MALIZIA- DOSSIER PROGETTUALE VALUTATIVO - ATI N. 3

Cartografia: le aree d'intervento

SEZIONE I - Profili generali dell'intervento

L'ATI N. 3 è rivolta alla riqualificazione urbana e funzionale di un'area di circa 73000 mq, posta nella parte terminale di viale Bracci, dove sono previsti 3 interventi; i primi due, il 3.1 e il 3.2 si sviluppano sul lato est e riguarda la riqualificazione e il recupero dell'intera area dell'Ex Consorzio Agrario, mediante la sostituzione dell'edificato esistente (in maggior parte, capannoni destinati a magazzino) con un nuovo tessuto edilizio, prevalentemente residenziale, caratterizzato anche dalla presenza di spazi pubblici, attività direzionali e commerciali; il terzo, il 3.3, invece è un intervento di nuova edificazione che prevede la realizzazione di residenze di tipo convenzionato, in un'area di completamento tra due zone già edificate, e di un percorso pubblico pedonale di accesso al parco territoriale di Vico Alto.

Intervento 1

L'intervento, che si riferisce al Piano Particolareggiato denominato "Quartiere Ecologico Malizia", approvato dal Comune con delibera del C.C. N. 265/2005, che riguarda l'area dell'ex "Consorzio Agrario" e la soprastante collina sino alla strada di Malizia, è attualmente in esecuzione, sono infatti in fase di avvenuta realizzazione le opere di urbanizzazione e gli edifici previsti nei lotti 1, 2, 3, 4 (si veda scheda progetto).

Si confermano tali trasformazioni e si prevede per quelle da completare quanto segue:

  1. 1) il mantenimento del dimensionamento complessivo dell'area, di cui si confermano le funzioni e le relative quantità;
  2. 2) il trasferimento delle funzioni residenziali presenti nella testata dell'intervento, lotto 12, in posizione più congrua e più protetta, in prossimità dei percorsi pedonali e del verde pubblico, nell'area lungo viale Bracci individuata dai lotti 5 e 6, che saranno dotati di attività commerciali di vicinato al piano terra; la riorganizzazione dei lotti 5 e 6 comporta il trasferimento delle attività direzionali nel lotto 12, posto in posizione più consona a tale funzione, in quanto vicino alle altre attività di servizio previste dal progetto e quelle preesistenti (il complesso le "Grondaie") e/o in fase di organizzazione;
  3. 3) la riorganizzazione del versante della collina con l'inserimento di percorsi e attrezzature da integrare con l'oliveta preesistente da destinare a verde pubblico-attrezzato.

Tali trasformazioni sono da attuare tramite intervento edilizio diretto.

Intervento 2

L'intervento, che si riferisce all'area del Consorzio Agrario posta a nord dell'attuale stazione di servizio, prevede la realizzazione di edilizia sovvenzionata, agevolata, convenzionata e speciale da destinare a residenza e attività socio-culturali e ricreative.

Strumento di attuazione l'intervento edilizio diretto da parte dell'amministrazione comunale.

Intervento 3

L'intervento prevede il completamento dell'area situata tra le due zone edificate, quella di via Lauro de Bosis e quella di Via Giuseppe Pietri, mediante la realizzazione di residenze da destinare ad edilizia convenzionata e le opportune opere pubbliche, in particolare un parcheggio di uso pubblico in continuità con via de Bosis e un'area di verde pubblico attrezzato nella parte nord, dotata anch'essa di un'area di sosta di uso pubblico, che costituirà uno degli accessi al Parco Territoriale di Vico Alto - San Miniato.

L'intervento è da attuare tramite intervento edilizio diretto.

