Norme Tecniche di Attuazione del Piano Operativo


Art. 114 Aree con disciplina specifica nel territorio rurale della U.T.O.E. 1 di Burchio e Palazzolo

1. SR1.01 Bifolcheria

Schema di riferimento

Edifici 01, 02, 03 e 05: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 04: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), tutelando in particolare il portale con cornice in pietra e i muri a retta che consentono l'accesso, con eliminazione delle superfetazioni;

edificio 06: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con ripristino delle parti crollate;

edificio 07: disciplina di intervento di tipo 4 (t4) senza mutamento della destinazione d'uso; al fine di garantire un migliore inserimento paesaggistico è altresì ammessa la demolizione e ricostruzione con tipologia, materiali e tecnologie adeguati al contesto, purché nell'ambito di stretta pertinenza dell'edificio preesistente e preferibilmente nello stesso sedime, per una Superficie edificabile (SE) massima non superiore al 30% della SE esistente e con altezza massima di due piani ed in tale caso sono ammesse le destinazioni d'uso previste al comma 1 lettera a) dell'art. 109 delle presenti Norme.

La pertinenza dovrà essere riqualificata rimuovendo i manufatti precari e incongrui.

Nell'area è individuata un'evidenza archeologica con potenziale archeologico 2, id 33 dello Schedario (classe di rischio archeologico basso).

2. SR1.02 Fattoria di Bagnani

Schema di riferimento

Edifici 01, 02, 05 e 06: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edifici 03 e 04: disciplina di intervento di tipo 3 (t3); è ammesso il recupero della tettoia adiacente all'edificio 03, anche attraverso il rifacimento con l'impiego di materiali diversi da quelli attuali purché coerenti al contesto rurale e mantenendo la stessa conformazione (tettoia con struttura puntiforme libera su tre lati senza tamponamenti);

edificio 07: disciplina di intervento di tipo 4 (t4).

La pertinenza dovrà essere accuratamente tutelata negli elementi di pregio e di valore storico-documentale, in particolare il terrapieno con i muri a retta, le rampe e le scalinate, la corte in pietra e il parco, nonché gli antichi locali seminterrati (come la cisterna in pietra nella parte sud); dovranno inoltre essere rimossi i manufatti precari e incongrui.

Nella ricognizione delle aree tutelate per legge ai sensi dell'art. 142 del D.lgs. n. 42/2004 del PIT/PPR l'area risulta individuata in parte come boscata.

Art. 115 Aree con disciplina specifica nel territorio rurale della U.T.O.E. 2 di Incisa

1. SR2.01 Fattoria di Tracolle

Schema di riferimento

Edifici 01 e 06: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edifici 02 e 04: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con eliminazione delle superfetazioni;

edifici 03 e 05: disciplina di intervento di tipo 4 (t4).

La pertinenza dovrà essere riqualificata rimuovendo i manufatti precari e incongrui e le pavimentazioni non adeguate al contesto; dovrà invece essere tutelata la pavimentazione in pietra davanti all'ingresso principale della villa.

2. SR2.02 La Buca

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edifici 03 e 04: disciplina di intervento di tipo 4 (t4), con impiego di materiali e tecnologie adeguati al contesto.

3. SR2.03 Incisa località i Piani

area di recupero di un'ex discarica di II categoria di rifiuti inerti con procedimento di bonifica in corso.

Art. 116 Aree con disciplina specifica nel territorio rurale della U.T.O.E. 3 di Figline

1. SR3.01 Campeggio in località Norcenni

Agli edifici di antica formazione di valore storico-documentale (01÷07) - indicati nell'immagine successiva - è attribuita la disciplina di intervento di tipo 3 (t3).

Agli edifici di recente costruzione (dai quali si intendono esclusi i bungalow) è attribuita la disciplina di intervento di tipo 5 (t5). Al fine di integrare la dotazione di spazi di servizio a supporto della struttura ricettiva per tali edifici sono inoltre ammesse addizioni volumetriche una tantum entro fino ad un massimo del 20% della Superficie edificata esistente, per i quali dovrà essere verificata la compatibilità con gli elementi di valore storico-documentale.

