Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 45 Reti di azioni strategiche integrate

Con il Piano Strutturale si riconosce che Grosseto si colloca al centro di un sistema territoriale che nelle strategie regionali è qualificato come un'area dalle grandi potenzialità in termini di cultura, storia e paesaggio quali motori dello sviluppo nel rispetto delle identità locali.

Il Piano Strutturale assume le traiettorie principali contenute nelle agende europee, nazionali e regionali (Agenda 2030, Next Generation, Italia Domani, Piano Regionale di Sviluppo) che sono finalizzate a:

  • • diminuzione del disagio sociale (aumento del tasso di istruzione, accessibilità ai servizi, miglioramento del trasporto pubblico locale),
  • • efficienza ambientale (mitigazione dei rischi, resilienza ai cambiamenti climatici, contenimento del consumo di suolo),
  • • qualità delle produzioni sostenute da incremento di capitale cognitivo e innovazione tecnologica e sviluppo economico sostenibile (utilizzando le eccellenze esistenti come traino per alzare il livello dei soggetti più deboli).

Il Piano Strutturale può offrire un sostegno qualificando il territorio sul quale allocare le risorse tramite attività economiche che fanno leva sui capitali locali e favorendo il collegamento fra le risorse dell'entroterra e quelle costiere, valorizzando i patrimoni storici come le Mura, archeologici come il Parco di Roselle e quelli naturalistici e paesaggistici come il Parco fluviale lungo l'Ombrone, i paesaggi agrari, le aree protette e i siti di valore naturalistico.

Le strategie dello sviluppo sostenibile del Piano Strutturale indicano pertanto azioni peraltro non solo urbanistiche da sviluppare per favorire:

  • • la sinergia fra agro-alimentare e turismo, attraverso la valorizzazione turistica dei luoghi di produzione dei prodotti tipici di eccellenza, l'incremento delle infrastrutture per la mobilità sostenibile (trasporto pubblico locale, ferroviario, ciclovie);
  • • ruolo multifunzionale del territorio rurale, favorendo il mantenimento di un'agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con il miglioramento della valenza eco sistemica del territorio da una parte e la promozione dei valori paesaggistico-identitari dall'altra;
  • • la diffusione del turismo, tramite distribuzione dei fruitori sul territorio con la creazione di itinerari e prodotti nei diversi campi del turismo da quello eno- gastronomico a quello sportivo e ludico 1, da quello del benessere psico-fisico a quello esperienziale, da quello culturale a quello balneare e più in generale alle diverse forme del turismo attivo all'aria aperta
  • • la qualificazione e l'incremento del tessuto delle piccole e medie imprese locali tramite il recupero e il completamento degli ambiti esistenti ma facilitando al contempo nuovi insediamenti produttivi;
  • • la creazione di una rete di parchi di rango urbano e territoriale, finalizzati alla valorizzazione dei patrimoni locali;
  • • l'incremento dell'offerta culturale in città, dell'offerta commerciale organizzata per i prodotti tipici nei centri abitati, di forme di ospitalità diffusa e diversificata;
  • • la tutela, gestione attiva e valorizzazione degli ecosistemi naturali e seminaturali e delle aree di valore naturalistico al fine di mantenere e migliorare i livelli di permeabilità ecologica del territorio, di aumentare i livelli di biodiversità e di valorizzare i preziosi servizi ecosistemici offerti dal territorio.

Nel progetto di piano la rete che si delinea deve essere sostenuta da modalità di governance multilivello, per la convergenza delle azioni regionali, provinciali, dei comuni e dell'ente parco che possono condividere le strategie territoriali di area vasta.

Il progetto del territorio in rete comprende la riorganizzazione della mobilità e della infrastrutturazione territoriale funzionale alla fruizione integrata degli aspetti naturalistici, archeologici, urbanistici, ambientali e turistici.

A tal fine dovranno essere incrementati servizi e infrastrutture per lo sviluppo della mobilità sostenibile fra le aree di elevato valore paesaggistico-ambientale (ferroviaria e ciclo-pedonale).

