Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

CAPO I Strategie di sviluppo sostenibile

Art. 45 Reti di azioni strategiche integrate

Con il Piano Strutturale si riconosce che Grosseto si colloca al centro di un sistema territoriale che nelle strategie regionali è qualificato come un'area dalle grandi potenzialità in termini di cultura, storia e paesaggio quali motori dello sviluppo nel rispetto delle identità locali.

Il Piano Strutturale assume le traiettorie principali contenute nelle agende europee, nazionali e regionali (Agenda 2030, Next Generation, Italia Domani, Piano Regionale di Sviluppo) che sono finalizzate a:

  • • diminuzione del disagio sociale (aumento del tasso di istruzione, accessibilità ai servizi, miglioramento del trasporto pubblico locale),
  • • efficienza ambientale (mitigazione dei rischi, resilienza ai cambiamenti climatici, contenimento del consumo di suolo),
  • • qualità delle produzioni sostenute da incremento di capitale cognitivo e innovazione tecnologica e sviluppo economico sostenibile (utilizzando le eccellenze esistenti come traino per alzare il livello dei soggetti più deboli).

Il Piano Strutturale può offrire un sostegno qualificando il territorio sul quale allocare le risorse tramite attività economiche che fanno leva sui capitali locali e favorendo il collegamento fra le risorse dell'entroterra e quelle costiere, valorizzando i patrimoni storici come le Mura, archeologici come il Parco di Roselle e quelli naturalistici e paesaggistici come il Parco fluviale lungo l'Ombrone, i paesaggi agrari, le aree protette e i siti di valore naturalistico.

Le strategie dello sviluppo sostenibile del Piano Strutturale indicano pertanto azioni peraltro non solo urbanistiche da sviluppare per favorire:

  • • la sinergia fra agro-alimentare e turismo, attraverso la valorizzazione turistica dei luoghi di produzione dei prodotti tipici di eccellenza, l'incremento delle infrastrutture per la mobilità sostenibile (trasporto pubblico locale, ferroviario, ciclovie);
  • • ruolo multifunzionale del territorio rurale, favorendo il mantenimento di un'agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con il miglioramento della valenza eco sistemica del territorio da una parte e la promozione dei valori paesaggistico-identitari dall'altra;
  • • la diffusione del turismo, tramite distribuzione dei fruitori sul territorio con la creazione di itinerari e prodotti nei diversi campi del turismo da quello eno- gastronomico a quello sportivo e ludico 1, da quello del benessere psico-fisico a quello esperienziale, da quello culturale a quello balneare e più in generale alle diverse forme del turismo attivo all'aria aperta
  • • la qualificazione e l'incremento del tessuto delle piccole e medie imprese locali tramite il recupero e il completamento degli ambiti esistenti ma facilitando al contempo nuovi insediamenti produttivi;
  • • la creazione di una rete di parchi di rango urbano e territoriale, finalizzati alla valorizzazione dei patrimoni locali;
  • • l'incremento dell'offerta culturale in città, dell'offerta commerciale organizzata per i prodotti tipici nei centri abitati, di forme di ospitalità diffusa e diversificata;
  • • la tutela, gestione attiva e valorizzazione degli ecosistemi naturali e seminaturali e delle aree di valore naturalistico al fine di mantenere e migliorare i livelli di permeabilità ecologica del territorio, di aumentare i livelli di biodiversità e di valorizzare i preziosi servizi ecosistemici offerti dal territorio.

Nel progetto di piano la rete che si delinea deve essere sostenuta da modalità di governance multilivello, per la convergenza delle azioni regionali, provinciali, dei comuni e dell'ente parco che possono condividere le strategie territoriali di area vasta.

Il progetto del territorio in rete comprende la riorganizzazione della mobilità e della infrastrutturazione territoriale funzionale alla fruizione integrata degli aspetti naturalistici, archeologici, urbanistici, ambientali e turistici.

A tal fine dovranno essere incrementati servizi e infrastrutture per lo sviluppo della mobilità sostenibile fra le aree di elevato valore paesaggistico-ambientale (ferroviaria e ciclo-pedonale).

  • • completamento e continuità delle piste ciclo-pedonali esistenti;
  • • utilizzo delle stazioni ferroviarie minori (Braccagni, Grosseto, Rispescia, Alberese) per gli spostamenti soprattutto nel periodo estivo e rafforzamento quali nodi intermodali per la mobilità lenta;
  • • sviluppo della mobilità fluviale e della navigabilità dei corsi d'acqua dove possibile;
  • • individuazione di nuovi percorsi ciclo-pedonali di connessione fra le aree a parco della costa interne ed esterne al Comune di Grosseto (Parco regionale della Maremma / Riserva regionale Diaccia-Botrona; Diaccia Botrona/Monte Leoni; Roselle / Monti dell'Uccellina; Roselle/Monte Leoni); delle connessioni lente fra le aree a parco interne ed esterne al Comune di Grosseto, il capoluogo, i principali centri abitati e le aree di rilievo turistico-culturale (Grosseto/Roselle; Grosseto/ Ombrone; lungo Ombrone /Alberese; Grosseto/Orbetello);
  • • collegamento della costa con l'entroterra utilizzando il fiume Ombrone e il Canale Diversivo come aste di parchi urbani e territoriali;
  • • realizzazione di due assi principali entro il territorio urbanizzato del capoluogo, l'uno nord-sud e l'altro est-ovest, il primo lungo la ferrovia e il secondo lungo il Canale Diversivo, l'uno dedicato alla mobilità fra le aree urbane settentrionali e quelle meridionali, l'altro dedicato allo sporto dolce e diffuso e all'incremento di spazio pubblico attrezzato, entrambi con proseguimento fuori dalla città per assumere ranghi di connessione sovracomunale.

Fra i principali interventi a carattere puntuale che sorreggono il progetto del territorio in rete il Piano Strutturale individua:

  • - la realizzazione di un polo agroalimentare per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agroalimentari locali,
  • • la creazione di un parco tra viale Europa e la Cittadella,
  • • la realizzazione del palazzetto dello Sport,
  • • la riqualificazione dell'area del Foro Boario,
  • • la risoluzione dell'utilizzo delle aree ferroviarie nel capoluogo,
  • • la riqualificazione dell'area fra via Senese e via Genova, a nord est del capoluogo,
  • • la conferma dell'area produttiva di proprietà comunale nel quadrante urbano settentrionale del capoluogo,
  • • potenziamento dei centri fieristici,
  • • la realizzazione di un parco tematico, che verrà localizzato con il Piano Operativo in ambito idoneo alla fruizione turistica anche in funzione della destagionalizzazione. 2

Per l'integrazione delle azioni di governo comunale nel raggiungimento degli obiettivi fin qui elencati, il Piano Strutturale assume il Documento Unico della Programmazione del Comune quale prospettiva del governo locale del territorio e ne recepisce gli indirizzi strategici articolati in quattro macro-aree:

Indirizzo Strategico n.1 - La Città e il suo Territorio

  • 1- Rete ambiente, paesaggio, ecosistemi

Indirizzo Strategico n. 2 - La Città ed i suoi Strumenti

  • 2- Rete competitività locale, produttività e infrastrutture per la coesione territoriale

Indirizzo Strategico n.3 - La Città e le sue Relazioni

  • 3- Rete dei sistemi insediativi e dei servizi urbani

Indirizzo Strategico n.4 - La Città e le sue Vocazioni

  • 4- Rete dei patrimoni culturali locali e dello sviluppo turistico

L'insieme degli obiettivi e delle azioni indicato per ogni Rete è il principale scenario di riferimento per la definizione degli interventi e per il dimensionamento contenuti nel Piano Strutturale e nel Piano Operativo coerentemente alle diverse efficacie e nature giuridiche dei due strumenti.

Si individuano come di seguito elencate le reti strategiche con i principali, non esaustivi, obiettivi e azioni, rappresentate nella Tavola "Il Progetto di Piano: obiettivi e azioni".

I Piani Operativi che metteranno in opera il Piano Strutturale possono individuare ulteriori obiettivi specifici e interventi coerenti con il sistema delle strategie del Piano Strutturale senza che ciò comporti variante al Piano Strutturale medesimo.

