relativa al cosiddetto "edificio lineare" (...) e l'area dello "Scalo merci", nella quale è in corso di realizzazione il nuovo palazzo sede degli uffici provinciali. Nella stessa aree si prevede l'installazione di funzioni direzionali, commerciali e di servizio alla persona.
A
2.2 UTOE N7 - azioni L'incremento delle previsioni residenziali prevede anche la costruzione di alloggi per studenti. La formazione di nuovi poli attrattori si concentra nelle aree antistanti la stazione, con il completamento dell'"Edificio lineare", e nell'area dello scalo merci.
Il collegamento tra la zona della stazione e le zone industriali di Viale Toselli e Due Ponti è garantito dalla previsione di una fermata della metropolitana leggera a servizio di queste zone. Tale fermata e un'opportuna integrazione con il TPL permettono di migliorare l'accessibilità alle aree soggette a più intensa frequentazione.
A
3 Componente statutaria
3.1 Invarianti l'area in oggetto non è interessata da invarianti strutturali  
3.2.1 Lo statuto dell'aria (Inquinamento luminoso) Il PS prevede:
Art. 45, l'assunzione degli obiettivi del risparmio energetico nella illuminazione esterna e del contenimento delle emissioni luminose verso l'alto contenuti nella legge reg. Toscana 21 marzo 2000, n. 37.
Art. 151, nella la redazione del Piano Comunale per l'illuminazione Pubblica (PCIP) e del contenimento dell'inquinamento luminoso nelle ATI vengono applicati i criteri tecnici per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna contenuti nella legge reg. Toscana n. 39/2005 recante "Disposizioni in materia di energia". Seguono le principali prescrizioni.
  • - l'impiego di sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione o comunque di apparecchi illuminanti che consentano un risparmio energetico analogo o superiore;
  • - scelta, per le strade con traffico motorizzato, dei livelli minimi di luminanza e illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439;
  • - esclusione per i nuovi impianti l'adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti, o comunque che emettano un flusso luminoso nell'emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso;
  • - limitazione dell'uso dei proiettori ai casi di reale necessità;
  • - adozione di sistemi automatici di controllo e riduzione o spegnimento dei flussi luminosi in determinate fasce orarie, tenendo conto delle esigenze di sicurezza.
A
3.2.2 Lo statuto dell'aria (Inquinamento acustico) Il PS prevede:
Art. 46, il mantenimento delle soglie di attenzione all'interno dei limiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, con particolare riferimento alla Classificazione acustica del territorio comunale approvata con delibera del Consiglio comunale n. 121 del 30 maggio 2000;
Art. 49, la verifica del comfort acustico nelle trasformazioni urbanistiche; in particolare le aree interessate da nuove edificazioni in attuazione dei RU sono verificate sotto il profilo del comfort acustico mediante la presentazione obbligatoria di una valutazione di clima acustico In particolare l'area di intervento rientra tra le aree in classe IV; nella classe IV, che si riferisce alle zone con intensa attività umana, rientrano le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.
A
3.3.1 Lo statuto dell'acqua (Vulnerabilità degli acquiferi) L'area interessata dalla trasformazione non è sensibile A
3.3.2 Lo statuto dell'acqua (Pericolosità idraulica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con classe di pericolosità 1 (pericolosità irrilevante- Tav. C.03.02) prevede:
Art. 61, non sono necessarie considerazioni sulla riduzione del rischio idraulico quando:
  1. a) non vi sono notizie storiche di precedenti inondazioni
  2. b) l'area è in situazione favorevole di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori di ml. 2 rispetto al piede esterno dell'argine o, in mancanza, al ciglio di sponda
A
3.3.3 Lo statuto del suolo (pericolosità geologica) L'area rientra prevalentemente nelle aree a pericolosità geologica bassa (si veda Tav. C.3.2.01).
Il PS prevede:
  1. a) per gli interventi che ricadono in area con pericolosità geologica bassa, che definisce come situazioni geologico-tecniche apparentemente stabili, (Art. 68) indagini geognostiche di supporto alla progettazione edilizia;
A
3.4.1 Lo statuto degli ecosistemi e del paesaggio Sistema di Paesaggio delle Crete) L'intervento ricade prevalentemente nel Sistema di Paesaggio delle Crete, Sottosistema delle Crete di San Miniato (Art. 70), per il quale il PS prevede:
Art. 73. Obiettivi specifici per il Sistema di Paesaggio delle Crete e relativi sottosistemi
  1. a) l'ampliamento della consistenza delle aree con presenza di boschi e cespuglieti, anche utilizzando aree marginali, residue o abbandonate;
  2. b) favorire la presenza negli impluvi di elementi di vegetazione riparia in continuità con i Paesaggi del Fondovalle;
2. Nel Sottosistema delle Crete di San Miniato vengono perseguiti i seguenti obiettivi specifici:
  1. b) la connotazione delle aree di verde pubblico attraverso la riproposizione, anche parziale, di essenze e sistemazioni tipiche del paesaggio agrario, al fine di attenuare la frammentazione delle aree agricole residue.
Art. 77. La disciplina per il Sistema dei Paesaggi delle Crete
  1. 1. Le aree di trasformazione integrata che prevedono nuove occupazioni di suolo sono individuate dal RU esclusivamente in aderenza o prossimità di insediamenti esistenti, privilegiando il riuso di aree già urbanizzate.
A
3.5.1 Lo statuto della città e degli insediamenti (urbanizzato compatto) Il PS per gli interventi, che ricadono nel Sottosistema delle Aree miste, prevede:
Art. 89. Obiettivi per il Sottosistema delle Aree miste
  1. d) riqualificare la struttura insediativa attraverso il miglioramento della dotazione di opere di urbanizzazione e il trasferimento di attività produttive non compatibili con l'attuale ubicazione;
  2. e) migliorare la accessibilità con il TPL e la sosta, anche in funzione di una maggiore integrazione tra attività produttive e commerciali, soprattutto nelle aree soggette a più intensa frequentazione;
  3. f) incrementare la separazione tra flussi veicolari e traffico merci, nonché tra flussi di attraversamento e di penetrazione, anche attraverso il potenziamento e la realizzazione di viabilità di servizio.
Art. 106. Disciplina del Sottosistema delle Aree Miste
3. Il RU individua le aree da sottoporre a pianificazione attuativa per la riqualificazione della struttura insediativa attraverso il miglioramento della dotazione infrastrutturale e la separazione tra flussi veicolari.
4. Il RU assume, per il riassetto del sottosistema delle aree miste, in presenza di destinazione commerciale i criteri ed i requisiti della programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale, contenuti in particolare nel d.lgs n. 114/98, nella DCR n. 233/1999 e nel Codice del commercio della Regione Toscana ex legge reg. 28/05.
A
4 Vincoli
Vincolo paesaggistico Il riferimento è al D.lgs.42/90. L'intervento rientra tra le aree di notevole interesse pubblico soggette a particolari procedure di controllo, gestione e tutela, così come definito dal D.lgs 42 anno 2004, art 136, Parte III; in particolare si fa riferimento al Decreto ministeriale del 14-05-1956 (G.U. 26 -05-1956, n. 129). A

