LA CITTADELLA DELLO SPORT- DOSSIER PROGETTUALE VALUTATIVO - ATI N. 7

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Cartografia: le aree d'intervento

SEZIONE I - Profili generali dell'intervento

1.1 Obiettivi generali

L'ATI 7 Parco Agricolo sportivo "Cittadella dello Sport" si pone come obiettivi: la realizzazione di un parco agricolo e di un parco agricolo-sportivo che conservando e ottimizzando le caratteristiche funzioni agricole del territorio interessato, valorizzi i percorsi storici che innervano l'area quali ad esempio la "Via Francigena", integri anche funzioni sportive adeguate all'ambiente quali il trekking, il jogging, l'attività ciclistica ed equestre nonché la realizzazione di strutture e spazi turistico - ricettivi integrati con il territorio e all'attività agricola. Infine la possibilità di dotare la città e gli insediamenti minori, presenti nel territorio comunale e nei comuni contermini di un centro sportivo polivalente, facilmente accessibile, grazie alla dotazione di nuove infrastrutture, quali la nuova Cassia la bretella di collegamento tra la Cassia, la strada provinciale Traversa Romana Aretina, la S.G.C. E78 "Bettolle - Siena" e il Servizio ferroviario metropolitano.

1.2 Ambito territoriale e unità di intervento

Il Parco Agricolo sportivo "Cittadella dello Sport" è localizzato in prossimità dell'area industriale di Isola d'Arbia. L'area è compresa tra Colle Malamerenda ad ovest e Podere di Borgo Vecchio ad est ed occupa una superficie territoriale complessiva di circa 697.910 mq. In tale sito è prevista la localizzazione di un centro sportivo polivalente - Stadio di calcio, a servizio del territorio, coronato dagli adiacenti parco agricolo e parco agricolo sportivo. Vista la complessità delle trasformazioni queste potranno essere organizzate in unità minime di intervento, rispettivamente Il "Centro Sportivo - Polivalente - Stadio di calcio" (Intervento 1), Il "Parco Agricolo Sportivo" (Intervento 2) Il "Poderuccio" (intervento 3) contempla il BSA n. 358 e si suddivide in int. 3.1 che contiene anche il BSA, int. 3.2 e int.3.3 a carattere turistico ricettivo, Il "Parco Agricolo" (intervento 4).

Considerando il tipo di funzioni e il contesto ambientale, grande attenzione sarà posta al tema dell'accessibilità e della sosta: si prevede infatti la diversificazione degli accessi e la realizzazione di viabilità pubblica e ad uso pubblico, da realizzarsi in funzione degli interventi da attuarsi che saranno oggetto di apposita convenzione. Tale convenzione dovrà regolare anche la possibilità che la strada privata, a servizio dell'attività ricettive alberghiere, possa essere destinata a servizio dell'attività sportiva e quindi ad uso pubblico, solamente nel caso in cui nell'ATI7-1 venga realizzato lo stadio di calcio, per il quale le norme in materia di sicurezza impongono percorsi separati per i tifosi ospiti.

SEZIONE II - Riferimenti quantitativi

2.1 Dimensionamento complessivo e delle singole unità di intervento

Il dimensionamento complessivo e dei singoli impianti sarà coerente con le indicazioni presenti in tabella.

In dettaglio seguono le caratteristiche dei singoli interventi.

"Centro Sportivo Polivalente - Stadio di calcio (intervento 1)" - Gli impianti sportivi previsti potranno essere coperti o scoperti dotati di parcheggi e viabilità di accesso. I parcheggi dovranno essere realizzati nel rispetto dell'art. 40 delle NTA del RU e della normativa nazionale vigente in materia di impianti sportivi. Tale trasformazione potrà essere attuata tramite progetto unitario convenzionato, che preveda oltre alla collocazione dell'impianto sportivo la localizzazione della nuova viabilità a collegamento con le viabilità principali esistenti che dovranno mantenere l'uso pubblico, o tramite esecuzione di opera pubblica. Il manto stradale dovrà avere caratteristiche tipo fondo sterrato e realizzato con materiali a basso impatto paesaggistico. Faranno parte del progetto unitario i parcheggi, le sistemazioni a verde e quanto altro necessario per la funzionalità del centro sportivo polivalente - Stadio di calcio.

Il Centro Sportivo Polivalente - Stadio di calcio dovrà ospitare lo stadio già oggetto di un concorso di idee ed anche altre attività sportive di vario genere, coperte o scoperte.

Sono inoltre consentite attività commerciali e attività di servizio alla persona quali centri fisioterapici e riabilitativi a servizio dell'impianto sportivo, ricompresi nella superficie coperta come riportato nella tabella 5. La collocazione dell'impianto e strutture connesse dovrà essere rispettosa dell'attuale conformazione del terreno al fine di limitare gli sbancamenti e movimenti terra.

Oltre al campo di gioco e alle strutture connesse è previsto l'inserimento integrato di superfici destinate a servizi e attività economiche necessarie al funzionamento e alla gestione dell'impianto sportivo, da considerarsi comprese nella superficie coperta indicata nella tabella. La scelta tipologica dell'impianto deriva dall'esigenza di minimizzare l'impatto sul paesaggio e rinuncia alla visibilità tipica delle grandi strutture sportive.

Fra le funzioni consentite nell'intervento 1 vi è inoltre la possibilità di realizzare attrezzature ludico-didattiche e di intrattenimento alla persona.

Le trasformazioni connesse dovranno essere accompagnate da uno studio inerente l'impatto acustico previsto dalla normativa specifica vigente, che prevede in fase di progettazione e durante l'esecuzione delle opere, apposite verifiche dal punto di vista acustico.

Tutte le attività edilizie, che prevedano scavi e rimodellamenti del piano di campagna, inerenti le trasformazioni previste nell'ATI7, dovranno rispettate le disposizioni di cui all'art. 176 delle NTA del RU.