L'attuazione di interventi di addizione volumetrica, realizzabili anche per stralci, è subordinata alla stipula di una convenzione nella quale saranno stabilite le dotazioni e opere pubbliche da realizzare, finalizzate alla manutenzione ed alla migliore qualificazione del territorio rurale, in particolare per quanto attiene a viabilità e percorsi di uso pubblico, oltre a adeguati impegni per quanto riguarda la conduzione agricola dei terreni limitrofi riconducibili alla stessa proprietà, le relative opere di sistemazione idraulica e le opere di miglioramento agricolo ambientale; queste saranno finalizzate prioritariamente a contrastare la semplificazione del paesaggio agrario e a potenziare e/o ripristinare le dotazioni ambientali, attraverso formazioni lineari arboree o arbustive non colturali, formazioni arboree ripariali, nuclei arborati, passaggi faunistici e in generale elementi funzionali della rete ecologica. Ai fini della messa in sicurezza dal rischio idraulico dovrà in particolare essere prevista in convenzione la realizzazione e manutenzione da parte del soggetto privato di una cassa di espansione lungo il Borro di Sant'Andrea, indicata schematicamente nell'immagine successiva con campitura e lettera A; la definizione progettuale dell'opera, con eventuale riperimetrazione dell'area interessata, dovrà essere supportata da adeguati studi idraulici, fermo restando il divieto di realizzazione di qualsiasi edificio, manufatto o infrastruttura nell'area A.

È altresì subordinata alla stipula di analoga convenzione la realizzazione di qualsiasi intervento finalizzato all'incremento di posti letto, con formazione di nuove piazzole, entro il perimetro destinato a campeggio. Per tali interventi non sono ammesse opere di rimodellamento del suolo, salvo livellamenti funzionali alla realizzazione delle piazzole di sosta, né l'introduzione di superfici impermeabilizzate, salvo il caso della viabilità interna, dove eventualmente necessario in presenza di tratti con pendenze rilevanti.

Le convenzioni comprenderanno anche gli impegni da assumere in merito alle sistemazioni da realizzare per migliorare l'inserimento paesaggistico della struttura ricettiva, attraverso la predisposizione di fasce verdi di filtro e di ambientazione, e l'adozione di misure atte a garantire lo smaltimento reflui del complesso senza determinare criticità sul sistema di depurazione pubblico.

Per la localizzazione di eventuali nuovi spazi di parcheggio a servizio della struttura, oltre agli spazi di pertinenza degli edifici e dei manufatti esistenti, potrà essere utilizzata la fascia lungo la strada comunale esistente, compatibilmente con la conformazione orografica e con la salvaguardia della vegetazione presente, escludendo in ogni caso l'occupazione del pendio a ridosso del Borro di Sant'Andrea; non è inoltre consentita l'occupazione di spazi a ridosso del Borro di Ponterosso.

Schema di riferimento

L'area ricade in parte in aree tutelate per legge ai sensi del comma 1 lettera c (acque) dell'art. 142 del D.lgs. n. 42/2004 e nella ricognizione delle aree tutelate per legge ai sensi dell'art. 142 del D.lgs. n. 42/2004 del PIT/PPR l'area risulta individuata in alcune parti come boscata. L'area è inoltre interessata in parte dall' area di rispetto di pozzi, sorgenti e punti di prelievo ad uso acquedottistico ai sensi del D.lgs. 152/2006 ed è soggetta in parte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

2. SR3.02 Villa San Giusto

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con eliminazione delle superfetazioni ed impiego di finiture adeguate al contesto;

Edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3); è ammessa un'addizione volumetrica per una Superficie edificabile non superiore al 20% di quella esistente con impiego di tecnologie e materiali adeguati al contesto, da realizzare sul fronte sud, sfruttando il dislivello del terreno;

edificio 03: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edificio 04: disciplina di intervento di tipo 4 (t4) con impiego di tecnologie e materiali adeguati al contesto.

Dovranno essere conservate le parti lastricate in pietra.

L'area è soggetta in parte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

3. SR3.03 Podere Santa Maria Maddalena

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edificio 03: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con impiego di materiali e tecnologie adeguati al contesto per il corpo addossato sul lato ovest:

edificio 04: disciplina di intervento di tipo 4 (t4), con impiego di materiali e tecnologie adeguati al contesto; le eventuali modifiche ai prospetti dovranno comunque mantenere la prevalenza dei pieni sui vuoti, con finestre e porte di dimensioni tradizionali.

