Norme tecniche di attuazione del Piano Operativo
Art. 71 Alberi monumentali e tutela di piante non ricadenti in area boscata
1. Sono riconosciute come componenti identitarie del Patrimonio territoriale gli elementi naturalistici puntuali e lineari di pregio, quali filari, viali, alberi monumentali, ecc. Sono individuate simbolicamente nelle Tavole serie QP_02 e QP_03 "Usi del suolo e modalità di intervento " in scala 1:5000 e 1:2000. Il numero riportato nelle Tavole corrisponde al seguente elenco:
Numero | Toponimo | Alberi monumentali ai sensi della L.14/01/2013 n. 10 codice identificativo |
Scheda di rilievo |
---|---|---|---|
01 | Quercia Bessi | 01 Am086 - ptc | |
02 | Olivo di Randazzo | 02 Am087 - ptc | |
03 | Quercia del Molino | 03 Am133 ptc | |
05 | Gelso di Cicignano | 28 | 05/f572/po/09 |
06 | Cipresso di Pian di scalino | 29 | 06 |
07 | Quercia di Spicchio | 07 Am 093 ptc | |
08 | Quercia di Sasso Nero | 30 | 08/f572/po/09 |
09 | Castagno del Castegnatino | 31 | 09/f572/po/09 |
10 | Sughera di Terenziana | 32 | 10/f572/po/09 |
11 | Cerro di Reticaia Lago dei Lupi | 11 | |
12 | Quercia Casa Vaiani al Poggiaccio | 33 | 12/f572/po/09 |
13 | Cedro 1 Rocca | 34 | 13/f572/po/09 |
14 | Cipresso giardino Rocca | 35 | 14/f572/po/09 |
15 | Quercia dei Termini | 15 Am099- ptc | |
16 | Faggio di Javello | 36 | 16/f572/po/09 |
17 | Leccio del Barone | 17 | |
18 | Platani del Barone | 37 | 18/f572/po/09 |
19 | Leccio del Barone | 19 | |
20 | Alloro del Barone | 20 | |
21 | Cedro 2 Rocca | 38 | 21/f572/po/09 |
22 | Leccio Monte Lopi Termini | 22 | |
23 | Gelso della Casaccia | 39 | 23/f572/po/09 |
24 | Gelso pratone di Javello | 40 | 24/f572/po/09 |
25 | Leccio Fattoria di Javello | 41 | 25/f572/po/09 |
26 | Platani Fattoria di Javello | 42 | 26/f572/po/09 |
27 | Gelso Sasso Nero | 43 | 27/f572/po/09 |
28 | Acero di Cicignano | 44 | 28 Am011 |
29 | Gelso del Pagliai | 29 Am013 - ptc | |
30 | Gelso del Podere Masseto | 45 | 30/f572/po/09 |
31 | Roverella di Cicignano | 31 Am095 - ptc | |
32 | Roverella Podere Il Poggetto | 32 Am189 - ptc | |
33 | Quercia di San Giorgio | 33 Am009 - ptc | |
34 | Cipresso della Rocca | 46 | 34/f572/po/09 |
35 | Platano di Bagnolo di Sopra | 47 | 35/f572/po/09 |
36 | Cipresso di Bagnolo | 36 Am008 - ptc | |
37 | Roverella zona industriale di Bagnolo | 37 Am230 - ptc | |
38 | Roverella a Bagnolo | 38 Am273 - ptc | |
39 | Cerro di Bagnolo sentiero dei patriarchi | 39 Am272 - ptc | |
40 | Cerro di Bagnolo | 40 Am271 - ptc | |
41 | Cerro La Casaccia | 41 Am270 - ptc | |
42 | Platano Villa Giamari | 48 | 42/f572/po/09 |
L'elenco include sia gli alberi monumentali, riconosciuti a livello nazionale e approvati con DM 23/10/2013, con il relativo codice identificativo a livello nazionale, sia gli alberi riconosciuti di pregio a livello comunale/provinciale (censimento contenuto nel PTC 2008). Per ciascun esemplare è indicata la scheda di rilievo di riferimento.