SEZIONE II - Riferimenti quantitativi

TAB. 1 - Dimensionamento complessivo
  Superficie Unità mis.
Superficie Territoriale 71570 mq
Dotazioni Pubbliche min 43910 mq
Verde privato min 4145 mq
Superficie Fondiaria max 25785 mq
TAB. 2 - Dotazioni pubbliche o di uso pubblico minime da garantire
  Superficie Unità mis.
Viabilità locale (Ma) 10380 mq
Parcheggio di cui al D.M. 1444/'68 (Mbr) 2830 mq
Parcheggio di relazione (Mbr) 4145 mq
Verde attrezzato (Va) 26555 mq
TAB. 3 - Prescrizioni inerenti il verde privato
  Superficie Unità mis.
Verde complementare min (Vc) 3695 mq
Verde di ambientazione (Vd) min 450 mq
TAB. 4 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: aspetti generali
  Superficie Unità mis.
Intervento 0a
Superficie fondiaria max 17805 mq
di cui già autorizzati e in fase di realizzazione 5565 mq
di cui da edificare 12240 mq
Lotti 17 n.
di cui già autorizzati o in fase di realizzazione Lotti 1,2,3,4 (vedi schema progettuale) 4 n.
di cui da edificare Lotti 5 - 17 (vedi schema progetto) 13 n.
Edifici max 17 n.
di cui già autorizzati o in fase di realizzazione 4 n.
di cui da edificare 13 n.
Superficie Utile Lorda max di recupero 17185 mq
di cui già autorizzata (residenza, servizi e commercio al pt) totale 5115 mq
Lotto - L1 2110 mq
Lotto - L2 1040 mq
Lotto - L3 1035 mq
Lotto - L4 930 mq
di cui da edificare (residenza) totale 7810 mq
Lotto - L5 400 mq
Lotto - L6 400 mq
Lotto - L7 630 mq
Lotto - L8 595 mq
Lotto - L9 585 mq
Lotto - L13 1180 mq
Lotto - L14 1120 mq
Lotto - L15 1060 mq
Lotto - L16 980 mq
Lotto - L17 860 mq
di cui da edificare (direzionale, commercio, servizi alla persona) totale 4260 mq
Lotto - L5 240 mq
Lotto - L6 290 mq
Lotto - L7 85 mq
Lotto - L8 75 mq
Lotto - L9 70 mq
Lotto - L10 1142 mq
Lotto - L11 1482 mq
Lotto - L12 636 mq
Lotto - L13 90 mq
Lotto - L14 40 mq
Lotto - L15 40 mq
Lotto - L16 35 mq
Lotto - L17 35 mq
Superficie Utile Lorda residenziale totale 12185 mq
di cui libera 10075 mq
già autorizzata 2265 mq
da edificare 7810 mq
di cui convenzionata (autorizzata) 2110 mq
Alloggi max 180 n.
di cui autorizzati 65 n.
di cui da edificare 115 n.
di cui autorizzati a edilizia convenzionata 27 n.
Piani fuori terra max (lotti 5 - 6) 4 n. piani
Piani fuori terra max (lotti 7 - 10) da 2 a max di 4 n. piani
Piani fuori terra max (lotto 11) 5 n. piani
Piani fuori terra max (lotto 12) 4 n. piani
Piani fuori terra max (lotto 13 - 17) da 4 a max di 5 n. piani
Piani interrati o seminterrati max (lotti 5 - 6) 1 n. piani
Piani interrati o seminterrati max (lotto 12) 2 n. piani
Tipologia ammesse (previste) linea, torre e blocco
Altezza max interpiano (residenza) 3,4 metri
Altezza max interpiano (direzionale) 3,5 metri
Altezza max interpiano (commercio) 3,7 metri
Altezza max interpiano (garage) 2,9 metri
Lotti 10 e 11 ammesso collegamento con struttura a ponte
Tipo di intervento Intervento edilizio diretto
Intevento 2
Superficie Fondiaria max 4390 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero 3050 mq
di cui di edilizia sovvenzionata, agevolata, convenzionata e speciale 2450 mq
di cui per attività socio-culturali 600 mq
Lotti 1 n.
Edifici max 1 n.
Posti letto max 100 n.
Piani interrati o seminterrati max 2 n. piani
Altezza max interpiano (residenza, servizi) 3,4 metri
Altezza max interpiano (garage) 2,9 metri
Tipologia blocco
Tipo di intervento Intervento edilizio diretto
Intevento 3
Superficie Fondiaria max 3590 mq
Lotti 2 n.
Superficie Utile Lorda max di nuova edificazione di tipo convenzionato 2200 mq
Edifici max 2 n.
Alloggi max 36 n.
Piani fuori terra max 2 n.
Piani interrati o seminterrati max 1 n. piani
Altezza max interpiano (residenza, servizi) 3,4 metri
Altezza max a valle 9,8 metri
Tipologia lina
Tipo di intervento Intervento edilizio diretto

