Disciplina del Piano Strutturale


Art. 84 UTOE 1 POGGIBONSI

1. PERIODIZZAZIONE DELL'EDIFICATO. La periodizzazione dell'edificato si articola nelle categorie principali dell'insediamento storico e dell'insediamento recente. Gli edifici costruiti fino al 1939 appartengono all'insediamento storico. L'insediamento recente è suddiviso nei periodi 1939-1971 (data del PRG), 1971.2001 (data del PO) e 2001.2012.

2. ARTICOLAZIONE DELLO SPAZIO URBANO. Il centro urbano di Poggibonsi si articola nei seguenti ambiti: Nucleo storico; Tessuto compatto di formazione otto-novecentesca; Edificato recente di prima periferia; Edificato recente collinare; Aree miste urbane; Aree miste di margine; .Cintura verde dei servizi e dei monumenti.

3. SPAZIO COLLETTIVO. Nello spazio collettivo del centro urbano di Poggibonsi si individuano i seguenti capisaldi: Polo monumentale fortezza/San Lucchese; Città di impianto storico/centro civico/centro commerciale naturale; Nodo stazione -ferrovia; Aggregazioni, rete del verde urbano e servizi nella città contemporanea.

4. INDIRIZZI, PRESCRIZIONI E CRITERI PER IL Piano Operativo. Il PO non dovrà prevedere alcuna espansione del centro urbano di Poggibonsi. Le nuove esigenze abitative, commerciali, direzionali o di servizio dovranno essere soddisfatte mediante interventi di rigenerazione urbana o mediante la edificazione di lotti liberi all'interno del tessuto consolidato.

Nella formulazione delle previsioni di PO dovranno essere privilegiati quegli interventi di rigenerazione urbana che, per la loro posizione e dimensione, consentano la realizzazione di aree pubbliche e funzioni di interesse generale direttamente collegate agli attuali capisaldi dello spazio collettivo, estendendolo quantitativamente e rafforzandone il carattere di sistema. In particolare, la ristrutturazione urbanistica delle aree miste nella zona di Via Senese dovrà estendere e migliorare qualitativamente il sistema di spazi che si va formando nella zona della stazione e lungo la ferrovia ("Parco urbano", piazza Mazzini, parcheggi a lato della stazione, parco dell'area Sardelli, sottopasso di largo Gramsci, giardini dell'"area S.Anna" e dell'area ex "Vannini e Capperucci . .) in collegamento diretto con la città di impianto storico e la sua funzione di centro civico e di centro commerciale naturale. Un nuovo sistema di servizi, di funzioni collettive, di percorsi pedonali, dovrebbe in tal modo estendersi da largo Gramsci e dal centro storico fino al cavalcaferrovia di Romituzzo per collegarsi, infine, alla cintura verde che circonda il centro abitato di Poggibonsi.

Tutti gli interventi dovranno accompagnarsi, dove necessario, ad una razionalizzazione e adeguamento delle infrastrutture (acquedotto, fognatura, viabilità ...). A tale scopo la previsione dei singoli interventi nel PO dovrà coordinarsi con i programmi dell'amministrazione comunale, degli altri enti pubblici e dei gestori dei servizi.

La definizione del margine urbano è affidato al rafforzamento e ulteriore qualificazione della cintura verde dei servizi e dei monumenti che circonda il nucleo urbano di Poggibonsi. Essa corrisponde ad una "cinta muraria verde" che marca il passaggio dal territorio urbanizzato a quello rurale e costituisce l'anello a cui dovranno connettersi tutti i singoli filamenti di spazio collettivo per costituire alla fine un unico sistema. A tale scopo il PO potrà individuare meccanismi per collegare alla costruzione della "cintura" anche interventi edilizi-urbanistici localizzati in altri ambiti urbani. Nell'ambito della cintura verde saranno consolidati e sviluppati i singoli episodi riconducibili al sistema dei servizi (impianti sportivi, attrezzature scolastiche, culturali e sanitarie, strutture destinate all'aggregazione giovanile, aree attrezzate per la realizzazione di manifestazioni temporanee, verde attrezzato, percorsi pedociclabili ...) e sarà progettata la riqualificazione paesaggistica dell'insieme in maniere da conferire allo stesso una connotazione omogenea che ne rafforzi e ne definisca più nitidamente l'immagine di limite urbano.