  • • completamento e continuità delle piste ciclo-pedonali esistenti;
  • • utilizzo delle stazioni ferroviarie minori (Braccagni, Grosseto, Rispescia, Alberese) per gli spostamenti soprattutto nel periodo estivo e rafforzamento quali nodi intermodali per la mobilità lenta;
  • • sviluppo della mobilità fluviale e della navigabilità dei corsi d'acqua dove possibile;
  • • individuazione di nuovi percorsi ciclo-pedonali di connessione fra le aree a parco della costa interne ed esterne al Comune di Grosseto (Parco regionale della Maremma / Riserva regionale Diaccia-Botrona; Diaccia Botrona/Monte Leoni; Roselle / Monti dell'Uccellina; Roselle/Monte Leoni); delle connessioni lente fra le aree a parco interne ed esterne al Comune di Grosseto, il capoluogo, i principali centri abitati e le aree di rilievo turistico-culturale (Grosseto/Roselle; Grosseto/ Ombrone; lungo Ombrone /Alberese; Grosseto/Orbetello);
  • • collegamento della costa con l'entroterra utilizzando il fiume Ombrone e il Canale Diversivo come aste di parchi urbani e territoriali;
  • • realizzazione di due assi principali entro il territorio urbanizzato del capoluogo, l'uno nord-sud e l'altro est-ovest, il primo lungo la ferrovia e il secondo lungo il Canale Diversivo, l'uno dedicato alla mobilità fra le aree urbane settentrionali e quelle meridionali, l'altro dedicato allo sporto dolce e diffuso e all'incremento di spazio pubblico attrezzato, entrambi con proseguimento fuori dalla città per assumere ranghi di connessione sovracomunale.

Fra i principali interventi a carattere puntuale che sorreggono il progetto del territorio in rete il Piano Strutturale individua:

  • - la realizzazione di un polo agroalimentare per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agroalimentari locali,
  • • la creazione di un parco tra viale Europa e la Cittadella,
  • • la realizzazione del palazzetto dello Sport,
  • • la riqualificazione dell'area del Foro Boario,
  • • la risoluzione dell'utilizzo delle aree ferroviarie nel capoluogo,
  • • la riqualificazione dell'area fra via Senese e via Genova, a nord est del capoluogo,
  • • la conferma dell'area produttiva di proprietà comunale nel quadrante urbano settentrionale del capoluogo,
  • • potenziamento dei centri fieristici,
  • • la realizzazione di un parco tematico, che verrà localizzato con il Piano Operativo in ambito idoneo alla fruizione turistica anche in funzione della destagionalizzazione. 2

Per l'integrazione delle azioni di governo comunale nel raggiungimento degli obiettivi fin qui elencati, il Piano Strutturale assume il Documento Unico della Programmazione del Comune quale prospettiva del governo locale del territorio e ne recepisce gli indirizzi strategici articolati in quattro macro-aree:

Indirizzo Strategico n.1 - La Città e il suo Territorio

  • 1- Rete ambiente, paesaggio, ecosistemi

Indirizzo Strategico n. 2 - La Città ed i suoi Strumenti

  • 2- Rete competitività locale, produttività e infrastrutture per la coesione territoriale

Indirizzo Strategico n.3 - La Città e le sue Relazioni

  • 3- Rete dei sistemi insediativi e dei servizi urbani

Indirizzo Strategico n.4 - La Città e le sue Vocazioni

  • 4- Rete dei patrimoni culturali locali e dello sviluppo turistico

L'insieme degli obiettivi e delle azioni indicato per ogni Rete è il principale scenario di riferimento per la definizione degli interventi e per il dimensionamento contenuti nel Piano Strutturale e nel Piano Operativo coerentemente alle diverse efficacie e nature giuridiche dei due strumenti.

Si individuano come di seguito elencate le reti strategiche con i principali, non esaustivi, obiettivi e azioni, rappresentate nella Tavola "Il Progetto di Piano: obiettivi e azioni".

I Piani Operativi che metteranno in opera il Piano Strutturale possono individuare ulteriori obiettivi specifici e interventi coerenti con il sistema delle strategie del Piano Strutturale senza che ciò comporti variante al Piano Strutturale medesimo.

