Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale
Titolo I Principi e riferimenti generali
Art. 1 Finalità e contenuti
1. Il Piano Strutturale (di seguito P.S.) del Comune di Radda in Chianti quale strumento della pianificazione comunale persegue le finalità indicate dagli artt. 1 e 3 della L.R. 1/2005 al fine di garantire lo sviluppo sostenibile del territorio, nel rispetto dei caratteri ambientali, insediativi e paesistici che lo contraddistinguono.
2. Per il perseguimento delle proprie finalità , il P.S. sulla base di un approfondito quadro conoscitivo ed in relazione alla ricognizione delle prescrizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (di seguito P.T.C.P.) e del Piano di Indirizzo Territoriale (di seguito P.I.T.), definisce attraverso gli elaborati di cui all'art. 2.
- a.Lo statuto del territorio di cui all'art. 5 della L.R. 1/2005, con i contenuti di cui al comma 1 dell'art. 53 della L.R. 1/2005;
- b.La strategia dello sviluppo territoriale con i contenuti di cui ai comma 2, 3, 4 dell'art. 53 della L.R. 1/2005.
3. La parte statutaria è costituita da principi durevoli di tutela del patrimonio territoriale e di criteri di uso delle risorse (Statuto del territorio) ed è contenuta nella Parte II (Titoli I - II - III - IV) delle presenti Norme.
4. La parte strategica di cui al comma 2 punto b), finalizzata a definire gli obiettivi e gli indirizzi per il governo del territorio comunale, preordinando azioni di conservazione, riqualificazione e trasformazione coerenti con i principi fissati nello Statuto del territorio e rispondenti alle esigenze di sviluppo della società locale, è contenuta nella Parte III (Titoli I - II - III) delle presenti Norme.
Art. 2 Elaborati ed elementi costitutivi del P.S.
1. Sono elementi costitutivi del Quadro conoscitivo del P.S. i seguenti documenti e elaborati grafici:
Elaborati | Titolo | Nº elaborati | Scala di rappresentazione | ||
---|---|---|---|---|---|
Nord | Sud | ||||
GeoCo - GeoNo | Aspetti idrogeomorfologici | ||||
GeoCo01N | GeoCo01S | Carta geologica | 2 | 1:10.000 | |
GeoCo02N | GeoCo02S | Carta geomorfologica | 2 | 1:10.000 | |
GeoCo03 GeoNo03 |
Carta litotecnica (Capoluogo - La Croce - La Villa) Zone a Maggiore Pericolosità Sismica Locale (Capoluogo - La Croce - La Villa) |
1 | 1:5.000 | ||
GeoCo04 | Carta della stabilità potenziale integrata | 1 | 1:15.000 | ||
GeoCo05 | Carta della vulnerabilità degli acquiferi | 1 | 1:15.000 | ||
GeoNo02N GeoCo06N |
Carta della pericolosità idraulica Carta degli elementi del rischio idraulico |
1 | 1:10.000 | ||
GeoNo02S GeoCo06S |
Carta della pericolosità idraulica Carta delle pertinenze fluviali |
1 | 1:10.000 | ||
GeoNo01N | GeoNo01S | Carta della pericolosità geomorfologica | 2 | 1:10.000 | |
GeoNo04 | Carta della tutela delle risorse idriche | 1 | 1:15.000 | ||
Agr | Aspetti agronomici e vegetazionali | ||||
Agr01N | Agr01S | Carta dell'uso del suolo al 2007 | 2 | 1:10.000 | |
Agr02N | Agr02S | Carta della vegetazione | 2 | 1:10.000 | |
Agr03N | Agr03S | Carta della copertura forestale | 2 | 1:10.000 | |
Agr04 | Carta dell'uso del suolo al 1954 | 1 | 1:20.000 | ||
Agr05 | Carta dell'uso del suolo al 1978 | 1 | 1:20.000 | ||
Agr06 | Carta della struttura della maglia agraria | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm | Aspetti morfologico - ambientali | ||||
MoAm01 | Carta oroidrografica | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm02 | Carta clivometrica | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm03 | Carta dell'esposizione dei versanti | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm04 | Carta dell'assolazione dei versanti in base alla mofologia del terreno (calcolata in ore/anno) | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm05 | Carta dell'assolazione dei versanti in base alle ombre portate (calcolata in ore/mese) | 1 | 1:65.000 | ||
MoAm06 | Carta dell'assolazione dei versanti in base alle ombre portate (calcolata in ore/anno) | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm07 | Carta della radiazione solare al suolo (calcolata in Kwh/mq/mese) | 1 | 1:65.000 | ||