L'area è soggetta in parte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

4. SR3.04 località il Tarchio (Valdarno Futura)

area di recupero di un'ex discarica rifiuti; sito con procedura di bonifica conclusa, con atto della Provincia di Firenze n. 2460 del 16/07/2007 (cessazione gestione post-operativa con destinazione d'uso verde pubblico in conformità al R.U. vigente all'epoca) nel quale sono stabiliti i seguenti vincoli:

  • - divieto di escavazione nelle aree interessate dal conferimento dei rifiuti; nell'area interessata da tutta la discarica potranno essere effettuati scavi con profondità massima di 50 cm. limitatamente al posizionamento di piante arboree e piccoli arredi (panchine, bacheche, lampioni);
  • - divieto di coltivazione per alimentazione umana o animale;
  • - obbligo di mantenimento in sito dei picchetti che identificano le zone interessate dal conferimento dei rifiuti di cemento-amianto.

5. SR3.05 Matassino nord

area di recupero ambientale, con il mantenimento degli specchi d'acqua e della vegetazione ripariale attraverso interventi di ingegneria ambientale che favoriscano l'evoluzione della zona umida creata artificialmente in seguito alla lavorazione degli inerti e la rinaturalizzazione degli spazi contigui; è consentita la realizzazione di percorsi e l'installazione di piccoli manufatti per l'osservazione e per l'esercizio di attività didattiche e divulgative con le caratteristiche definite all'art. 104 delle presenti Norme.

6. SR3.06 località Pavelli (Pirelli)

area di recupero di un'ex discarica rifiuti; sito con procedura di bonifica conclusa (piano di investigazione approvato con Det. 2317 del 12/12/2008, campagna di investigazione conclusa al 30/06/2008); è ammesso il ripristino della copertura vegetale, con il riporto di uno strato di suolo e la messa a dimora di piante arboree autoctone ed un'idonea regimazione delle acque superficiali per evitare fenomeni erosivi sul versante.

In prossimità è individuata un'evidenza archeologica con potenziale archeologico 4, id 22 dello Schedario, pertanto l'area è in classe di rischio archeologico medio.

7. SR3.07 Casa Poggiale o L'inimicizia

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edificio 03: disciplina di intervento di tipo 4 (t4).

L'area è soggetta in parte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

Art. 117 Aree con disciplina specifica nel territorio rurale della U.T.O.E. 4 di Restone e Porcellino

1. SR4.01 via Urbinese in località Montalpero

A supporto delle attività di deposito e lavorazione di materiali all'aperto è consentita l'installazione di strutture di copertura (tettoie) per una Superficie Coperta massima pari al 8% della Superficie Fondiaria, con Altezza massima di 5 ml. e assenza di pavimentazione e di opere di fondazione, escluse solo quelle di ancoraggio, appoggiate su piano stabile. L'intervento dovrà prevedere contestualmente la predisposizione di fasce verdi di filtro e di mitigazione paesaggistica degli impianti e la cessione di una fascia di terreno, immediatamente a nord dell'area, della profondità di 7,5 ml. e destinata alla realizzazione del percorso ciclabile nel tratto compreso tra via Urbinese e la variante alla S.R. 69.

L'intervento è subordinato alla sottoscrizione di atto d'obbligo alla rimozione dei manufatti al cessare dell'attività.

L'area è soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 136 del D.lgs. n. 42/2004 - Fascia di territorio fiancheggiante l'Autostrada del Sole (D.M. 23/06/1967 - GU N. 182/1967).

2. SR4.02 La Rotta

Schema di riferimento

Edifici 01, 02, 04, 05 e 06: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con eliminazione delle superfetazioni;

edificio 03: disciplina di intervento di tipo 4 (t4) senza mutamento della destinazione d'uso; al fine di garantire un migliore inserimento paesaggistico è altresì ammessa la demolizione e ricostruzione con tipologia, materiali e tecnologie adeguati al contesto, purché intercettando il sedime preesistente, con la stessa Superficie edificabile (SE) e con altezza massima di due piani ed in tale caso sono ammesse le destinazioni d'uso previste al comma 1 lettera a) dell'art. 109 delle presenti Norme.

La pertinenza dovrà essere riqualificata rimuovendo i manufatti precari e incongrui e mantenendo la caratterizzazione rurale e l'assenza di superfici impermeabilizzate; per la viabilità minore di matrice storica che attraversa l'area vale quanto indicato all'art. 89 delle presenti Norme.

