Norme Tecniche di Attuazione del Piano Operativo


CAPO I SISTEMA DEI LUOGHI CENTRALI

Art. 80 -Sistema dei luoghi centrali (L)

1. Le funzioni caratterizzanti il Sistema dei luoghi centrali sono i servizi e le attrezzature di uso pubblico. Per ogni singolo sottosistema sono indicate le ulteriori funzioni complementari secondarie ammesse.

2. Sono considerate funzioni incompatibili con il sistema dei luoghi centrali:

  • - le attività industriali e artigianali;
  • - le attività commerciali all'ingrosso ed i depositi.

3. Il sistema dei luoghi centrali risulta suddiviso nei seguenti sottosistemi:

  • - L1: grandi attrezzature
  • - L2: luoghi centrali di interesse comunale

4. Sono usi complementari del sottosistema L1 grandi attrezzature:

  • - le attività direzionali e di servizio;
  • - le attività turistico ricettive.

5. Sono usi complementari del sottosistema L2 luoghi centrali di interesse comunale

  • - le attività commerciali;
  • - le attività direzionali e di servizio;
  • - le attività turistico ricettive.

6. Sugli edifici appartenenti al Sistema dei luoghi centrali L1 o L2, salvo diversa indicazione nelle tavole Usi del suolo e modalità d'intervento e salvo quanto indicato dai commi 5, 6 e 7 dell'art.21 e dai commi 7 e 8 del presente articolo, sono consentiti gli interventi di ristrutturazione edilizia ri5. Sono inoltre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art.9.

7. Nelle tavole Usi e modalità d'intervento sono individuati, con specifica sigla "I", gli edifici già esistenti all'interno del Sistema dei luoghi centrali nei quali è confermata la categoria funzionale industriale ed artigianale. Su tali edifici sono ammessi, salvo diversa indicazione nelle tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento", i seguenti interventi:

  • - manutenzione ordinaria e straordinaria
  • - ristrutturazione edilizia ricostruttiva ri4
  • - ampliamento volumetrico av1 fino al 20% della SE esistente
  • - ampliamento volumetrico av2 fino al 30% della SE esistente

8. Per le aree contraddistinte con la sigla Tc2 "medie strutture di vendita" presenti all'interno del Sistema dei luoghi centrali sono consentiti interventi di ampliamento volumetrico av1 fino ad un massimo del 20% della Superficie Edificata (SE) esistente o di ampliamento volumetrico av2 fino ad un massimo del 30% della Superficie Edificata (SE) esistente.

9. E' consentito in ogni caso il mantenimento delle attività incompatibili con il sistema dei luoghi centrali, se esistenti al momento dell'entrata in vigore delle presenti norme, anche se non individuate nelle tavole con sigla funzionale specifica. Su tali edifici sono ammessi solo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione conservativa ri1 e ri2.

10. Le aree individuate come verde privato Vpr sono spazi aperti non interessati dall'edificazione sui quali sono ammessi i soli interventi sul suolo finalizzati alla loro riqualificazione e maggiore fruibilità con tutela integrale dei boschi, dei vigneti ed oliveti terrazzati.

CAPO II SISTEMA DELLA RESIDENZA

Art. 81 Sistema della residenza (R)

1. La funzione caratterizzante il Sistema della Residenza è quella abitativa. Per ogni singolo sottosistema sono indicate le ulteriori funzioni complementari secondarie ammesse.

2. Sono considerate funzioni incompatibili con il sistema della residenza:

  • - le attività industriali e artigianali;
  • - le attività commerciali all'ingrosso ed i depositi.

3. Il sistema della residenza risulta suddiviso nei seguenti sottosistemi:

  • - R1: la città antica
  • - R2: i borghi
  • - R3: i quartieri unitari nel verde
  • - R4: i tessuti residenziali recenti
  • - R5: i tessuti misti
  • - R6: i piccoli nuclei

4. Sono usi complementari del sottosistema R1 la città antica:

  • - le attività commerciali limitate all'articolazione Tc1 e se localizzate al piano terra;
  • - le attività direzionali e di servizio;
  • - le attività turistico ricettive limitatamente alle articolazioni Tr1, Tr4 e Tr5.

5. Il cambiamento di destinazione d'uso al piano terra è consentito, nei limiti degli usi indicati solo per locali di superficie utile lorda complessiva non inferiore a mq. 80.

6. Sono usi complementari del sottosistema R2 i borghi:

  • - le attività commerciali limitate all'articolazione Tc1 e se localizzate al piano terra;
  • - le attività direzionali e di servizio;
  • - le attività turistico ricettive limitatamente alle articolazioni Tr1, Tr4 e Tr5.