SEZIONE III

SEZIONE IV - Dotazioni pubbliche e di verde privato da garantire: prescrizioni

Prescrizioni per le dotazioni pubbliche e di uso pubblico

Intervento 1-2

  • - Sistema della viabilità e della sosta. Vista la complessità e le dimensioni dell'intervento il progetto prevede una nuova viabilità di circolazione interna al comparto che attraversa longitudinalmente l'area, connettendo la rotatoria del ponte di Malizia con quella di via Verdi e allacciandosi in posizione intermedia con lo stesso viale Bracci; lungo la viabilità saranno predisposti percorsi pedonali e parcheggi di uso pubblico; sono inoltre previste specifiche aree a parcheggio, di cui una coperta nel lotto 12, privata d'uso pubblico (2269 mq), e due scoperte di uso pubblico rispettivamente (a) (265 mq) e (b) (666 mq); quest'ultima, lungo via di Malizia, oltre a garantire l'accesso al parco (d) servirà a integrare il numero dei posti auto presenti nell'area. La suddetta quota di parcheggi privati di uso pubblico risulta esaustiva ai fini della dotazione di parcheggi di relazione per gli interventi residui ATI 3.1, ed è verificata globalmente anziche per ogni singolo lotto edificatorio.
  • - Spazi pubblici e verde attrezzato. Vista la conformazione del comparto, stretto e allungato, lungo viale Bracci, le caratteristiche morfologiche del terreno, caratterizzato da un versante con pendenza est-ovest, particolarmente accentuata nella porzione nord, e la complessità e articolazione dell'intervento, per la compresenza di funzioni residenziali e di servizio, il sistema delle aree pubbliche e di quelle a verde attrezzato risulta specializzato e articolato in spazi distinti:
    • - l'area comunale (c), che chiude a nord l'intervento, costituendo una fascia cuscinetto tra il nuovo intervento e l'insediamento preesistente, verrà resa fruibile mediante percorsi pedonali, aree di sosta ed la sistemazione del verde, già dotato di folte alberature (l'intervento è in fase di realizzazione);
    • - l'area collinare (d), caratterizzata dalla preesistenza dell'oliveta, dovrà essere mantenuta e integrata con percorsi pubblici e piccole aree di sosta; l'area presenterà più accessi, rispettivamente a monte dalla strada di Malizia, di cui uno provvisto di parcheggio pubblico (b) per circa 25-30 posti auto e a valle dal nuovo complesso residenziale;
    • - la fascia attrezzata di ambientazione lungo Viale Bracci (e), sarà dotata di percorsi pubblici, aree di sosta, canale di raccolta delle acque a fini irrigui (sistema del verde) e sistema di collegamenti pedonali con le residenze e i servizi disposti lungo la spina centrale dell'intervento;
    • - l'area in prossimità delle attività di servizio alla testata dell'intervento (f), avrà un carattere più urbano, svolgendo il ruolo di spazio centrale, di relazione.
    Nel complesso tali aree dovranno essere opportunamente collegate; in particolare sono previsti dei collegamenti pedonali privati di uso pubblico (g) tra l'area collinare (d) e la strada interna.

