Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 49 Individuazione delle U.T.O.E. e disposizioni generali

1. Definizione e obiettivi

Le Unità Territoriali Organiche Elementari (U.T.O.E.) individuate dal Piano Strutturale identificano ambiti urbani e/o territoriali complessi che si differenziano in ragione delle diverse caratterizzazioni insediative, ambientali, infrastrutturali e storico-paesaggistiche, e/o in ragione di valori identitari tradizionalmente consolidati.

In ciascuna U.T.O.E. il perseguimento degli obiettivi generali di sviluppo sostenibile del territorio definiti dal Piano Strutturale richiede:

-individuazione e la messa in atto di specifiche azioni progettuali al fine di conservare, integrare e/o riconfigurare gli elementi caratterizzanti e/o i valori consolidati presenti, consolidandone le interrelazioni;

-la definizione degli specifici obiettivi da perseguire localmente e la correlata individuazione delle dimensioni massime sostenibili per nuovi insediamenti e nuove funzioni, articolate per categorie funzionali e riferite esclusivamente alle parti ricadenti all’interno del perimetro del territorio urbanizzato di cui all’art. 7, comma 2;

-l’equilibrata distribuzione di servizi e le dotazioni territoriali pubbliche necessarie per garantire l’efficienza e la qualità degli insediamenti e delle reti infrastrutturali, nel rispetto degli standard di cui al D.M. 1444/1968.

La perimetrazione delle U.T.O.E. discende dalla opportunità di inserire le azioni di trasformazione interne ed esterne al territorio urbanizzato in una visione unitaria che è contenuta nelle Strategie dello Sviluppo Sostenibile del Piano Strutturale.

Pertanto il Piano Strutturale copre l’intero territorio comunale con le U.T.O.E. ancorché in esse le trasformazioni del suolo siano ammesse unicamente:

- fuori dal territorio urbanizzato in conformità agli esiti dello svolgimento della conferenza di copianificazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 25 della L.R. 65/2014;

- entro il territorio urbanizzato secondo criteri e dimensionamento che il Piano Strutturale medesimo detta per la loro attuazione tramite uno o più Piani Operativi.

I perimetri individuati potranno essere ulteriormente precisati in sede di Piano Operativo e potranno pertanto subire delle modeste rettifiche dovute al passaggio di scala e agli approfondimenti conoscitivi di tale fase, senza che ciò costituisca variante del Piano Strutturale.

2. Descrizione delle U.T.O.E.

Le U.T.O.E. Individuate dal P.S. Di Grosseto sono:

U.T.O.E. 01 - Monti Uccellina

Corrisponde alla parte nord della UMT Pr02 “Uccellina” del PTCP della Provincia di Grosseto, a cui si rimanda per la descrizione completa.

L'UTOE è costituita dal promontorio collinare, caratterizzato dai rilievi strutturali dei Monti dell’Uccellina, e da un tratto di costa sabbiosa .

L'UTOE è caratterizzata dal patrimonio boschivo, dal grado di naturalità e dal patrimonio ambientale della costa sabbiosa, dei sistemi dunali e retrodunali e degli affioramenti rocciosi lungo costa; dalla rete dei percorsi quali elementi strutturanti ed identitari del territorio rurale.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona dei Monti dell'Uccellina, sita nel territorio del Comune di Grosseto DM 239 del 16/06/1962) e da beni paesaggistici ex art. 142 (Parco Regionale della Maremma; zona di interesse archeologico GR20; boschi; tutela fluviale del Canale essiccatore principale dell'Alberese).

La UTOE è interessata dai Siti Natura 2000 “Monti dell'Uccellina” e “Dune costiere del Parco dell'Uccellina”.

U.T.O.E. 02 - Costa della Città

Corrisponde alla parte nord della UMT C02.2 “Costa della Città” del PTCP e comprende i centri abitati e urbanizzati di Marina di Grosseto, Principina a mare e Casetta Giarelli, Il Cristo (San Vincenzo d'Elba), Marina di Grosseto – Zona artigianale.