6bis. Il sottosistema R2 comprende i tessuti di matrice storica caratterizzati da cortine edilizie con corti interne o giardini sul retro esterni alla città murata medievale e rinascimentale del capoluogo e posti in corrispondenza di percorsi territoriali importanti, come a Saline o Villamagna. Sono tessuti prevalentemente residenziali ma caratterizzati anche da una discreta presenza, in particolare ai piani terra, di funzioni quali quelle commerciali, artigianali o di servizio. Salvo diversa indicazione presente nelle tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento", sono ammessi gli interventi di ristrutturazione edilizia conservativa ri1.

7. Sono usi complementari del sottosistema R3 i quartieri unitari nel verde:

  • - le attività direzionali e di servizio limitate all'articolazione Tu1;

8. Sono usi complementari del sottosistema R4 i tessuti residenziali recenti:

  • - le attività direzionali e di servizio limitate all'articolazione Tu1;
  • - le attività commerciali limitate all'articolazione Tc1;

9. Sono usi complementari del sottosistema R5 i tessuti misti:

  • - le attività commerciali limitate all'articolazione Tc1 e Tc2 e se localizzate al piano terra;
  • - le attività direzionali e di servizio;
  • - le attività turistico ricettive limitatamente alle articolazioni Tr1, Tr4 e Tr5;

10. Sono usi complementari del sottosistema R6 i piccoli nuclei:

  • - le attività direzionali e di servizio limitate all'articolazione Tu1;
  • - le attività turistico ricettive limitatamente alle articolazioni Tr1, Tr4 e Tr5.

11. Nelle tavole Usi e modalità d'intervento possono essere individuati, con specifica sigla "I", gli edifici all'interno del Sistema della residenza nei quali sono ammesse anche le funzioni incompatibili di cui al precedente comma 2. Su tali edifici sono ammessi, salvo diversa indicazione nelle tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento", i seguenti interventi:

  • - manutenzione ordinaria e straordinaria
  • - ristrutturazione edilizia ricostruttiva ri4
  • - ampliamento volumetrico av1 fino al 20% della SE esistente
  • - ampliamento volumetrico av2 fino al 30% della SE esistente

12. È consentito in ogni caso il mantenimento delle attività incompatibili con il sistema dei luoghi centrali se esistenti al momento dell'entrata in vigore delle presenti norme. Su tali edifici sono ammessi solo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione conservativa ri1 e ri2.

13. Nell'ambito R5: tessuti misti sito in Pian di Strada

CAPO III SISTEMA DELLA PRODUZIONE

Art. 82 Sistema della produzione (I)

1. La funzione caratterizzante il Sistema della produzione è quella industriale ed artigianale. Per ogni singolo sottosistema sono indicate le ulteriori funzioni complementari secondarie ammesse.

2. Sono considerate funzioni incompatibili con il sistema della produzione:

  • - la residenza;
  • - le attività turistico ricettive.

3. E' consentito il mantenimento delle attività incompatibili con il sistema elencate al precedente comma 2 se esistenti al momento dell'entrata in vigore delle presenti norme; su tali edifici sono ammessi solo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione conservativa ri1 e ri2.

4. Il sistema della produzione risulta suddiviso nei seguenti sottosistemi:

P1: Capisaldi della produzione

P2: Aree produttive a carattere artigianale e misto

5. Gli interventi da attuarsi all'interno dei sottosistemi P1 e P2 dovranno perseguire il risparmio delle risorse idriche ed energetiche, la riduzione delle produzione di rifiuti e la riutilizzazione e riciclaggio dei materiali.

6. Dovranno inoltre prevedersi l'inserimento di arredi urbani e vegetazionali che riducano il fabbisogno energetico ed idrico, l'utilizzazione di energie e risorse idriche rinnovabili, che consentano la riduzione della produzione di rifiuti, migliorino la gestione degli stessi agevolando il recupero ed il riciclaggio interno dei materiali attraverso un'efficiente sistema di raccolta differenziata.

7. Dovrà infine essere privilegiato il riordino della viabilità e della sosta e la razionalizzazione degli accessi alle singole aree ed ai comparti al fine di fluidificare la maglia principale e di accesso agli insediamenti stessi.

8. Sono usi complementari del sottosistema P1 Capisaldi della produzione:

  • - le attività commerciali all'ingrosso e depositi;
  • - le attività direzionali e di servizio.

9. Sono usi complementari del sottosistema P2 Aree produttive a carattere artigianale e misto

  • - le attività commerciali;
  • - le attività commerciali all'ingrosso e depositi;
  • - le attività direzionali e di servizio.

10. Il sottosistema P2 individua al proprio interno l'Ambito P2.1: Prato d'Era all'interno del quale, oltre agli usi elencati al comma 1 e 2 sono consentiti anche gli impianti produttivi al servizio dell'agricoltura e per lo stoccaggio, la trasformazione e la vendita di prodotti agricoli.