1. Rete ambiente, paesaggio, ecosistemi

Aree dunali e retrodunali

  • • tutela degli ecosistemi dunali e riqualificazione di quelli degradati

Sistema costiero

  • • incremento di funzionalità della rete ecologica
  • • tutela e gestione attiva delle pinete costiere tramite ricostituzione delle pinete degradate

Sistema fluviale Ombrone

  • •miglioramento dei livelli di qualità delle acque

Zone umide

  • • tutela di aree umide di importanza internazionale Palude della Diaccia Botrona e Palude Foce Ombrone)
  • • conservazione delle aree umide di origine artificiale (ad es. Fattoria degli Acquisti)

Aree a elevato grado di naturalità

  • • recupero e gestione attiva delle sugherete e miglioramento della qualità ecosistemica delle matrici forestali attraverso forme di selvicoltura sostenibile

Aree a elevato grado di artificialità

  • • miglioramento dei livelli d permeabilità ecologica

Territorio urbanizzato

  • • mantenimento dei varchi inedificati

Aree estrattive

  • • messa in sicurezza e ripristino delle cave dismesse

2. Rete competitività locale, produttività e infrastrutture per la coesione territoriale

Sistema agricolo complesso

  • • mantenimento dei paesaggi agro-pastorali
  • • valorizzazione dell'agrobiodiversità
  • • tutela e sviluppo dei centri rurali quali centri erogatori di servizi per l'agricoltura
  • • sviluppo di attività connesse e integrative compatibili nelle aree agricole di pianura costiera
  • • mitigazione degli elementi di criticità legati ai vigneti nelle colline della Grancia
  • • consolidamento del ruolo degli antichi centri agricoli ancora produttivi, riqualificazione dei centri agricoli che hanno perso le loro funzioni per erogazione di servizi per l'agricoltura
  • • recupero degli insediamenti agricoli e dei paesaggi rurali dell'Ente Maremma e dell'Opera Nazionale Combattenti non più utilizzati
  • • creazione di parco agricolo periurbano
  • • realizzazione e consolidamento di centri potenziali quali i mercati ortofrutticolia Braccagni e nel Capoluogo, creazione di poli fieristici, potenziamento dei poli fieristici a Braccagni e nel Capoluogo, creazione di polo agroalimentare a Rispescia

Sistema della produzione industriale e artigianale e sistema della nautica

  • • miglioramento ambientale delle aree produttive esistenti
  • • incremento dell'offerta per insediamenti produttivi
  • • rigenerazione dell'area produttiva a Dirudino
  • • rifunzionalizzazione delle aree pubbliche espropriate per PIP e non attuate
  • • implementazione delle attività per la nautica

Sistema insediativo e delle infrastrutture

  • • valorizzazione e sviluppo del commercio sostenibile
  • • promozione esercizi di vicinato
  • • rigenerazione delle aree ed edifici non utilizzati lungo la Via Scansanese
  • • riuso della ex Fornace di San Martino
  • • sviluppo della intermodalità e integrazione con la rete del trasporto pubblico locale e delle ciclovie

3. Rete dei sistemi insediativi e dei servizi urbani

Sistema della mobilità

  • • incremento della mobilità sostenibile
  • • realizzazione di due assi urbani (lungo ferrovia nord-sud, lungo Canale Diversivo est-ovest)
  • • realizzazione di infrastruttura per il trasporto collettivo (riutilizzo di sedime ferroviario nel capoluogo)
  • • realizzazione di passante esterno lungo l'area aeroportuale

Sistema delle relazioni urbane e incremento delle attrezzature pubbliche

  • • incremento delle dotazioni scolastiche in relazione alla domanda a Grosseto e nei centri minori
  • • riqualificazione e potenziamento della Cittadella dello Studente a Grosseto, anche in termini di miglioramento dell'accessibilità lenta e carrabile realizzazione di orti urbani
  • • realizzazione di polo per attività sociali presso la colonia di San Rocco
  • • recupero dell'area del Foro Boario per attività residenziali commerciali di servizio
  • • riutilizzo aree ferroviarie dismesse nel capoluogo per attività residenziali commerciali di servizio
  • • riuso delle Mura quale parco della città e insediamento di attività compatibili
  • • sviluppo della "città intelligente" attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie per il risparmio energetico, la mobilità sostenibile, l'accessibilità, la sicurezza
  • • efficientamento energetico degli edifici e miglioramento delle condizioni abitative