MoAm08 | Carta della radiazione solare al suolo (calcolata in Kwh/mq/anno) | 1 | 1:15.000 | ||
MoAm09 | Carta della rete ecologica | 1 | 1:15.000 | ||
StIn | Aspetti morfotipologici della struttura insediativa | ||||
StIn01N | StIn01S | Carta dell'uso del suolo e della trama agraria nel Catasto Generale Toscano al 1822 | 2 | 1:10.000 | |
StIn02 | Carta della struttura della proprietà fondiaria nel Catasto Generale Toscano al 1822 | 1 | 1:15.000 | ||
StIn03 | Carta dei toponimi, confronto 1822-2008 | 1 | 1:15.000 | ||
StIn04N | StIn04S | Carta della periodizzazione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture viarie | 2 | 1:10.000 | |
StIn05 | Carta dell'analisi tipologica della struttura viaria | 1 | 1:15.000 | ||
StIn06 | Carta della visibilità assoluta del territorio dai singoli sistemi insediativi | 1 | 1:50.000 | ||
StIn07 | Carta della visibilità assoluta del territorio dai sistemi insediativi | 1 | 1:15.000 | ||
StIn08 | Carta della visibilità assoluta dai singoli sistemi delle infrastrutture viarie | 1 | 1:50.000 | ||
StIn09 | Carta della visibilità assoluta dal sistema delle infrastrutture viarie | 1 | 1:15.000 | ||
StIn10 | Carta della visibilità assoluta del territorio integrata dal sistema della viabilità e dai sistemi insediativi | 1 | 1:15.000 | ||
StIn11N | StIn11S | Carta delle attrezzature e dei servizi di interesse pubblico, e degli standard esistenti | 2 | 1:10.000 | |
StIn12 | Atlante dei sistemi insediativi (Radda in Chianti, Badiaccia, Colle Petroso, La Croce, La Villa, Lucarelli, Palagio, Selvole, Volpaia) | Estratto della carta dell'uso del suolo e della trama agraria nel Catasto Generale Toscano al 1822 | 9 | 1:2.000 | |
Volo 1954 | 9 | 1:5.000 | |||
Volo 1978 | 9 | 1:5.000 | |||
Volo 2005 | 9 | 1:5.000 | |||
Estratto della carta della periodizzazione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture viarie | 9 | 1:2.000 - 1:2. 500 | |||
Estratto della carta delle attrezzature e dei servizi di interesse pubblico, degli standard esistenti | 9 | 1:2.000 - 1:2. 500 | |||
Vi | Vincoli e prescrizioni | ||||
Vi01 | Carta del vincolo idrogeologico | 1 | 1:15.000 | ||
Vi02N | Vi02S | Carta dei vincoli di tutela | 2 | 1:10.000 | |
Vi03 | Carta degli elementi del P.T.C.P. - Risorse ambientali | 1 | 1:15.000 | ||
Vi04N | Vi04S | Carta degli elementi del P.T.C.P. - Beni storico - architettonici | 2 | 1:10.000 | |
Vi05 | Carta del territorio rurale e degli insediamenti | 1 | 1:15.000 |
2. Sono elementi costitutivi della sintesi del P.S. i seguenti elaborati grafici:
Elaborati | Titolo | Nº elaborati | Scala di rappresentazione | |
---|---|---|---|---|
Nord | Sud | |||
Sta | Parte Statutaria | |||
Sta01N | Sta01S | Carta del patrimonio territoriale | 2 | 1:10.000 |
Sta02aN | Sta02aS | Carta delle invarianti strutturali del territorio | 2 | 1:10.000 |
Sta02bN | Sta02bS | Carta delle invarianti strutturali del territorio | 2 | 1:10.000 |
Str | Parte Strategica | |||
Str01 | Carta dei sistemi territoriali e delle U.T.O.E. | 1 | 1:15.000 | |
Str02 | Atlante dei Sistemi Territoriali e delle U.T.O.E. | 1 |
3. Sono elementi costitutivi del P.S. i seguenti documenti:
Elaborati | Titolo |
---|---|
Rel | Relazioni |
Rel01 | Relazione generale e allegati (n. 1 - n. 2 - n. 3 - n. 4) |
Rel02 | Relazione sulle attività di valutazione e allegati (n. 1 - n. 2) |
Rel03 | Valutazione d'incidenza |
Rel04 | Norme per l'attuazione |
Art. 3 Statuto del territorio
1. Lo Statuto del territorio risponde a quanto disposto all'art. 5 della L.R. 1/2005 e, in particolare, contiene l'insieme coerente di regole finalizzate a tutelare l'esistenza, e, contemporaneamente, a garantire, mediante il P.S., la permanenza e lo sviluppo della qualità dei rapporti che sono storicamente intercorsi fra attività umane di uso e trasformazione del territorio ed i caratteri fisici e naturali del territorio stesso. Lo Statuto del territorio contiene pertanto i principi che devono essere osservati ai fini di una utilizzazione durevole delle risorse presenti nel territorio comunale.