1. Rete ambiente, paesaggio, ecosistemi

Aree dunali e retrodunali

  • • tutela degli ecosistemi dunali e riqualificazione di quelli degradati

Sistema costiero

  • • incremento di funzionalità della rete ecologica
  • • tutela e gestione attiva delle pinete costiere tramite ricostituzione delle pinete degradate

Sistema fluviale Ombrone

  • •miglioramento dei livelli di qualità delle acque

Zone umide

  • • tutela di aree umide di importanza internazionale Palude della Diaccia Botrona e Palude Foce Ombrone)
  • • conservazione delle aree umide di origine artificiale (ad es. Fattoria degli Acquisti)

Aree a elevato grado di naturalità

  • • recupero e gestione attiva delle sugherete e miglioramento della qualità ecosistemica delle matrici forestali attraverso forme di selvicoltura sostenibile

Aree a elevato grado di artificialità

  • • miglioramento dei livelli d permeabilità ecologica

Territorio urbanizzato

  • • mantenimento dei varchi inedificati

Aree estrattive

  • • messa in sicurezza e ripristino delle cave dismesse

2. Rete competitività locale, produttività e infrastrutture per la coesione territoriale

Sistema agricolo complesso

  • • mantenimento dei paesaggi agro-pastorali
  • • valorizzazione dell'agrobiodiversità
  • • tutela e sviluppo dei centri rurali quali centri erogatori di servizi per l'agricoltura
  • • sviluppo di attività connesse e integrative compatibili nelle aree agricole di pianura costiera
  • • mitigazione degli elementi di criticità legati ai vigneti nelle colline della Grancia
  • • consolidamento del ruolo degli antichi centri agricoli ancora produttivi, riqualificazione dei centri agricoli che hanno perso le loro funzioni per erogazione di servizi per l'agricoltura
  • • recupero degli insediamenti agricoli e dei paesaggi rurali dell'Ente Maremma e dell'Opera Nazionale Combattenti non più utilizzati
  • • creazione di parco agricolo periurbano
  • • realizzazione e consolidamento di centri potenziali quali i mercati ortofrutticolia Braccagni e nel Capoluogo, creazione di poli fieristici, potenziamento dei poli fieristici a Braccagni e nel Capoluogo, creazione di polo agroalimentare a Rispescia

Sistema della produzione industriale e artigianale e sistema della nautica

  • • miglioramento ambientale delle aree produttive esistenti
  • • incremento dell'offerta per insediamenti produttivi
  • • rigenerazione dell'area produttiva a Dirudino
  • • rifunzionalizzazione delle aree pubbliche espropriate per PIP e non attuate
  • • implementazione delle attività per la nautica

Sistema insediativo e delle infrastrutture

  • • valorizzazione e sviluppo del commercio sostenibile
  • • promozione esercizi di vicinato
  • • rigenerazione delle aree ed edifici non utilizzati lungo la Via Scansanese
  • • riuso della ex Fornace di San Martino
  • • sviluppo della intermodalità e integrazione con la rete del trasporto pubblico locale e delle ciclovie

3. Rete dei sistemi insediativi e dei servizi urbani

Sistema della mobilità

  • • incremento della mobilità sostenibile
  • • realizzazione di due assi urbani (lungo ferrovia nord-sud, lungo Canale Diversivo est-ovest)
  • • realizzazione di infrastruttura per il trasporto collettivo (riutilizzo di sedime ferroviario nel capoluogo)
  • • realizzazione di passante esterno lungo l'area aeroportuale

Sistema delle relazioni urbane e incremento delle attrezzature pubbliche

  • • incremento delle dotazioni scolastiche in relazione alla domanda a Grosseto e nei centri minori
  • • riqualificazione e potenziamento della Cittadella dello Studente a Grosseto, anche in termini di miglioramento dell'accessibilità lenta e carrabile realizzazione di orti urbani
  • • realizzazione di polo per attività sociali presso la colonia di San Rocco
  • • recupero dell'area del Foro Boario per attività residenziali commerciali di servizio
  • • riutilizzo aree ferroviarie dismesse nel capoluogo per attività residenziali commerciali di servizio
  • • riuso delle Mura quale parco della città e insediamento di attività compatibili
  • • sviluppo della "città intelligente" attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie per il risparmio energetico, la mobilità sostenibile, l'accessibilità, la sicurezza
  • • efficientamento energetico degli edifici e miglioramento delle condizioni abitative

Sistema degli impianti sportivi pubblici e privati

  • • valorizzazione e recupero dello stadio
  • • realizzazione di palazzetto dello sport, piscina, bocciodromo, palestre, campi da tennis
  • • valorizzazione dell'ippodromo
  • • incremento di strutture sportive nei centri minori
  • • recupero centro canottaggio a Istia

Accessibilità alle principali attrezzature e nodi funzionali

  • • ospedale
  • • aeroporto Baccarini

Insediamento di nuove funzioni strategiche in aree e complessi in disuso o sottoutilizzati

  • • ex caserma Ansaldo
  • • fortezza di San Rocco
  • • ex colonie
  • • area militare

Miglioramento e implementazione del sistema dei servizi sociali

  • • realizzazione dormitorio femminile
  • • incremento RSA
  • • razionalizzazione e riqualificazione del sistema dei cimiteri

Miglioramento dei servizi per la circolarità delle risorse urbane

  • • nuovi centri raccolta rifiuti a nord e a sud del capoluogo
  • • realizzazione di impianti di trasformazione e trattamento con riutilizzo del legname

4. Rete dei patrimoni culturali locali e dello sviluppo turistico

Sistema delle reti culturali, naturalistiche e della mobilità sostenibile

  • • valorizzazione dei centri storici minori e delle loro eccellenze all'interno della rete territoriale della cultura, del paesaggio e del turismo sostenibile, quali il centro storico e il Belvedere di Montepescali e le aree verdi, il Belvedere di Batignano, il percorso intorno alla ex cinta muraria, Belvedere Montepescali
  • • messa in rete delle risorse archeologiche con centro a Roselle, dal Parco Archeologico dall'area scavi e dal Museo archeologico
  • • incremento di servizi alle località turistiche (parcheggi scambiatori, punti stagionali raccolta rifiuti, aree sosta camper, info point)
  • • realizzazione di centro per attività artistiche e sportive a Rispescia
  • • promozione di Grosseto "Città della Cultura"attraverso la qualificazione delle attività culturali nel centro storico (Biblioteca Chelliana, Istituto musicale, Museo Storia Naturale e Orto botanico sulle mura)
  • • promozione di alberghi diffusi nei centri storici
  • • creazione di una rete delle aree protette, dei Parchi, delle aree naturalistiche e dei parchi urbani anche con i Comuni limitrofi (Orbetello per il Parco della Maremma, Castiglione della Pescaia per il SIR a confine) attraverso la creazione di nuove infrastrutture e servizi per la cultura, la didattica ambientale, il tempo libero e lo sport
  • • messa in rete delle risorse culturali costitute da centro storico di Grosseto, centri storici minori, Parco della Maremma, Parco archeologico di Roselle
  • • sostegno del valore culturale e turistico del Parco della Maremma e dei centri del parco di Rispescia e Alberese come centri erogatori di servizi ambientali e culturali all'interno della rete paesaggistico-ambientale, del turismo, della cultura e della mobilità dolce
  • • creazione di connessioni fisico-funzionali e integrazioni fra la rete ambientale e la rete culturale, anche attraverso il sistema della mobilità dolce e le grandi infrastrutture verde/blu da creare -canale Diversivo, fiume Ombrone, canale San Rocco
  • • potenziamento delle linee di trasporto pubblico da e verso la costa, di collegamento con le aree di interesse archeologico e con il sistema delle aree protette

Sistema delle strutture turistiche e delle dotazioni di attrezzature per il turismo

  • • incentivazione del diportismo e della nautica sociale: riqualificare l'ex centro di canottaggio di Istia d'Ombrone, promuovere le attività sportive sull'Ombrone, rendere navigabile il Canale di San Rocco fino al ponte dei Cavalleggeri
  • • attivazione di azioni integrate di tutela e cura degli arenili
  • • miglioramento delle dotazioni del porto turistico di Marina di Grosseto
  • • riqualificazione della Rotonda di Marina di Grosseto in relazione alla rete del turismo non solo costiero
  • • riqualificazione dei campeggi esistenti
  • • incremento delle aree di sosta camper

Art. 46 Strategie per la mobilità sostenibile

Il Piano Strutturale disegna un’armatura infrastrutturale primaria che non necessita di importanti previsioni, quanto di alcuni completamenti/integrazioni al contorno del territorio urbanizzato che vedono nel cosiddetto ‘Passante Ovest’ l’azione la trasformazione più incisiva: un semi-anello che per taluni tratti insiste su sedi viarie esistenti da adeguare, in altri è da realizzare ex-novo al fine di configurare complessivamente un assetto infrastrutturale che, a scala territoriale, costituisce una cintura viaria efficiente e sostenibile circolarmente alla città.

A scala urbana la previsione più rilevante è invece rappresentata da una direttrice di attraversamento per il trasporto pubblico di massa (definita provvisoriamente ‘Bus Rapid Transit’) che collega l’asse Nord-sud nel cuore della Città supponendo di intercettare la maggiore domanda di trasporto pubblico.