2. Costituiscono inoltre elementi da tutelare:
- - le specie arboree esistenti con diametro superiore a cm. 40, a cm. 30 per cipresso e cm. 10 per tasso, specie arbustive con diametro superiore a cm. 20;
- - specie arboree ed arbustive di rarità botanica, in pericolo di estinzione o di valore ecologico per le specie faunistiche in esse insediate;
- - le sedi di impianto e la consistenza quantitativa degli allineamenti ;
- - le sistemazioni del suolo finalizzate alla formazione e/o manutenzione delle sedi di impianto.
3. Gli elementi, di cui al comma 2, sono soggetti a tutela nella loro consistenza materiale, botanica e simbolica, anche mediante azioni di ripristino degli elementi mancanti, nonché la valorizzazione culturale in quanto capisaldi visivi del paesaggi. A tal fine:
- - l'impianto di alberature e siepi è limitato al reintegro di esemplari mancanti, morti o ammalorati, nel rispetto delle specie arboree e arbustive e delle sedi di impianto originarie;
- - le formazioni a filare possono essere eventualmente potenziate attraverso l'impianto di esemplari della stessa specie lungo l'allineamento storicizzato;
- - I percorsi e gli assi visuali che strutturano i rapporti di continuità fisica e funzionale tra le trasformazioni arboree decorative e gli edifici/ strutture paesaggistiche che ne costituiscono il principale riferimento storico devono essere conservati nei loro caratteri planoaltimetrici, evitando l'introduzione di qualsiasi elemento che determini ostacolo visivo o soluzione di continuità fisica e/o funzionale, se non per evidenti e inderogabili motivi di interesse pubblico.
4. In adiacenza o prossimità di formazioni arboree decorative, ed in particolare in una fascia di larghezza non inferiore a ml 50 dalle sedi dell'impianto delle formazioni a filare, e dalla proiezione delle chiome dagli elementi vegetali puntuali, e per una superficie pari almeno al doppio dell'area di insidenza della chioma nel caso degli alberi monumentali, è vietata:
- - ogni nuova costruzione stabile di qualsiasi tipo (esclusi eventuali interventi di sostituzione dell'esistente), compresi gli annessi agricoli stabili di cui all'art.126 e 127;
- - installazione di manufatti aziendali temporanei di cui all'art. 129 e 130;
- - installazione di serre di qualsiasi tipologia di cui all'art. 128 ;
- - la realizzazione di linee elettriche o di installazioni e/o impianti per la telefonia mobile o telecomunicazione, nonché ogni altra infrastruttura incongrua con evidente impatto visuale.
5. Per la tutela delle piante forestali non ricomprese nei boschi e ricadenti in aree agricole valgono le disposizioni del regolamento forestale DPGR 48/R/2003.
6. Qualsiasi azione eseguita direttamente sulle piante o che coinvolga l'area ad essa contermine (area coperta dalla proiezione a terra della chioma) e che possa pregiudicare l'integrità morfologica e sanitaria e la stabilità meccanica della stessa, dovrà essere preventivamente autorizzata dall'Amministrazione Comunale. L'abbattimento di piante potrà avvenire solo per motivi di pubblica incolumità o per esigenze fitosanitarie, da documentare con perizia tecnica che accerti l'impossibilità di adottare soluzioni alternative.
7. L'abbattimento di piante non ricomprese nell'elenco nazionale degli alberi monumentali o al precedente comma 2 , ed aventi le seguenti caratteristiche:
- - specie arboree con diametro, misurato a 1,30 m da terra, superiore a cm 40 , a cm 30 per il cipresso e cm 10 per il tasso
- - specie arbustive con diametro superiore a cm 20
- - specie arboree ed arbustive di rarità botanica, pericolo di estinzione o di valore ecologico per le specie faunistiche
è soggetto ad autorizzazione comunale, previo parere del Collegio del Paesaggio , e potrà avvenire solo se le piante costituiscono pericolo per la pubblica incolumità o la stabilità di costruzioni o manufatti, o per esigenze fitosanitarie, da documentare con perizia tecnica-forestale che accerti l'impossibilità di adottare soluzioni alternative.
8. Gli interventi di abbattimento, modifica della chioma e dell'apparato radicale, riguardanti gli alberi monumentali, facenti parte dell'elenco nazionale, approvato con DM 23 ottobre 2014, possono essere realizzati solo per casi motivati e improcrastinabili per i quali sia accertata l'impossibilità di adottare soluzioni alternative e sono subordinati all'ottenimento dell'autorizzazione comunale, di cui al comma precedente, e al parere vincolante del Corpo Forestale.