La dislocazione delle scuole dell'obbligo dovrà tenere in considerazione il nuovo disegno urbano e la necessità di razionalizzare i servizi, prevedendo, a tale scopo, l'inserimento di poli scolastici nell'ambito di interventi di rigenerazione urbana o ampliamenti dei plessi che presentino adeguate caratteristiche sotto il profilo funzionale e didattico e vadano a collocarsi preferibilmente in ambiti caratterizzati dalla presenza di un sistema di spazi pubblici o di interesse collettivo.

Negli ambiti urbani di impianto storico e di prima periferia si dovrà perseguire l'obiettivo di qualificare l'offerta commerciale potenziando e incentivando la presenza di attività di vicinato e, in generale, delle attività di servizio (artigianato di servizio, esercizi di somministrazione ...). A tale scopo il PO dovrà individuare, in tali zone, funzioni appropriate al piano terra degli edifici e riqualificare, anche mediante progettazione particolareggiata, gli spazi della mobilità pedonale e ciclabile.

Il PO,dovrà stabilire nell’ambito del proprio dimensionamento (in ragione delle previsioni socio-economiche e demografiche per il quinquennio di riferimento) una quota di alloggi da ricondurre alle forme sociali di accesso alla residenza, anche attraverso la ripartizione di tale quota all’interno di ogni previsione di intervento residenziale di adeguate dimensioni, nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 63 della L.R. 65/14. Questo per garantire l’effettiva progressiva realizzazione della quota complessiva e, contemporaneamente, per distribuire nella città le situazioni di disagio sociale, nell’intento di garantire una massima integrazione ed evitare ogni ipotesi di ghettizzazione. A tale scopo potrà essere richiesta la cessione al comune di apposite aree nell’ambito di interventi di rigenerazione urbana. E’ tuttavia da ritenersi prioritario l’utilizzo per le forme sociali di residenza delle aree di proprietà comunale, attualmente inedificate, collocate nell’ambito del terreno urbanizzato e non interessate dalla presenza di standard urbanistici.

Tutti gli interventi di ristrutturazione urbanistica o di edificazione dei lotti liberi dovranno prevedere l'utilizzo di criteri costruttivi che minimizzino il consumo di energia. A tale scopo dovrà essere introdotta una nuova ed appropriata normativa all'interno del Regolamento Edilizio.

All'interno degli atti di governo del territorio dovranno essere predisposte le linee guida per la progettazione del verde. La realizzazione di interventi di rigenerazione urbana nella zone di via S.Lavagnini dovrà costituire occasione per opere di rinaturalizzazione di aree fluviali attualmente compromesse dalla presenza di opifici industriali, Tali aree dovranno essere progettate in maniera da collegarsi con il sistema delle aree verdi urbane. Allo stesso modo, gli interventi su via Sangallo dovranno definire elementi di connessione del verde urbano con il parco della fortezza di Poggio Imperiale.