Gli altri interventi principali riguardano:

• l’importante estensione della rete ciclabile che, pertanto, va a integrarsi alla trama delle infrastrutture per la mobilità ciclabile già realizzate;

• la rimodellazione del nodo di ingresso (che assume la denominazione di ‘Arteria Est’) in uscita da Grosseto Est - Variante Strada statale 1 Aurelia;

• la previsione di un nuovo di un nuovo tratto viario (denominato ‘Raccordo Castiglionese’) in uscita da Grosseto Nord - Variante Strada statale 1 Aurelia;

• la previsione di un nuovo di un nuovo asse di penetrazione (denominato ‘Asse di penetrazione urbano nord’) sempre in uscita da Grosseto Nord - Variante Strada statale 1 Aurelia;

• il completamento del collegamento trasversale a Sud della città (con la denominazione di ‘Strada del Fiume’) che da Via de’ Barberi muove verso la Provinciale 158, in direzione Marina di Grosseto due ipotesi;

• il nuovo Ponte di attraversamento lungo Via del Tombolo a Marina di Grosseto.

Il Piano Strutturale, ferma restando la strategia complessiva di riammagliamento / completamento / potenziamento della orditura viaria esistente e in opposizione a prefigurazioni soprattutto di assi viari a lunga percorrenza totalmente nuovi e in territorio aperto, affida al Piano Operativo la verifica puntuale delle ipotesi progettuali anzidette e la loro fattibilità nei cinque anni successivi alla loro approvazione, nell’ambito del Quadro Previsionale Strategico di cui all’art. 95, co. 8 della Lr 65/2014.

Di seguito sono descritti gli interventi previsti, in relazione alle finalità che ne sostengono la previsione e al contesto geografico all’interno del quale si collocano.

Le strategie e gli interventi di cui al presente articolo sono sinteticamente rappresentati negli elaborati STR 03 – Strategia della mobilità e STR 05 – Strategia della mobilità del Capoluogo.

Passante Ovest

Rappresenta la previsione del Piano Strutturale più importante per la mobilità veicolare. La sua realizzazione permette di completare l’anello viario di rango primario che cintura l’intero territorio urbanizzato del capoluogo. Si realizza a partire dall’innesto alla Strada provinciale 152, prosegue intercettando la Via Castiglionese, fino a raccordarsi alla strada Provinciale 158 e alla strada Provinciale Trappola completando e adeguando tratti stradali anche esistenti.

Bus Rapid Transit

La previsione del Piano Strutturale di direttrice di attraversamento per il trasporto pubblico di massa demanda al Piano Operativo la scelta fra tre scenari: si innestano sul completamento di progetto di Viale Venezuela da cui lo scenario A e C prevede di attraversare il Parco del Diversivo più in alto costeggiando la ferrovia, mentre lo scenario B attraversa il Diversivo muovendo lungo Viale Senegal. Lo scenario C è l’unico dei tre che prosegue verso Sud scavalcando la ferrovia e ponendosi in lato sinistro alla stessa fino al capolinea all’altezza di Piazza del Risorgimento dove si ricongiunge con gli altri due scenari di tracciato che, invece, propongono soluzioni simili, più attigue alle Mura del Centro storico.

Estensione della rete ciclabile

L’aumento dei Km di ciclabile persegue, considerata da questo punto di vista la felice morfologia territoriale, la finalità di una mobilità sostenibile diffusa in grado di costituire un’alternativa alle mobilità motorizzata.

Questa, la previsione di estensione:

• a Nord della città, la ciclabile di progetto che mette in connessione i borghi di Batignano e Braccagni;

a Est della città, la ciclabile di progetto che mette in connessione il borgo di Istia d’Ombrone e il centro città;

• a Sud, Sud-Ovest della città, la ciclabile di progetto che si connessione verso le direttrici rispettivamente di Principina a Mare (in prossimità del Fiume Ombrone) e Alberese/Rispescia.

Arteria Est

Pensato come un nuovo collegamento infrastrutturale principalmente tra Ospedale e uscita Est della SS1 in maniera da avere una connessione più veloce ed efficace. La previsione del Piano strutturale demanda al Piano Operativo la scelta fra due scenari: 1) il progetto della nuovo raccordo avanza perpendicolarmente dall’Ospedale al Parco del diversivo per poi costeggiarlo fino al collegamento con la SS1; 2) il raccordo sfrutta il rifacimento della Strada comunale San Martino esistente, ampliandola e agganciando, così, lo svincolo della SS1.

Raccordo Castiglionese / Asse di penetrazione urbano nord

Il raccordo, pensato per fluidificare il traffico soprattutto da e per la zona industriale prevede di congiungere la Strada provinciale delle Palude e Strada provinciale del Pollino alla Strada provinciale 152. Con la stessa finalità anzidetta l’Asse di penetrazione urbano nord permette di realizzare una strada in prossimità dell’attuale Via Giordania, collegando la Strada Grosseto Nord col completamento di progetto di Viale Venezuela.

Strada del Fiume

Il tratto di strada urbana è pensato per efficientare il collegamento trasversale a sud della città, con la finalità di accogliere anche lo spostamento del traffico veicolare dovuto alla trasformazione in atto di Via de Barberi in Greenway. La previsione del Piano strutturale demanda al Piano Operativo la scelta fra due scenari: 1) interna alla Cittadella dello Studente; 2) esterna alla Cittadella dello Studente.

Nuovo Ponte del Tombolo

Con il rifacimento del porto e di una parte delle banchine presenti è necessaria la previsione di uno spostamento dell’attuale ponte di Via del Tombolo più in alto, risalendo l’Emissario fluviale San Rocco.

Art. 47 Strategie per la rete ecologica comunale

1. Rete ecologica urbana

Nel contesto degli elementi strutturali della rete ecologica comunale (come rappresentati nella Tavola ST 01.B2) le “Aree verdi urbane” sono costituite dalle zone di verde pubblico più estese e continue, quale importante componente della rete ecologica urbana. Al progetto di rete ecologica urbana contribuiscono potenzialmente anche le “Aree urbanizzate a media permeabilità ecologica” quali zone edificate con significativa presenza di verde pubblico o privato, da impianti sportivi con aree verdi, ecc. Residuali elementi agricoli all’interno del territorio urbanizzato sono presenti nell’elemento della rete ecologica comunale definito “Agroecosistemi periurbani e infraurbani di pianura”, quale parte della rete ecologica degli agroecosistemi. Quest’ultimo elemento circonda il territorio urbanizzato di Grosseto, presentando importanti continuità ecosistemiche e paesaggistiche con la rete ecologica urbana.

Sul lato sud-orientale la rete ecologica urbana risulta invece in continuità con il “Corridoio agricolo perifluviale” (rete degli agroecosistemi), con la “Rete ecologica fluviale” e con quella dei “Boschi planiziali e corridoi forestali e arbustivi ripariali” (rete ecologica fluviale e forestale), come rappresentati nella Tavola ST 01.B2.

Ai sensi dell’articolo 62 della L.R. n. 65/2014, il presente Piano, relativamente al progetto di rete ecologica urbana, indica il seguente obiettivo da conseguire attraverso i Piani Operativi e gli altri strumenti della pianificazione urbanistica, per assicurare la qualità degli insediamenti e delle trasformazioni previste dal PSI:

• mantenere, aumentare e migliorare le dotazioni ecologiche e la continuità degli spazi e delle attrezzature pubbliche, del verde urbano e del verde di connessione ecologica, dei percorsi pedonali e ciclabili anche in relazione ai nodi intermodali delle infrastrutture per la mobilità e il trasporto pubblico, anche nell'ottica di garantire l'accessibilità inclusiva;

• a tal fine il Piano Operativo dovrà contenere un progetto, in scala adeguata, di rete ecologica urbana, strettamente connesso al piano del verde, atti a garantire anche i necessari raccordi tra il verde urbano interno alla città e le aree interne al progetto di parco agricolo periurbano e parco fluviale, il tutto al fine di agevolare la costituzione di una rete ambientale integrata anche attraverso la predisposizione di masterplan a scala adeguata. Attraverso tale strumento dovranno essere individuate le discontinuità e gli spazi interni al sistema insediativo interno alle Utoe, per potenziare l’armatura verde presente all’interno del sistema urbano con l’obiettivo di costituire una rete fra le aree a verde pubblico esistenti e di progetto comprensive di spazi privati in cessione nelle aree di trasformazione.

2. Parco agricolo periurbano della città di Grosseto

Il PO dovrà sviluppare un progetto di parco agricolo periurbano di Grosseto partendo dalla prima individuazione di PS costituita dall’elemento della rete ecologica comunale definito “Agroecosistemi periurbani e infraurbani di pianura”, quale parte della rete ecologica degli agroecosistemi (come rappresentati nella Tavola ST 01.B2).