2. Ai sensi dell'art. 53 comma 1 punto e della L.R. 1/2005, lo statuto del territorio contiene anche la disciplina della valorizzazione del paesaggio e le disposizioni di dettaglio per la tutela dell'ambiente, dei beni paesaggistici e dei beni culturali. Contiene altresì le aree e gli immobili di notevole interesse pubblico.
3. Lo statuto del territorio è contenuto nella Parte II Titoli I - II- III- IV delle presenti norme.
Art. 4 Patrimonio Territoriale
1. Sono elementi costitutivi del patrimonio territoriale le manifestazioni visibili delle azioni di trasformazione di lungo periodo delle risorse locali da parte della società insediata, che abbiano comunque prodotto incremento di valori intrinseci e relazionali delle risorse stesse collettivamente riconosciuti e condivisi.
2. Tali elementi sono descritti nelle tavv. Sta01N e Sta01S (Carta del Patrimonio Territoriale) che costituiscono pertanto riferimento fondamentale per la statuizione delle regole di uso e tutela delle risorse da parte dello Statuto del territorio di cui all'art.3.
Art. 5 Invarianti strutturali
1. Sono gli elementi definiti all'art. 4 della L.R. 1/2005. In particolare sono riconosciute invarianti strutturali del territorio comunale di Radda in Chianti gli elementi fisici, economici, sociali e culturali presenti, espressione del perdurare di rapporti spaziali, produttivi, sociali e culturali che, nella lunga durata, hanno determinato l'assetto del territorio costituendone gli elementi identitari. Esse sono manifestazione localizzata delle risorse naturali e delle altre risorse essenziali, come definite dalle vigenti norme regionali, presenti nel territorio comunale.
2. Le invarianti strutturali sono soggette a specifici criteri di utilizzo e limiti di trasformabilità al fine di garantirne la tutela e la valorizzazione nei processi evolutivi senza che ciò dia luogo ad alcun indennizzo.
Art. 6 Sistemi e sub-sistemi territoriali
1. Sono Sistemi e Sub-Sistemi Territoriali gli ambiti caratterizzati da una specifica e riconoscibile modalità di rapporto costitutivo tra gli elementi fisici naturali e le trasformazioni introdotte dal protrarsi di attività umane di lungo periodo. I Sistemi e Sub-sistemi Territoriali individuati sono stati individuati a partire dall'analisi delle Unità di paesaggio e dei Sistemi Territoriali definiti dal P.T.C.P. traguardati dalle analisi specifiche del Quadro Conoscitivo approntato.
2. La suddivisione del territorio comunale in sistemi e sub-sistemi descrive assetti che derivano sia dal riconoscimento di specifici caratteri esistenti, sia da azioni di recupero, ripristino, integrazione o nuova realizzazione di elementi compatibili con i principi di costruzione del territorio e coerenti con la sua identità geostorica.