Sistema degli impianti sportivi pubblici e privati

  • • valorizzazione e recupero dello stadio
  • • realizzazione di palazzetto dello sport, piscina, bocciodromo, palestre, campi da tennis
  • • valorizzazione dell'ippodromo
  • • incremento di strutture sportive nei centri minori
  • • recupero centro canottaggio a Istia

Accessibilità alle principali attrezzature e nodi funzionali

  • • ospedale
  • • aeroporto Baccarini

Insediamento di nuove funzioni strategiche in aree e complessi in disuso o sottoutilizzati

  • • ex caserma Ansaldo
  • • fortezza di San Rocco
  • • ex colonie
  • • area militare

Miglioramento e implementazione del sistema dei servizi sociali

  • • realizzazione dormitorio femminile
  • • incremento RSA
  • • razionalizzazione e riqualificazione del sistema dei cimiteri

Miglioramento dei servizi per la circolarità delle risorse urbane

  • • nuovi centri raccolta rifiuti a nord e a sud del capoluogo
  • • realizzazione di impianti di trasformazione e trattamento con riutilizzo del legname

4. Rete dei patrimoni culturali locali e dello sviluppo turistico

Sistema delle reti culturali, naturalistiche e della mobilità sostenibile

  • • valorizzazione dei centri storici minori e delle loro eccellenze all'interno della rete territoriale della cultura, del paesaggio e del turismo sostenibile, quali il centro storico e il Belvedere di Montepescali e le aree verdi, il Belvedere di Batignano, il percorso intorno alla ex cinta muraria, Belvedere Montepescali
  • • messa in rete delle risorse archeologiche con centro a Roselle, dal Parco Archeologico dall'area scavi e dal Museo archeologico
  • • incremento di servizi alle località turistiche (parcheggi scambiatori, punti stagionali raccolta rifiuti, aree sosta camper, info point)
  • • realizzazione di centro per attività artistiche e sportive a Rispescia
  • • promozione di Grosseto "Città della Cultura"attraverso la qualificazione delle attività culturali nel centro storico (Biblioteca Chelliana, Istituto musicale, Museo Storia Naturale e Orto botanico sulle mura)
  • • promozione di alberghi diffusi nei centri storici
  • • creazione di una rete delle aree protette, dei Parchi, delle aree naturalistiche e dei parchi urbani anche con i Comuni limitrofi (Orbetello per il Parco della Maremma, Castiglione della Pescaia per il SIR a confine) attraverso la creazione di nuove infrastrutture e servizi per la cultura, la didattica ambientale, il tempo libero e lo sport
  • • messa in rete delle risorse culturali costitute da centro storico di Grosseto, centri storici minori, Parco della Maremma, Parco archeologico di Roselle
  • • sostegno del valore culturale e turistico del Parco della Maremma e dei centri del parco di Rispescia e Alberese come centri erogatori di servizi ambientali e culturali all'interno della rete paesaggistico-ambientale, del turismo, della cultura e della mobilità dolce
  • • creazione di connessioni fisico-funzionali e integrazioni fra la rete ambientale e la rete culturale, anche attraverso il sistema della mobilità dolce e le grandi infrastrutture verde/blu da creare -canale Diversivo, fiume Ombrone, canale San Rocco
  • • potenziamento delle linee di trasporto pubblico da e verso la costa, di collegamento con le aree di interesse archeologico e con il sistema delle aree protette

Sistema delle strutture turistiche e delle dotazioni di attrezzature per il turismo

  • • incentivazione del diportismo e della nautica sociale: riqualificare l'ex centro di canottaggio di Istia d'Ombrone, promuovere le attività sportive sull'Ombrone, rendere navigabile il Canale di San Rocco fino al ponte dei Cavalleggeri
  • • attivazione di azioni integrate di tutela e cura degli arenili
  • • miglioramento delle dotazioni del porto turistico di Marina di Grosseto
  • • riqualificazione della Rotonda di Marina di Grosseto in relazione alla rete del turismo non solo costiero
  • • riqualificazione dei campeggi esistenti
  • • incremento delle aree di sosta camper

Art. 46 Strategie per la mobilità sostenibile

Il Piano Strutturale disegna un’armatura infrastrutturale primaria che non necessita di importanti previsioni, quanto di alcuni completamenti/integrazioni al contorno del territorio urbanizzato che vedono nel cosiddetto ‘Passante Ovest’ l’azione la trasformazione più incisiva: un semi-anello che per taluni tratti insiste su sedi viarie esistenti da adeguare, in altri è da realizzare ex-novo al fine di configurare complessivamente un assetto infrastrutturale che, a scala territoriale, costituisce una cintura viaria efficiente e sostenibile circolarmente alla città.