Il progetto di Parco agricolo periurbano dovrà perseguire e sviluppare i seguenti obiettivi:

1. Mantenere, creare e migliorare i livelli di continuità ecologica tra le aree verdi urbane, i residuali elementi agricoli urbani e il paesaggio agricolo periurbano;

2. sostenere l’agricoltura anche potenziandone la multifunzionalità nell’ottica di una riqualificazione complessiva del paesaggio periurbano e delle aree agricole intercluse;

3. rafforzare le relazioni di scambio e di reciprocità tra ambiente urbano e rurale valorizzando l’attività agricola come esternalità positiva anche per la città e potenziando il legame tra mercato urbano e produzione agricola della cintura periurbana;

4. evitare processi di consumo di suolo ad opera di urbanizzato, mantenendo l’attuale elevata continuità degli agroecosistemi;

5. evitare la frammentazione delle superfici agricole a opera di infrastrutture o di altri interventi di urbanizzazione che ne possono compromettere la funzionalità e la produttività;

6. valorizzare lo strumento del Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale per il mantenimento degli attuali assetti agricoli e la valorizzazione delle esternalità positive;

7. ampliare le attuali dotazioni ecologiche (siepi, filari alberati, boschetti) e individuare aree idonee a sviluppare progetti di forestazione urbana e periubana, con la costituzione di boschi planiziali (da realizzare utilizzando specie arboree e arbustive autoctone) finalizzati alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e al miglioramento della resilienza delle aree urbanizzate. Il nuovo paesaggio agroforestale svolgerà anche importanti funzioni ecologiche e ricreative;

8. favorire forme di agricoltura multifunzionale o altre forme di supporto al reddito dell’imprenditore agricolo;

9. favorire il mantenimento della fertilità agronomica dei suoli;

10. favorire l’aggregazione tra aziende agricole in modo da poter valorizzare la produzione rispetto al consumatore finale anche con l’obiettivo di implementare la “filiera corta”:

11. favorire la diffusione della conoscenza delle produzioni locali al fine di aumentarne l’interesse sul consumatore finale che potrà essere rappresentato anche da mense scolastiche e aziendali;

12. favorire l’accessibilità pedonale e ciclabile;

13. favorire tutti i servizi ecosistemici emergenti sul territorio e i Pagamenti dei Servizi Ecosistemici (PSE) ad essi correlati;

14. mantenere la continuità ecologica e paesaggistica con le aree interne al progetto di parco fluviale dell’Ombrone.

3. Parco fluviale dell’Ombrone

Il PO dovrà sviluppare un progetto di parco fluviale agricolo e naturalistico del Fiume Ombrone partendo dalla prima individuazione di PS costituita dall’elemento dall’insieme degli elementi della rete ecologica comunale definiti: “Corridoio agricolo perifluviale” (rete degli agroecosistemi), “Rete ecologica fluviale” e “Rete dei boschi planiziali e corridoi forestali e arbustivi ripariali” (rete ecologica fluviale e forestale, come rappresentata nella Tavola ST 01.B2).

Il progetto di Parco fluviale dovrà perseguire e sviluppare i seguenti obiettivi:

1. Mantenere la continuità ecologica e paesaggistica con le aree al Parco agricolo periurbano, costituendo un complessivo corridoio ecologico comunale tra le aree interne e il Parco regionale della Maremma;

2. tutelare i boschi ripariali e gli habitat ripariali, palustri e planiziali di interesse comunitario; tutela delle specie animali e vegetali di interesse conservazionistico.

3. graduale riduzione delle attività agricole in una fascia di almeno 50 m da ciascuna sponda ove realizzare interventi di ricostituzione della vegetazione arborea ripariale e planiziale attraverso l’utilizzo di specie arboree e arbustive autoctone ed ecotipi locali;

4. escludere processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale, evitando ulteriori processi di consumo di suolo;

5. migliorare la compatibilità ambientale della gestione idraulica e delle attività di pulizia delle sponde; valorizzazione del ruolo delle casse di espansione e laminazione come opportunità di riqualificazione naturalistica delle aree di pertinenza fluviale (anche attraverso la creazione di aree umide);

6. tutela e riqualificazione naturalistica dei biotopi umidi derivanti dall’abbandono delle attività estrattive e delle aree incolte o arbustate perifluviali;

7. sostenere l’agricoltura anche potenziandone la multifunzionalità e le relazioni di scambio e di reciprocità tra ambiente urbano e rurale valorizzando l’attività agricola come esternalità positiva anche per la città e potenziando il legame tra mercato urbano e produzione agricola della cintura periurbana;

8. miglioramento della qualità delle acque, anche mediante il controllo degli scarichi nei corpi idrici e la verifica della capacità depurativa;

9. mitigazione degli impatti legati alla diffusione di specie aliene (in particolare di robinia);

10. valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dagli ecosistemi ripariali, delle loro funzioni ecologiche, paesaggistiche e di capacità tampone e di autodepurazione delle acque;

11. mantenere i livelli di Minimo deflusso vitale e ridurre le captazioni idriche per i corsi d’acqua caratterizzati da forti deficit idrici estivi;

12. favorire l’accessibilità pedonale e ciclabile.

13. Valorizzazione degli strumenti di partecipazione delle comunità locali alla gestione e conservazione degli ecosistemi fluviali (ad es. Contratti di fiume);

14. Riconoscimento e tutela delle formazioni boschive che “caratterizzano figurativamente” il territorio quali: boschi ripariali.

Art. 48 Il contributo del Piano Strutturale alle Strategie regionali per la biodiversità

Il Piano Strutturale riconosce che il territorio comunale di Grosseto è interessato dalla presenza di numerosi Target di conservazione di cui alla 'Strategia regionale per la biodiversità', come approvata dalla Regione Toscana nell’ambito del PAER Piano ambientale ed energetico regionale (Del. C.R. 11 febbraio 2015, n.10).

In particolare, dei complessivi 15 Target di conservazione della Strategia regionale, il territorio comunale fornisce un importante contributo sui seguenti 7 Target:

• Target 1 - Ambiti costieri sabbiosi caratterizzati da complete serie anteduna-duna-retroduna e da formazioni dunali degradate

• Target 3 - Aree umide costiere ed interne dulcacquicole e salmastre, con mosaici di specchi d’acqua, pozze, habitat elofitici, steppe salmastre e praterie umide

• Target 4 - Ambienti fluviali e torrentizi, di alto, medio e basso corso

• Target 5 - Aree agricole ad alto valore naturale (High Natural Value Farmland HNVF)

• Target 8 - Macchie basse, stadi di degradazione arbustiva, garighe e prati xerici e temporanei

• Target forestale n.10 Boschi planiziari e palustri delle pianure alluvionali

• Target forestale n.11 Foreste e macchie alte a dominanza di sclerofille sempreverdi e latifoglie termofile

Nella relazione di Quadro Conoscitivo del presente P.S. “Analisi delle strutture ecosistemiche e agroforestali e relative invarianti”, sono descritti in dettaglio i target di conservazione ed i relativi 'OBIETTIVI OPERATIVI', anche in relazione alle possibili pressioni e minacce.

CAPO II Unità Territoriali Organiche Elementari

Art. 49 Individuazione delle U.T.O.E. e disposizioni generali

1. Definizione e obiettivi

Le Unità Territoriali Organiche Elementari (U.T.O.E.) individuate dal Piano Strutturale identificano ambiti urbani e/o territoriali complessi che si differenziano in ragione delle diverse caratterizzazioni insediative, ambientali, infrastrutturali e storico-paesaggistiche, e/o in ragione di valori identitari tradizionalmente consolidati.

In ciascuna U.T.O.E. il perseguimento degli obiettivi generali di sviluppo sostenibile del territorio definiti dal Piano Strutturale richiede:

-individuazione e la messa in atto di specifiche azioni progettuali al fine di conservare, integrare e/o riconfigurare gli elementi caratterizzanti e/o i valori consolidati presenti, consolidandone le interrelazioni;

-la definizione degli specifici obiettivi da perseguire localmente e la correlata individuazione delle dimensioni massime sostenibili per nuovi insediamenti e nuove funzioni, articolate per categorie funzionali e riferite esclusivamente alle parti ricadenti all’interno del perimetro del territorio urbanizzato di cui all’art. 7, comma 2;

-l’equilibrata distribuzione di servizi e le dotazioni territoriali pubbliche necessarie per garantire l’efficienza e la qualità degli insediamenti e delle reti infrastrutturali, nel rispetto degli standard di cui al D.M. 1444/1968.

La perimetrazione delle U.T.O.E. discende dalla opportunità di inserire le azioni di trasformazione interne ed esterne al territorio urbanizzato in una visione unitaria che è contenuta nelle Strategie dello Sviluppo Sostenibile del Piano Strutturale.