5. CENTRO STORICO. Gli obiettivi primari sono la conservazione dei caratteri architettonici e degli elementi dell'impianto viario, la progressiva pedonalizzazione, lo sviluppo dell'area come centro commerciale naturale e centro civico. I locali a piano terra degli edifici, specialmente quelli che si affacciano sulla pubblica via, dovranno essere destinati ad attività terziarie. Per gli edifici monumentali e per i più importanti "palazzi", formatisi nel corso dell'ottocento con la riorganizzazione e fusione di cellule elementari di origine medievale, il PO dovrà garantire la conservazione ed il ripristino dei caratteri formali e tipologici; per gli edifici che hanno conservato l'impianto medievale originario potrà essere consentita, nel rispetto dei più importanti elementi formali e strutturali, la riorganizzazione funzionale delle unità abitative per un adeguamento alle esigenze della vita contemporanea; in situazioni di degrado o di incompatibilità degli edifici con il contesto architettonico e urbanistico del nucleo storico si potrà prevedere la ristrutturazione urbanistica. Nel complessivo disegno di valorizzazione del centro storico si attribuisce una particolare importanza alla riqualificazione degli spazi aperti e dell'arredo urbano.

6. TESSUTO COMPATTO DI FORMAZIONE OTTO-NOVECENTESCA. L'area costituisce il primo organico ampliamento della città al di fuori della cinta muraria medievale con un impianto urbanistico che ha trovato definizione nel periodo a cavallo del XIX e del XX secolo. Nonostante che l'area abbia subito modifiche rilevanti a causa degli eventi bellici e della successiva ricostruzione occorre conservarne l'impianto urbanistico e la presenza di attrezzature pubbliche e servizi collettivi, riqualificare la residenza e mantenere i caratteri degli edifici, o parti di edifici, che presentano elementi di valore architettonico. Sotto il profilo funzionale l'area presenta una vocazione di cerniera tra il nucleo storico e l'edificato più recente. Di conseguenza, la funzione residenziale dovrà mantenere una forte integrazione con le attività di tipo commerciale, direzionale e di servizio, sia private che pubbliche, con riferimento soprattutto agli edifici, alle strade e alle piazze che presentano caratteri particolarmente significativi nella definizione della zona come caposaldo dello spazio collettivo della città. Il PO potrà prevedere la ristrutturazione urbanistica di edifici ed aree che siano ritenuti degradati o incongrui rispetto al contesto urbano in cui si collocano. Gli eventuali interventi di ristrutturazione urbanistica dovranno sempre incrementare la dotazione di spazi pubblici ed il miglioramento delle infrastrutture. Inoltre, non si dovranno consentire interventi che comportino aggravio del carico urbanistico nelle zone per le quali sono state individuate criticità sotto il profilo acquedottistico. Tali interventi potranno essere consentiti nel PO esclusivamente a condizione che i problemi infrastrutturali siano risolti preventivamente o contestualmente rispetto alla esecuzione degli stessi.

7. EDIFICATO RECENTE DI PRIMA PERIFERIA. Sono aree a prevalente destinazione residenziale e di servizio che, come tali, vengono confermate dal Piano Strutturale. Nell'ambito di un naturale processo evolutivo, il PO dovrà consentire solo interventi di incremento della qualità complessiva, compreso la eventuale ristrutturazione urbanistica, definendo criteri di intervento da attribuire agli edifici, o gruppi di edifici, sulla base del loro valore architettonico e della compatibilità con il contesto urbano in cui si collocano. Gli eventuali interventi di ristrutturazione urbanistica dovranno sempre incrementare la dotazione di spazi pubblici ed il miglioramento delle infrastrutture. In particolare, non si dovranno consentire interventi che comportino aggravio del carico urbanistico nelle zone per le quali sono state individuate criticità sotto il profilo acquedottistico. Tali interventi potranno essere consentiti nel PO esclusivamente a condizione che i problemi infrastrutturali siano risolti preventivamente o contestualmente rispetto alla esecuzione degli stessi.

