Variante per l’ampliamento del policlinico Santa Maria alle Scotte- approvazione del 10.11.23 (vigente)
Art. 101 Programmi Aziendali Pluriennali di Miglioramento Agricolo Ambientale
1. Nell'esercizio delle attività agricole, le aziende dotate delle superfici fondiarie minime e di caratteristiche coerenti con quelle previste dalla normativa vigente possono proporre Programmi Aziendali Pluriennali di Miglioramento Agricolo-Ambientale (P.A.P.M.A.A.) nei casi previsti dalla L.R. 65/2014 e s.m.i.
2. I Programmi Aziendali, nella localizzazione delle aree di trasformazione e delle pertinenze degli interventi, limitano al massimo la sottrazione di suolo coltivabile e perseguono, dove possibile, il recupero di suolo agrario.
3. I P.A.P.M.A.A. valutano gli effetti attesi degli interventi programmati sulle risorse ambientali e paesaggistiche e danno conto delle misure adottate per il contenimento del consumo di suolo agricolo.
4. I Programmi Aziendali assumono valore di piano attuativo nei casi in cui si prevedano interventi di ristrutturazione urbanistica comportanti mutamento della destinazione d'uso agricola, ai sensi dell'art. 74 della L.R. 65/2014 e s.m.i., e nei casi in cui si prevedano uno o più dei seguenti interventi:
- nuova edificazione di più abitazioni rurali;
- riconversione e trasferimento di volumetrie agricole anche dismesse per realizzare una o più abitazioni rurali;
- nuova edificazione di annessi e di abitazioni rurali nelle aree di pertinenza dei beni storico/architettonici (BSA) individuati dal P.T.C.P. di Siena, di cui al precedente art. 53 e nel Parco agricolo del Buongoverno;
- sistemazioni pertinenziali esterne per una superficie uguale o superiore a 5.000 mq. e/o, quando permesse, per modifiche sostanziali alla viabilità d'accesso o per realizzazione di nuova viabilità;
- prevalenza della Superficie aziendale totale non ricadente nel Comune di Siena.
5. Al fine di individuare lo specifico contesto ambientale e le opportune opere di miglioramento, il Programma Aziendale censisce le emergenze paesaggistico-ambientali e le situazioni di degrado che caratterizzano tale contesto. In particolare oltre al riconoscimento delle relazioni consolidate tra il paesaggio agrario e insediamento dovranno essere censite le seguenti emergenze paesaggistiche e dotazioni ambientali presenti in azienda e negli ambiti di trasformazione:
- formazioni lineari arboree o arbustive non colturali viali e filari alberati;
- alberature segnaletiche di confine o di arredo;
- formazioni arboree d'argine, di ripa o di golena;
- nuclei arborati di pregio;
- boschi e tipologie forestali;
- elementi funzionali della rete ecologica (nodi, nuclei di connessione, ecc.);
- emergenze floristiche e faunistiche;
- corsi d'acqua naturali o artificiali, rete scolante artificiale principale;
- particolari sistemazioni agrarie quali muretti, terrazzamenti e ciglionamenti;
- manufatti di valore paesaggistico, architettonico, storico o testimoniale (cippi, pozzi, lavatoi, tabernacoli, briglie in pietra, aie);
- viabilità rurale e storica;
- tessitura agraria tradizionale a maglia fitta.
6. Il Programma Aziendale censisce altresì le situazioni di degrado che caratterizzano tale contesto, quali:
- elementi di frammentazione ecologica;
- criticità di dissesto idrogeologico e nella regimazione delle acque;
- criticità relative alle alberature presenti;
- altri elementi di degrado e usi non agricoli o connessi.
7. Oltre a quelli indicati nella disciplina dei Sistemi di paesaggio, sono considerati interventi di miglioramento ambientale e paesaggistico prioritari:
- il recupero dei paesaggi agrari storici e il recupero a fini agrari o paesaggistici di neoformazioni forestali;
- il recupero e il miglioramento delle sistemazioni idraulico agrarie;
- il ripristino della viabilità poderale;
- la realizzazione e l'integrazione di filari arboreo arbustivi e fasce tampone lungo i corsi d'acqua;
- la realizzazione di laghetti collinari e fontoni per l'accumulo della risorsa idrica con tecniche di ingegneria naturalistica e la ristrutturazione delle opere di derivazione e di distribuzione della risorsa idrica;
- l'uso di energia da fonti rinnovabili;
- la rimozione di elementi di degrado, coperture in amianto, uso improprio di aree agricole, ecc.
8. Il P.A.P.M.A.A. censisce inoltre le parti del territorio aziendale ricadenti in area vincolata o di particolare valore paesaggistico e naturalistico (vincoli D.lgs. 42/2004 per decreto o ex lege, ZSC...) prestando, nelle valutazioni e nella proposta dei miglioramenti ambientali, particolare attenzione alle specifiche tutele.