TAB. 1 - Dimensionamento complessivo
  Superficie Unità mis.
Superficie Territoriale 697.910 mq
Dotazioni Pubbliche min 32.664 mq
Verde privato min 409.214 mq
Superficie Fondiaria max 256.032 mq
TAB. 2 - Dotazioni pubbliche o di uso pubblico minime da garantire
  Superficie Unità mis.
Viabilità locale (Ma) 25.083 mq
Verde di ambientazione (Vd) 7.581 mq
TAB. 3 - Prescrizioni inerenti il verde privato
  Superficie Unità mis.
Verde agricolo min 409.214 mq
TAB. 4 - Prescrizioni inerenti le trasformazioni edilizie: aspetti generali
  Superficie Unità mis.
Superficie fondiaria max 256.032 mq
Interventi 4 n.
Superficie coperta max (Sp e/o So) 23.050 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero ricettivo (Ta) 2.500 mq
Superficie Utile Lorda max ricettivo (Ta ) 3.000 mq
Superficie Utile Lorda max di commerciale (Tc) 1.100 mq
TAB. 5 - Prescrizioni inerenti i singoli interventi
  Superficie Unità mis.
Intervento 1 - Centro Sportivo polivalente - Stadio di Calcio
Superficie Territoriale max 230.405 mq
Superficie Fondiaria max 205.347 mq
Superficie coperta max (Sp) stadio di calcio 23.000 mq
Superficie Utile Lorda max di commerciale (Tc) interna allo stadio di calcio 1.100 mq
Piani interrati o seminterrati max (che non eccedano la sagoma dell'impianto sportivo) 1 n.
Altezza max a valle dell'impianto sportivo - stadio 15 m
Tipo di intervento - progetto unitario convenzionato
- esecuzione di opera pubblica
Intervento 2 - Parco agricolo Sportivo
Superficie Territoriale max 243.602 mq
Superficie coperta max (Sp) 50 mq
Tipo di intervento - per sistemazioni esterne e chiosco: progetto unitario convenzionato;
- per nuove volumetrie con funzione agricola: PAPMAA
Intervento 3 - Il Poderuccio
Superficie Territoriale max 58.291 mq
Piani interrati o seminterrati max 1 n.
Altezza max non superiore a quella dell'edificato rurale esistente m
Superficie Fondiaria max - ricettivo (Ta -int 3.1) 25.256
di cui 4.649 BSA
mq
Superficie Fondiaria max - ricettivo (Ta-int 3.2) 9.490 mq
Superficie Fondiaria max - ricettivo (Ta-int 3.3) 15.939 mq
Superficie Utile Lorda max di recupero (Ta ) int.3.1 e int.3.2 2.500 mq
Superficie Utile Lorda max - nuova edificazione (Ta) int.3.1 3.000 mq
Tipo di intervento Piano attuativo
Intervento 4 - Parco agricolo
Superficie Territoriale max 165.612 mq
Tipo di intervento - per sistemazioni esterne e chiosco: progetto unitario convenzionato;
- per nuove volumetrie con funzione agricola: PAPMAA

"Parco agricolo sportivo (intervento 2)": mantenimento della funzione agricola con la previsione, tramite progetto unitario convenzionato, di un parco agricolo sportivo quale insieme di attività agricole ad attività sportive all'aperto che valorizzi percorsi storici che innervano l'area quali ad esempio la "Via Francigena", integrando anche funzioni sportive all'aperto adeguate all'ambiente quali il trekking, il jogging, l'attività ciclistica su viabilità campestre ed equestre, percorsi salute etc., oltre a piccole aree per la sosta ed il relax punti di ristoro quali piccoli chioschi in legno. I percorsi e le strade all'interno dell'intervento 2 dovranno mantenere caratteristiche tipiche delle strade bianche drenanti o a basso impatto ambientale oltre ad essere garantita la valenza e la fruibilità pubblica appositamente regolata da specifica convenzione legata ad un progetto unitario convenzionato.

Saranno elementi essenziali della progettazione del Parco Agricolo Sportivo:

  • - la valorizzazione della vegetazione presente, in particolare di quella ripariale, e delle caratteristiche morfologiche e tipologiche dei terreni, in una sistema allargato di rete ecologica indirizzata a preservare e valorizzare la vocazione naturale dei luoghi;
  • - la predisposizione di percorsi pedonali e ciclabili interconnessi alle altre direttrici presenti in zona. La realizzazione di tali interventi sarà eseguita adottando scelte progettuali che prediligano l'impiego di materiali di origine naturale e che siano volte al rispetto delle aree naturali limitrofe, con l'intento di minimizzare il disturbo degli habitat da parte dei fruitori di percorsi;
  • - la predisposizione di una cartellonistica informativa inerente la sentieristica e le valenze naturalistiche e storiche, anche per finalità didattiche e di sensibilizzazione;.
  • - la predisposizione di alcune aree di sosta ricreative e di piccoli impianti sportivi scoperti (percorsi vita per adolescenti ed adulti aree gioco per bambini) in conformità con l'indirizzo di una complessiva fruibilità naturalistica dei luoghi.

In tale intervento potranno trovare collocazione anche un parco a tema con un'area attrezzata ludico didattica di intrattenimento alla persona.

"Il Poderuccio (intervento 3)" tale previsione si suddivide in tre interventi a carattere turistico-ricettivo:

l'Intervento 3.1, dove insiste anche il BSA n.358, prevede il recupero ai fini ricettivi dei volumi esistenti del BSA oltre alla previsione di nuove superfici utili lorde con destinazione turistico ricettive alberghiere nel rispetto dell'art.49 delle NTA del RU "per le strutture ricettive alberghiere" nonché delle normative regionali in materia. La SUL di nuova edificazione indicata dal RU è riferita alla somma della superficie delle camere, degli spazi di soggiorno e dei servizi collegati e comunicanti con le camere stesse.