3. Per ogni Sistema e Sub-sistema Territoriale il P.S. definisce specifiche previsioni di uso e tutela delle risorse articolate in:
- descrizione dei caratteri territoriali (parte statutaria);
- definizione degli obiettivi e delle strategie di governo del territorio (parte strategica) comprese le dotazioni territoriali minime cui il R.U. dovrà attenersi nonchè l'indicazione della Superficie Utile Lorda (di seguito S.U.L.) massima ammissibile derivante da nuova edificazione - conseguente all'attuazione di previsioni del vigente Piano Regolatore Generale (di seguito P.R.G.) e da trasformazioni disciplinate dai prossimi R.U. - e dal recupero delle fattispecie indicate nelle tabelle di cui all'elaborato Str02 "Atlante dei Sistemi e delle UTOE". Il P.S. fissa tale quantitativo di S.U.L. in 19272,95 mq quale sommatoria dei diversi Sistemi e Sub-sistemi.
4. Ferma restando la S.U.L. massima indicata per ciascun Sistema e Sub-sistema Territoriale, il P.S. fissa per l'intero territorio comunale in 400 unità l'incremento massimo sostenibile di nuovi abitanti, conseguenti anche da interventi sull'esistente comportanti mutamento della pregressa destinazione d'uso.
5. Ai fini della quantificazione dell'incremento massimo sostenibile di nuovi abitanti si attribuisce la seguente equivalenza:
- nelle aree urbane, come definite dall'art. 46 delle presenti norme, 50 mq di S.U.L. conseguente a nuova edificazione ovvero ad interventi comportanti mutamento in residenziale di pregressa destinazione non residenziale, equivalgono ad un abitante (50 mq di S.U.L. = 1 abitante)
- nel territorio rurale, come definito dall'art. 31 delle presenti norme, 70 mq di S.U.L. conseguente a nuova edificazione ovvero ad interventi comportanti mutamento in residenziale di pregressa destinazione non residenziale, equivalgono ad un abitante (70 mq di S.U.L. = 1 abitante)
6. Per l'intero territorio comunale sono prescritte le dotazioni indicate nella scheda sui quantitativi di standard urbanistici necessari contenuta nell'elaborato Str02, "Atlante dei sistemi e delle U.T.O.E.". Il R.U. dovrà prevedere dotazioni minime di parcheggio ad uso privato per la sosta stanziale differenziate in funzione delle diverse destinazioni d'uso ed in particolare:
- a.residenza: come indicate nella scheda sui quantitativi di standard urbanistici necessari contenuto nell'elaborato Str02, "Atlante dei sistemi e delle U.T.O.E.";
- b.attività industriali e artigianali: 0,80 mq di parcheggio per ogni 1 mq di S.U.L.;
- c.commercio al dettaglio e pubblici esercizi: 1 mq di parcheggio per ogni 10 mc;
- d.commercio all'ingrosso: 0,80 mq di parcheggio per ogni 1 mq di superficie utile lorda S.U.L.;
- e.attività direzionali: 1 mq di parcheggio ogni 2,50 mq di superficie utile lorda S.U.L.;
- f.attività turistico-ricettive: 1 mq di parcheggio per ogni 3 mq di S.U.L., garantendo comunque almeno un posto auto effettivo per ogni camera.
Il R.U. dovrà inoltre prevedere il reperimento di dotazioni di parcheggio ad uso privato per la sosta di relazione per i nuovi esercizi commerciali al dettaglio e all'ingrosso.
7. Il R.U. individua le aree che, per caratteristiche di pregio od altri fattori di incompatibilità, non possono ospitare impianti per la produzione di energie rinnovabili ovvero possono contenere solo determinate tipologie di impianti.
8. I Sistemi e Sub-sistemi Territoriali individuati dal presente P.S. sono elencati e normati nella Parte III nel Titolo I agli artt. 67, 68, 69, 70, 71 e 72.
9. In sede di formazione del R.U. la dotazione minima di standard stabilita dal precedente comma può essere raggiunta computando le quantità delle due U.T.O.E., a condizione che sia comunque assicurata una equilibrata dotazione di attrezzature e servizi in funzione della distribuzione sul territorio della popolazione residente e del fabbisogno indotto dalla presenza quotidiana di visitatori e addetti.
L'applicazione dello standard minimo assunto a riferimento è valutata di volta in volta in rapporto alla qualità e quantità delle dotazioni esistenti, agli assetti morfotipologici degli insediamenti, alla ubicazione di ogni U.T.O.E. nel territorio comunale.