Tratto di costa sabbiosa interessato dall’aggregato lineare di Marina e quello a forma aperta di Principina a Mare, separati da un residuo varco di pineta, con numerosi campeggi.

Sulle dune costiere è presente la pineta a pino domestico (Pinus Pinea) e/o pino marittimo (Pinus Pinaster), imboschita in epoca Granducale, dove sono ancora visibili i segni delle bonifiche antecedenti alla riforma fondiaria dell’Ente Maremma. Nell’area del Cristo i seminativi associati alla presenza di vigneti e oliveti caratterizzano l’assetto agrario ed insediativo dell’Ente Maremma, contraddistinto dalla regolare sequenza dei fondi e dei fabbricati colonici sulla viabilità poderale che si dirama a pettine dalla S.P. N°158 delle “Collacchie”.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona della Pineta a monte della strada litoranea nel Comune di Grosseto - Marina di Grosseto DM 183 Del 03/07/1967; Zona della Pineta Litoranea detta del Tombolo Sita nell'ambito del Comune di Grosseto DM 105 Del 27/03/1958) e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, litorale sabbioso dell'Ombrone, tutela fluviale dell'Emissario di San Rocco, dell'Emissario San Leopoldo e del Fosso Tanaro; riserva regionale e zona umida Diaccia Botrona).

Nella estremità a nord-ovest è interessata dal Sito Natura 2000 “Tombolo da Castiglion della Pescaia a Marina di Grosseto”.

U.T.O.E. 03 - Rilievi di Monte Leoni

UTOE collocata all'estremo nord-est del territorio comunale, corrisponde alla parte sud della UMT R06.1 “Rilievi di Monte Leoni” del PTCP.

E' costituita da rilievi collinari caratterizzati dalla presenza di ampie superfici boscate e rari pascoli.

La UTOE è interessata dai Beni Paesaggistici art. 136 Codice Beni Culturali e Paesaggio, D.M. 64 del 07/02/1977 “Zona comprendente le colline Monteleoni ed il convento della Nave, il convento di Batignano ed i centri abitati di Montorsaio e Sticciano, per la parte ricadente entro il territorio comunale di Grosseto” e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, tutela fluviale di diversi corsi d'acqua).

La UTOE è interessata dal Sito Natura 2000 “Monte Leoni”.

U.T.O.E. 04 - Pinete di Castiglione

UTOE collocata all'estremo sud-ovest del territorio comunale, corrispondente ad una parte della UMT C02.1 “Pinete di Castiglione” del PTCP.

E' una porzione di pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale, oltre alla predominante matrice di materiale alluvionale, separata dal mare da un cordone dunale con aree in passato caratterizzate dalla presenza di aquitrini e laghi costieri; si tratta di un residuo ecosistema palustre del lago alimentato dai fiume Bruna. Sulle dune costiere è presente la pineta a pino domestico (Pinus Pinea) e/o pino marittimo (Pinus Pinaster), imboschita in epoca Granducale.

Comprende la zona umida e riserva della Diaccia Botrona, una parte della quale è nel Comune di Castiglione della Pescaia.

E' una UTOE ad elevato valore paesaggistico, ambientale e naturalistico.

In corso fenomeni di intensificazione colturale con specializzazione degli impianti arborei e introduzione di coltivazioni erbacee industriali.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona della Pineta a monte della strada litoranea nel Comune di Grosseto - Marina di Grosseto DM 183 Del 03/07/1967; Zona della Pineta Litoranea detta del Tombolo sita nell'ambito del Comune di Grosseto DM 105 Del 27/03/1958) e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, litorale sabbioso dell'Ombrone, tutela fluviale di diversi corsi d'acqua fra cui il Fiume Bruna e il Canale Molla; riserva regionale e zona umida Diaccia Botrona; zona di interesse archeologico di Badiola).

Nella estremità a nord-ovest è interessata dal Sito Natura 2000 “Tombolo da Castiglion della Pescaia a Marina di Grosseto”.