11. Nell'intero territorio comunale di Volterra non è ammesso l'insediamento di nuove aziende a rischio d'incidente rilevante.

CAPO IV I TESSUTI DELL'URBANIZZAZIONE CONTEMPORANEA

Art. 83 Disposizioni generali

1. Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente appartenente al Sistema della residenza sono stabiliti in relazione al tipo di tessuto urbano individuato in base all'abaco dei morfotipi delle urbanizzazioni urbane di cui all'invariante III "il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali" del PIT/PPR.

2. Nel territorio comunale di Volterra sono individuati i seguenti tessuti urbani (tra parentesi è riportato il codice utilizzato dall'abaco del PIT/PPR):

1. Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista:

  • a. tessuto ad isolati aperti e lotti residenziali isolati (r2)
  • b. tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali (r3)
  • c. tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata (r4)
  • d. tessuto puntiforme (r5)
  • e. tessuto a tipologie miste (r6)
  • f. tessuto sfrangiato di margine (r7)

2. Tessuti urbani od extraurbani prevalente funzione residenziale e mista:

  • g. tessuto lineare (r8)

3. Tessuti extraurbani prevalente funzione residenziale e mista:

  • h. campagna abitata (r10)
  • i. campagna urbanizzata (r11)

4. Tessuti della città produttiva e specialistica:

  • j. tessuto a proliferazione produttiva lineare (p1)

3. Sugli edifici esistenti eventualmente compresi all'interno di aree a verde privato contraddistinte nelle tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento con sigla "Vpr", sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di superamento delle barriere architettoniche, di demolizione non preordinata alla ricostruzione, di restauro e risanamento conservativo; non è consentito il mutamento di destinazione d'uso.

4. All'interno del complesso ospedaliero di Volterra sono consentiti gli interventi di nuova edificazione finalizzati al potenziamento della struttura e della funzione esistente. Tali interventi potranno comportare complessivamente una Superficie Utile Lorda massima pari a 16.000 mq. e potranno essere attuati anche per stralci funzionali.

5. Quando nelle tavole Usi del suolo e modalità d'intervento è riportata la sigla "as" ciò corrisponde a lottizzazione singole localizzate ai margini della città storica che non rientrano all'interno di alcun tessuto e che per tale motivo vengono definite "addizioni singole". Per gli edifici rientranti in tale categoria sono consentiti i seguenti interventi:

  • d. ristrutturazione edilizia ri5
  • e. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 20% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • f. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 35% della Superficie Edificata (SE) esistente

CAPO V TESSUTI URBANI A PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA

Art. 84 Tessuto ad isolati aperti e lotti residenziali isolati (r2)

1. Nei tessuti ad isolati aperti e lotti residenziali isolati sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 20% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 35% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto ad isolati aperti e lotti residenziali isolati dovranno caratterizzarsi per il tentativo di riqualificare i fronti urbani ed il margine urbano-rurale ed alla creazione di nuove relazioni con il territorio aperto.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di conferire dimensione urbana a partire dalla dotazione e dalla qualità dei servizi e della rete degli spazi pubblici. In particolare:

  • a. ridefinire la struttura "ordinatrice" ed il ruolo dello spazio pubblico e del connettivo aumentandone la dotazione e la funzionalità;
  • b. conferire dimensione urbana ai tessuti insediativi realizzando nuove centralità, recuperando l'edilizia e lo spazio pubblico;
  • c. riqualificare i fronti urbani verso l'esterno definendo altresì un margine urbano-rurale capace di dare luogo a nuove relazioni con il territorio aperto.

Art. 85 Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali (r3)

1. Nei tessuti ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri4
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 10% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 25% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali dovranno caratterizzarsi per il tentativo di rileggere e riprogettare allineamenti, tracciati, relazioni con la strada e la rete degli spazi aperti.

3. Gli interventi di ristrutturazione edilizia ricostruttiva che prevedono la demolizione con ricostruzione del fabbricato e quelli di ampliamento volumetrico Av2: sostituzione edilizia, non sono consentiti nelle aree contrassegnate con le sigle I3, I4, G3, G4, corrispondenti alle aree a pericolosità idraulica e geomorfologica elevata e molto elevata.

4. Obiettivo specifico del tessuto è quello di definire un disegno urbano compiuto, cercando di conferire al tessuto una nuova identità e centralità urbana dal punto di vista morfologico, funzionale e sociale. In particolare:

  • a. rileggere e riprogettare allineamenti, tracciati, relazioni con la strada e la rete degli spazi aperti;
  • b. dotare i tessuti insediativi di servizi adeguati e attrezzature specialistiche, realizzando anche nuove centralità e aree attrezzate ad elevata specializzazione, accessibili dalla città e dallo spazio periurbano;
  • c. recuperare la qualità dello spazio pubblico e dalle aree aperte degradate e/o dismesse, prevedendo anche interventi di demolizione e di densificazione edilizia, elevandone la qualità anche con progetti di efficienza e produzione energetica;
  • d. ricostruire le relazioni con la città e con lo spazio aperto periurbano (agricolo o naturale);
  • e. dotare lo spazio periferico di servizi rari e attrezzature specialistiche e dotazioni alla scala di quartiere.