Art. 7 Unità Territoriali Organiche Elementari
1. Le Unità Territoriali Organiche Elementari (di seguito U.T.O.E.) sono definite con riferimento ad ambiti territoriali complessi, appartenenti allo stesso Sistema, nei quali siano presenti differenti caratterizzazioni insediative, ambientali, infrastrutturali e storico-paesistiche, e nei quali debbano essere impiegate specifiche strategie progettuali al fine di conservare, integrare o riconfigurare le relazioni tra detti elementi, per il perseguimento degli obiettivi generali di governo del territorio definiti dal P.S..
2. Le U.T.O.E., individuate dal presente P.S., sono elencate e normate nella Parte III nel Titolo II agli artt. 73 e 74.
Art. 8 Elementi per la valutazione integrata degli effetti delle trasformazioni
1. Il presente P.S. contiene uno specifico elaborato sulle attività di valutazione, individuato quale Rel02, Valutazione integrata e allegati, che: attesta la coerenza esterna e interna del presente P.S.; individua le trasformazioni soggette a valutazione degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici, sulla salute umana.
2. Il R.U., in applicazione e in coerenza del presente P.S., contiene attività di valutazione integrata comprensiva di valutazione ambientale strategica ai sensi della L.R.1/2005 e relativo regolamento attuativo.
3. La valutazione integrata del R.U. ne dimostra la sostenibilità delle scelte e indica i compiti della valutazione degli altri atti di governo come specificato ai seguenti commi.
4. I piani comunali di settore aventi effetti territoriali, i piani attuativi, i progetti aventi rilevanti effetti ambientali devono contenere uno specifico elaborato di valutazione integrata, comprensivo della valutazione degli effetti ambientali.
5. Il grado di approfondimento delle valutazioni degli effetti per i piani e progetti è commisurato alla tipologia ed all'entità delle azioni di trasformazione previste da ciascun Piano di settore, Piano Attuativo e/o intervento diretto. Essi comunque devono specificare le risorse interessate, descrivere gli effetti sulle medesime, individuare le misure di mitigazione o le alternative, effettuare l'analisi di coerenza con gli obiettivi strategici e le condizioni statutarie del P.S..
6. Le attività di valutazione degli atti di governo, in conformità e in coerenza con le disposizioni del presente P.S., devono specificare:
- modalità e tecniche per il rispetto delle regole di progettazione e dei requisiti di sostenibilità ambientale indicati dal presente P.S. e specificati dal R.U.;
- modalità e tecniche per il rispetto delle regole di progettazione e dei requisiti di sostenibilità ambientale indicati dal presente P.S. e specificati dal R.U.;
- verifica dell'impatto prodotto da emissioni di inquinanti in atmosfera ed acustiche e individuazione di eventuali misure di mitigazione;
- verifica dei carichi sul sistema della mobilità e della sosta: laddove l'intervento induca incremento di traffico, preveda adeguamento o realizzazione di viabilità, deve essere valutato il contributo del Piano Attuativo al sistema di mobilità entro cui si colloca, in termini di una migliore organizzazione del traffico e di collegamento fra trasporto pubblico e spostamenti su mezzo privato, nonché di articolazione multifunzionale del sistema della mobilità anche tramite la creazione di piste ciclabili e percorsi pedonali interconnessi con gli altri sistemi di spostamento;
- approvvigionamenti idrici: è obbligatoria la preventiva verifica della disponibilità della risorsa e dell'adeguatezza della rete di approvvigionamento nella formazione del Piano Attuativo, anche in accordo con le competenti amministrazioni. In caso di inadeguatezza o indisponibilità devono essere verificate le possibilità di opere di adeguamento della rete o di prelievo e il piano deve contenere apposita garanzia a tal fine;
- scarichi idrici in zone servite dalla pubblica fognatura: è fatto obbligo di provvedere al relativo allacciamento e alle eventuali opere di rafforzamento, adeguamento, incremento della rete, previa valutazione del volume e delle caratteristiche delle acque reflue derivanti dalla trasformazione e dell'impatto sul sistema fognario e depurativo, sentite le competenti amministrazioni, in ordine allo stato della rete fognaria e della compatibilità del maggior carico indotto alla residua potenzialità del sistema di depurazione esistente. In caso di esito negativo della verifica dovranno essere individuate le opere di adeguamento tecnico e dimensionale della rete o soluzioni depurative alternative assistite nel piano attuativo da idonea garanzia;