SEZIONE VI - Fattibilità

Scheda grafica della fattibilità

INTERVENTO 1 (Amministrazione Provinciale) e INTERVENTO 2 (Residenze e commercio):

Fattibilità non assegnata in quanto opere in fase di realizzazione.

INTERVENTO 3 (Questura):

Nell'area in oggetto e relativamente al tipo di intervento non sono presenti vincoli inerenti l'aspetto idraulico, pertanto tutte le previsioni contenute sono a Fattibilità idraulica I.1.

Dal punto di vista della vulnerabilità degli acquiferi, solo una parte della viabilità in progetto rientra in classe 2 di sensibilità, pertanto, durante durante l'esecuzione delle indagini geognostiche, dovrà essere accertata la tipologia dei terreni presenti e dovranno essere eseguite misure piezometriche, al fine di verificare quanto previsto dal PTCP vigente e recepito all'art. 164 delle NTA.

L'area ricade totalmente in classe di Pericolosità geomorfologia media, pertanto le previsioni di modesto impatto ambientale e territoriale, quali parcheggi scoperti e viabilità interna, sono a Fattibilità geomorfologia con normali vincoli G2.

Relativamente all'edificio, che è previsto di altezza fuori terra fino a 4 piani, si attribuisce Fattibilità geomorfologia G3. Per esso sono necessarie le seguenti prescrizioni: la relazione geologico-tecnica a corredo del progetto definitivo dovrà essere basata su un'indagine diretta, costituita da sondaggi geognostici spinti fino a profondità significative rispetto al volume di terreno interessato dalle pressioni indotte dalla costruzione, in numero adeguato rispetto all'area di edificazione, con prelievo di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio, ed installazione di piezometri, per valutare l'eventuale presenza di una falda freatica.

Relativamente all'aspetto sismico, essendo l'area in classe di pericolosità 3, nella zona di previsione del nuovo edificio, si attribuisce fattibilità S3, ovvero dovrà essere eseguita una campagna di indagine geofisiche e geotecniche che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche al fine di valutare il contrasto di rigidità sismica tra i terreni di copertura e bedrock sismico.

I risultati dell'indagine sismica dovranno essere riportati nella stessa relazione geologica-tecnica sopra citata. Ai parcheggi scoperti e alla viabilità è attribuita fattibilità sismica S2. All'area pedonale ed a quella a verde è attribuita fattibilità sismica senza particolari limitazioni S1 e Fattibilità geomorfologica senza particolari limitazioni G1.

Infine, dato che si tratta di riconversione di un sito precedentemente destinato ad attività industriale o comunque potenzialmente inquinante, con futura destinazione a servizi, in fase di predisposizione del Piano Attuativo, dovrà essere certificata l'assenza di contaminazione mediante la redazione di un Piano di indagini Ambientale e la conseguente esecuzione di accertamenti ambientali effettuati sotto controllo dell'ARPAT e della Provincia che attestino il non superamento delle Concentrazioni di soglia di contaminazione (CSC) come definite dal Dlgs n.152/2006, cosi come previsto dall'Art. 173 delle NTA.

Ultima modifica 26/07/2022 - 11:03