Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Adozione- approvazione del 28.06.18

Art. 36 Classificazione del patrimonio edilizio esistente

1. Il patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale è articolato in cinque classi, in relazione alla presenza di caratteri di valore storico, architettonico, tipologico o testimoniale, nonché al loro grado di conservazione e leggibilità:

  1. a) Edifici di rilevante valore storico architettonico (RV)
  2. b) Edifici di valore storico architettonico (V)
  3. c) Edifici di interesse tipologico o testimoniale (IT)
  4. d) Edifici di scarso valore architettonico o che lo hanno perso a seguito di interventi (SV);
  5. e) Edifici privi di valore (PV)

2. Edifici di rilevante valore storico architettonico e testimoniale (RV); gli edifici di rilevante valore (RV) sono le emergenze di valenza monumentale, (es. castelli, ville, chiese, pievi, fattorie e/o edifici di particolare pregio) che conservano i caratteri architettonici e formali originari. L'atteggiamento di tutela e di valorizzazione è esteso alle aree di pertinenza degli edifici, con particolare riferimento a parchi e giardini di interesse storico, corti ed aree scoperte correlate all'organizzazione tipologica dell'organismo edilizio, sistemazioni a verde e alberature di alto fusto qualora elemento caratterizzante dell'immagine urbana e/o paesaggistica storicizzata. Obiettivo del P.O. è tutelare il bene anche attraverso interventi che nel rispetto degli elementi architettonici, tipologici, artistici, consentano un uso compatibile e permettano il superamento di eventuali elementi di degrado fisico e/o formale e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico-culturale.

Per gli edifici riconosciuti "RV" la categoria d'intervento è: Restauro e risanamento conservativo (R)

3. Edifici di valore storico architettonico e testimoniale (V); gli edifici di valore (V) comprendono edifici, complessi di matrice rurale, case coloniche, annessi, che rappresentano il patrimonio insediativo e paesaggistico icona della Toscana, testimonianza di un sistema produttivo agricolo storico. L'atteggiamento di tutela e di valorizzazione è esteso alle aree di pertinenza degli edifici, con particolare riferimento giardini, corti ed aree scoperte correlate all'organizzazione tipologica dell'organismo edilizio, sistemazioni a verde e alberature di alto fusto qualora elemento caratterizzante dell'immagine urbana e/o paesaggistica storicizzata. Obiettivo è salvaguardare i caratteri storici e testimoniali del patrimonio architettonico attraverso interventi volti alla conservazione, al recupero ed al superamento delle condizioni di degrado, nel rispetto degli elementi storico tipologici.

Per gli edifici riconosciuti "V" la categoria d'intervento è: Ristrutturazione conservativa senza alterazioni di volumi e superfici (Rc1) come definita all'art. 12 comma 2 delle presenti NTA. Nei casi in cui tale classificazione sia attributi ad edifici parzialmente allo stato di rudere, sono ammessi gli interventi di cui al successivo comma 7 nel rispetto dei caratteri storici, architettonici e tipologici documentati, da attuarsi con la metodologia del restauro scientifico.

4. Edifici di interesse tipologico o testimoniale (IT)
Sono edifici che conservano l'interesse tipologico, in alcuni casi risultano alterati attraverso interventi puntuali (introduzione di terrazzi, superfetazioni tergali e/o giustapposte, tettoie, scale improprie, aperture e/o rivestimenti incongrui, etc). Obiettivo è la salvaguardia della tipologia, quale testimonianza dei caratteri storici dell'edilizia rurale, attraverso interventi volti alla conservazione, al recupero ed al superamento delle condizioni di degrado. Gli interventi comprendono anche la modifica delle aperture esistenti e/o l'introduzione di nuove aperture purché in coerenza alle regole del tipo edilizio (collocazione, gerarchia, articolazione vuoti/pieni, assialità, complanarietà), nel rispetto delle specifiche limitazioni definite dalla categoria di intervento.