3. SR4.03 Casa Nuova sulla via Urbinese

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edifici 02 e 03: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con eliminazione delle superfetazioni.

La pertinenza, attualmente in stato di abbandono, dovrà essere riqualificata mantenendo la caratterizzazione rurale e l'assenza di superfici impermeabilizzate.

L'area è soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 136 del D.lgs. n. 42/2004 - Fascia di territorio fiancheggiante l'Autostrada del Sole (D.M. 23/06/1967 - GU N. 182/1967).

4. SR4.04 località Porcellino (G.L.G. Immobiliare)

area di recupero incolto in prossimità di sito produttivo; sito con procedura di bonifica conclusa con approvazione analisi di rischio con Det. 292 del 18/02/2008 nella quale si stabilisce di non procedere a bonifica in quanto per la situazione rilevata si prevedeva la messa in sicurezza con le previsioni urbanistiche del R.U. vigente all'epoca (area di completamento urbanistico C1.10 Comparto Porcellino Ovest).

5. SR4.05 Ex area mineraria Santa Barbara

Il vasto ambito di Santa Barbara, esteso ben oltre il territorio comunale di Figline e Incisa è interessato da un progetto di recupero ambientale, predisposto da ENEL - soggetto proprietario dell'area - e approvato dalla Regione Toscana (Autorizzazione regionale Decreto Dirigenziale n. 416/2010), previo parere di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.

Il progetto, attualmente in fase di attuazione, divide le aree ENEL in 14 lotti, per ciascuno dei quali definisce specifici obiettivi e relative modalità di attuazione; sostanzialmente il progetto riguarda i profili morfologico, idrografico e viario, correlati alle cospicue alterazioni indotte dall'estrazione a cielo aperto della lignite.

La zona denominata Le Borra (lotto 13), di prossima acquisizione da parte del Comune, è stata in parte destinata nel Piano Regionale dei Rifiuti a discarica per il conferimento delle ceneri provenienti dal termovalorizzatore previsto a Selvapiana (Rufina) che però non è più in programma; ciononostante la zona di Le Borra non è stata ancora svincolata.

Anche in attesa di una definizione in tal senso, al fine del recupero dell'area mineraria - con la riqualificazione ambientale, ecologica e paesaggistica - possono essere consentiti, oltre alle pratiche agricole, usi ricreativi (ad esempio attività sportive o turistico-venatorie) che non richiedano trasformazioni permanenti del suolo o strutture stabili di supporto. L'autorizzazione allo svolgimento di tali attività è soggetta a stipula di apposita convenzione, qualora siano promosse e gestite da soggetti diversi dall'Amministrazione Comunale.

L'area risulta interessata in parte da aree tutelate per legge ai sensi del comma 1 lettera g (boschi) dell'art. 142 del D.lgs. 42/2004 (ricognizione PIT/PPR), da aree tutelate per legge ai sensi del comma 1 lettera b (laghi) dell'art. 142 del D.lgs. 42/2004 e da fasce di rispetto degli elettrodotti ai sensi del D.M. 29/05/2008. È inoltre soggetta in parte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

In prossimità (in località Tartigliese) è individuata un'evidenza archeologica con potenziale archeologico 3, id 58 dello Schedario, pertanto l'area è in parte marginale in classe di rischio archeologico basso.

6. SR4.06 La Casina

Schema di riferimento

Edifici 01 e 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edifici 03 e 04: disciplina di intervento di tipo 4 (t4); per l'edificio 04 nel caso di demolizione e ricostruzione dovranno essere impiegati materiali e tecnologie adeguati al contesto ed è ammessa una diversa configurazione della copertura (anche con copertura piana in continuità con il volume retrostante che prospetta la piccola corte);

edifici 05, 06, 07: è ammessa la demolizione e ricostruzione dei manufatti - sempreché legittimi - impiegando materiali e tecnologie adeguati al contesto, a parità di volume e senza incremento di altezza e sempre con funzione accessoria, anche in diversa collocazione nell'ambito di un generale intervento di riqualificazione della pertinenza, rimuovendo i manufatti precari e incongrui e mantenendo la caratterizzazione rurale e la quasi totale assenza di superfici impermeabilizzate.