Si precisa che la progettazione riguardante la nuova edificazione (Ta) dovrà essere organizzata con gli edifici esistenti in termine di qualità architettonica e sistemazioni esterne per i nuovi edifici realizzati fuori dal perimetro del BSA. Nella individuazione delle nuove costruzioni dovrà essere tenuto conto degli assi stradali esistenti al fine di ricreare una definizione di borgo rurale. L'attività alberghiera svolta in edifici classificati BSA, ammette cambi di destinazione d'uso degli edifici o manufatti accessori presenti nel resede finalizzati all'ampliamento dei servizi ricettivi, senza aumento del numero delle camere e dei posti letto. Sempre ai fini del miglioramento dei servizi ricettivi, è consentita la demolizione e ricostruzione con eventuale accorpamento e comunque senza aumento di volumetria, di edifici o manufatti recenti presenti nel resede".

Intervento 3.2: saranno possibili solo cambi di destinazioni in Ta degli edifici esistenti ma non ampliamenti.

Intervento 3.3: tale zona dovrà essere adibita a parco a carattere agricolo a servizio dell'attività ricettiva dove potranno essere previste piccole strutture leggere in legno e/o metallo e specifici interventi di naturalizzazione. Sono inoltre consentiti tutti quegli interventi di supporto all'attività ricettiva che non comportino incremento della SUL.

Intervento 3.4: viabilità locale di accesso all'attività ricettiva di cui agli interventi 3.1, 3.2. Tale viabilità a collegamento con la strada provinciale 136, potrà assumere la valenza di strada privata ad uso pubblico con le caratteristiche tipiche delle strade bianche drenanti e/a basso impatto ambientale, regolamentata da apposita convenzione, solamente nel caso in cui nell'ATI7-1 venga realizzato lo Stadio di calcio, per il quale le norme in materia di sicurezza impongono percorsi separati per i tifosi ospiti.

"Parco Agricolo (intervento 4)" mantenimento della funzione agricola con la previsione, tramite progetto unitario convenzionato, di parco agricolo che valorizzi le colture che storicamente fanno parte dell'attività agricola della zona integrandole e peraltro consentendo la valorizzazione della viabilità ciclopedonale, percorsi trekking, ippovie e percorsi storici pedonali presenti come la "Via Francigena. I percorsi all'interno dell'intervento 4 dovranno mantenere caratteristiche tipiche delle strade bianche drenanti e/a basso impatto oltre ad essere garantita la valenza e la fruibilità pubblica appositamente regolata da specifica convenzione legata al progetto unitario convenzionato.

SEZIONE III - Dotazioni pubbliche e di verde privato da garantire: prescrizioni

3.1 Prescrizioni per dotazioni pubbliche e infrastrutturali

3.1.1 sistema del verde: l'insieme degli impianti sportivi dovrà essere connesso da un "parco" agricolo sportivo esteso all'intero ambito. Tale sistema sarà costituito da "corridoi verdi" che circoscriveranno i nuovi insediamenti sportivi. Al suo interno il parco agricolo sportivo dovrà caratterizzarsi per la presenza di una rete di percorsi ciclo-pedonali di collegamento tra le diverse attrezzature ludico-sportive, percorsi salute etc.), oltre a piccole aree per la sosta ed il relax. Particolare rispetto dovrà essere adottato nel tratto della via Francigena, dove dovrà essere mantenuta la continuità del percorso e le caratteristiche tipologiche della sede viaria storica. Date le dimensioni e il contesto rurale il parco dovrà favorire la presenza di aree diversamente strutturate per gradi di naturalità e livello di attrezzature, favorendo l'integrazione delle aree agricole esistenti. A tale proposito, andranno previste "aree verdi di filtro" tali da riequilibrare il tasso di naturalità complessivo e al tempo stesso da ricostituire il margine tra aree urbanizzate e territorio aperto e infine garantire una efficace schermatura degli interventi edilizi e infrastrutturali paesaggisticamente più rilevanti. Dovranno inoltre essere previsti appositi impianti per il recupero delle acque piovane a fine irriguo.

Il sistema delle aree verdi - alberature lungo strada, parcheggi, verde di ambientazione, verde complementare - in attuazione dell'Intervento 1 sarà oggetto di un progetto unitario di paesaggio che, sulla base delle indicazioni del DM 16.01.1974, del PIT paesaggistico e delle tavole B.8.2.04 e B.8.2.05 del PS, articoli le differenti componenti al fine di:

  • - impiantare nuove superfici di bosco a integrazione del verde ripariale esistente organizzandolo sia in forme compatte che lineari (soprattutto lungo gli impluvi) anche in continuità con i boschi esistenti nel rispetto del PIT paesaggistico;
  • - coordinare il disegno e la composizione delle alberature dei parcheggi con quello delle aree dotate di più elevata naturalità (boschi; prati alberati);
  • - articolare le superfici che rimarranno coltivate a seminativo rafforzando il disegno dei campi con i tradizionali fossi di scolo o alberature a filari nel rispetto del PIT paesaggistico.

Il progetto di paesaggio sarà corredato da uno specifico programma di gestione da includere nei dispositivi convenzionali.

3.1.2 Accessibilità/fruibilità: la collocazione baricentrica dell'area del parco agricolo sportivo tra la via Cassia e la nuova bretella Renaccio-Isola d'Arbia consentirà di dotare il parco di tre ingressi. L'intera area sarà dotata di opportuni percorsi per favorire un accesso ciclo-pedonale in relazione allo sviluppo del servizio di metropolitana leggera, che potrà utilizzare una fermata nell'attuale stazione di Isola d'Arbia zona industriale.