A scala urbana la previsione più rilevante è invece rappresentata da una direttrice di attraversamento per il trasporto pubblico di massa (definita provvisoriamente ‘Bus Rapid Transit’) che collega l’asse Nord-sud nel cuore della Città supponendo di intercettare la maggiore domanda di trasporto pubblico.

Gli altri interventi principali riguardano:

• l’importante estensione della rete ciclabile che, pertanto, va a integrarsi alla trama delle infrastrutture per la mobilità ciclabile già realizzate;

• la rimodellazione del nodo di ingresso (che assume la denominazione di ‘Arteria Est’) in uscita da Grosseto Est - Variante Strada statale 1 Aurelia;

• la previsione di un nuovo di un nuovo tratto viario (denominato ‘Raccordo Castiglionese’) in uscita da Grosseto Nord - Variante Strada statale 1 Aurelia;

• la previsione di un nuovo di un nuovo asse di penetrazione (denominato ‘Asse di penetrazione urbano nord’) sempre in uscita da Grosseto Nord - Variante Strada statale 1 Aurelia;

• il completamento del collegamento trasversale a Sud della città (con la denominazione di ‘Strada del Fiume’) che da Via de’ Barberi muove verso la Provinciale 158, in direzione Marina di Grosseto due ipotesi;

• il nuovo Ponte di attraversamento lungo Via del Tombolo a Marina di Grosseto.

Il Piano Strutturale, ferma restando la strategia complessiva di riammagliamento / completamento / potenziamento della orditura viaria esistente e in opposizione a prefigurazioni soprattutto di assi viari a lunga percorrenza totalmente nuovi e in territorio aperto, affida al Piano Operativo la verifica puntuale delle ipotesi progettuali anzidette e la loro fattibilità nei cinque anni successivi alla loro approvazione, nell’ambito del Quadro Previsionale Strategico di cui all’art. 95, co. 8 della Lr 65/2014.

Di seguito sono descritti gli interventi previsti, in relazione alle finalità che ne sostengono la previsione e al contesto geografico all’interno del quale si collocano.

Le strategie e gli interventi di cui al presente articolo sono sinteticamente rappresentati negli elaborati STR 03 – Strategia della mobilità e STR 05 – Strategia della mobilità del Capoluogo.

Passante Ovest

Rappresenta la previsione del Piano Strutturale più importante per la mobilità veicolare. La sua realizzazione permette di completare l’anello viario di rango primario che cintura l’intero territorio urbanizzato del capoluogo. Si realizza a partire dall’innesto alla Strada provinciale 152, prosegue intercettando la Via Castiglionese, fino a raccordarsi alla strada Provinciale 158 e alla strada Provinciale Trappola completando e adeguando tratti stradali anche esistenti.

Bus Rapid Transit

La previsione del Piano Strutturale di direttrice di attraversamento per il trasporto pubblico di massa demanda al Piano Operativo la scelta fra tre scenari: si innestano sul completamento di progetto di Viale Venezuela da cui lo scenario A e C prevede di attraversare il Parco del Diversivo più in alto costeggiando la ferrovia, mentre lo scenario B attraversa il Diversivo muovendo lungo Viale Senegal. Lo scenario C è l’unico dei tre che prosegue verso Sud scavalcando la ferrovia e ponendosi in lato sinistro alla stessa fino al capolinea all’altezza di Piazza del Risorgimento dove si ricongiunge con gli altri due scenari di tracciato che, invece, propongono soluzioni simili, più attigue alle Mura del Centro storico.

Estensione della rete ciclabile

L’aumento dei Km di ciclabile persegue, considerata da questo punto di vista la felice morfologia territoriale, la finalità di una mobilità sostenibile diffusa in grado di costituire un’alternativa alle mobilità motorizzata.