U.T.O.E. 05 - Avamposti del Salica

UTOE collocata all'estremo nord-est del territorio comunale, corrispondente ad una parte della UMT R06.2 del PTCP.

Zona collinare comprendente gli ultimi affioramenti dei rilievi strutturali a diversa composizione litologica della dorsale Monticiano – Roccastrada, che dal sistema idrografico Gretano-Ombrone, con linee di crinale disposte in senso est-ovest, si affacciano sulla pianura costiera.

La parte sud-est dell'UTOE è caratterizzata dal sistema collinare del Poggio di Moscona (Sito Natura 2000) caratterizzato da aree boscate e da oliveti con vaste aree a seminativo e/o prato pascoli.

Presenza di siti estrattivi sul versante sud-occidentale del Poggio di Moscona, che interferiscono con la percezione del poggio rispetto alla pianura costiera e creano una cesura tra le superfici boscate del rilievo ed il mosaico degli spazi agricoli circostanti.

Aree planiziali di deposito alluvionale lungo il Torrente Salica ed il Fiume Ombrone.

Nell'UTOE sono presenti i centri abitati storici di Montepescali, Batignano e Istia d'Ombrone.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (D.M. 64 del 07/02/1977 “Zona comprendente le colline Monteleoni ed il convento della Nave, il convento di Batignano ed i centri abitati di Montorsaio e Sticciano, per la parte ricadente entro il territorio comunale di Grosseto” ; D.M. 28/07/1971 “Zona di Roselle sita nel territorio del comune di Grosseto”) e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, tutela fluviale di diversi corsi d'acqua fra cui il Fosso della Salica; zona di interesse archeologico GR 17).

U.T.O.E. 06 - Anfiteatro di Monte Bottigli

UTOE collocata nella parte est del territorio comunale, a confine con il Comune di Magliano in Toscana, corrispondente ad una parte della UMT R07 omonima del PTCP, che si estende nel Comune confinante, dove è collocato il Monte Bottigli.

E' costituita da un sistema di crinali collinari, con morfologia dolce e arrotondata, disposti secondo andamento “appenninico” in direzione” nord/ovest-sud/est compresi tra le aree planiziali di Grosseto, Aberese e dell’Osa-Albegna.

I rilievi collinari sono caratterizzati, in parte, da copertura forestale continua (zona di Monte Bottigli, a nord, e Monte Cornuto a sud) di cui nel Comune di Grosseto sono presenti solo alcuni lembi.

Nell'UTOE si hanno in prevalenza aree collinari caratterizzate dall’integrazione fra vecchie e nuove unità poderali, con indirizzo colturale prevalentemente cerealicolo-zootecnico e permanenza della mosaicatura dei campi della tradizionale maglia a campi chiusi con alberi isolati e/o a gruppi.

Le parti più pianeggianti, nella parte ovest dell'UTOE verso la valle dell'Ombrone, sono a seminativo, associato a vigneti e oliveti, contrassegnati dall’assetto agrario ed insediativo dell’Ente Maremma, con tipico “appoderamento a nuclei” con i fabbricati rurali distribuiti a gruppi lungo una viabilità interpoderale che si dirama a pettine all’Aurelia.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 142, ovvero zone boscate di limitata superficie e tutela fluviale di diversi corsi d'acqua che afferiscono all'Ombrone, fra cui il Torrente Maiano, il Valle di Rigo, il Fosso del Grillesino e il Fosso del Grillese.

U.T.O.E. 07 - Bonifica Grossetana

UTOE di grande estensione, collocata a ovest del centro urbano di Grosseto, corrispondente alla parte preponderante della UMT Pi03.3 del PTCP.