8. EDIFICATO RECENTE COLLINARE. Si tratta di un sistema organico per le peculiarità insediative che ne caratterizzano l'edificato: tre nuclei residenziali sparsi, separati tra loro dalle infrastruttura e dalla morfologia del territorio. Il primo si pone a coronamento del campo sportivo da una parte, mentre dall'altra, separato dalla via cassia, è a ridosso della strada Firenze Siena e dell'edificato urbano. Più a est, oltre il tracciato della Firenze-Siena, sorgono i nuclei di Casalino e Mocarello, separati tra loro perché sorgono alla conclusione di due diverse strade di crinale: la S.R. 429 e la strada per Papaiano. La similitudine formale corrisponde a un medesimo criterio di sviluppo della città che ha portato a un eccessivo consumo del territorio e a un sovvertimento degli antichi principi costruttivi, con il risultato di avere un insediamento indifferente all'ambiente circostante. Il PO potrà prevedere in questo ambito una limitatissima possibilità edificatoria a scopo residenziale solo se finalizzata a risolvere problemi infrastrutturali o eliminare fenomeni di degrado.

9. AREE MISTE URBANE. All'interno del centro urbano di Poggibonsi esistono alcune aree caratterizzate dalla commistione di fabbricati industriali, in parte ancora attivi e in parte dismessi o sottoutilizzati, con edifici a prevalente uso residenziale. Al loro interno convivono situazioni più o meno degradate e fabbricati in buono stato di conservazione. La identificazione e perimetrazione contenuta nel PS non significa, pertanto, che tali aree debbano essere interessate per tutta la loro estensione da previsioni di trasformazione, ma significa, piuttosto, che il PO dovrà reperire al loro interno i più significativi spazi di intervento per la rigenerazione urbana. Oltre a prevedere la realizzazione di edifici residenziali qualificati, gli interventi di ristrutturazione urbanistica dovranno contribuire in maniera significativa alla realizzazione delle condizioni spaziali che consentano lo sviluppo di un maggior livello di socialità, tramite la creazione di aree e strutture pubbliche attrezzate per funzioni culturali, ricreative o per funzioni di servizio, sia pubbliche che di interesse collettivo che, raggruppate in un sistema omogeneo con altri servizi esistenti, dovranno rafforzare la "struttura urbana" intesa come sistema strutturante di spazi pubblici formato da viali, strade, piazze, giardini e parchi tra loro connessi. In particolare, con gli interventi previsti si dovrà rafforzare e qualificare quella parte della struttura urbana che può definirsi come "sistema centrale degli spazi pubblici" e che più di ogni altra può soddisfare le esigenze di urbanità e di socialità che contribuiscono in maniera decisiva a determinare le condizioni di vita nella città, insieme a quelle caratteristiche dello spazio urbano che, ai fini del risultato complessivo della bellezza della città, precede anche la bellezza delle architetture dei singoli edifici. In particolare, la ristrutturazione urbanistica delle aree miste nella zona di Via Senese dovrà estendere e migliorare qualitativamente il sistema di spazi che si va formando nella zona della stazione e lungo la ferrovia (Parco urbano, piazza Mazzini, parcheggi a lato della stazione, parco dell'area Sardelli, sottopasso di largo Gramsci ...) in collegamento diretto con la città di impianto storico e la sua funzione di centro civico e di centro commerciale naturale. Un nuovo sistema di servizi, di funzioni collettive, di percorsi pedonali, dovrebbe in tal modo estendersi da largo Gramsci e dal centro storico fino al cavalcaferrovia di Romituzzo per collegarsi, infine, alla cintura verde che circonda il centro abitato di Poggibonsi. Alla ristrutturazione urbanistica delle aree lungo via Sangallo si assegna il compito particolare di creare una connessione tra la struttura verde del Poggio Imperiale e lo spazio collettivo della città. Nelle aree miste comprese tra la zona del Palagetto e quella di via Brigate Spartaco Lavagnini gli obiettivi principali soni quello di una rinaturalizzazione del fiume mediante creazione di spazi verdi e percorsi pedociclabili e quello di una connessione tra la struttura verde dei boschi e del parco di Montelonti con le aree lungo fiume e con lo spazio collettivo della città.

Gli interventi in piccole aree, di minore importanza nella configurazione della struttura urbana, dovranno comunque attenersi al criterio generale di apportare miglioramenti alla dotazione di servizi.