Art. 86 Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata (r4)

1. Nei tessuti ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 10% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 20% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata dovranno caratterizzarsi per il tentativo di incentivare la qualità edilizia, architettonica ed urbanistica utilizzando il linguaggio della contemporaneità; costruire permeabilità tra città e campagna valorizzando e creando relazioni e rapporti di continuità spaziale, visuale e percettiva tra spazio aperto urbano e campagna periurbana (coni visivi e connessioni in chiave paesaggistica).

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di attivare progetti di rigenerazione urbana orientati a valorizzare e favorire la qualità e riconoscibilità dell'architettura contemporanea e la qualità degli spazi aperti urbani, congiuntamente alla realizzazione di nuove relazioni funzionali, ambientali e paesaggistiche tra il presente tessuto e i tessuti adiacenti, la città ed il territorio aperto. In particolare:

  • a. incentivare la qualità degli interventi di architettura e ristrutturazione urbanistica ed edilizia nei linguaggi della contemporaneità ed attivare occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo (efficienza e produzione energetica, qualità dei fronti urbani)
  • b. costruire permeabilità tra città e campagna valorizzando e creando relazioni e rapporti di continuità spaziale, visuale e percettiva tra spazio aperto urbano e campagna periurbana (coni visivi e connessioni in chiave paesaggistica)
  • c. realizzare o recuperare aree attrezzate specializzate, accessibili dalla città e dallo spazio periurbano, conferendogli il ruolo di nuove centralità urbane
  • d. riprogettare il margine urbano con interventi di qualificazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto, ridisegnare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare percorsi di connessione/attraversamento, fasce alberate, orti, frutteti e giardini periurbani)

Art. 87 Tessuto puntiforme (r5)

1. Nei tessuti puntiformi sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 15% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 25% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto puntiforme dovranno caratterizzarsi per il tentativo di valorizzare il passaggio e le relazioni da campagna a città; promuovere azioni di mitigazione paesaggistica, mantenimento e valorizzazione dei varchi visivi e ridefinizione dei retri urbani; migliorare il livello qualitativo dello spazio aperto pubblico creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di promuovere un progetto di paesaggio urbano capace di generare uno spazio urbano poroso a partire da un tessuto a bassa densità, conferendo all'insediamento una chiara matrice urbana e nel contempo valorizzando il passaggio e le relazioni da campagna a città. In particolare:

  • a. Progettare il margine urbano con azioni di mitigazione paesaggistica, mantenimento e valorizzazione dei varchi visivi e ridefinizione dei retri urbani;
  • b. utilizzare lo spazio della campagna periurbana come risorsa per il miglioramento (qualitativo e quantitativo) dello spazio aperto pubblico creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica
  • c. riprogettare lo spazio urbano e pubblico esplorando le potenzialità

esistenti (direttrici viarie principali, slarghi, parcheggi, marciapiedi, aree non costruite, brandelli di tessuto agricolo interclusi) per creare connessioni funzionali e percettive nel quartiere, con la città e con il territorio aperto

  • d. dotare il quartiere di "boulevard surbani", trasformando le direttrici viarie principali in "assi attrezzati" dotati di funzioni pubbliche o accessorie alla residenza.

Art. 88 Tessuto a tipologie miste (r6)

1. Nei tessuti a tipologie miste sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 20% della Superficie Edificata (SE) esistente.
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 35% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto a tipologie miste dovranno caratterizzarsi per il tentativo di incentivare la qualità edilizia, architettonica ed urbanistica utilizzando il linguaggio della contemporaneità, privilegiando interventi unitari complessi; prevedere interventi di dismissione e sostituzione di edifici produttivi con edifici utili ad ospitare funzioni civiche o destinate alla collettività o funzioni ambientali.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di attivare progetti di rigenerazione urbana, privilegiando interventi unitari complessi, capaci di incidere sulla forma urbana, indirizzandoli alla sostenibilità architettonica, sociale, energetica e ambientale, e connotandoli dal punto di vista dell'architettura e del disegno urbanistico complessivo. In particolare:

  • a. incentivare la qualità degli interventi di architettura e ristrutturazione urbanistica ed edilizia nei linguaggi della contemporaneità, privilegiando interventi unitari complessi;
  • b. prevedere interventi di dismissione e sostituzione di edifici produttivi con edifici utili ad ospitare funzioni civiche o destinate alla collettività o funzioni ambientali. Attivare occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo;
  • c. eliminare i fenomeni di degrado urbanistico ed architettonico;
  • d. ridefinire la struttura "ordinatrice" ed il ruolo dello spazio pubblico e del connettivo aumentandone la dotazione e la qualità;
  • e. riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto, migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare percorsi di connessione/attraversamento, collocare fasce alberate);
  • f. favorire la depermeabilizzazione della superficie asfaltata;
  • g. verificare ed attuare strategie di densificazione dei tessuti, prevedendo nel contempo interventi di ristrutturazione e demolizione degli edifici esistenti;
  • h. attuare strategie di rilocalizzazione delle attività produttive incompatibili in aree dedicate alla produzione (APEA).