Dovranno essere per quanto possibile tutelate le alberature presenti, in particolare l Pino domestico davanti all'edificio 05, lungo via dei Mezzi.

Art. 118 Aree con disciplina specifica nel territorio rurale della U.T.O.E. 5 dei centri abitati minori dell'alta collina

1. SR5.01 Fattoria San Leo

Schema di riferimento

Edifici 01 e 11: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edifici 02, 03 04, 05, 07, 08, 09 e 10: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edificio 06: disciplina di intervento di tipo 4 (t4), con impiego di materiali e tecnologie adeguati al contesto.

Dovrà essere tutelato il giardino disegnato e dovranno essere accuratamente manutenuti i muri a secco lungo la viabilità.

L'area è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

2. SR5.02 Le Corti

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3), con ripristino della copertura.

La pertinenza dovrà essere riqualificata, evitando l'impiego di materiali e forme non adeguate al contesto rurale ed al carattere di semplicità della casa colonica, tutelando accuratamente l'aia in pietra.

Nella ricognizione delle aree tutelate per legge ai sensi dell'art. 142 del D.lgs. n. 42/2004 del PIT/PPR l'area risulta individuata parzialmente come boscata. L'area è inoltre interessata in parte dall'area di rispetto di pozzi, sorgenti e punti di prelievo ad uso acquedottistico ai sensi del D.lgs. 152/2006 ed è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

3. SR5.03 Fattoria di Celle

Schema di riferimento

Edificio 01 (immobile tutelato ai sensi della parte seconda del D.lgs. 42/2004): disciplina di intervento di tipo 1 (t1);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 2 (t2).

Dovrà essere manutenuto e tutelato lo spazio di ingresso alla chiesa.

L'area ricade in parte marginale in aree tutelate per legge ai sensi del comma 1 lettera c (acque) dell'art. 142 del D.lgs. 42/2004.

L'area è inoltre interessata dalla zona di rispetto cimiteriale ai sensi dell'art. 338 del R.D. 1265/1934 ed è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

4. SR5.04 Podere vicino Le Fossatole

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edifici 02 e 03: disciplina di intervento di tipo 3 (t3).

La pertinenza dovrà essere mantenuta nel carattere di semplicità della casa colonica, tutelando le sistemazioni terrazzate con i muri a retta e gli spazi pavimentati in pietra e salvaguardando in particolare l'aia lastricata lungo la strada.

L'area è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

5. SR5.05 Pian d'Abeto

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 1 (t1);

edificio 03: disciplina di intervento di tipo 3 (t3).

Dovranno essere tutelate le sistemazioni terrazzate con i muri a retta in pietra e salvaguardati in particolare l'aia lastricata in pietra e l'antica fonte, accanto alla cappella.

L'area è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

6. SR5.06 Le Celle

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3);

edificio 03: disciplina di intervento di tipo 4 (t4), con impiego di materiali e tecnologie adeguati al contesto.

L'area è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

7. SR5.07 Pian d'Albero

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 1 (t1).

L'immobile - Casolare Cavicchi -, il cippo commemorativo e l'area limitrofa sono tutelati ai sensi della Parte II del Codice.

Al fine di salvaguardare e perpetuare collettivamente il ricordo dell'eccidio del giugno 1944 è prevista la stipula di una convenzione attraverso la quale sarà individuato un piccolo Parco della Memoria intorno al cippo e saranno definite le modalità di apertura al pubblico e di visita in occasione delle commemorazioni, anche per quanto riguarda l'accessibilità dalla strada.

L'area è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.

8. SR5.08 La Pancuccia

Schema di riferimento

Edificio 01: disciplina di intervento di tipo 2 (t2);

edificio 02: disciplina di intervento di tipo 3 (t3).

La pertinenza dovrà essere mantenuta con le caratteristiche rurali, tutelando le sistemazioni terrazzate con i muri a retta e il percorso/scala in pietra di accesso alla casa.

L'area ricade in parte in aree tutelate per legge ai sensi del comma 1 lettera c (acque) dell'art. 142 del D.lgs. 42/2004. Nella ricognizione delle aree tutelate per legge ai sensi dell'art. 142 del D.lgs. n. 42/2004 del PIT/PPR l'area risulta individuata marginalmente come boscata.

L'area è soggetta in parte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 326/1923.