Intervento 3

  • - Sistema della viabilità e della sosta. Vista la conformazione del lotto caratterizzato da una forte pendenza verso est, si conferma l'attuale tracciato viario che conduce a 2 edifici esistenti, di cui uno "Casa Nuova", censito tra i beni storico architettonici del Comune di Siena.
    • - La strada sarà opportunamente sistemata e provvista di un percorso pedonale sul lato a valle, al fine di garantire un accesso al nuovo insediamento e al parco territoriale di Vico Alto;
    • - vista la pendenza sono esclusi posti auto lungo la viabilità di accesso, mentre sono previste specifiche aree a parcheggio in prossimità dei due lotti ed uno in continuità con via Lauro de Bosis, al fine di integrare i posti auto presenti nell'area. Per il dimensionamento del numero dei posti auto si veda l'art. 38 delle NTA.
  • - Spazi pubblici e verde attrezzato. Si prevede la presenza di un verde pubblico (a) caratterizzato da un'area di sosta attrezzata, nonché da un'adeguata dotazione di parcheggi pubblici, che si configura come uno degli ingressi al parco territoriale di Vico Alto e di un collegamento pedonale con l'insediamento di via Pietri.

Prescrizioni per il verde privato

  • - Piantumazione di essenze arboree autoctone per mitigare l'impatto del nuovo intervento sul contesto ambientale, per ridurre l'impatto acustico derivante dal traffico veicolare e per garantire la continuità con il paesaggio agrario circostante.

SEZIONE V - Prescrizioni e indicazioni progettuali per gli interventi edilizi

Intervento 1-2

Per l'attuazione dell'intervento si prevede quanto segue:

  • - Gli edifici dovranno avere l'asse longitudinale orientato in direzione Est-Ovest, per favorire la permeabilità fisico-percettiva tra Viale Bracci, la nuova viabilità interna e il parco sulla collina e garantire un buon orientamento, privilegiando l'apertura dell'edificio verso sud (logge e schermature opportune) e la chiusura verso nord (elevata inerzia termica, riduzione delle aperture)
  • - Le attività direzionali e di servizio dovranno essere concentrate nella testata in prossimità del ponte di Malizia, che costituirà l'ingresso al nuovo insediamento, e al piano terra degli edifici residenziali disposti lungo la nuova viabilità interna;
  • - L'organizzazione degli edifici dovrà privilegiare l'articolazione dei volumi che dovranno essere più bassi lungo viale Bracci e progressivamente più alti lungo verso l'interno dell'intervento, al fine di ridurre l'impatto sulla strada e seguire l'andamento della collina.

Gli edifici già autorizzati e in fase di realizzazione ( Lotti 1,2,3,4), una volta ultimati, entreranno a far parte del Tessuto dell'Urbanizzato compatto di tipo 3 (UC3), la cui disciplina è definita all'art.68 delle NTA.

Intervento 3

Per l'attuazione dell'intervento si prevede quanto segue:

  • - Realizzazione di 2 edifici in linea poste parallelamente alla curve di livello.
  • - Realizzazione di area a parco con il mantenimento della alberature esistenti nella pendice su Viale Bracci (Vc).
  • - I 36 alloggi dovranno essere destinati a residenza a carattere sociale (edilizia convenzionata) mediante apposita convenzione da stipulare con l'Amministrazione Comunale.
Schema progettuale Sezione dell'intervento

SEZIONE VI la valutazione: livelli di coerenza della trasformazione con i riferimenti vigenti (PS, PTC, Codice dei Beni Culturali)