Pertanto il Piano Strutturale copre l’intero territorio comunale con le U.T.O.E. ancorché in esse le trasformazioni del suolo siano ammesse unicamente:

- fuori dal territorio urbanizzato in conformità agli esiti dello svolgimento della conferenza di copianificazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 25 della L.R. 65/2014;

- entro il territorio urbanizzato secondo criteri e dimensionamento che il Piano Strutturale medesimo detta per la loro attuazione tramite uno o più Piani Operativi.

I perimetri individuati potranno essere ulteriormente precisati in sede di Piano Operativo e potranno pertanto subire delle modeste rettifiche dovute al passaggio di scala e agli approfondimenti conoscitivi di tale fase, senza che ciò costituisca variante del Piano Strutturale.

2. Descrizione delle U.T.O.E.

Le U.T.O.E. Individuate dal P.S. Di Grosseto sono:

U.T.O.E. 01 - Monti Uccellina

Corrisponde alla parte nord della UMT Pr02 “Uccellina” del PTCP della Provincia di Grosseto, a cui si rimanda per la descrizione completa.

L'UTOE è costituita dal promontorio collinare, caratterizzato dai rilievi strutturali dei Monti dell’Uccellina, e da un tratto di costa sabbiosa .

L'UTOE è caratterizzata dal patrimonio boschivo, dal grado di naturalità e dal patrimonio ambientale della costa sabbiosa, dei sistemi dunali e retrodunali e degli affioramenti rocciosi lungo costa; dalla rete dei percorsi quali elementi strutturanti ed identitari del territorio rurale.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona dei Monti dell'Uccellina, sita nel territorio del Comune di Grosseto DM 239 del 16/06/1962) e da beni paesaggistici ex art. 142 (Parco Regionale della Maremma; zona di interesse archeologico GR20; boschi; tutela fluviale del Canale essiccatore principale dell'Alberese).

La UTOE è interessata dai Siti Natura 2000 “Monti dell'Uccellina” e “Dune costiere del Parco dell'Uccellina”.

U.T.O.E. 02 - Costa della Città

Corrisponde alla parte nord della UMT C02.2 “Costa della Città” del PTCP e comprende i centri abitati e urbanizzati di Marina di Grosseto, Principina a mare e Casetta Giarelli, Il Cristo (San Vincenzo d'Elba), Marina di Grosseto – Zona artigianale.

Tratto di costa sabbiosa interessato dall’aggregato lineare di Marina e quello a forma aperta di Principina a Mare, separati da un residuo varco di pineta, con numerosi campeggi.

Sulle dune costiere è presente la pineta a pino domestico (Pinus Pinea) e/o pino marittimo (Pinus Pinaster), imboschita in epoca Granducale, dove sono ancora visibili i segni delle bonifiche antecedenti alla riforma fondiaria dell’Ente Maremma. Nell’area del Cristo i seminativi associati alla presenza di vigneti e oliveti caratterizzano l’assetto agrario ed insediativo dell’Ente Maremma, contraddistinto dalla regolare sequenza dei fondi e dei fabbricati colonici sulla viabilità poderale che si dirama a pettine dalla S.P. N°158 delle “Collacchie”.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona della Pineta a monte della strada litoranea nel Comune di Grosseto - Marina di Grosseto DM 183 Del 03/07/1967; Zona della Pineta Litoranea detta del Tombolo Sita nell'ambito del Comune di Grosseto DM 105 Del 27/03/1958) e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, litorale sabbioso dell'Ombrone, tutela fluviale dell'Emissario di San Rocco, dell'Emissario San Leopoldo e del Fosso Tanaro; riserva regionale e zona umida Diaccia Botrona).

Nella estremità a nord-ovest è interessata dal Sito Natura 2000 “Tombolo da Castiglion della Pescaia a Marina di Grosseto”.

U.T.O.E. 03 - Rilievi di Monte Leoni

UTOE collocata all'estremo nord-est del territorio comunale, corrisponde alla parte sud della UMT R06.1 “Rilievi di Monte Leoni” del PTCP.

E' costituita da rilievi collinari caratterizzati dalla presenza di ampie superfici boscate e rari pascoli.

La UTOE è interessata dai Beni Paesaggistici art. 136 Codice Beni Culturali e Paesaggio, D.M. 64 del 07/02/1977 “Zona comprendente le colline Monteleoni ed il convento della Nave, il convento di Batignano ed i centri abitati di Montorsaio e Sticciano, per la parte ricadente entro il territorio comunale di Grosseto” e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, tutela fluviale di diversi corsi d'acqua).

La UTOE è interessata dal Sito Natura 2000 “Monte Leoni”.

U.T.O.E. 04 - Pinete di Castiglione

UTOE collocata all'estremo sud-ovest del territorio comunale, corrispondente ad una parte della UMT C02.1 “Pinete di Castiglione” del PTCP.

E' una porzione di pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale, oltre alla predominante matrice di materiale alluvionale, separata dal mare da un cordone dunale con aree in passato caratterizzate dalla presenza di aquitrini e laghi costieri; si tratta di un residuo ecosistema palustre del lago alimentato dai fiume Bruna. Sulle dune costiere è presente la pineta a pino domestico (Pinus Pinea) e/o pino marittimo (Pinus Pinaster), imboschita in epoca Granducale.

Comprende la zona umida e riserva della Diaccia Botrona, una parte della quale è nel Comune di Castiglione della Pescaia.

E' una UTOE ad elevato valore paesaggistico, ambientale e naturalistico.

In corso fenomeni di intensificazione colturale con specializzazione degli impianti arborei e introduzione di coltivazioni erbacee industriali.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona della Pineta a monte della strada litoranea nel Comune di Grosseto - Marina di Grosseto DM 183 Del 03/07/1967; Zona della Pineta Litoranea detta del Tombolo sita nell'ambito del Comune di Grosseto DM 105 Del 27/03/1958) e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, litorale sabbioso dell'Ombrone, tutela fluviale di diversi corsi d'acqua fra cui il Fiume Bruna e il Canale Molla; riserva regionale e zona umida Diaccia Botrona; zona di interesse archeologico di Badiola).

Nella estremità a nord-ovest è interessata dal Sito Natura 2000 “Tombolo da Castiglion della Pescaia a Marina di Grosseto”.

U.T.O.E. 05 - Avamposti del Salica

UTOE collocata all'estremo nord-est del territorio comunale, corrispondente ad una parte della UMT R06.2 del PTCP.

Zona collinare comprendente gli ultimi affioramenti dei rilievi strutturali a diversa composizione litologica della dorsale Monticiano – Roccastrada, che dal sistema idrografico Gretano-Ombrone, con linee di crinale disposte in senso est-ovest, si affacciano sulla pianura costiera.

La parte sud-est dell'UTOE è caratterizzata dal sistema collinare del Poggio di Moscona (Sito Natura 2000) caratterizzato da aree boscate e da oliveti con vaste aree a seminativo e/o prato pascoli.

Presenza di siti estrattivi sul versante sud-occidentale del Poggio di Moscona, che interferiscono con la percezione del poggio rispetto alla pianura costiera e creano una cesura tra le superfici boscate del rilievo ed il mosaico degli spazi agricoli circostanti.

Aree planiziali di deposito alluvionale lungo il Torrente Salica ed il Fiume Ombrone.

Nell'UTOE sono presenti i centri abitati storici di Montepescali, Batignano e Istia d'Ombrone.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (D.M. 64 del 07/02/1977 “Zona comprendente le colline Monteleoni ed il convento della Nave, il convento di Batignano ed i centri abitati di Montorsaio e Sticciano, per la parte ricadente entro il territorio comunale di Grosseto” ; D.M. 28/07/1971 “Zona di Roselle sita nel territorio del comune di Grosseto”) e da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, tutela fluviale di diversi corsi d'acqua fra cui il Fosso della Salica; zona di interesse archeologico GR 17).

U.T.O.E. 06 - Anfiteatro di Monte Bottigli

UTOE collocata nella parte est del territorio comunale, a confine con il Comune di Magliano in Toscana, corrispondente ad una parte della UMT R07 omonima del PTCP, che si estende nel Comune confinante, dove è collocato il Monte Bottigli.

E' costituita da un sistema di crinali collinari, con morfologia dolce e arrotondata, disposti secondo andamento “appenninico” in direzione” nord/ovest-sud/est compresi tra le aree planiziali di Grosseto, Aberese e dell’Osa-Albegna.

I rilievi collinari sono caratterizzati, in parte, da copertura forestale continua (zona di Monte Bottigli, a nord, e Monte Cornuto a sud) di cui nel Comune di Grosseto sono presenti solo alcuni lembi.