10. AREE MISTE DI MARGINE. Il centro urbano di Poggibonsi comprende un’area mista di margine sul confine orientale dell’abitato. Essa è costituita da una capiente struttura industriale con relativo ampio piazzale (Ex Fornace Le Piaggiole). Si tratta di un luogo degradato ma che, per la vicinanza alla superstrada Siena Firenze, presenta le qualità le potenzialità per ospitare funzioni legate ai servizi, ad attività direzionali e turistiche. La contiguità con il territorio aperto o con la fascia verde che circonda il centro urbano di Poggibonsi, conferisce all’area una importanza per la definizione del margine urbano e impongono una particolare attenzione nella progettazione paesaggistica degli interventi che dovrà essere affrontata mediante pianificazione attuativa.

11. CINTURA VERDE DEI SERVIZI E DEI MONUMENTI. La definizione delle aree di margine, altro elemento cardine della struttura urbana, è affidata, per il centro urbano di Poggibonsi, una "cintura verde", interessata dalla presenza cospicua di servizi e monumenti. All'interno di tale fascia trovano posto: i percorsi pedociclabili lungo lo Staggia e, nella sua parte urbana, lungo la ex ferrovia per Colle V.Elsa, o stadio comunale, i giardini di via Ancona, l'area scolastica di via Borgaccio, i giardini del Colombaio e l'area delle scuole medie, gli impianti sportivi del Bernino, il parco R. Baden Powell, il complesso della Magione, Il polo scolastico di Calcinaia, la caserma dei Vigili del Fuoco, l'Ospedale di Campostaggia, il deposito mezzi del trasporto pubblico, Villa Busi e il nucleo abitato di san Lucchese, la Basilica di San Lucchese, la fortezza di Poggio Imperiale, la Fonte delle Fate, i giardini del vallone, il castello di Badia, il cimitero, gli impianti sportivi di via dei Cipressi, la struttura ex "tiro al piattello" la villa e i boschi di Montelonti, le aree urbane lungo il fiume Elsa interessate dall'ANPIL, le aree che costeggiano il corso del Torrente Staggia. La parte della cintura verde collocata all'interno del centro abitato dovrà essere consolidata nella sua connotazione di spazio per funzioni pubbliche o di interesse collettivo (compreso le di attività sociali, culturali, aggregative, verde, poli scolastici, centri sportivi, ospedale ecc ...). La restante parte della cintura verde, pur collocandosi al di fuori del centro abitato, costituisce parte integrante dello spazio collettivo della città e contiene al proprio interno alcuni capisaldi con marcata funzione urbana (Fortezza di Poggio Imperiale, Fonte delle Fate, Basilica di San Lucchese, Struttura ex "tiro al piattello", complesso della Magione ...). Questo settore della cintura verde dovrà essere interamente concepito come una zona a parco urbano/parco territoriale con funzione di tessuto connettivo delle emergenze monumentali e delle funzioni pubbliche o di interesse collettivo ubicate al proprio interno.
Il PO dovrà inoltre prevedere una complessiva progettazione paesaggistica allo scopo di realizzare il disegno del margine urbano. Secondo i criteri fondamentali di progettazione urbana, i margini della città, per essere percepibili ed evidenti, dovranno essere caratterizzati da: continuità, visibilità, caratterizzazione rispetto all'intorno. Considerato che l'idea di margine comporta l'idea di ingresso, dovranno essere individuati e progettati (arredamenti, alberatura, sculture, fontane, pavimentazioni ...) anche gli ingressi alla città che ricadono nell'ambito della fascia in questione.