Art. 89 Tessuto sfrangiato di margine (r7)

1. Nei tessuti sfrangiati di margine sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 10% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 40% della Superficie Edificata (SE) esistente.

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto sfrangiato di margine dovranno caratterizzarsi per il tentativo di riprogettare il "bordo costruito" con azioni di qualificazione paesaggistica e insediativa, anche tramite la realizzazione di una "cintura verde" periurbana che qualifichi il passaggio dalla città alla campagna; migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, completando e rendendo continue alcune maglie frammentate per dare unitarietà all'edificato.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di attivare progetti di paesaggio con interventi sul margine urbano, sugli spazi pubblici, sulle relazioni con la città da un lato ed il territorio aperto dall'altro, finalizzando gli interventi alla trasformazione di un tessuto amorfo di case in un quartiere a bassa densità in stretta relazione con il territorio aperto adiacente. In particolare:

  • a. bloccare i processi di dispersione insediativa;
  • b. riprogettare il "bordo costruito" con azioni di qualificazione paesaggistica e insediativa, anche tramite l'istituzione di una "cintura verde" periurbana che qualifichi in senso multifunzionale (orti, frutteti, giardini, percorsi fruitivi, parchi agricoli) il passaggio dalla città alla campagna;
  • c. migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, completando e rendendo continue alcune maglie frammentate per dare unitarietà all'edificato
  • d. progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana, come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano periferico, creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica e ambientale con gli spazi verdi della "cintura" e dell'aperta campagna e con la città compatta;
  • e. riprogettare e valorizzare le aree intercluse o libere come spazi pubblici integrati, flessibili e multiuso, destinandoli ad attività agricolo/ricreative, orti urbani, parchi, giardini, ecc. connettendoli con percorsi di mobilità dolce alla "cintura verde" periurbana;
  • f. dotare lo spazio periferico di servizi alla scala di quartiere.

CAPO VI TESSUTI URBANI OD EXTRAURBANI PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA

Art. 90 Tessuto lineare (r8)

1. Nei tessuti lineari sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 15% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 30% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto lineare dovranno caratterizzarsi per il tentativo di riqualificare le relazioni funzionali, visive e paesaggistiche tra città e campagna, prevedendo il mantenimento o l'apertura di varchi sul territorio aperto; prevedere l'istituzione di una "cintura verde periurbana che renda permeabile il passaggio dalla città alla campagna; migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all'edificato.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di riqualificare le relazioni funzionali, visive e paesaggistiche tra città e campagna, prevedendo, anche per le edificazioni stradali esistenti, il mantenimento o l'apertura di varchi sul territorio aperto e ricostruendo una polarizzazione lineare policentrica. In particolare:

  • a. identificare progetti di trasformazione a sostegno del sistema urbano policentrico, con interventi di addensamento dei nodi urbani con spazi pubblici, servizi e spazi intermodali e apertura di varchi di discontinuità nel tessuto lineare lungo strada utili a favorire la continuità paesaggistica ed ambientale;
  • b. contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di edificazione lungo gli assi stradali e sui retri dell'edificato esistente;
  • c. riprogettare il "bordo costruito" con azioni di qualificazione paesaggistica per frenare i processi di dispersione insediativa, anche tramite l'istituzione di una "cintura verde" periurbana che renda permeabile il passaggio dalla città alla campagna;
  • d. migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all'edificato;
  • e. progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana, come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano periferico creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica con gli spazi verdi dell'aperta campagna e con la città compatta;
  • f. dotare lo spazio periferico di servizi e dotazioni alla scala di quartiere

CAPO VII TESSUTI EXTRAURBANI PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA

Art. 91 Campagna abitata (r10)

1. Nella campagna abitata sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. Ristrutturazione edilizia ri1
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 15% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto della campagna abitata dovranno caratterizzarsi per il tentativo di conservare il carattere rurale dell'insediamento preservandone il modello insediativo e impiegando nei recuperi e nelle eventuali addizioni i materiali e le tipologie dei repertori della tradizione rurale; dare continuità e fruibilità ai tracciati storici extra-urbani.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di promuovere un progetto agro-urbano di qualità finalizzato a valorizzare la "campagna abitata" come valore identitario e contesto di vita, mantenendo il carattere rurale e diffuso del tessuto edilizio e architettonico. In particolare:

  • a. promuovere progetti e politiche agroambientali e multifunzionali per conservare il legame tra attività agricole e insediamento diffuso della campagna abitata e istituire strategie integrate tra pianificazione urbana e territoriale e programmi di sviluppo rurale;
  • b. limitare fortemente la deruralizzazione degli edifici rurali storici, mantenendone l'unità funzionale con il fondo agricolo di pertinenza;
  • c. conservare il carattere rurale dell'insediamento preservandone il modello insediativo e impiegando nei recuperi e nelle eventuali addizioni i materiali e le tipologie dei repertori della tradizione rurale;
  • d. promuovere la conservazione, il recupero e il restauro dell'edilizia rurale monumentale e diffusa e distinguere le emergenze architettoniche come presidi e luoghi centrali per il territorio extraurbano; attenendosi per le trasformazioni dell'edilizia rurale storica ai criteri del restauro conservativo, conferendo qualità architettonica alle nuove trasformazioni;
  • e. dare continuità e fruibilità ai tracciati storici extra-urbani;
  • f. subordinare le trasformazioni edilizie ad interventi di ammodernamento delle aziende rurali e agrituristiche e al mantenimento delle pratiche agricole e dell'allevamento.

Art. 92 Campagna urbanizzata (r11)

1. Nella campagna urbanizzata sono ammessi i seguenti interventi:

  • a. Ristrutturazione edilizia ri5
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 10% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo del 20% della Superficie Edificata (SE) esistente

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto della campagna urbanizzata dovranno caratterizzarsi per il tentativo di utilizzare forme e materiali ecocompatibili con l'ambiente; recuperare la continuità, anche visiva e percettiva, dei tracciati storici extra-urbani.

3. Obiettivo specifico del tessuto è quello di bloccare la crescita del modello della campagna urbanizzata e riqualificare gli insediamenti discontinui verso una rete di piccoli centri urbani. In particolare:

  • a. arrestare il processo di dispersione insediativa, bloccando il consumo di suolo agricolo;
  • b. promuovere progetti di polarizzazione urbana (spazi pubblici servizi) nei nuclei più densi e progetti di delocalizzazione degli edifici singoli sparsi nel tessuto rurale a carattere produttivo o residenziale, verso aree specialiste e urbane (i capannoni delocalizzati nelle APEA; abitazioni in nuclei urbani da densificare);
  • c. realizzare spazi pubblici e inserire servizi per la residenza nel rispetto dei caratteri compositivi e tecnologici della ruralità;
  • d. utilizzare nei processi di trasformazione, recupero e riqualificazione edilizia forme e materiali ecocompatibili con l'ambiente;
  • e. provvedere alla conservazione, recupero e restauro dell'edilizia rurale monumentale e diffusa e recuperare la continuità, anche visiva e percettiva, dei tracciati storici extra-urbani.

CAPO VIII TESSUTI DELLA CITTÀ PRODUTTIVA E SPECIALISTICA

Art. 93 Tessuto a proliferazione produttiva lineare (p1)

1. Nei tessuti a proliferazione produttiva lineare sono consentiti i seguenti interventi:

  • a. ristrutturazione edilizia ri5;
  • b. addizione volumetrica av1 con un incremento massimo del 50% della Superficie Edificata (SE) esistente
  • c. sostituzione edilizia av2 con un incremento massimo fino al 50% del Rapporto di copertura (Rc)

2. Gli interventi sugli edifici appartenenti al tessuto a proliferazione produttiva lineare dovranno caratterizzarsi per il tentativo di progettare il margine con il territorio aperto prevedendo interventi di qualificazione paesistica; riutilizzare i capannoni dismessi per la riqualificazione urbanistica, ambientale e architettonica; attrezzare ecologicamente le aree produttivo-commerciali-direzionali (APEA); trasformare le aree produttive in occasioni per sperimentare strategie di ecosostenibilità e produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico, minieolico, biomasse, minidraulico, rifiuti di lavorazioni, ecc.)

3. Gli interventi di cui al comma 1 non sono consentiti nelle aree contrassegnate con le sigle I3, I4, G3, G4, corrispondenti alle aree a pericolosità idraulica e geomorfologica elevata e molto elevata.