Prestazioni richieste Valutazione di coerenza
1 Caratteri del Piano
1.1 Idea di città All'Art.19 il PS definisce i propri principi ordinatori; tra questi risulta l'obiettivo di perseguire una società urbana più inclusiva in grado di migliorare le opportunità di abitare la città e il territorio; A
1.2 Compensazione ambientale Per gli interventi di trasformazione urbanistica soggetti a piani attuativi o a PCI, che prevedono nuovi consumi di suolo il PS prevede all'Art. 32 interventi di compensazione ambientale. Il RU definisce gli aspetti quantitativi e qualitativi delle compensazioni stesse, assicurando una equivalenza tra superfici da urbanizzare e superfici da rinaturalizzare. A
1.3 Piano Regolatore delle cittine e dei cittini Nella progettazione delle trasformazioni inerenti il Sistema Funzionale della Città e degli Insediamenti Il PS prevede:
Art.35, il soddisfacimento delle esigenze espresse attraverso il PRC2, ed in particolare: la realizzazione di piste ciclabili e di percorsi pedonali di collegamento tra i differenti plessi scolastici e tra i plessi scolastici e le aree verdi, la disponibilità di campi di gioco fruibili in maniera diretta da bambini, ragazzi ed adulti e di luoghi di aggregazione all'aperto dedicati agli adolescenti all'aperto dedicati agli adolescenti;
A
2 Componente strategica
2.1 UTOE N7 - strategia di sviluppo territoriale Le politiche di intervento si sviluppano intorno a tre assi strategici, che riguardano rispettivamente: La conferma e il potenziamento della vocazione residenziale, anche al fine di alimentare interventi significativi di riqualificazione edilizia ed urbana, e di bilanciare le contemporanee iniziative finalizzate alla terziarizzazione e allo sviluppo delle attività a carattere direzionale;
La realizzazione di interventi significativi di incremento dell'offerta di verde pubblico a livello urbano e territoriale, per contribuire alla "ricucitura" di episodi insediativi molto spesso autoreferenziali.
A
2.2 UTOE N7 - azioni Previsione di un rilevante incremento dell'offerta residenziale. Una quota significativa della offerta aggiuntiva proviene da interventi di recupero sul patrimonio esistente, a testimonianza della centralità assunta, soprattutto in questa UTOE, dalle politiche di riqualificazione.
Per quanto riguarda invece le iniziative in tema di verde pubblico, acquista un indubbio rilievo la scelta di istituire il Parco di Vico Alto, la cui notevole estensione e la particolare configurazione a ciambella si propongono di inquadrare i molti episodi di urbanizzazione contemporanea, diminuendo il loro impatto sotto il profilo paesaggistico.
A
3 Componente statutaria
3.1 Invarianti l'area in oggetto non è interessata da invarianti strutturali   
3.2.1 Lo statuto dell'aria (Inquinamento luminoso) Il PS prevede:
Art. 45, l'assunzione degli obiettivi del risparmio energetico nella illuminazione esterna e del contenimento delle emissioni luminose verso l'alto contenuti nella legge reg. Toscana 21 marzo 2000, n. 37.
Art. 151, nella la redazione del Piano Comunale per l'illuminazione Pubblica (PCIP) e del contenimento dell'inquinamento luminoso nelle ATI vengono applicati i criteri tecnici per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna contenuti nella legge reg. Toscana n. 39/2005 recante "Disposizioni in materia di energia". Seguono le principali prescrizioni.
  • - l'impiego di sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione o comunque di apparecchi illuminanti che consentano un risparmio energetico analogo o superiore;
  • - scelta, per le strade con traffico motorizzato, dei livelli minimi di luminanza e illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439;
  • - esclusione per i nuovi impianti l'adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti, o comunque che emettano un flusso luminoso nell'emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso;
  • - limitazione dell'uso dei proiettori ai casi di reale necessità;