- scarichi idrici in zone non servite dalla pubblica fognatura: è fatto obbligo verificare, sentite le competenti amministrazioni, la fattibilità tecnico-economica dell'opera di collettamento alla rete fognaria. Nel caso di verifica negativa, le trasformazioni sono ammissibili solo ove venga garantito un idoneo trattamento depurativo autonomo, privilegiando il ricorso a sistemi caratterizzati da bassi consumi energetici, ridotta necessità di manutenzione, flessibilità nei confronti di variazioni di carico, elevati rendimenti depurativi, possibilità di riutilizzo delle acque depurate, assistiti nel piano attuativo da idonea garanzia;
- risparmio energetico: è obbligatorio, salve motivate comprovate impossibilità per ragioni di rispetto dei valori storici o paesaggistici, per situazioni orografiche climatiche o simili, il ricorso a fonti rinnovabili di energia o assimilate. Ai fini del risparmio energetico e della qualità abitativa, nel progetto dei nuovi insediamenti è opportuno considerare i fattori climatici caratteristici del luogo (esposizione ai venti, irraggiamento solare, condizioni microclimatiche del sito), così da ottimizzare le scelte morfologico-insediative e tipologico-architettoniche;crifiuti: devono essere valutate la quantità e le caratteristiche dei rifiuti (urbani e speciali) che saranno prodotti dalle funzioni insediate ed il loro impatto sul sistema di raccolta esistente (anche in relazione alle aree ecologiche esistenti o da prevedere), e prevedere nell'ambito della trasformazione le eventuali aree/strutture necessarie a soddisfare le esigenze di raccolta, differenziata e non, dei rifiuti prodotti;
- campi elettromagnetici: ove si determinino permanenze umane prolungate in prossimità degli impianti di radiocomunicazione esistenti e/o di linee elettriche ad alta tensione deve essere valutata l'esposizione ai campi elettromagnetici e definite le misure di mitigazione.
Art. 9 Rapporti del Piano Strutturale con il Regolamento Urbanistico e con i Programmi di Settore. Criteri per la valutazione.
1. Le indicazioni normative e cartografiche contenute nel P.S. sono precisate, dettagliate e declinate in prescrizione operativa dal R.U., che al primo si rapporta in termini di coerenza sostanziale.
2. Nella redazione del R.U. sono consentite parziali e limitate modifiche alle indicazioni cartografiche, alle elencazioni e perimetrazioni del P.S., al fine di rettificare eventuali errori, imprecisioni od omissioni di quest'ultimo, che si rilevino in seguito ad una scala di rappresentazione o ad analisi di maggior dettaglio. Tali eventuali variazioni sono esplicitate nella Relazione del R.U. che ne evidenzia i profili di coerenza sostanziale con il quadro conoscitivo e con le strategie definite dal P.S. senza che ciò comporti necessaria variazione dello strumento della pianificazione.
3. I valori di S.U.L. indicati nel presente P.S. conseguono a stime basate sul vigente prg in relazione ad un'altezza convenzionale riferita alle attuali destinazioni d'uso.
4. Nei piani di settore di competenza comunale, nelle valutazioni che il P.S. prescrive per le previsioni insediative e infrastrutturali attuate dal R.U. o da Piani complessi di Intervento, dovrà essere recepito quanto contenuto nel Piano di indirizzo e regolazione degli orari da predisporre entro l'approvazione del P.S..
5. Il P.S. si attua mediante R.U. ed eventuali Piani Complessi d'intervento (di seguito denominati P.C.I.).
6. Le previsioni del P.S. vengono attuate dal R.U. mediante un'attuazione programmata delle nuove quantità insediative sostenibili così come definite in base alle valutazioni di fabbisogno contenute nel quadro conoscitivo del R.U. e come determinate dal presente Piano, al fine di orientare la gestione urbanistica comunale in coerenza con le esigenze di recupero del patrimonio edilizio esistente, di completamento, riordino e qualificazione degli insediamenti urbani.