4. Obiettivo specifico del tessuto è quello di riqualificare le strade-mercato e gli insediamenti produttivi lineari ricostruendo le relazioni urbanistiche, ambientali e paesaggistiche tra il tessuto produttivo e il territorio aperto e tra il tessuto produttivo e la città. In particolare:

  • a. Impedire nelle previsioni urbanistiche ulteriori processi di edificazione lungo le strade e i fiumi;
  • b. progettare il margine con il territorio aperto prevedendo interventi di qualificazione paesistica;
  • c. riutilizzare i capannoni dismessi per la riqualificazione urbanistica, ambientale e architettonica;
  • d. provvedere alla messa in sicurezza della viabilità;
  • e. attrezzare ecologicamente le aree produttivo-commerciali-direzionali (APEA);
  • f. trasformare le aree produttive in occasioni per sperimentare strategie di ecosostenibilità e produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico, minieolico, biomasse, minidraulico, rifiuti di lavorazioni, ecc.).

CAPO IX CENTRI ANTICHI

Art. 94 Criteri specifici d'intervento

1. Sugli edifici del centro antico ricadenti all'interno delle aree indicate nelle Tavole di progetto "Usi del suolo e modalità d'intervento ed attuazione" come Centro Antico, per i quali il PO prevede interventi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia conservativa, valgono le indicazioni riportate nel presente articolo.

2. Aperture

  • a. non è ammessa l'apertura di nuove porte, finestre o porte finestre ed in generale di qualsiasi tipo di apertura, fatta salva la possibilità di ripristinare le originarie finestre, porte e/o porte finestre "tamponate"; in tali casi la riapertura dovrà prevedere il ricorso agli elementi di finitura e d'ornamento caratterizzanti le altre aperture presenti nel prospetto oggetto di intervento, in una logica di ricomposizione dell'assetto figurativo originario del complesso architettonico; tali prescrizioni sono riferite esclusivamente agli edifici e/o complessi di edifici per i quali sono prescritti interventi di risanamento conservativo e/o restauro.
  • b. i vani di porte e finestre e le nicchie non dovranno essere alterati; in particolare dovranno essere salvaguardati le dimensioni, i materiali e le finiture, comprese quelle ottenute con l'impiego del colore sull'intonaco;
  • c. le finiture degli stipiti e dei davanzali, in mancanza di elementi pregevoli di recupero o di nuovi di idoneo materiale e di buona fattura, dovranno essere realizzate con le tradizionali soglie in pietra collocate a raso dell'intonaco;
  • d. non sono ammessi architravi in cemento.

3. Infissi e serramenti

  • a. gli infissi originari di finestre e porte esterne, ove non possano essere restaurati, dovranno essere ricostruiti in legno mantenendo forme e colori propri della tradizione;
  • b. è consentito l'utilizzo di infissi in ferro esclusivamente quando inseriti nell'ambito di un complessivo ed organico progetto che coinvolga l'intero prospetto dell'edificio.
  • c. l'installazione di persiane o di portelloni (scuri) su edifici che ne sono privi, è ammessa solo con l'utilizzo di tipi e colori ricorrenti e di modelli tradizionali e già utilizzati nel contesto;
  • d. non sono ammesse tipologie di oscuramento diverse da quelle di cui al punto precedente ed in ogni caso non è consentita l'installazione di avvolgibili e rotolanti.

4. Intonaci esterni

  • a. è prescritto il mantenimento delle tipologie attuali di finitura degli edifici; non è consentita la rimozione definitiva di intonaci anche in presenza di copertura parziale degli stessi;
  • b. è prescritto il mantenimento di tutti gli elementi decorativi ed ornamentali di dettaglio architettonico; è consentito il restauro e prescritta la conservazione in particolare delle lapidi e delle iscrizioni presenti sulle facciate;
  • c. non è consentita l'installazione di cartelloni per le affissioni pubblicitarie né di bacheche ad esclusione di quelle finalizzate a contenuti istituzionali, per enti ed associazioni e comunque non finalizzate ad usi commerciali;
  • d. in caso di rifacimento e/o integrazione degli intonaci esistenti questi dovranno essere realizzati con tecnica tradizionale e coloriture tendenzialmente adeguate alla tonalità della malta originaria; la coloritura potrà essere concordata, in sede di presentazione della comunicazione e/o richiesta di autorizzazione all'Amministrazione Comunale;
  • e. non sono ammessi intonaci a legante plastico o con inerti quali graniglia o polvere di marmo, né rivestimenti di alcun genere;
  • f. in caso di rifacimento degli intonaci non dovranno essere lasciate a vista lacerti e/o elementi strutturali a vista in pietra e/o in muratura, fatti salvi gli elementi decorativi ed ornamentali eventualmente presenti ed originariamente a vista.
  • g. l'intervento di rifacimento degli intonaci dovrà prevedere la rimozione con diversa collocazione dei cavi elettrici e telefonici aerei e di quelli a vista lungo i fronti principali degli edifici e lungo la pubblica via.