  • - adozione di sistemi automatici di controllo e riduzione o spegnimento dei flussi luminosi in determinate fasce orarie, tenendo conto delle esigenze di sicurezza.
A
3.2.2 Lo statuto dell'aria (Inquinamento acustico) Il prevede:
Art. 46, il mantenimento delle soglie di attenzione all'interno dei limiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, con particolare riferimento alla Classificazione acustica del territorio comunale approvata con delibera del Consiglio comunale n. 121 del 30 maggio 2000;
Art. 49, la verifica del comfort acustico nelle trasformazioni urbanistiche; in particolare le aree interessate da nuove edificazioni in attuazione dei RU sono verificate sotto il profilo del comfort acustico mediante la presentazione obbligatoria di una valutazione di clima acustico In particolare l'area di intervento rientra tra le aree in classe III e per la porzione prospiciente viale Bracci la classe IV; nella classe III, che si riferisce alle "aree di tipo misto" rientrano le aree urbane con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; nella classe IV, che si riferisce alle zone con intensa attività umana, rientrano le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.
A
3.3.1 Lo statuto dell'acqua (Vulnerabilità degli acquiferi) L'area interessata dalla trasformazione non è sensibile A
3.3.2 Lo statuto dell'acqua (Pericolosità idraulica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con classe di pericolosità 1 (pericolosità irrilevante- Tav. C.03.02) prevede:
Art. 61, non sono necessarie considerazioni sulla riduzione del rischio idraulico quando:
  1. a) non vi sono notizie storiche di precedenti inondazioni
  2. b) l'area è in situazione favorevole di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori di ml. 2 rispetto al piede esterno dell'argine o, in mancanza, al ciglio di sponda
A
3.3.3 Lo statuto del suolo (pericolosità geologica) L'area rientra prevalentemente nelle aree a pericolosità geologica bassa e per alcune porzioni in quella media (si veda Tav. C.3.2.01).
Il PS prevede:
  1. a) per gli interventi che ricadono in area con pericolosità geologica bassa, che definisce come situazioni geologico-tecniche apparentemente stabili, (Art. 68) indagini geognostiche di supporto alla progettazione edilizia;
  2. b) per gli interventi che ricadono in area con pericolosità geologica media (classe 3), (Art. 67) ogni intervento edilizio è fortemente limitato e le indagini di approfondimento dovranno essere condotte a livello dell'area nel suo complesso; sono inoltre da prevedersi interventi di bonifica e miglioramento dei terreni, nonché l'adozione di opere di fondazioni particolari.
A
3.4.1 Lo statuto degli ecosistemi e del paesaggio Sistema di Paesaggio delle Crete) L'intervento ricade prevalentemente nel Sistema di Paesaggio delle Crete, Sottosistema delle Crete di San Miniato (Art. 70) per il quale il PS prevede:
Art. 73.
  1. a) l'ampliamento della consistenza delle aree con presenza di boschi e cespuglieti, anche utilizzando aree marginali, residue o abbandonate;
  2. b) la presenza negli impluvi di elementi di vegetazione riparia in continuità con i Paesaggi del Fondovalle;
  3. c) la collocazione di eventuali aree di trasformazione integrata in aderenza o prossimità con nuclei urbani esistenti;
In particolare nel Sottosistema delle Crete di San Miniato si prevede:
  1. b) la connotazione delle aree di verde pubblico attraverso la riproposizione, anche parziale, di essenze e sistemazioni tipiche del paesaggio agrario, al fine di attenuare la frammentazione delle aree agricole residue.
A
3.4.2 Lo statuto degli ecosistemi e del paesaggio (Sistema di Paesaggio delle Colline Sabbiose) L'intervento ricade parzialmente (in particolare l'intervento 3.3) nel Sistema di Paesaggio delle Colline Sabbiose, Sottosistema delle dei Crinali dell'Osservanza, Vignano e Santa Regina, per il quale il PS prevede:
Art. 74. Obiettivi specifici per il Sistema di Paesaggio delle Colline Sabbiose e relativi Sottosistemi
  1. a) incremento della consistenza della vegetazione autoctona, ove possibile in contiguità con l'attuale distribuzione delle compagini boschive;