3.1.3 La sosta: la progettazione e il dimensionamento delle aree destinate a parcheggio pubblico dovrà tener conto delle strutture che verranno realizzate di volta in volta sempre nel rispetto di un progetto unitario convenzionato il quale:

  • - visto il valore paesaggistico dovrà contenere il consumo di suolo e garantire idonee opere di mitigazione e compensazione ambientale, oltre che ridurre al minimo la modellazione del terreno;
  • - la progettazione dovrà garantire, per tutte le aree previste, l'uso di materiali naturali permeabili almeno per le aree di sosta (posti auto).
  • - per il Centro Sportivo Polivalente - Stadio di calcio (intervento 1) per stadio dovranno essere garantiti un minimo di posti auto nel rispetto dell'art. 40 delle NTA del RU e della normativa nazionale vigente in materia di impianti sportivi lungo la viabilità di scorrimento e di accesso all'area.

Schema progettuale

SEZIONE IV Prescrizioni e indicazioni progettuali per gli interventi edilizi

4.1 Temi progettuali specifici: prestazioni

4.1.1 Assetto insediativo: l'intervento complessivo dovrà ricercare un rapporto coerente ed armonico tra i nuovi impianti, le zone ricettive e di servizio, le relative infrastrutture per la mobilità e le circostanti aree del parco agricolo e del parco agricolo sportivo perseguendo nuove relazioni con il paesaggio circostante e le sue preesistenze (intese sia come BSA che come tessiture agrarie). L'integrazione della funzione sportiva con le altre attività di servizio servirà a garantire da un lato un maggior grado di autonomia funzionale dell'intera area e dall'altra contribuirà a una maggiore vivacità del complesso in termini sia di capacità attrattiva, che di uso continuo nel tempo.

4.1.2 Impianti sportivi del Centro Sportivo Polivalente - Stadio di calcio : gli interventi dovranno tenere nel massimo rispetto il carattere del paesaggio, senza però rinunciare alla propria caratterizzazione e valore formale.

SEZIONE V - Gli effetti attesi

5.1 Gli effetti ambientali

L'intervento interessa una ampia area, attualmente utilizzata per agricoltura (cereali) e allevamento.

L'impatto ambientale di maggiore rilevanza sarà il consumo di suolo, la cui entità può essere stabilita soltanto una volta redatto il progetto unitario convenzionato dell'intervento 1 Centro Sportivo Polivalente - Stadio di calcio.

Al di là degli accorgimenti progettuali volti a ridurre al minimo la superficie impermeabilizzata, è prevista come misura di compensazione la piantumazione di piante di alto fusto a integrazione e potenziamento del verde ripariale.

A tutela delle sensibilità degli acquiferi della zona d'interesse, si precisa che la classificazione attribuita dalla Carta della sensibilità degli acquiferi del PS e quella della sensibilità degli acquiferi del PTCP, per l'area ATI7, risulta in gran parte coincidente e solo in alcune limitate zone si discostano leggermente. Pertanto la normativa di riferimento per le parti coincidenti è quella di cui agli artt. 10.1.2 e 10.1.3 della disciplina del PTCP vigente, per le modeste porzioni di aree che differiscono si applicano le norme di salvaguardia fino al previsto adeguamento cartografico della tavola C03/04 - Carta della sensibilità degli acquiferi del P.S.

5.2 Gli effetti paesaggistici

Sotto il profilo paesaggistico, la fisionomia dell'impluvio del Fossatone e dei suoi margini avrà in parte (interventi 1 e interventi 3.1 e 3.2) una mutazione da paesaggio rurale (seminativi collinari) a paesaggio urbano. L'ATI interesserà soprattutto il Sottosistema di paesaggio delle Crete dell'Arbia e, in misura minore, quello delle Alluvioni Collinari: in entrambe le situazioni non sono presenti tessiture agrarie di pregio.

Le entità degli impatti sul paesaggio sarà funzione di tre variabili:

  • - del rapporto che si instaurerà tra il complesso delle trasformazioni (nuovi edifici, viabilità di accesso, parcheggi) e la configurazione morfologica dell'area;
  • - della qualità architettonica dei nuovi edifici;
  • - della consistenza e distribuzione degli arredi vegetali.

Per quanto riguarda il primo aspetto può dirsi fin da ora che un obiettivo generale di compatibilità paesaggistica da garantire sarà quello di contenere il più possibile il complesso delle trasformazioni all'interno della conca del Fossatone, assegnando ai crinali di margine (che formano una sorta di ferro di cavallo) il compito di assicurare una soddisfacente transizione percettiva con il contesto.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, ovvero la qualità architettonica degli edifici il progetto dovrà cercare di contenere l'altezza complessiva, per quanto possibile e compatibilmente con le funzioni svolte.

Per quanto concerne infine la consistenza e distribuzione della componente vegetale, in assenza di un progetto unitario definitivo si può soltanto accennare alle sue principali componenti e di conseguenza alle rispettive funzioni, riconducibili a quattro tipologie:

  • - bosco, con funzioni di compensazione ambientale, ricreative e climatiche;
  • - aree alberate attrezzate prossime agli impianti (con funzioni ricreative e di sosta per le persone;
  • - parcheggi alberati, sia per finalità climatiche (evitare l'isola di calore) che funzionali (evitare il surriscaldamento dei mezzi) e paesaggistiche;
  • - filari di alberi per l'inserimento paesaggistico e per l'arredo della viabilità e potenziamento delle fasce ripariali.

5.3 Gli effetti socio-economici e insediativi

Gli effetti socio-economici consistono nella creazione di un centro sportivo polivalente - Stadio di calcio, che oltre a favorire indirettamente la probabile riqualificazione funzionale e ambientale dell'area industriale di Isola d'Arbia consentirà al territorio sud adeguati standard di attrezzature sportive e ricreative mantenendo complessivamente la funzione di parco agricolo con il tipico impianto colturale a seminativo.

L'organizzazione dell'area ed il suo sistema delle accessibilità pongono al riparo da possibili effetti negativi sul contesto.