Questa, la previsione di estensione:

• a Nord della città, la ciclabile di progetto che mette in connessione i borghi di Batignano e Braccagni;

a Est della città, la ciclabile di progetto che mette in connessione il borgo di Istia d’Ombrone e il centro città;

• a Sud, Sud-Ovest della città, la ciclabile di progetto che si connessione verso le direttrici rispettivamente di Principina a Mare (in prossimità del Fiume Ombrone) e Alberese/Rispescia.

Arteria Est

Pensato come un nuovo collegamento infrastrutturale principalmente tra Ospedale e uscita Est della SS1 in maniera da avere una connessione più veloce ed efficace. La previsione del Piano strutturale demanda al Piano Operativo la scelta fra due scenari: 1) il progetto della nuovo raccordo avanza perpendicolarmente dall’Ospedale al Parco del diversivo per poi costeggiarlo fino al collegamento con la SS1; 2) il raccordo sfrutta il rifacimento della Strada comunale San Martino esistente, ampliandola e agganciando, così, lo svincolo della SS1.

Raccordo Castiglionese / Asse di penetrazione urbano nord

Il raccordo, pensato per fluidificare il traffico soprattutto da e per la zona industriale prevede di congiungere la Strada provinciale delle Palude e Strada provinciale del Pollino alla Strada provinciale 152. Con la stessa finalità anzidetta l’Asse di penetrazione urbano nord permette di realizzare una strada in prossimità dell’attuale Via Giordania, collegando la Strada Grosseto Nord col completamento di progetto di Viale Venezuela.

Strada del Fiume

Il tratto di strada urbana è pensato per efficientare il collegamento trasversale a sud della città, con la finalità di accogliere anche lo spostamento del traffico veicolare dovuto alla trasformazione in atto di Via de Barberi in Greenway. La previsione del Piano strutturale demanda al Piano Operativo la scelta fra due scenari: 1) interna alla Cittadella dello Studente; 2) esterna alla Cittadella dello Studente.

Nuovo Ponte del Tombolo

Con il rifacimento del porto e di una parte delle banchine presenti è necessaria la previsione di uno spostamento dell’attuale ponte di Via del Tombolo più in alto, risalendo l’Emissario fluviale San Rocco.

Art. 47 Strategie per la rete ecologica comunale

1. Rete ecologica urbana

Nel contesto degli elementi strutturali della rete ecologica comunale (come rappresentati nella Tavola ST 01.B2) le “Aree verdi urbane” sono costituite dalle zone di verde pubblico più estese e continue, quale importante componente della rete ecologica urbana. Al progetto di rete ecologica urbana contribuiscono potenzialmente anche le “Aree urbanizzate a media permeabilità ecologica” quali zone edificate con significativa presenza di verde pubblico o privato, da impianti sportivi con aree verdi, ecc. Residuali elementi agricoli all’interno del territorio urbanizzato sono presenti nell’elemento della rete ecologica comunale definito “Agroecosistemi periurbani e infraurbani di pianura”, quale parte della rete ecologica degli agroecosistemi. Quest’ultimo elemento circonda il territorio urbanizzato di Grosseto, presentando importanti continuità ecosistemiche e paesaggistiche con la rete ecologica urbana.

Sul lato sud-orientale la rete ecologica urbana risulta invece in continuità con il “Corridoio agricolo perifluviale” (rete degli agroecosistemi), con la “Rete ecologica fluviale” e con quella dei “Boschi planiziali e corridoi forestali e arbustivi ripariali” (rete ecologica fluviale e forestale), come rappresentati nella Tavola ST 01.B2.

Ai sensi dell’articolo 62 della L.R. n. 65/2014, il presente Piano, relativamente al progetto di rete ecologica urbana, indica il seguente obiettivo da conseguire attraverso i Piani Operativi e gli altri strumenti della pianificazione urbanistica, per assicurare la qualità degli insediamenti e delle trasformazioni previste dal PSI:

• mantenere, aumentare e migliorare le dotazioni ecologiche e la continuità degli spazi e delle attrezzature pubbliche, del verde urbano e del verde di connessione ecologica, dei percorsi pedonali e ciclabili anche in relazione ai nodi intermodali delle infrastrutture per la mobilità e il trasporto pubblico, anche nell'ottica di garantire l'accessibilità inclusiva;