  2. c) incremento della presenza delle colture arboree, in particolare di olivo, sui ripiani e in generale vicino agli edifici, storici e non, contrastando i fenomeni di espansione dei seminativi e delle aree incolte;
  3. d) tutela dei terrazzamenti e le sistemazioni agrarie tradizionali;
  4. e) estendere le forme di fruizione pedonale e ciclabile dei paesaggi agrari di maggiore qualità.
4. Nel Sottosistema dei Crinali dell'Osservanza, di Vignano e di Santa Regina vengono perseguiti i seguenti obiettivi specifici:
  1. a) incentivare la manutenzione degli assetti agricoli e la riconversione dei seminativi, nonché la promozione dell'oliveto intorno agli edifici storici e nei versanti sabbiosi;
  2. c) prevedere nuove aree di trasformazione integrata esclusivamente in aderenza o prossimità di insediamenti compatti esistenti, curando in particolare la qualità percettiva delle fasce di contatto con il territorio rurale.
Art. 78. La disciplina per il Sistema dei Paesaggi delle Colline Sabbiose
  1. 1. Nel Sistema dei Paesaggi delle Colline Sabbiose, le aree di trasformazione integrata che interessano suoli non urbanizzati sono da prevedersi esclusivamente:
    1. i) nel Sottosistema dei Crinali dell'Osservanza, Vignano e Santa Regina; le addizioni edilizie sono da realizzarsi in aree legate da debole intervisibilità con il centro urbano di Siena, prossime ad aree urbanizzate compatte già esistenti e selezionando siti che non presentino tessiture agrarie di pregio.
  2. 2. Nelle aree di trasformazione integrata come misura di compensazione per le aree di nuova urbanizzazione previste da interventi di trasformazione integrata è da prevedersi l'impianto di una superficie a bosco la cui estensione è stabilita dal RU (comma 3, art. 76).
  3. 3. In alternativa o a completamento delle misure di compensazione ambientale di cui al precedente comma, possono essere realizzati, in misura stabilita dal RU, operazioni di manutenzione e restauro di paesaggi agrari tradizionali, da rendere fruibili al pubblico.
A
3.5.1 Lo statuto della città e degli insediamenti (urbanizzato compatto) Il PS per gli interventi, che ricadono nel Sottosistema dell'Urbanizzato Compatto(Art.80), prevede: Art. 81, il miglioramento della vivibilità e della qualità percettiva e funzionale degli spazi pubblici, dei luoghi privilegiati di incontro, anche accogliendo le indicazioni emerse dagli esiti del Piano regolatore delle cittine e dei cittini (PRC2); la realizzazione delle addizioni residenziali con forme compatte (contenimento di consumo di suolo) e in prossimità di insediamenti esistenti per assicurare ai nuovi residenti elevati livelli di dotazioni e servizi urbani; la trasformazione, il recupero ed il riuso delle aree dismesse e degli edifici non utilizzati; nelle trasformazioni urbane l'adozione di un approccio unitario, operando affinché gli interventi di riqualificazione dispieghino i loro effetti positivi su ampie porzioni degli insediamenti; applicazione di principi perequativi, al fine di assicurare il contestuale perseguimento di interessi pubblici e privati; l'incremento e la messa in rete delle dotazioni di verde pubblico urbano e territoriale; l'incremento della produzione di alloggi a prezzi contenuti e la disponibilità di abitazioni in affitto, sia per residenti stabili che per residenti temporanei, prevedendone la presenza all'interno delle operazioni di recupero di aree dismesse ed in quelle di nuova edificazione; l'uso di tecnologie e di criteri progettuali finalizzati al risparmio energetico. A
4 Vincoli
Vincolo paesaggistico Il riferimento è al D.lgs.42/90. L'intervento rientra tra le aree di notevole interesse pubblico soggette a particolari procedure di controllo, gestione e tutela, così come definito dal D.lgs 42 anno 2004, art 136, Parte III; in particolare si fa riferimento al Decreto ministeriale del 14-05-1956 (G.U. 26 -05-1956, n. 129) A
PTC L'area rientra parzialmente (interevento 3.3) nella pertinenza paesaggistica di Vico Bello A