Per gli edifici riconosciuti "IT" la relativa categoria d'intervento è Rc2 - Riorganizzazione funzionale con limitati interventi incidenti sugli elementi strutturali come definita all'art. 12 comma 2 delle presenti NTA.

5. Edifici di scarso valore architettonico o che lo hanno perso a seguito di interventi (SV); tale classe comprende gli edifici che, seppur di matrice storica, hanno perso gran parte del loro valore architettonico e documentario a causa di interventi impropri e/o manomissioni. Obiettivo è la riqualificazione tipologica e formale dell'edificio volta al ripristino/recupero della leggibilità dei caratteri originari. Gli interventi di riqualificazione e ricomposizione tipologica possono comprendere anche ampliamenti in coerenza con il processo di crescita tipologica, subordinati alla riqualificazione complessiva dell'organismo edilizio e delle pertinenze.

Per gli edifici riconosciuti "SV" la categoria d'intervento è: Riqualificazione e ricomposizione tipologica (Rc3) come definita all'art. 12 comma 2 delle presenti NTA.

6. Edifici privi di valore (PV); In questa categoria sono compresi gli edifici che sono stati considerati privi di valore architettonico (PV), in quanto risultano tipologicamente estranei al territorio rurale, quali residenze extraurbane, ville, villette, condomini generalmente edificate post 1960.

Per gli edifici classificati PV La categoria d'intervento è Ristrutturazione edilizia ricostruttiva. Al fine di un miglioramento tipologico- formale e delle condizioni abitative, per gli edifici a destinazione residenziale al momento della adozione del P.O., sono ammessi ampliamenti una tantum fino ad un massimo di 20 mq di superficie utile per unità abitativa. Detti ampliamenti non possono determinare un incremento delle unità abitative maggiore di uno rispetto alla situazione legittimamente esistente alla data di adozione del P.O. Gli interventi di ampliamento degli edifici residenziali sono subordinati alla redazione di un progetto unitario di valorizzazione complessiva dell'organismo edilizio, comprensivo, oltre della riqualificazione dei manufatti incongrui, anche delle necessarie operazioni di sistemazione dei manufatti pertinenziali e delle aree scoperte in coerenza con i valori paesaggistici e percettivi del contesto.

7. Ruderi: Per gli edifici allo stato di rudere, ove non diversamente disposto negli elaborati di P.O., sono consentiti gli interventi volti al ripristino delle porzioni crollate e demolite, previo accertamento della originaria consistenza e configurazione. Gli interventi dovranno dimostrare la compatibilità ed il rispetto dei caratteri storici, architettonici e tipologici originari, anche attraverso un linguaggio contemporaneo.

8. Aree ex D5 e C1: Per gli edifici realizzati a seguito di precedenti previsioni di RU relative alle aree "D5" o "C1" sono ammessi gli interventi di cui al successivo art. 41 comma 11.

9. Per gli edifici non schedati e/o per i quali l'Allegato IV non evidenzi una specifica categoria di intervento, il P.O. assegna automaticamente le seguenti categoria di intervento, in relazione alla periodizzazione dell'edificato risultante dal Quadro Conoscitivo di P.S. o da altra documentazione a disposizione dell'Amministrazione Comunale:

  • Per gli edifici presenti al 1939 sono ammessi interventi fino al Restauro e risanamento conservativo.
  • Per gli edifici realizzati dopo tale data sono ammessi interventi fino alla Ristrutturazione edilizia ricostruttiva, nel rispetto del volume e della superficie esistente.

La categoria di intervento di cui sopra potrà essere modificata dall'Amministrazione Comunale quale aggiornamento del quadro conoscitivo in sede di Variante di monitoraggio dello strumento urbanistico, sulla base di specifica documentazione che attesti le effettive caratteristiche, consistenza e stato di conservazione del patrimonio edilizio in oggetto, subordinatamente al parere favorevole della commissione edilizia comunale o di altro organo tecnico designato dall'AC.

Ultimo aggiornamento 09.05.2023 - 15:06