Nell'UTOE si hanno in prevalenza aree collinari caratterizzate dall’integrazione fra vecchie e nuove unità poderali, con indirizzo colturale prevalentemente cerealicolo-zootecnico e permanenza della mosaicatura dei campi della tradizionale maglia a campi chiusi con alberi isolati e/o a gruppi.

Le parti più pianeggianti, nella parte ovest dell'UTOE verso la valle dell'Ombrone, sono a seminativo, associato a vigneti e oliveti, contrassegnati dall’assetto agrario ed insediativo dell’Ente Maremma, con tipico “appoderamento a nuclei” con i fabbricati rurali distribuiti a gruppi lungo una viabilità interpoderale che si dirama a pettine all’Aurelia.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 142, ovvero zone boscate di limitata superficie e tutela fluviale di diversi corsi d'acqua che afferiscono all'Ombrone, fra cui il Torrente Maiano, il Valle di Rigo, il Fosso del Grillesino e il Fosso del Grillese.

U.T.O.E. 07 - Bonifica Grossetana

UTOE di grande estensione, collocata a ovest del centro urbano di Grosseto, corrispondente alla parte preponderante della UMT Pi03.3 del PTCP.

Comprende la parte pianeggiante interna alla pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale costiero, che vanno ad arricchire la matrice predominante composta da materiale di deposito alluvionale dei Fiumi Bruna ed Ombrone. Gli insediamenti sono radi e di ridotta entità, la disposizione degli edifici poderali rispetta regole ricorrenti che prevedono di localizzare l’edificio in corrispondenza degli incroci (uno ogni quattro). Prevalenza di colture cerealicole, oleaginose e foraggere. Nella zona di Barbaruta e del Cristo prevalgono gli assetti fondiari dell’Ente Maremma con seminativi associati alla presenza di vigneti e oliveti ed il tipico “appoderamento a nuclei”, con fabbricati allineati lungo le strade e avvicinati ai confini comuni dei fondi in modo che risultino gruppi di due, tre o quattro poderi.

La viabilità è strutturata secondo una maglia geometrica quasi ortogonale di strade poderali ed interpoderali cui sono addossate delle frangiventature (ad. es. filari di pini o di eucaliptus).

Fra le dinamiche in atto, la intensificazione colturale, con specializzazione degli impianti arborei, introduzione di coltivazioni erbacee industriali, semplificazione degli assetti agrari e della rete di scolo mediante accorpamenti dei campi e eliminazione delle piantate arboree e semplificazione.

E' attraversata in direzione est-ovest dal Canale Diversivo (una delle principali infrastrutture verde/blu e della mobilità sostenibile da creare) oltre alla fitta rete di fossi e canali della bonifica, quali il Canale Allacciante, il Canale Molla, i Fossi Montalcino e Pesciatino, l'Emissario di San Rocco, il Fosso Bardanella, il Fosso Rigoni.

Nell'UTOE è collocato il territorio urbanizzato di Braccagni, Strillaie - Squartapaglia e Principina a terra.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 142 (boschi, tutela fluviale di numerosi corsi d'acqua; zona di interesse archeologico).

U.T.O.E. 08 - Costa del Parco

Corrisponde alla foce dell'Ombrone ed al territorio a sud ed a nord, parte della UMT C02.2 del PTCP.

A sud della foce l'UTOE comprende la pineta Granducale, a nord della foce comprende la zona umida del padule della Trappola, con la omonima villa e torre.

E' una UTOE ad elevato valore paesaggistico, ambientale e naturalistico e costituisce la testata del corridoio ecologico fluviale dell'Ombrone.

Si tratta di una porzione di pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale, oltre alla predominante matrice di materiale alluvionale, separata dal mare da un cordone dunale con aree a pendenza minima, di difficile deflusso, in passato caratterizzate dalla presenza di aquitrini e laghi costieri, dove è presente il residuo ecosistema palustre del lago alimentato dai fiume Ombrone.

Sulle dune costiere è presente pineta disetanea a pino domestico (Pinus Pinea) e/o pino marittimo (Pinus Pinaster), imboschita in epoca Granducale. Nel sottobosco macchia sclerofillica con corbezzolo, ginepro coccolone, rosmarino, cisti e altre specie.

A nord della foce dell’Ombrone vasta distesa paludosa dove gli acquitrini si confondono con la macchia, verso l’interno, e si allargano in pozze (chiari), più o meno grandi, verso la costa.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona dei Monti dell'Uccellina, sita nel territorio del Comune di Grosseto DM 239 del 16/06/1962; Zona della Pineta Litoranea detta del Tombolo sita nell'ambito del Comune di Grosseto DM 105 Del 27/03/1958) e da beni paesaggistici ex art. 142 (Parco Regionale della Maremma; zona umida del Padule della Trappola; boschi; litorale sabbioso dell'Ombrone; tutela fluviale del fiume Ombrone e del Canale Essiccatore principale dell'Alberese; territori contermini ai laghi del Chiaro Grande, Chiaro del Porciatti e Chiari minori). La Torre della Trappola è bene culturale tutelato.

U.T.O.E. 9 - Le Formiche

Le Formiche di Grosseto, al largo della Bocca d’Ombrone, costituiscono insieme a Giannutri la parte emersa della dorsale GFR (Giannutri - Formiche di Grosseto), che separa il bacino di Punta Ala dal bacino dell’Uccellina.

L'UTOE è parte della UMT I03 “Arcipelago Minore” del PTCP.

Si tratta di tre isolotti, denominati Formica grande, Formica piccola e Formica III, con modesti rilievi e sommità spianate dall’erosione marina e coste rocciose, connotate da scarsa vegetazione.

Gli isolotti delle Formiche di Grosseto sono caratterizzati da habitat di coste rocciose ove si localizza l’endemismo esclusivo Limonium doriae.

Da tutelare il grado di naturalità e del patrimonio ambientale

Le isole sono Sito Natura 2000 “ZSC_ZPS IT51A0022 Formiche di Grosseto” e sono interessate dal bene paesaggistico D.M. 22/02/1974 “I tre isolotti delle Formiche, siti nel territorio del comune di Grosseto”.

U.T.O.E. 10 - Piana dell'Uccellina

Corrisponde a parte della UMT Pi03.5, esclusa la valle dell'Ombrone che è compresa nella UTOE 11. Si tratta di un'area planiziale di deposito alluvionale compresa tra i versanti orientali dei Monti dell’Uccellina e quelli occidentali dell’anfiteatro collinare di Montebottigli, il corso del Fiume Ombrone a nord e del Torrente Osa a sud.

E' costituita da piani a seminativo caratterizzati, nell’orditura dei campi e nella rete degli scoli, dagli assetti della bonifica idraulica dei secoli scorsi, soprattutto dell’Opera Nazionale Combattenti.

Emerge l’ex castello-fattoria granducale dell’Alberese con i fabbricati di Spergolaia, granaio lorenese riconosciuto come bene culturale.

Sono in questa UTOE i centri abitati di Rispescia e Alberese.

Nella zona di Alberese gli insediamenti colonici sono distribuiti su percorsi a pettine che si staccano dalla S.P. N°59 di “Alberese” in direzione SS 1 Aurelia, che attraversa l'UTOE in senso nord-sud; all’innesto della S.P. sulla S.S. l’Ente ha edificato il borgo di Santa Maria a Rispescia, un centro di servizio per l’area di nuova colonizzazione.

A est di Rispescia è il nucleo agricolo e per servizi dell'E.N.A.O.L.I. (Ente nazionale assistenza orfani del lavoratori italiani) realizzato negli anni '50, dove la casa del direttore è bene culturale tutelato.

E' un territorio in cui è in corso la intensificazione colturale con specializzazione degli impianti arborei e introduzione di coltivazioni erbacee industriali, con semplificazione ed omologazione del paesaggio agrario di piano mediante accorpamenti dei campi, eliminazione delle piantate arboree e semplificazione della rete di scolo per la diffusione delle nuove tecniche di coltivazione.

L'aggregato a forma aperta di S.Maria a Rispescia ha visto espansioni residenziali a bassa densità lungo i percorsi di impianto, derivati dalla viabilità secondaria in prossimità dell’Aurelia. Ad Alberese sono presenti infrastrutture legate al Parco Regionale della Maremma.

L'UTOE è interessata da beni paesaggistici ex art. 136 del Codice BCeP (Zona dei Monti dell'Uccellina, sita nel territorio del Comune di Grosseto DM 239 del 16/06/1962; Sughereta di Rispescia D.M. 18/04/1959, 22/05/1959, 23/05/1959 notificati ad personam; Zona di Alberese ai piedi dei Monti dell'Uccellina sita nel territorio del comune di Grosseto D.M. 07/12/1973 - G.U. 36 del 1974) e da beni paesaggistici ex art. 142 (Parco Regionale della Maremma e aree contigue; zona di interesse archeologico G20; territori contermini ai laghi San Carlo; tutela fluviale dell'Ombrone e di canali fra cui Pescina Statua, Migliarino, Barraia).

