Schede di Rilievo del Centro Antico
Scheda n. 147- Via del Castello 62/64
Toponimo: via del Castello 62/64
Notifica/Scheda Soprintendenza: notificato
Estremi notifica: L490/99 art.2
Scheda Piano del Colore: nº046
Destinazione d'uso prevalente:
- piano terra: servizi
- piani superiori: servizi
- piano terra: --
- piani superiori: --
Descrizione ed annotazioni:
Il Teatro dei Varii ha subito un restauro piuttosto recente che lo ha restituito all'originale splendore. Il fabbricato ha pianta poligonale e tre piani fuoriterra, su via del Castello ha due ordini di aperture coronate da arco a tutto sesto a piano terra ed arco a sesto acuto con colonnetta lapidea al primo piano. Il retro si estende anche oltre vicolo della Misericordia tramite un sovrappasso edificato che dà accesso anche allo spazio aperto di pertinenza dell'unità grazie a due scale metalliche che potrebbero essere migliorate. A piano terra su vicolo della Misericordia, nell'area sotto al sotto il sovrappasso, si aprono delle aperture di proporzioni alterate che andrebbero riviste. Lo spazio aperto necessita di essere valorizzato maggiormente vista anche la discreta estensione ed il cattivo stato di manutenzione in cui versa.
Particolari:
Notizie storiche:
È un edificio a schema articolato, con pareti portanti in pietra e laterizio, decorazioni e ricorsi sono in pietra. Originariamente era un antico ospizio, poi divenuto Spedale dello Spirito Santo. L'edificio risale al XIV sec. La facciata è un bell'esempio di architettura gotica senese, con due porte gotiche sovrastate da finestroni a tutto sesto, in parte murati. Al piano terreno c'è un loggiato completamente otturato nel settecento e stamponato durante i recenti restauri. Sempre al piano terreno da notare quattro arcate a tutto sesto in cotto su tre colonne ottagonali; una quinta arcata, staccata dalle altre, poggia su un muro. Al piano primo si trovano sei bifore lobate con arco a sesto acuto con colonnette e variati capitelli in pietra o in marmo. Nel 1760 risulta sottoposto ad una sopraelevazione. Il suo aspetto attuale sarebbe quello datogli da un progetto di Rodolfo Castinelli nel 1826. La facciata fu restaurata nel 1926.