SEZIONE VII - Fattibilità

Scheda grafica della fattibilità

Interventi 3.1 e 3.2:

L'area di trasformazione ricade interamente nella classe 1 di pericolosità idraulica, pertanto tutte le previsioni contenute sono a fattibilità I.1.

Relativamente alla vulnerabilità degli acquiferi la zona è classificata non sensibile.

Per quanto riguarda le problematiche geomorfologiche, sono presenti 2 aree in classe di pericolosità elevata 3 (PFE), dovute alla scarpata presente ad est dell'area in oggetto. Alcuni edifici che fanno parte dell'intervento 3.1, sono già stati realizzati, così come parte della viabilità che collega Via Verdi con Strada di Malizia. Per gli edifici, la strada ed il parcheggio a raso da terminare che fanno parte dell'intervento 3.1 e che intersecano l'area di pericolosità geomorfologica di classe 3 (PFE), si attribuisce fattibilità condizionata G3. Per essi si prescrive che la relazione geologica-tecnica a corredo del progetto definitivo debba contenere un'indagine diretta costituita da sondaggi geognostici, in numero adeguato rispetto all'area di edificazione, con prelievo di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio ed installazione di piezometri, in modo tale da valutare l'eventuale presenza di una falda freatica.

I parametri geotecnici provenienti dalle analisi di laboratorio dei provini di terreno dovranno essere utilizzati per elaborare delle considerazioni sulla stabilità dei terreni che verranno sbancati nel settore a monte e per fare una valutazione circa il tipo di opera di che sarà adeguato realizzare per la stabilità del fronte di scavo.

Relativamente all'aspetto sismico, essendo l'area in classe di pericolosità elevata 3, nell'area di previsione dei nuovi edifici e della strada, dovrà essere eseguita una campagna indagini geofisiche e geotecniche che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche al fine di valutare il contrasto di rigidità sismica tra i terreni di copertura e bedrock sismico (S.3). I risultati dell'indagine sismica dovranno essere riportati nella stessa relazione geologica-tecnica sopra citata.

Nella zona di previsione a verde si attribuisce una fattibilità senza particolari limitazioni sia per l'aspetto geomorfologico G.1, che per l'aspetto sismico S.1.

Intervento 3.3:

Nell'area in oggetto e relativamente al tipo di intervento non sono presenti vincoli inerenti l'aspetto idraulico, pertanto tutte le previsioni contenute sono a fattibilità senza particolari limitazioni I.1.

Relativamente alla vulnerabilità degli acquiferi la zona è non sensibile. Per quanto riguarda le problematiche geomorfologiche, è presente un'area in classe di pericolosità elevata 3 (PFE), che occupa la gran parte della zona in esame e corrispondente al tratto finale, ad elevata pendenza, della collina che lambisce la zona ad ovest di Viale Bracci. Per gli edifici, la viabilità locale ed il parcheggio a raso compresi in pericolosità elevata 3, si esprime una fattibilità geomorfologica G.3, condizionata dai risultati delle indagini ed accertamenti geologici-geognostici che dovranno essere eseguiti per il rilascio del titolo edilizio. Pertanto si prescrive l'esecuzione di sondaggi geognostici, in numero adeguato rispetto all'area di edificazione, con prelievo di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio ed installazione di piezometri, in modo tale da valutare l'eventuale presenza di una falda freatica.

I parametri geotecnici provenienti dalle analisi di laboratorio dovranno essere utilizzati per impostare una verifica di stabilità del versante, che sarà valutato sia nello stato attuale, che nello stato di progetto. Nella relazione geotecnica dovrà essere presente il progetto delle opere di sostegno che dovranno essere eseguite preliminarmente alla realizzazione dell'intervento.

Relativamente all'aspetto sismico, essendo l'area in classe 3, in corrispondenza della zona a concentrazione volumetrica e della nuova viabilità, dovrà essere eseguita una campagna di indagini geofisiche e geotecniche che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche al fine di valutare il contrasto di rigidità sismica tra i terreni di copertura e bedrock sismico (S.3).

I risultati dell'indagine sismica dovranno essere riportati nella stessa relazione geologica-tecnica sopra citata.

Nella zona di previsione a verde si attribuisce una fattibilità 1, sia per l'aspetto geomorfologico, che per l'aspetto sismico.

Ultima modifica 26/07/2022 - 11:03