Schede di Fattibilità

Area 26- AGRESTO scarica PDF

In questa area è prevista una espansione residenziale con interventi di ricucitura.

INQUADRAMENTO GEOLOGICO E STRATIGRAFICO (Tav. 26.a)

Nella parte alta dell'area affiorano terreni riferibili ai Depositi continentali quaternari, definibili come Calcari di Badia a Coneo, costituiti da litotipi lapidei, rappresentati da calcari compatti biancastri, di ambiente lacustre, con spessore ed andamento irregolare, spesso associati o alternati a livelli di sabbie o limi calcarei, sempre di colore biancastro.
La base di questa formazione è solitamente rappresentata da una sequenza argillosa, di colore grigio-chiaro, spesso contenente frammenti calcarei, sovente ad alta plasticità.
Nella parte medio-bassa del versante affiorano terreni riferibili ai Depositi Marini Pliocenici, definiti Sabbie di San Vivaldo, si tratta di sabbie gialle generalmente grossolane, talvolta classate o con un'abbondante frazione limosa o argillosa.

Sono piuttosto compatte e spesso si presentano in scarpate verticali di notevole altezza, talvolta sono stratificate, e l'andamento della stratificazione è visibile soprattutto laddove sono presenti livelli e banchi cementati.

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO (Tav.26.b)

Da un punto di vista orografico l'area si trova al bordo ed oltre il margine di un altopiano calcareo sub-pianeggiante, che degrada verso il fondovalle dle F. Elsa. Le pendenze sono maggiori nella parte alta (tra 15 e 20%) ed inferiori nella parte più bassa (minori del 10% fino a 0). L'altitudine sul livello del mare dell'area in oggetto va da circa 100 a circa 190 m.

Nell'area non sono presenti forme di dissesto attivo o quiescente, ma ci sono alcuni tratti in cui è visibile un orlo di scarpata per il passaggio litologico tra calcari e sabbie, ed in alcune zone il profilo del versante è irregolare, con alcune contropendenze e zone in erosione superficiale; per tale motivo si ripropone la carta Geomorfologica aggiornata rispetto a quella di PS.

SENSIBILITÀ ACQUIFERI AI SENSI PTCP

L'area di variante è a vulnerabilità elevata, pertanto Sensibile di Classe 1; per essa valgono le salvaguardie di cui al Capo A art. A2 del vigente PTCP.

L'intervento previsto non è in contrasto con tale disciplina, purché per la sua realizzazione non si utilizzino fondazioni profonde o scavi di profondità tali da creare vie preferenziali di infiltrazione dal suolo alle falde sottostanti o che venga a mancare il franco necessario ad evitare interferenze con la falda; inoltre che le attività antropiche siano orientate in modo da perseguire la limitazione delle infiltrazioni di sostanze inquinanti.

PERIMETRAZIONI PAI ARNO

L'area in oggetto, secondo il quadro conoscitivo del Piano di Bacino Arno, è esterna a perimetrazioni di pericolosità elevata o molto elevata sia relative a pericolosità idraulica che a pericolosità geomorfologica.

PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA (Tav.26.c, d)

La Carta di Pericolosità del vigente Piano Strutturale classificava tutta l'area in pericolosità geomorfologica media G.2; sulla base dei sopralluoghi effettuati, si ritiene adeguato lasciare tale classe nella parte medio-bassa del versante e, inserire una fascia a pericolosità geomorfologica elevata G.3, nella parte alta del versante, dove le pendenze sono maggiori e si verifica il passaggio litologico tra calcari e sabbie.

PERICOLOSITÀ IDRAULICA (Tav.26.e)

L'area si trova in posizione collinare, lontana da corsi d'acqua sia in senso orizzontale che verticale.
Né l'area è soggetta a ristagno per drenaggio difficoltoso.
Pertanto l'area è classificata, secondo criteri orografici, a Pericolosità Idraulica bassa I.1.

FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA (Tav.26.f)

Per le porzioni di area destinate a nuova edificazione, dove la pericolosità geomorfologica è G2 gli interventi previsti ricadono in classe di fattibilità con normali vincoli F.2; mentre dove la pericolosità geomorfologica è G3 anche in parte, gli interventi di nuova edificazione ricadono in classe di fattibilità condizionata F.3 e per queste aree si indicano le seguenti prescrizioni:

  • si dovranno eseguire indagini geognostiche di particolare dettaglio ed approfondimento, che valutino gli effetti sulla stabilità del pendio. Gli studi dovranno individuare eventuali interventi di bonifica e consolidamento da effettuare per garantire la sicurezza delle opere da costruire e la stabilità dei versanti nel loro insieme. Tali interventi dovranno costituire parte integrante dei progetti da sottoporre all'Amministrazione Comunale per il rilascio delle relative concessioni edilizie.

Per le aree destinate a parcheggi scoperti, dove la pericolosità geomorfologica è G3 gli interventi previsti ricadono in classe di fattibilità con normali vincoli F.2.

FATTIBILITÀ IDRAULICA (Tav.26.g)

Stante l'assenza di rischio idraulico, e la posizione collinare, si attribuisce fattibilità senza particolari limitazioni F1.

Ultima modifica 15.02.2022 - 16:19