U.T.O.E. 11 - Anse dell'Ombrone

Corrisponde a parte delle UMT Pi03.2 e Pi03.5 del PTCP e comprende la valle del fiume Ombrone da Ponte Tura a nord-est fino al limite del parco (UTOE 08) a sud-ovest.

In questa UTOE si localizzano alcune delle principali strategie del P.S. di Grosseto, fra cui:

• creazione di connessioni fisico-funzionali e integrazioni fra la rete ambientale e la rete culturale, anche attraverso il sistema della mobilità dolce e le grandi infrastrutture verde/blu da creare;

• promozione delle attività sportive sull’Ombrone e di forme di fruizione sostenibile, anche attraverso la creazione di punti di sosta e percorsi di mobilità dolce;

• corridoi ecologici fluviali da riqualificare;

• miglioramento della qualità delle acque e degli ecosistemi fluviali, riqualificazione/ricostituzione delle fasce arboree/arbustive ripariali, mitigazione degli impatti delle attività agricole e la rinaturalizzazione delle sponde per i corridoi fluviali.

U.T.O.E. 12 - Piana della Città

Corrisponde a parte della UMT Pi03.2 del PTCP (esclusa la valle dell'Ombrone che è rappresentata dalla UTOE 11) e comprende la città di Grosseto e le aree agricole di pianura che la circondano e che ne costituiscono l'ambito di riferimento territoriale, in particolare nella parte sud e sud-ovest - con l'aeroporto, l'ippodromo, gli insediamenti produttivi di via Sordi ed il quartiere Casalone - e nella parte nord e nord-est fino alle pendici della zona collinare del Salica e del Poggio Moscona, comprendente Roselle e Nomadelfia a nord e gli insediamenti produttivi e residenziali (Casalecci) lungo la SP 159 Scansanese, a est della città di Grosseto.

Gli assetti agrari ed insediativi sono stati condizionati dalle opere di bonifica e regimazione idraulica operate nei secoli scorsi ed hanno avuto un ruolo strutturante nell’articolazione delle discontinuità urbane e nella definizione dei margini settentrionali della città, fra questi il Canale Diversivo, che il P.S. riconosce come infrastruttura strategica per la creazione di connessioni fisico-funzionali fra la rete ambientale e la rete culturale e per il sistema della mobilità attiva.

La città di Grosseto appare come un insediamento urbano isolato con estroflessioni e filamenti insediativi direzionati lungo alcune strade, composta dal centro storico murato, dai quartieri di prima espansione otto-novecentesca, fino alle parti eterogenee più recenti o ancora in formazione, dove sono ancora presenti aree coltivate ai margini e all'interno degli insediamenti ed una forma di residenzialità urbana nel territorio rurale, fortemente connessa con la città limitrofa ma dove persistono attività agricole amatoriali.

Lungo l’Aurelia Vecchia, a nord del Canale Diversivo e ad est della ferrovia, Grosseto ha notevolmente ampliato le proprie zone residenziali e produttive verso nord, ed oggi risulta necessario – in queste zone – migliorare il disegno urbano e riqualificare i margini.

Il tracciato della superstrada S.S. N°1 “Aurelia” costituisce un elemento di cesura della continuità degli spazi agricoli, mentre la viabilità secondaria è strutturata secondo una maglia geometrica quasi ortogonale di strade poderali ed interpoderali che strutturano il tipico “appoderamento a nuclei” dell’Ente Maremma, con fabbricati allineati lungo le strade e avvicinati a gruppi di poderi ai confini comuni dei fondi.

Nella zona compresa tra Nomadelfia (insediamento che ospita una comunità internazionale di tipo spirituale) e Bagno di Roselle - aggregato lineare sorto intorno alle terme leopoldine - permangono forme di appoderamento antecedenti la Riforma Fondiaria dell’Ente Maremma.

Le aree agricole sono in prevalenza a seminativi, associati alla presenza di vigneti e oliveti.

Sono in corso fenomeni di intensificazione colturale e di semplificazione degli assetti agrari.

Forti fenomeni di deruralizzazione del patrimonio edilizio e delle aree agricole innescati dallo sviluppo urbano ed industriale della città di Grosseto. In alcune zone declassamento dell’agricoltura ad attività secondaria o part-time con polverizzazione fondiaria e costituzione di vere e proprie aziende del tempo libero (orti periurbani). Densificazione edilizia e propensione alla formazione di cortine edilizie lungo le varie strade provinciali.

CAPO III Dimensionamento e trasformazioni ammesse

Art. 50 Individuazione e dimensionamento delle Azioni di trasformazione esterne al Territorio Urbanizzato

1. Descrizione generale

Le previsioni di occupazione di nuovo suolo all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato definito ai sensi dell’art. 4, commi 3 e 4 della LR n.65/2014 hanno comportato l’attivazione della procedura della Conferenza di Copianificazione prevista dall’art.25 della stessa legge regionale.

Gli esiti della Conferenza hanno determinato la individuazione di n° 35 azioni di trasformazione esterne al territorio urbanizzato, individuate e numerate nell'elaborato 'STR_UTOE_Copianificazione”, così distribuite nelle UTOE:

UTOE 2 - Costa della Città num. 7 aree di trasformazione

UTOE 6 - Anfiteatro di Monte Bottigli num. 1 aree di trasformazione

UTOE 7 - Bonifica Grossetana num. 8 aree di trasformazione

UTOE 10 - Piana dell'Uccellina num. 1 aree di trasformazione

UTOE 12 - Piana della Città num. 18 aree di trasformazione

Per queste aree si definiscono le strategie generali ed il dimensionamento massimo, nel rispetto degli esiti della conferenza di copianificazione svolta ai sensi e per gli effetti dell’art. 25 della L.R. 65/2014.

Poiché il Piano Strutturale non ha valenza conformativa della disciplina dell’uso del suolo, saranno i Piani Operativi a localizzare puntualmente e disciplinare, in sede di copianificazione del PO, gli interventi di trasformazione esterni al territorio urbanizzato, svolgendo anche le puntuali verifiche di sostenibilità ambientale e paesaggistica, nel rispetto degli esiti della conferenza di copianificazione del PS.

Il Piano Operativo predisporrà apposite schede norma per detti interventi in conformità con quanto disciplinato dal Piano Strutturale e nel rispetto dei limiti dimensionali fissati dal Piano Strutturale medesimo.

2. Strategie degli interventi

Le aree di trasformazione esterne all'urbanizzato perseguono le Strategie generali del Piano Strutturale, declinate negli articoli precedenti della presente Disciplina.

Il P.S. riconosce inoltre quattro ambiti territoriali strategici, all'interno dei quali individua possibili localizzazioni indicative per aree di trasformazione, che sono:

A: Riqualificazione di aree produttive intercluse (aree situate fra la Variante SS Aurelia, la superstrada Siena-Grosseto e la via Senese, a nord-est di Grosseto)

B: Definizione margini area produttiva (aree situate a nord del raccordo fra la Variante SS Aurelia e la vecchia Aurelia, a nord-ovest di Grosseto)

C: Area strategica per sosta camper (all'interno di Marina di Grosseto, lungo la SP 158 delle Collacchie)

D: Potenziamento centro agricolo/produttivo (SP del Pollino n° 80, zona Casotto dei Pescatori)

Il POC definirà le localizzazioni più idonee, privilegiando - in relazione alle diverse strategie - le aree maggiormente infrastrutturate, la riutilizzazione e la riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, la riqualificazione dei sistemi insediativi e degli assetti territoriali nel loro insieme nonché la prevenzione ed il recupero del degrado ambientale e funzionale.