Comprende la parte pianeggiante interna alla pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale costiero, che vanno ad arricchire la matrice predominante composta da materiale di deposito alluvionale dei Fiumi Bruna ed Ombrone. Gli insediamenti sono radi e di ridotta entità, la disposizione degli edifici poderali rispetta regole ricorrenti che prevedono di localizzare l’edificio in corrispondenza degli incroci (uno ogni quattro). Prevalenza di colture cerealicole, oleaginose e foraggere. Nella zona di Barbaruta e del Cristo prevalgono gli assetti fondiari dell’Ente Maremma con seminativi associati alla presenza di vigneti e oliveti ed il tipico “appoderamento a nuclei”, con fabbricati allineati lungo le strade e avvicinati ai confini comuni dei fondi in modo che risultino gruppi di due, tre o quattro poderi.

La viabilità è strutturata secondo una maglia geometrica quasi ortogonale di strade poderali ed interpoderali cui sono addossate delle frangiventature (ad. es. filari di pini o di eucaliptus).

Fra le dinamiche in atto, la intensificazione colturale, con specializzazione degli impianti arborei, introduzione di coltivazioni erbacee industriali, semplificazione degli assetti agrari e della rete di scolo mediante accorpamenti dei campi e eliminazione delle piantate arboree e semplificazione.

E' attraversata in direzione est-ovest dal Canale Diversivo (una delle principali infrastrutture verde/blu e della mobilità sostenibile da creare) oltre alla fitta rete di fossi e canali della bonifica, quali il Canale Allacciante, il Canale Molla, i Fossi Montalcino e Pesciatino, l'Emissario di San Rocco, il Fosso Bardanella, il Fosso Rigoni.

Nell'UTOE è collocato il territorio urbanizzato di Braccagni, Strillaie - Squartapaglia e Principina a terra.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, tutela fluviale di numerosi corsi d'acqua; zona di interesse archeologico).

U.T.O.E. 08 - Costa del Parco

Corrisponde alla foce dell'Ombrone ed al territorio a sud ed a nord, parte della UMT C02.2 del PTCP.

A sud della foce l'UTOE comprende la pineta Granducale, a nord della foce comprende la zona umida del padule della Trappola, con la omonima villa e torre.

E' una UTOE ad elevato valore paesaggistico, ambientale e naturalistico e costituisce la testata del corridoio ecologico fluviale dell'Ombrone.

Si tratta di una porzione di pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale, oltre alla predominante matrice di materiale alluvionale, separata dal mare da un cordone dunale con aree a pendenza minima, di difficile deflusso, in passato caratterizzate dalla presenza di aquitrini e laghi costieri, dove è presente il residuo ecosistema palustre del lago alimentato dai fiume Ombrone.

Sulle dune costiere è presente pineta disetanea a pino domestico (Pinus Pinea) e/o pino marittimo (Pinus Pinaster), imboschita in epoca Granducale. Nel sottobosco macchia sclerofillica con corbezzolo, ginepro coccolone, rosmarino, cisti e altre specie.

A nord della foce dell’Ombrone vasta distesa paludosa dove gli acquitrini si confondono con la macchia, verso l’interno, e si allargano in pozze (chiari), più o meno grandi, verso la costa.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona dei Monti dell'Uccellina, sita nel territorio del Comune di Grosseto DM 239 del 16/06/1962; Zona della Pineta Litoranea detta del Tombolo sita nell'ambito del Comune di Grosseto DM 105 Del 27/03/1958) e da beni paesaggistici ex art. 142 (Parco Regionale della Maremma; zona umida del Padule della Trappola; boschi; litorale sabbioso dell'Ombrone; tutela fluviale del fiume Ombrone e del Canale Essiccatore principale dell'Alberese; territori contermini ai laghi del Chiaro Grande, Chiaro del Porciatti e Chiari minori). La Torre della Trappola è bene culturale tutelato.

U.T.O.E. 9 - Le Formiche

Le Formiche di Grosseto, al largo della Bocca d’Ombrone, costituiscono insieme a Giannutri la parte emersa della dorsale GFR (Giannutri - Formiche di Grosseto), che separa il bacino di Punta Ala dal bacino dell’Uccellina.

L'UTOE è parte della UMT I03 “Arcipelago Minore” del PTCP.