SEZIONE VI la valutazione: livelli di coerenza della trasformazione con i riferimenti vigenti (PS, PTC, Codice dei Beni Culturali)

Prestazioni richieste Valutazione di coerenza
1 Caratteri del Piano
1.1 Aree di trasformazione integrata All'Art. 18. il PS specifica che le aree di trasformazione integrata sono finalizzate alla realizzazione di insediamenti caratterizzati da una molteplicità di funzioni la cui disciplina comporta il ricorso a piani attuativi o, in casi di particolare rilevanza al PCI. A
1.2 Compensazione ambientale Per gli interventi di trasformazione urbanistica soggetti a piani attuativi o a PCI, che prevedono nuovi consumi di suolo il PS prevede all'Art. 32 interventi di compensazione ambientale. Il RU definisce gli aspetti quantitativi e qualitativi delle compensazioni stesse, assicurando una equivalenza tra superfici da urbanizzare e superfici da rinaturalizzare. A
2 Componente strategica
2.1 UTOE N. 9 - Città dell'Arbia - Strategia di sviluppo territoriale La "Città dell'Arbia" è assurta a polo urbano di assoluto rilievo per l'entità degli interventi previsti, e per la qualità della progettazione integrata che si vuole sviluppare, attraverso una serie di interventi che interconnettano fisicamente e funzionalmente i centri di Taverne, Abbadia e Isola e le aree industriali di Isola e Renaccio.
Tale strategia si basa sulla realizzazione del Parco fluviale intercomunale dell'Arbia (in collaborazione con i Comuni di Monteroni d'Arbia, Asciano e Castelnuovo), come connettore fisico tra le funzioni, spazio di loisir per gli insediamenti, corridoio ecologico principale per la rinaturalizzazione.
Lungo la direttrice del fiume si prevede un aumento considerevole delle previsioni insediative che costituiscono il volano di un processo di sviluppo atto a elevare quest'area da periferia a nucleo urbano polifunzionale, attraverso una strategia mirata al rafforzamento degli insediamenti e al decentramento in questa zona di nuovi attivatori di centralità, attraverso la riqualificazione e il recupero delle aree dismesse dell'ex Mulino Muratori, dell'ex Idit e dell'ex Nannini, che si sommano alla rilocalizzazione dello Stadio e del Palazzetto dello sport.
Il livello di mobilità viene migliorato attraverso la realizzazione della metropolitana leggera, il completamento della "Nuova Cassia", che libera il centro di Isola dal traffico pesante, la separazione dei flussi veicolari nelle aree industriali e commerciali di nuova formazione, nello sviluppo dell'intermodalità nei pressi delle nuove stazioni della metropolitana di superficie e nella realizzazione della nuova strada che collegherà l'area industriale di Isola d'Arbia con la S.P. Traversa Romana-Aretina n.136.
A
2.2 UTOE N. 9 - azioni Il rafforzamento delle funzioni di eccellenza è perseguito attraverso il trasferimento dello Stadio e del Palazzetto dello sport all'interno dell'area prevista per la realizzazione di un centro sportivo polivalente funzionale sia a livello sovracomunale sia alla popolazione a Sud del Comune. In tale area, per ottimizzare l'uso delle urbanizzazioni sarà prevista la collocazione di strutture temporanee legate alla cultura e allo spettacolo.
Gli interventi nelle aree di trasformazione strategiche dell'Ex Molino Muratori, del nuovo Stadio e dell'Ex Nannini sono realizzati attraverso lo strumento del Piano Complesso d'Intervento (PCI), prevedendo forme di convenzionamento che assicurino la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria e la compensazione del fabbisogno pregresso di opere di urbanizzazione nelle aree esistenti. Inoltre, attraverso opportune forme perequative di tipo ambientale, contribuiscono a garantire la realizzazione dei parchi urbani e territoriali, nonché al mantenimento di superfici a verde alberato o a prato, mantenendo le percentuali di COS vegetale minimo stabilite nel RU.
Il completamento della "Nuova Cassia", liberando il centro di Isola dal traffico pesante, richiede la riprogettazione degli spazi pubblici (marciapiedi, spazi verdi...), così come deve essere ripensato lo svincolo in uscita dal raccordo autostradale Siena-Bettolle in prossimità di Ruffolo, nell'ambito della progettazione del lotto "0" che, con quattro corsie, connetterà la Siena - Grosseto con la Siena - Bettole, dando continuità a dette viabilità ed elevandole al rango di Strade di Grande Comunicazione.
Ai fini del ripristino delle reti ecologiche, lungo le nuove infrastrutture (collegamento Isola-Renaccio e nuova Cassia) sono previste delle fasce di ambientazione sistemate con alberi e cespugli.
A
3 Componente statutaria
3.1 Le invarianti L'ATI 7 confina per un breve tratto con la Cassia che il PS considera un "Percorso di interesse storico-paesistico - strada asfaltata" e che rientra (Art. 39) tra i percorsi selezionati nella Tav. C5.01 come rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio senese, nonché espressione attuale di elevati livelli di armonia ed equilibrio con i contesti paesaggistici attraversati.
1. Le prestazioni non negoziabili sono costituite:
  1. a) dalla intangibilità dei tracciati, da mantenersi nella configurazione attuale o da ripristinarsi in base alla documentazione storica;
  2. b) dalla garanzia della fruizione pubblica.
2. I tracciati sono riferimenti privilegiati:
  1. a) per la realizzazione di aree di sosta atte a consentire la fruizione dei paesaggi circostanti;
  2. b) per la realizzazione di sentieri pedonali e ciclabili che, anche diramandosi dai tracciati stessi, consentano la fruizione di beni storico-architettonici, paesaggistici e ambientali.
Le trasformazioni fisiche da realizzarsi nei tracciati viari sono consentite nei limiti fissati dai seguenti commi.
3. Sono consentite esclusivamente le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che non alterino la sezione ed il tracciato originari.
4. Le aree di sosta sono realizzate utilizzando sedimi già esistenti, senza sbancamenti, movimenti di terra o contenimenti che alterino i rapporti esistenti tra sede viaria ed immediato contesto.
5. Le piste ciclabili sono realizzate utilizzando il sedime stradale esistente oppure sentieri complanari anch'essi esistenti.
In prossimità della Cassia l'ATI 7 confina con un insediamento che il PS all'Art. 40 riconosce tra le forme insediative storiche di crinale e le emergenze insediative del territorio aperto, per le quali prevede:
  1. 1. Le forme insediative di crinale e le emergenze evidenziate nella Tav. C5.01 sono da mantenersi in quanto espressive delle relazioni consolidate tra viabilità, beni storico-architettonici e tessiture agrarie del promiscuo nei paesaggi collinari senesi.
  2. 2. Gli Statuti delle risorse ed il RU fissano gli obiettivi e la disciplina necessaria per garantire le prestazioni di cui al co. 1, curando in particolare le modalità della nuova edificazione, la integrità fisica degli edifici storici e le modalità di ripristino dei paesaggi agrari intimamente legati agli edifici stessi.