12 INFRASTRUTTURE. Il centro urbano di Poggibonsi risulta dotato di tutte le infrastrutture. Il PO dovrà tuttavia affrontare alcuni elementi di criticità, reale o percepita, in relazione alla struttura acquedottistica ed a quella viaria. Il principale elemento di criticità' in rapporto alle previsioni del piano Strutturale, riguarda l'acquedotto. In particolare, nella redazione del PO si dovrà tener conto che gli interventi (rigenerazione urbana o edificazione in lotti liberi nel tessuto consolidato) nelle aree servite dai depositi di Galloria o del Bernino potranno essere previsti solo se preventivamente o contestualmente saranno risolti i problemi che riguardano queste parti di acquedotto, sia di tipo strutturale che gestionale. La struttura viaria risulta adeguata alle necessità del centro urbano e possiede le caratteristiche per sostenere l'aggravio di traffico eventualmente generato dalla realizzazione degli interventi di rigenerazione urbana nella misura prevista dal PS. A scopo indicativo, per migliorare la circolazione veicolare nel centro di Poggibonsi, viene suggerita la necessità di un approfondimento progettuale sulla rotatoria di Largo Campidoglio e su quella di via San Gimignano. Sotto un profilo più strutturale, le eventuali opere da prendere in considerazione da parte degli organismi competenti sono costituita da una nuova uscita sulla Siena-Firenze in loc. Calcinaia-Ponte nuovo ed un ponte di attraversamento sul Torrente Staggia all'altezza dei giardini di via del Colombaio con collegamento diretto allo svincolo della superstrada. Dalle indagini svolte non risulta alcuna criticità per quanto riguarda lo smaltimento reflui o l'approvvigionamento di energia elettrica e di gas metano.

13. MEDIE STRUTTURE DI VENDITA. La previsione delle Medie Strutture di Vendita da inserire nel quadro previsionale strategico e nel Piano Operativo dovrà essere definita tenendo conto dei seguenti elementi:

  • - localizzazione compatibile con l'organizzazione della complessiva circolazione stradale;
  • - compatibilità della destinazione commerciale e della dimensione dell'attività con i caratteri ambientali e funzionali delle varie zone, che potranno essere, di volta in volta, residenziali o produttive;
  • - localizzazione e dimensione delle attività compatibili con la necessità di una adeguata sistemazione dell'area in termini di parcheggi, viabilità e arredo urbano.

Prescrizioni ambientali

Poiché il serbatoio Galloria risulta al limite delle potenzialità di lavoro, interventi che comportino un aumento di consumo idrico, necessitano preliminari interventi a carattere strutturale, oltre al potenziamento delle condotte in uscita dal serbatoio stesso.
In vista di trasformazioni che prevedano un incremento di carico urbanistico dovrà essere affrontata e risolta la criticità dovuta al cedimento strutturale della fognatura di Campostaggia, che è stata tamponata tramite un sollevamento provvisorio.

DIMENSIONAMENTO

Destinazioni d'uso / alloggi / famiglie Un. Mis. Q.tà
Residenze, negozi, botteghe mq SUL 1.096.079
Commerciale grandi strutture mq SUL 4.507
Commerciale medie strutture mq SUL 8.574
Direzionale e attività private di servizio mq SUL 73.219
Turistico ricettivo posti letto 567
Strutture produttive agricole e altri annessi mq SUL 1.194
Alloggi n. 10.032
Famiglie n. 9.415
Alloggi non occupati n. 1.027
Dimensionamento delle trasformazioni urbanistiche e saturazioni nel tessuto consolidato Un. Mis. Q.tà
Residenziale compreso esercizi di vicinato mq SUL 80.000
Commerciale medie strutture mq SUL 12.000
Direzionale compreso strutture private di servizio mq SUL 30.000
Commercio all'ingrosso e depositi mq SUL 5.000
Turistico - ricettivo posti letto 200
Capacità abitativa Un. Mis. Q.tà
Abitanti residenti n. 21.941
Abitanti stimati insediabili in alloggi non occupati n. 2.523
Abitanti insediabili per nuova previsione n. 2.000
Abitanti totali insediabili n. 26.440
Ultimo aggiornamento 29.01.2021 - 16:28