• a tal fine il Piano Operativo dovrà contenere un progetto, in scala adeguata, di rete ecologica urbana, strettamente connesso al piano del verde, atti a garantire anche i necessari raccordi tra il verde urbano interno alla città e le aree interne al progetto di parco agricolo periurbano e parco fluviale, il tutto al fine di agevolare la costituzione di una rete ambientale integrata anche attraverso la predisposizione di masterplan a scala adeguata. Attraverso tale strumento dovranno essere individuate le discontinuità e gli spazi interni al sistema insediativo interno alle Utoe, per potenziare l’armatura verde presente all’interno del sistema urbano con l’obiettivo di costituire una rete fra le aree a verde pubblico esistenti e di progetto comprensive di spazi privati in cessione nelle aree di trasformazione.

2. Parco agricolo periurbano della città di Grosseto

Il PO dovrà sviluppare un progetto di parco agricolo periurbano di Grosseto partendo dalla prima individuazione di PS costituita dall’elemento della rete ecologica comunale definito “Agroecosistemi periurbani e infraurbani di pianura”, quale parte della rete ecologica degli agroecosistemi (come rappresentati nella Tavola ST 01.B2).

Il progetto di Parco agricolo periurbano dovrà perseguire e sviluppare i seguenti obiettivi:

1. Mantenere, creare e migliorare i livelli di continuità ecologica tra le aree verdi urbane, i residuali elementi agricoli urbani e il paesaggio agricolo periurbano;

2. sostenere l’agricoltura anche potenziandone la multifunzionalità nell’ottica di una riqualificazione complessiva del paesaggio periurbano e delle aree agricole intercluse;

3. rafforzare le relazioni di scambio e di reciprocità tra ambiente urbano e rurale valorizzando l’attività agricola come esternalità positiva anche per la città e potenziando il legame tra mercato urbano e produzione agricola della cintura periurbana;

4. evitare processi di consumo di suolo ad opera di urbanizzato, mantenendo l’attuale elevata continuità degli agroecosistemi;

5. evitare la frammentazione delle superfici agricole a opera di infrastrutture o di altri interventi di urbanizzazione che ne possono compromettere la funzionalità e la produttività;

6. valorizzare lo strumento del Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale per il mantenimento degli attuali assetti agricoli e la valorizzazione delle esternalità positive;

7. ampliare le attuali dotazioni ecologiche (siepi, filari alberati, boschetti) e individuare aree idonee a sviluppare progetti di forestazione urbana e periubana, con la costituzione di boschi planiziali (da realizzare utilizzando specie arboree e arbustive autoctone) finalizzati alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e al miglioramento della resilienza delle aree urbanizzate. Il nuovo paesaggio agroforestale svolgerà anche importanti funzioni ecologiche e ricreative;

8. favorire forme di agricoltura multifunzionale o altre forme di supporto al reddito dell’imprenditore agricolo;

9. favorire il mantenimento della fertilità agronomica dei suoli;

10. favorire l’aggregazione tra aziende agricole in modo da poter valorizzare la produzione rispetto al consumatore finale anche con l’obiettivo di implementare la “filiera corta”:

11. favorire la diffusione della conoscenza delle produzioni locali al fine di aumentarne l’interesse sul consumatore finale che potrà essere rappresentato anche da mense scolastiche e aziendali;

12. favorire l’accessibilità pedonale e ciclabile;

13. favorire tutti i servizi ecosistemici emergenti sul territorio e i Pagamenti dei Servizi Ecosistemici (PSE) ad essi correlati;

14. mantenere la continuità ecologica e paesaggistica con le aree interne al progetto di parco fluviale dell’Ombrone.

3. Parco fluviale dell’Ombrone

Il PO dovrà sviluppare un progetto di parco fluviale agricolo e naturalistico del Fiume Ombrone partendo dalla prima individuazione di PS costituita dall’elemento dall’insieme degli elementi della rete ecologica comunale definiti: “Corridoio agricolo perifluviale” (rete degli agroecosistemi), “Rete ecologica fluviale” e “Rete dei boschi planiziali e corridoi forestali e arbustivi ripariali” (rete ecologica fluviale e forestale, come rappresentata nella Tavola ST 01.B2).