7. Il R.U. e i P.C.I., pertanto, definiscono e regolano preliminarmente le condizioni di fattibilità delle trasformazioni del territorio e degli immobili su di esso ricadenti in relazione alle condizioni di sostenibilità indicate dal presente Piano, con particolare riferimento alla compatibilità con i sistemi di approvvigionamento idrico, di smaltimento e trattamento dei liquami e dei rifiuti solidi, di accessibilità meccanizzata di spazi pubblici o di uso comune e collettivo, di impianti ed attrezzature. In caso di assenza o carenza di tali sistemi gli interventi saranno programmati tenendo conto dei piani triennali per le opere di investimento riferite ai sistemi suddetti.
8. Il primo R.U. sarà orientato a soddisfare le esigenze di edilizia residenziale prioritariamente attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, di ristrutturazione urbanistica, di sostituzione, di riuso e di completamento urbanistico di aree interstiziali e di frangia, con particolare attenzione alla creazione di una offerta di abitazioni in locazione a canone controllato.
9. Il R.U. verificherà la disponibilità dei servizi e dei finanziamenti per la realizzazione delle opere pubbliche e delle opere di urbanizzazione necessarie per gli insediamenti esistenti e di previsione, con priorità al completamento ed all'organizzazione degli insediamenti esistenti.
10. Il R.U. darà attuazione agli obiettivi indicati come prioritari dal P.S., concretizzando l'opportunità di sviluppo sostenibile anche in relazione alle reali esigenze che vengano manifestate dagli operatori, dando omogeneità e coerenza agli interventi pubblici e privati e di tutela del territorio.
11. Secondo quanto previsto dalla L.R. 1/2005, i piani ed i programmi di settore di competenza comunale, concertati con Regione Toscana e Provincia di Siena, ed aventi effetti sull'uso e la tutela delle risorse del territorio devono seguire i criteri sotto indicati:
- a. Regole unificanti: i piani di settore devono essere fondati su obiettivi prestazionali definiti e raffrontabili con quelli del P.S., del P.I.T. e del P.T.C.; avere come ambiti di riferimento i sistemi territoriali e le U.T.O.E.; essere coerenti con le norme generali per la tutela e l'uso del territorio di cui alla L.R. 1/2005 indicando in particolare:
- la relazione con le aree di interesse ambientale;
- l'incidenza sull'utilizzo delle risorse naturali e le eventuali azioni di trasformazione da valutare preventivamente;
- gli effetti indotti sulle risorse essenziali.
- b. Gli atti di programmazione urbanistica commerciale e regolamento del commercio in sede fissa devono contenere:
- il quadro conoscitivo delle risorse e della struttura commerciale;
- la valutazione delle esigenze di mobilità indotte nei vari aspetti veicolare, ciclabile, pedonale;
- la definizione delle esigenze di parcheggi pubblici e privati;
- la verifica delle situazioni pregresse di carenze di spazi di parcheggio e di accessibilità.
- c. Il Piano triennale delle opere comunali deve:
- definire le esigenze di opere pubbliche in riferimento alle previsioni del R.U. per il periodo considerato;
- determinare un ottimale utilizzo delle risorse economiche in relazione alle esigenze ed alle priorità definite negli atti di pianificazione;
- verificare le opere da realizzare con il contributo di operatori privati.
- d. Il Piano di protezione civile deve:
- valutare i rischi connessi con le risorse essenziali del territorio ed il loro utilizzo;
- valutare i rischi derivanti dagli insediamenti produttivi;
- valutare le fragilità del territorio e dell'ambiente già indicate nelle norme;
- definire la classificazione complessiva dei rischi e delle aree interessate dagli stessi;
- individuare un monitoraggio in sintonia con quanto indicato dal P.S.;
- definire le direttive integrate con quelle relative alla trasformazione ed alla tutela del territorio.
- e. Fatto salvo quanto previsto dall'art. 24 comma 6 delle presenti norme i P.A.P.M.A.A. hanno valore di piano attuativo qualora prevedano nuova edificazione o cambio di destinazione pari o superiori a 600 mc, ove interessanti, anche parzialmente, aree soggette a tutela ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, ovvero pari o superiori a 1200 mc. nel caso di aree non vincolate paesaggisticamente.