Si tratta di tre isolotti, denominati Formica grande, Formica piccola e Formica III, con modesti rilievi e sommità spianate dall’erosione marina e coste rocciose, connotate da scarsa vegetazione.

Gli isolotti delle Formiche di Grosseto sono caratterizzati da habitat di coste rocciose ove si localizza l’endemismo esclusivo Limonium doriae.

Da tutelare il grado di naturalità e del patrimonio ambientale

Le isole sono Sito Natura 2000 “ZSC_ZPS IT51A0022 Formiche di Grosseto” e sono interessate dal bene paesaggistico D.M. 22/02/1974 “I tre isolotti delle Formiche, siti nel territorio del comune di Grosseto”.

U.T.O.E. 10 - Piana dell'Uccellina

Corrisponde a parte della UMT Pi03.5, esclusa la valle dell'Ombrone che è compresa nella UTOE 11. Si tratta di un'area planiziale di deposito alluvionale compresa tra i versanti orientali dei Monti dell’Uccellina e quelli occidentali dell’anfiteatro collinare di Montebottigli, il corso del Fiume Ombrone a nord e del Torrente Osa a sud.

E' costituita da piani a seminativo caratterizzati, nell’orditura dei campi e nella rete degli scoli, dagli assetti della bonifica idraulica dei secoli scorsi, soprattutto dell’Opera Nazionale Combattenti.

Emerge l’ex castello-fattoria granducale dell’Alberese con i fabbricati di Spergolaia, granaio lorenese riconosciuto come bene culturale.

Sono in questa UTOE i centri abitati di Rispescia e Alberese.

Nella zona di Alberese gli insediamenti colonici sono distribuiti su percorsi a pettine che si staccano dalla S.P. N°59 di “Alberese” in direzione SS 1 Aurelia, che attraversa l'UTOE in senso nord-sud; all’innesto della S.P. sulla S.S. l’Ente ha edificato il borgo di Santa Maria a Rispescia, un centro di servizio per l’area di nuova colonizzazione.

A est di Rispescia è il nucleo agricolo e per servizi dell'E.N.A.O.L.I. (Ente nazionale assistenza orfani del lavoratori italiani) realizzato negli anni '50, dove la casa del direttore è bene culturale tutelato.

E' un territorio in cui è in corso la intensificazione colturale con specializzazione degli impianti arborei e introduzione di coltivazioni erbacee industriali, con semplificazione ed omologazione del paesaggio agrario di piano mediante accorpamenti dei campi, eliminazione delle piantate arboree e semplificazione della rete di scolo per la diffusione delle nuove tecniche di coltivazione.

L'aggregato a forma aperta di S.Maria a Rispescia ha visto espansioni residenziali a bassa densità lungo i percorsi di impianto, derivati dalla viabilità secondaria in prossimità dell’Aurelia. Ad Alberese sono presenti infrastrutture legate al Parco Regionale della Maremma.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona dei Monti dell'Uccellina, sita nel territorio del Comune di Grosseto DM 239 del 16/06/1962; Sughereta di Rispescia D.M. 18/04/1959, 22/05/1959, 23/05/1959 notificati ad personam; Zona di Alberese ai piedi dei Monti dell'Uccellina sita nel territorio del comune di Grosseto D.M. 07/12/1973 - G.U. 36 del 1974) e da beni paesaggistici ex art. 142 (Parco Regionale della Maremma e aree contigue; zona di interesse archeologico G20; territori contermini ai laghi San Carlo; tutela fluviale dell'Ombrone e di canali fra cui Pescina Statua, Migliarino, Barraia).

U.T.O.E. 11 - Anse dell'Ombrone

Corrisponde a parte delle UMT Pi03.2 e Pi03.5 del PTCP e comprende la valle del fiume Ombrone da Ponte Tura a nord-est fino al limite del parco (UTOE 08) a sud-ovest.