Il progetto di Parco fluviale dovrà perseguire e sviluppare i seguenti obiettivi:

1. Mantenere la continuità ecologica e paesaggistica con le aree al Parco agricolo periurbano, costituendo un complessivo corridoio ecologico comunale tra le aree interne e il Parco regionale della Maremma;

2. tutelare i boschi ripariali e gli habitat ripariali, palustri e planiziali di interesse comunitario; tutela delle specie animali e vegetali di interesse conservazionistico.

3. graduale riduzione delle attività agricole in una fascia di almeno 50 m da ciascuna sponda ove realizzare interventi di ricostituzione della vegetazione arborea ripariale e planiziale attraverso l’utilizzo di specie arboree e arbustive autoctone ed ecotipi locali;

4. escludere processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale, evitando ulteriori processi di consumo di suolo;

5. migliorare la compatibilità ambientale della gestione idraulica e delle attività di pulizia delle sponde; valorizzazione del ruolo delle casse di espansione e laminazione come opportunità di riqualificazione naturalistica delle aree di pertinenza fluviale (anche attraverso la creazione di aree umide);

6. tutela e riqualificazione naturalistica dei biotopi umidi derivanti dall’abbandono delle attività estrattive e delle aree incolte o arbustate perifluviali;

7. sostenere l’agricoltura anche potenziandone la multifunzionalità e le relazioni di scambio e di reciprocità tra ambiente urbano e rurale valorizzando l’attività agricola come esternalità positiva anche per la città e potenziando il legame tra mercato urbano e produzione agricola della cintura periurbana;

8. miglioramento della qualità delle acque, anche mediante il controllo degli scarichi nei corpi idrici e la verifica della capacità depurativa;

9. mitigazione degli impatti legati alla diffusione di specie aliene (in particolare di robinia);

10. valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dagli ecosistemi ripariali, delle loro funzioni ecologiche, paesaggistiche e di capacità tampone e di autodepurazione delle acque;

11. mantenere i livelli di Minimo deflusso vitale e ridurre le captazioni idriche per i corsi d’acqua caratterizzati da forti deficit idrici estivi;

12. favorire l’accessibilità pedonale e ciclabile.

13. Valorizzazione degli strumenti di partecipazione delle comunità locali alla gestione e conservazione degli ecosistemi fluviali (ad es. Contratti di fiume);

14. Riconoscimento e tutela delle formazioni boschive che “caratterizzano figurativamente” il territorio quali: boschi ripariali.

Art. 48 Il contributo del Piano Strutturale alle Strategie regionali per la biodiversità

Il Piano Strutturale riconosce che il territorio comunale di Grosseto è interessato dalla presenza di numerosi Target di conservazione di cui alla 'Strategia regionale per la biodiversità', come approvata dalla Regione Toscana nell’ambito del PAER Piano ambientale ed energetico regionale (Del. C.R. 11 febbraio 2015, n.10).

In particolare, dei complessivi 15 Target di conservazione della Strategia regionale, il territorio comunale fornisce un importante contributo sui seguenti 7 Target:

• Target 1 - Ambiti costieri sabbiosi caratterizzati da complete serie anteduna-duna-retroduna e da formazioni dunali degradate

• Target 3 - Aree umide costiere ed interne dulcacquicole e salmastre, con mosaici di specchi d’acqua, pozze, habitat elofitici, steppe salmastre e praterie umide

• Target 4 - Ambienti fluviali e torrentizi, di alto, medio e basso corso

• Target 5 - Aree agricole ad alto valore naturale (High Natural Value Farmland HNVF)

• Target 8 - Macchie basse, stadi di degradazione arbustiva, garighe e prati xerici e temporanei

• Target forestale n.10 Boschi planiziari e palustri delle pianure alluvionali

• Target forestale n.11 Foreste e macchie alte a dominanza di sclerofille sempreverdi e latifoglie termofile

Nella relazione di Quadro Conoscitivo del presente P.S. “Analisi delle strutture ecosistemiche e agroforestali e relative invarianti”, sono descritti in dettaglio i target di conservazione ed i relativi 'OBIETTIVI OPERATIVI', anche in relazione alle possibili pressioni e minacce.

Ultimo aggiornamento 19.10.2023 - 08:46