5. Coperture

  • a. non è consentito modificare la conformazione geometrica delle coperture: inclinazione e quota delle falde, morfologia e quota del colmo e degli altri elementi caratterizzanti il sistema coperture;
  • b. il manto di copertura deve essere mantenuto nel materiale e nel tipo esistente anche nel caso di rinnovo parziale o totale; da questa norma sono esclusi i casi in cui il manto di copertura sia costituito da materiali diversi dalla pietra e dal cotto, dove si dovrà ricorrere alla sostituzione con lastre in pietra o coppi e tegole in laterizio o materiale analogo alla pietra per forma e per cromia;
  • c. è prescritta la conservazione dei comignoli esistenti di fattura tradizionale; i nuovi camini dovranno ispirarsi alle caratteristiche materiche e formali di quelli esistenti di fattura tradizionale;
  • d. non è ammessa la realizzazione di camini di tipo prefabbricato in cemento o altro materiale ed in genere di nuovi elementi che alterino o sostituiscano quelli originari;
  • e. è ammessa la sostituzione di pluviali e gronde esistenti; per tali interventi è prescritto l'utilizzo di elementi in rame per motivi di decoro e di rispetto dei caratteri originari dei luoghi;
  • f. ove già esista la gronda in lastre di pietra essa dovrà essere mantenuta ed eventualmente reintegrata nelle dimensioni esistenti; nel caso si debba procedere alla sua ricostruzione assieme al tetto si potrà ricorrere all'uso di lastre di arenaria in piano, usate come casseforme a perdere, nelle forme e nelle dimensioni riscontrabili negli edifici circostanti;
  • g. gli aggetti non potranno essere modificati alterando la sporgenza preesistente;
  • h. non è ammessa l'aggiunta di pensiline e di elementi di decorazione e protezione delle aperture formati da parti di coppi inseriti nelle murature, non appartenenti alla tradizione locale;
  • i. le strutture di pregio quali capriate o travi decorate dovranno essere mantenute utilizzando al più tecniche di restauro strutturale;

6. Spazi aperti

  • a. in sede di presentazione dei progetti di recupero di edifici con spazio aperto di pertinenza, anche se quest'ultimo non viene sottoposto a specifico intervento, dovranno essere prodotti elaborati conoscitivi dello stato di consistenza attuale del giardino, parco od orto pertinenziale;
  • b. quando l'intervento riguarda specificatamente lo spazio aperto è richiesta la redazione di un progetto dettagliato, almeno in scala 1:500, relativo all'intera area di pertinenza, basato su di un rilievo topografico che riporti tutti gli elementi vegetali e artificiali che la costituiscono, con l'indicazione e la puntuale descrizione grafico testuale di tutti gli interventi previsti anche sulle specie vegetali;

7. Sull'intera area riconosciuta dal PO come centro antico valgono inoltre le seguenti prescrizioni:

  • a. per la realizzazione di inferriate, ringhiere e staccionate dovranno essere assunti a modello gli esemplari tradizionali esistenti nel territorio del Comune di Volterra;
  • b. recinzioni in muratura sono consentite solo se ad integrazione ed in continuità con muri esistenti, oppure se le recinzioni in muratura costituiscano già il tipo prevalente in un dato contesto;
  • c. in relazione agli ingressi, si deve evitare l'impiego di cancellate e pilastri di sostegno eccedenti per dimensioni e tipologia il loro ruolo e funzione;
  • d. per tutte le eventuali opere murarie devono essere utilizzati materiali e tecniche tipici locali;
  • e. non sono consentite recinzioni o partizioni all'interno di un'area di pertinenza in origine unitaria.
  • f. non è consentita la realizzazione di terrazzi sulle coperture (i cosiddetti "terrazzi a tasca");
  • g. l'installazione di parabole ed antenne per la ricezione del segnale televisivo dovrà privilegiare l'utilizzo di impianti centralizzati e condominiali allo scopo di ridurre il numero degli apparecchi installati.
  • h. non è consentita l'asfaltatura delle strade pubbliche; nel rifacimento di parti attualmente in asfalto è prescritto il ricorso a lastricatura con materiali, tipologia di posa in opera e disegno analoghi a quello originario e preesistente.
  • i. gli spazi aperti quali giardini, parchi o orti dovranno mantenere gli attuali assetti e non potranno essere modificati nei loro aspetti essenziali; non è consentita la realizzazione di piscine e di altri elementi estranei al contesto originario, salvo specifica indicazione nelle tavole "Usi e modalità d'intervento e di attuazione".
  • j. all'interno degli spazi aperti non è consentita la realizzazione di box auto, garage, autorimesse; non è consentita la realizzazione di edifici ancorché precari, né annessi per il ricovero attrezzi ed altre strutture che ne modifichino l'attuale assetto;
  • k. in tutti i centri antichi non è consentita l'installazione di nuovi impianti di telefonia mobile; per quelli esistenti posti in posizione impropria, a giudizio dell'Amministrazione Comunale, saranno promosse operazioni di trasferimento e riordino.

Ultima modifica Giovedì, 22 Febbraio, 2024 - 17:17