In questa UTOE si localizzano alcune delle principali strategie del P.S. di Grosseto, fra cui:

• creazione di connessioni fisico-funzionali e integrazioni fra la rete ambientale e la rete culturale, anche attraverso il sistema della mobilità dolce e le grandi infrastrutture verde/blu da creare;

• promozione delle attività sportive sull’Ombrone e di forme di fruizione sostenibile, anche attraverso la creazione di punti di sosta e percorsi di mobilità dolce;

• corridoi ecologici fluviali da riqualificare;

• miglioramento della qualità delle acque e degli ecosistemi fluviali, riqualificazione/ricostituzione delle fasce arboree/arbustive ripariali, mitigazione degli impatti delle attività agricole e la rinaturalizzazione delle sponde per i corridoi fluviali.

U.T.O.E. 12 - Piana della Città

Corrisponde a parte della UMT Pi03.2 del PTCP (esclusa la valle dell'Ombrone che è rappresentata dalla UTOE 11) e comprende la città di Grosseto e le aree agricole di pianura che la circondano e che ne costituiscono l'ambito di riferimento territoriale, in particolare nella parte sud e sud-ovest - con l'aeroporto, l'ippodromo, gli insediamenti produttivi di via Sordi ed il quartiere Casalone - e nella parte nord e nord-est fino alle pendici della zona collinare del Salica e del Poggio Moscona, comprendente Roselle e Nomadelfia a nord e gli insediamenti produttivi e residenziali (Casalecci) lungo la SP 159 Scansanese, a est della città di Grosseto.

Gli assetti agrari ed insediativi sono stati condizionati dalle opere di bonifica e regimazione idraulica operate nei secoli scorsi ed hanno avuto un ruolo strutturante nell’articolazione delle discontinuità urbane e nella definizione dei margini settentrionali della città, fra questi il Canale Diversivo, che il P.S. riconosce come infrastruttura strategica per la creazione di connessioni fisico-funzionali fra la rete ambientale e la rete culturale e per il sistema della mobilità attiva.

La città di Grosseto appare come un insediamento urbano isolato con estroflessioni e filamenti insediativi direzionati lungo alcune strade, composta dal centro storico murato, dai quartieri di prima espansione otto-novecentesca, fino alle parti eterogenee più recenti o ancora in formazione, dove sono ancora presenti aree coltivate ai margini e all'interno degli insediamenti ed una forma di residenzialità urbana nel territorio rurale, fortemente connessa con la città limitrofa ma dove persistono attività agricole amatoriali.

Lungo l’Aurelia Vecchia, a nord del Canale Diversivo e ad est della ferrovia, Grosseto ha notevolmente ampliato le proprie zone residenziali e produttive verso nord, ed oggi risulta necessario – in queste zone – migliorare il disegno urbano e riqualificare i margini.

Il tracciato della superstrada S.S. N°1 “Aurelia” costituisce un elemento di cesura della continuità degli spazi agricoli, mentre la viabilità secondaria è strutturata secondo una maglia geometrica quasi ortogonale di strade poderali ed interpoderali che strutturano il tipico “appoderamento a nuclei” dell’Ente Maremma, con fabbricati allineati lungo le strade e avvicinati a gruppi di poderi ai confini comuni dei fondi.

Nella zona compresa tra Nomadelfia (insediamento che ospita una comunità internazionale di tipo spirituale) e Bagno di Roselle - aggregato lineare sorto intorno alle terme leopoldine - permangono forme di appoderamento antecedenti la Riforma Fondiaria dell’Ente Maremma.

Le aree agricole sono in prevalenza a seminativi, associati alla presenza di vigneti e oliveti.

Sono in corso fenomeni di intensificazione colturale e di semplificazione degli assetti agrari.

Forti fenomeni di deruralizzazione del patrimonio edilizio e delle aree agricole innescati dallo sviluppo urbano ed industriale della città di Grosseto. In alcune zone declassamento dell’agricoltura ad attività secondaria o part-time con polverizzazione fondiaria e costituzione di vere e proprie aziende del tempo libero (orti periurbani). Densificazione edilizia e propensione alla formazione di cortine edilizie lungo le varie strade provinciali.

Ultimo aggiornamento 19.10.2023 - 08:46