Al margine nord l'ATI confina il sistema delle reti ecologiche che l'Art. 44 del PS tutela e definisce:
  1. 1. Sono invarianti strutturali i corridoi fisico-biologici costituiti dai corsi d'acqua e dalla vegetazione igrofila contigua, così come individuati nella Tav. C.5.01.
2. Le prestazioni assegnate riguardano:
  1. a) il mantenimento della continuità ambientale sia nei corpi idrici che nella vegetazione e nei cigli di sponda;
  2. b) il mantenimento della connettività tra elementi non fisicamente contigui;
  3. c) il mantenimento di mosaici territoriali coerenti con l'eterogeneità potenziale e con gli aspetti determinati dalla presenza compatibile della storia umana;
  4. d) la tutela degli ambienti acquatici;
  5. e) la non trasformabilità delle aree a fini insediativi, infrastrutturali od impiantistici, con le eccezioni di cui al successivo co. 3.
3. La realizzazione di eventuali manufatti di attraversamento dei corsi d'acqua oppure di difesa idraulica è subordinata alla garanzia del mantenimento della continuità ambientale, da conseguirsi anche attraverso la predisposizione di specifiche misure di mitigazione e compensazione delle trasformazioni indotte.
4. Viene perseguita la istituzione di aree protette comprensive degli habitat fluviali, anche in coordinamento con i comuni limitrofi.
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3.2.1 Lo statuto dell'aria (Inquinamento luminoso) Art. 45. Il PS assume gli obiettivi del risparmio energetico nella illuminazione esterna e del contenimento delle emissioni luminose verso l'alto contenuti nella L.R.T. 21 marzo 2000, n. 37. Il perseguimento di questi obiettivi è affidato al Piano Comunale per l'Illuminazione Pubblica (PCIP).
Art. 151. nella la redazione del PCIP e del contenimento dell'inquinamento luminoso nelle ATI vengono applicati i criteri tecnici per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna contenuti nella legge reg. Toscana n. 39/2005 recante "Disposizioni in materia di energia". Seguono le principali prescrizioni
  • - l'impiego di sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione o comunque di apparecchi illuminanti che consentano un risparmio energetico analogo o superiore;
  • - scelta, per le strade con traffico motorizzato, dei livelli minimi di luminanza e illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439;
  • - esclusione per i nuovi impianti l'adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti, o comunque che emettano un flusso luminoso nell'emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso;
  • - limitazione dell'uso dei proiettori ai casi di reale necessità;
  • - adozione di sistemi automatici di controllo e riduzione o spegnimento dei flussi luminosi in determinate fasce orarie, tenendo conto delle esigenze di sicurezza.
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3.2.2 Lo statuto dell'aria (Inquinamento acustico) Il PS prevede:
Art. 46, il mantenimento delle soglie di attenzione all'interno dei limiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, con particolare riferimento alla Classificazione acustica del territorio comunale approvata con delibera del Consiglio comunale n. 121 del 30 maggio 2000 e con misure conseguenti inerenti:
  • - la regolamentazione delle attività in deroga ai limiti;
  • - la previsione di specifici requisiti nel Regolamento Edilizio e nel Regolamento di Polizia urbana;
  • - la definizione delle attività soggette a presentazione di valutazione di impatto acustico;
  • - gli interventi di bonifica acustica da prevedere nell'ambito del Piano comunale di risanamento acustico.
Il confort acustico dei nuovi insediamenti è garantito dalle verifiche prescritte all'Art. 49, in particolare le aree interessate da nuove edificazioni in attuazione dei RU sono verificate sotto il profilo del comfort acustico mediante la presentazione obbligatoria di una valutazione di clima acustico, mentre la realizzazione di nuove infrastrutture viarie è subordinata alla presentazione obbligatoria di una valutazione di impatto acustico e, se necessario, alla realizzazione di modellazioni del suolo e schermi vegetali in grado di assicurare agli insediamenti limitrofi, anche di progetto, un comfort acustico coerente con la Classificazione acustica del territorio comunale.
In particolare l'area di intervento rientra per la maggior parte nella classe III (aree di tipo misto) e nell'area di confine nella classe IV (aree di intensa attività umana).
CLASSE III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe anche le aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree con limitata presenza di piccole industrie.
A
3.2.3 Lo statuto dell'aria (Inquinamento elettromagnetico) Art. 47. il PS assume come obiettivo prestazionale in materia di inquinamento elettromagnetico quello di minimizzare l'esposizione della popolazione. L'obiettivo viene perseguito attraverso il Piano di razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche (PREE) approvato con delibera del Consiglio comunale n. 240 del 23 luglio 2003 ed ai suoi periodici aggiornamenti nonché garantendo un periodico diffuso controllo degli impianti esistenti e la diffusione dei risultati degli stessi. A
3.2.4 Lo statuto dell'aria (Inquinamento atmosferico) Art. 48. il PS assume l'obiettivo di contenere entro i limiti di legge i livelli di inquinamento atmosferico: assicurando l'operatività dei monitoraggi, attraverso misure di controllo degli scarichi in atmosfera sia delle aziende che dei sistemi di riscaldamento civili, attraverso la regolamentazione del traffico, da operarsi attraverso il Piano generale dei trasporti urbani (PGTU), approvato con delibera del Consiglio comunale n. 616 del 25 ottobre 2000 e da adeguarsi in coerenza con le prescrizioni e gli indirizzi contenuti nell'art. 152 delle presenti NTA. A
3.3.1 Lo statuto dell'acqua (Vulnerabilità degli acquiferi) Il PS per gli interventi che ricadono in area sensibili di classe 2 prevede:
Art. 54, azioni volte alla limitazione delle infiltrazioni di sostanze inquinanti dovute a attività antropiche
La Carta della sensibilità degli acquiferi del PS e quella della sensibilità degli acquiferi del PTCP, per l'area ATI7, risulta in gran parte coincidente e solo in alcune limitate zone si discostano leggermente. Pertanto la normativa di riferimento per le parti coincidenti è quella di cui agli artt. 10.1.2 e 10.1.3 della disciplina del PTCP vigente, per le modeste porzioni di aree che differiscono si applicano le norme di salvaguardia fino al previsto adeguamento cartografico della tavola C03/04 - Carta della sensibilità degli acquiferi del P.S.
A
3.3.2 Lo statuto dell'acqua (Pericolosità idraulica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con classe di pericolosità 3 (pericolosità media) prevede:
Art. 59, uno studio anche a livello qualitativo da allegare al RU che illustri lo stato di efficienza e lo schema di funzionamento delle opere idrauliche ove presenti o che comunque definisca il grado di rischio. I risultati dello studio costituiranno l'elemento di base per la classificazione di fattibilità delle previsioni urbanistiche.
A
3.3.3 Lo statuto del suolo (pericolosità geologica) Il PS per gli interventi che ricadono in area con pericolosità geologica media (classe 2), che definisce come situazioni geologico-tecniche apparentemente stabili, prevede quanto riportato nell'art. 68 (indagini geognostiche a livello di progettazione edilizia).
Per le aree che fanno parte della classe 3 di pericolosità andranno eseguite indagini a livello di Piano Attuativo.
A
3.4.1 Lo statuto degli ecosistemi e del paesaggio (Sistema di Paesaggio di Fondovalle e Sistema di Paesaggio delle Crete) L'area in esame ricade in gran parte nel Sistema di Paesaggio di Fondovalle, sottosistema delle pianure alluvionali e delle alluvioni collinari, per il quale il PS prevede:
Art. 72, l'incremento della consistenza e la continuità dei boschi igrofili ed in generale della vegetazione autoctona, il contenimento dell'incremento dei suoli artificiali, la previsione per le nuove urbanizzazioni di densità insediative medio-alte e il recupero delle aree e degli edifici dismessi, il mantenimento, ed ove possibile il ripristino, della maglia agraria originaria e della rete scolante, reintroducendo elementi vegetali, lineari di suddivisione dei campi (siepi, filari, etc.); a compensazione dei processi di trasformazione integrata la creazione di aree pubbliche o aree aperte alla fruizione pubblica, gestite con finalità di protezione ambientale e di rafforzamento della rete ecologica. Nel Sottosistema delle Pianure Alluvionali è da promuoversi la costituzione di parchi pubblici fluviali che associno finalità di protezione collegate con la conservazione della vegetazione autoctona con funzioni ricreative e di connessione tra insediamenti urbani e produttivi.
L'Art. 76 del PS detta i criteri di gestione e prescrive che, le aree di trasformazione ricadenti nei Paesaggi di Fondovalle sono individuate dal RU privilegiando, a parità di requisiti funzionali, le aree che presentano uno o più dei seguenti requisiti: collocazione nel Sottosistema delle Alluvioni Collinari, assente o moderato rischio idraulico, elevato grado di alterazione pregresso della tessitura agraria originaria.
Come misura di compensazione per le aree di nuova urbanizzazione previste da interventi di trasformazione integrata è da prevedersi l'impianto di una superficie a bosco la cui estensione è stabilita dal RU.
Una parte contenuta dell'ATI ricade nel Sistema di Paesaggio delle Crete, sottosistema delle Crete dell'Arbia per la quale il PS prevede:
all'Art. 73 di ampliare la consistenza delle aree con presenza di fitocenosi autoctone (boschi e cespuglieti), anche utilizzando aree marginali, residue od abbandonate; di favorire la presenza negli impluvi di elementi di vegetazione riparia in continuità con i Paesaggi del Fondovalle; ridurre nelle fasce collinari la dimensione dei campi a seminativo, reintroducendo elementi divisori come siepi e filari, disposti in modo da garantire sia la stabilità dei versanti che la continuità della rete ecologica; di limitare l'introduzione di colture legnose previste dalla disciplina europea agli impluvi o ai versanti lontani da nuclei edilizi e non adiacenti alle colline sabbiose.
All' Art. 77 il PS prescrive: le aree di trasformazione integrata che prevedono nuove occupazioni di suolo sono individuate dal RU esclusivamente in aderenza o prossimità di insediamenti esistenti, privilegiando il riuso di aree già urbanizzate; le aree di trasformazione integrata prevedono come misura di compensazione per le aree di nuova urbanizzazione l'impianto di una superficie a bosco la cui estensione è stabilita dal RU; gli interventi di ripristino o restauro ambientale che interessano il Sistema dei Paesaggi delle Crete, promossi da soggetti pubblici e privati, assumono come azioni prioritarie il restringimento della maglia dei campi, limitandone l'estensione unitaria ad un massimo di 15 ha, ripristino delle colture arboree sui crinali in prossimità degli edifici, la creazione di boschetti autoctoni isolati in posizione di crinale, l'incremento della vegetazione naturale negli impluvi, da ottenersi arretrando le arature e le semine di almeno 5 m da ogni lato dell'impluvio e non disturbando l'affermazione dei processi evolutivi naturali.
A
3.5.2 Lo statuto della città e degli insediamenti (Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso) Art. 87. il sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso ricomprende sia insediamenti a struttura complessa, caratterizzati da forte articolazione e specializzazione tipologica e funzionale dell'edificato e degli spazi aperti, sia insediamenti elementari isolati - storici e recenti - diffusi sul territorio.
Sono compresi in questo sottosistema gli insediamenti diffusi nel territorio aperto che non formano sistemi di insediamenti riconoscibili o riconducibili ai filamenti del territorio aperto.
Il PS assume per questo Sottosistema i seguenti obiettivi: favorire la conservazione del patrimonio edilizio di valore storico-architettonico attraverso il recupero degli edifici; tutelare e riqualificare il patrimonio edilizio rurale - sia storico che recente - con attenzione al rapporto con il contesto ed agli insediamenti di qualità; favorire il mantenimento delle attività agricole, compatibilmente con le esigenze dei sistemi e sottosistemi di paesaggio in cui si inseriscono; recuperare gli edifici storici non utilizzati a fini agricoli per destinarli a funzioni residenziali, mantenendone o ripristinandone le caratteristiche tipologiche originarie; incentivare l'eliminazione di elementi precari o incongrui.
Art. 104. Disciplina del Sottosistema dell'Insediamento Rurale Diffuso
Il RU disciplina il sottosistema dell'insediamento rurale diffuso, così come individuati nella Tav. C.5.0.4. sia sulla base degli obiettivi di cui all'art. 87 che , sulla base dei contenuti dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio, nonché in funzione della disciplina dei beni storico-architettonici del territorio aperto.
A
4 Vincoli
PIT/PPR Ambito 14 "Colline di Siena" del PIT/PPR scheda relativa agli "obbiettivi di qualità e direttive" 5.1;
(non si rilevano motivi di incompatibilità con gli obbiettivi della variante in oggetto);
A
Vincolo paesaggistico L'intervento rientra in prevalenza tra le aree di notevole interesse pubblico soggette a particolari procedure di controllo, gestione e tutela, così come definito dal D.lgs 42 anno 2004, art 136, Parte III; in particolare si fa riferimento al Decreto ministeriale n.54 del 16-01-1974 (G.U. n. 58 del 2 marzo 1974) codice regionale del vincolo 58-1974 codice regionale vincolo 9052256;
prescrizioni contenute nella sez IV (non si riscontrano elementi di incompatibilità con gli obbiettivi della variante in oggetto)
A

SEZIONE VII - Fattibilità

Scheda grafica della fattibilità

Nell'area di variante sono presenti 3 corsi d'acqua che sono stati oggetto di verifiche idrologico-idrauliche in fase di elaborazione del Regolamento Urbanistico, ovvero sono state simulate le portate di piena con Tempi di ritorno di 30 anni e 200 anni, come previsto dalla normativa, e di conseguenza sono state delimitate le aree allagabili corrispondenti alla pericolosità idraulica 4 (tempo di ritorno 30 anni) e 3 (tempo di ritorno 200 anni).

Le aree allagabili intorno al Fosso Bocca di Cane e della Bandita non comprendono previsioni edificatorie, mentre in prossimità del Fosso Fossatone sono previsti impianti sportivi coperti e scoperti.

Nel caso che la collocazione degli impianti sportivi dovesse occupare, anche solo parzialmente, le aree a pericolosità 3 e 4, si attribuisce una fattibilità idraulica rispettivamente 3 (Fi3) e 4 (Fi4). Relativamente a tale tematica, in sede di elaborazione del progetto unitario convenzionato, dovrà essere approfondito l'aspetto idraulico, considerando che la normativa inerente tale materia non ammette il tombamento di corsi d'acqua, né l'edificazione nelle due fasce laterali di 10 m di larghezza rispetto al ciglio di sponda del fosso.

Nelle restanti aree si attribuisce fattibilità idraulica di classe 1 (Fi1).

Per quanto riguarda la pericolosità geologica in tutta l'area di variante non si segnalano situazione di pericolosità in atto; le uniche aree evidenziate nella cartografia di pericolosità geologica corrispondono a piccole zone a maggior pendenza. Pertanto nella gran parte dell'area di variante si assegna fattibilità 2 (Fg2), mentre nelle zone a pericolosità 3 si assegna fattibilità geologica 3 (Fg3). In questo caso, qualora fossero previsti interventi di edificazione, dovranno essere eseguite adeguate indagini per accertare la stabilità dell'area.

Dal punto di vista sismico sono state eseguite delle indagini vibrometriche soltanto nelle aree dove è possibile realizzare interventi edificatori, ovvero quelle denominate ATI 7-1 e ATI 7-3. In tali zone, in seguito ai risultati delle misure sismiche, si assegna una pericolosità sismica 2. La restante zona di variante, destinata a parco agricolo, mantiene la pericolosità sismica 3, così come assegnata in fase di Regolamento Urbanistico. In tutte le aree di intervento, sia nella zona a pericolosità 2, che in quella a pericolosità 3, in cui non ci sono previsioni edificatorie, si assegna una fattibilità sismica 2.

Per quanto riguarda l'aspetto della vulnerabilità degli acquiferi l'area di variante è attraversata da tre zone a sensibilità 2, così come classificate negli elaborati del PTCP vigente. Pertanto in sede di progetto unitario convenzionato si ritiene opportuno verificare, attraverso una campagna di indagine idrogeologica e litostratigrafica, l'effettiva presenza di una falda entro profondità significative, al fine di calibrare le eventuali misure precauzionali tese a limitare la possibile propagazione di elementi inquinanti entro le falde presenti, così come previsto dalla disciplina del PTCP.

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Ultima modifica 26/07/2022 - 11:03