3. Azioni di trasformazione esterne al perimetro del T.U. - Totali

4. Azioni di trasformazione esterne al perimetro del T.U. - UTOE 2

AREA N° DESCRIZIONE DESTINAZIONE
D'USO
NUOVA
EDIFICAZIONE
SE mq
RIUSO
SE mq
10 Area per rimessaggio roulotte - Loc. Marina di
Grosseto
Strategia C: Area strategica per sosta camper
Turistico-Ricettivo 120
12 Area sosta camper - Loc. Marina di Grosseto
Strategia C: Area strategica per sosta camper
Turistico-Ricettivo 120
23 Nuovo centro polifunzionale agro-sportivo -
Loc. Dirudino
Direzionale-Servizi 6.000
Commerciale al
dettaglio
1.000
25 Area sosta camper Loc Il Cristo
Strategia C: Area strategica per sosta camper
Turistico-Ricettivo 120
36 Ristrutturazione urbanistica per residenza -
Loc. Il Cristo
Residenziale 600
42 Stazione cicloturistica e ambientale con vani
pernottamento, locale officina biciclette,
locale comm.
Turistico-Ricettivo 150
81 Recupero e cambio d'uso di complesso del
esistente Ministero della Difesa - Loc. Marina
di Grosseto
Turistico-Ricettivo 5.000 45.000

5. Azioni di trasformazione esterne al perimetro del T.U. - UTOE 6

AREA N° DESCRIZIONE DESTINAZIONE
D'USO
NUOVA
EDIFICAZIONE
SE mq
RIUSO
SE mq
49 Nuovo centro integrato turistico per terapie di
riabilitazione e didattica in complesso ove
sono già ospitati molti animali di varie razze -
Loc. Grancia
Direzionale-Servizi 1.300

6. Azioni di trasformazione esterne al perimetro del T.U. - UTOE 7

AREA N° DESCRIZIONE DESTINAZIONE
D'USO
NUOVA
EDIFICAZIONE
SE mq
RIUSO
SE mq
2 Interventi di nuova edificazione e di recupero
a fini artigianali industriali - Loc. Rugginosa
Industriale-
Artigianale
25.000 13.000
4 Recupero di edifici esistenti - Loc. Marrucheto Residenziale 4.000
6 Ristrutturazione urbanistica e nuova
edificazione - Loc. Poggetti Vecchi
Turistico-Ricettivo 3.000 2.600
34 Incremento impianto sportivo con campi da
padel, tennis e calcetto; nuova edificazione a
uso spogliatoi - Loc. Casotto Venezia
Direzionale-Servizi 70
41 Nuova edificazione e recupero per varie
destinazioni – Loc. Casotto Pescatori
Strategia D: Potenziamento centro
agricolo/produttivo
Commerciale al dettaglio 1.660
Residenziale 410
Industriale- Artigianale 1.500 2.340
Turistico-Ricettivo 180
53 Nuova edificazione a destinazione produttiva
agricola per creazione di energia da fonti
rinnovabili - Loc. Paduline - Serrata Lunga
Industriale-
Artigianale
1.500 300
69 Nuovi impianti produttivi a servizio della
filiera agricola - Loc. Casotto Pescatori
Strategia D: Potenziamento centro
agricolo/produttivo
Industriale-
Artigianale
10.000
78 Campo Fotovoltaico (6mw) - Loc. Strillaie Industriale-
Artigianale

7. Azioni di trasformazione esterne al perimetro del T.U. - UTOE 10

AREA N° DESCRIZIONE DESTINAZIONE
D'USO
NUOVA
EDIFICAZIONE
SE mq
RIUSO
SE mq
98 Realizzazione nuova struttura con funzione di
ciclo-stazione e turistico ricettiva - Alberese
Turistico-Ricettivo 600

8. Azioni di trasformazione esterne al perimetro del T.U. - UTOE 12

AREA N° DESCRIZIONE DESTINAZIONE
D'USO
NUOVA
EDIFICAZIONE
SE mq
RIUSO
SE mq
1 Ampliamento di strutture produttive -
Loc. Rosellana
Strategia A: Riqualificazione di aree produttive
intercluse
Industriale-
Artigianale
1.500
5 Nuovo centro di valorizzazione delle attività
rurali in via Aurelia sud -
Loc. Casalone
Direzionale-Servizi 1.000
Commerciale al
dettaglio
5.000
7 Nuova edificazione a destinazione industriale
artigianale commerciale -
Loc. Poponaio
Strategia B: Definizione margini area
produttiva
Industriale-
Artigianale
10.000
Commerciale
Ingrosso
10.000
11 Nuova edificazione commerciale - Loc.
Pianetto
Commerciale al.
dettaglio
280
13 Nuova Residenza Sanitaria Assistita -
Loc. Via della Serenissima
Direzionale-Servizi 1600
16 Realizzazione di attrezzatura scolastica
privata – Loc. Nomadelfia
Direzionale-Servizi 2000
24 Piattaforma logistica avanzata per filiera
agroalimentare -
Loc. Poggetti Nuovi
Strategia B: Definizione margini area
produttiva
Industriale-
Artigianale
10.000
29 Struttura sportiva con servizi e foresteria - Loc.
Vallerotana
Direzionale-Servizi 1.000
30 Ampliamento superfici adibite a servizi
aeroportuali e culturali - Loc. Via Orcagna
Turistico-Ricettivo 2.500
Direzionale-Servizi 2.500
32 Nuovo insediamento produttivo -
Loc. Svincolo Grosseto Centro
Strategia A: Riqualificazione di aree produttive
intercluse
Industriale-
Artigianale
6.500
35 Nuova edificazione e demolizione edificato
esistente per realizzazione Hotel - Loc. Terzo
Turistico-Ricettivo 300 200
50 Nuovo insediamento produttivo e per logistica
- Loc. Poggetti Nuovi
Strategia B: Definizione margini area
produttiva
Industriale-
Artigianale
10.000
57 Attività sportive e altre funzioni connesse -
Loc. Roselle
Direzionale-Servizi 400
Turistico-Ricettivo 1.000
65 Nuova residenza sanitaria assistenziale, nuovi
edifici a funzione ricettiva e direzionale - Loc.
Casalone
Direzionale e di
servizio
8.000
Turistico-Ricettivo 4.000
66 Nuovo polo produttivo dotato di servizi
ecologici ed ecosistemici - Loc. Grosseto
Industriale-
Artigianale
8.000
70 Nuove attività commerciali a servizio della
residenza - Loc. Casalecci
Commerciale al
dettaglio
300
Direzionale-Servizi 300
82 Realizzazione di un’area produttiva, tramite
Piano Insediamento Produttivo - Loc. Grosseto
Poponaio
Strategia B: Definizione margini area
produttiva
Industriale-
Artigianale
45.000
96 Realizzazione di una struttura alberghiera –
Loc. Il Terzo
Turistico-Ricettivo 6.000

Art. 51 Dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del territorio urbanizzato (T.U.) del P.S.

1. Dimensionamento del PS e indirizzi per il dimensionamento dei PO

Ai sensi dell’articolo 92, comma 4, lettera c), della L.R. 65/2014, il Piano Strutturale definisce le dimensioni massime sostenibili dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni collegate agli interventi di trasformazione urbana previste all’interno del territorio urbanizzato, articolate per U.T.O.E. e per categorie funzionali.

Il Piano Strutturale demanda al Piano Operativo la definizione degli interventi all'interno del perimetro del Territorio Urbanizzato che comportino consumo di nuovo suolo o si configurino come azioni di rigenerazione urbana o di ristrutturazione urbanistica, nel rispetto del dimensionamento del Piano Strutturale per U.T.O.E. e per destinazione d'uso.

Ai fini della attuazione progressiva del dimensionamento del Piano Strutturale si stabiliscono i seguenti indirizzi per i Piani Operativi:

1. ai fini della definizione del dimensionamento quinquennale e dei contenuti previsionali dei Piani Operativi, che perseguono il soddisfacimento delle esigenze del territorio comunale, dovranno essere considerate prioritariamente le quantità di nuova edificazione previste dai Piani Attuativi convenzionati ed in corso di attuazione;

2. nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali, anche all'interno del territorio urbanizzato (TU), sono consentiti qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, pertanto il dimensionamento dei Piani Operativi deve comprendere prioritariamente le previsioni relativo al recupero ed al riuso del patrimonio edilizio esistente, alla rigenerazione urbana ed alla riqualificazione degli insediamenti esistenti;

3. alla scadenza di ogni quinquennio dall’approvazione del Piano Operativo, il Comune redige una relazione sull’effettiva attuazione delle previsioni di trasformazione in esso contenute e dei Piani Attuativi convenzionati di cui al precedente num.1, ai fini della definizione del dimensionamento quinquennale e dei contenuti previsionali del successivo Piano Operativo.

Il Piano Operativo predisporrà apposite schede norma per detti interventi in conformità con quanto disciplinato dal Piano Strutturale e nel rispetto dei limiti dimensionali fissati dal Piano Strutturale medesimo.

2. Dimensionamento Piani Urbanistici Attuativi (PUA) convenzionati

Nel territorio comunale di Grosseto i Piani Urbanistici Attuativi convenzionati, di cui alcuni in corso di attuazione, risultano essere i seguenti:

Intervento Denominazione Approvazione Convenzione Destinazione SUL mq
TR_05A Piano Attuativo
area Via Alberto
Sordi in Grosseto
D.C.C. n. 77 del
27/10/2016; D.D. n.
2255 del
22/10/2021
(variante)
Rep. n. 55021 del
2/11/2021 – notaio
Antonio Abbate(ex-
Rep. n. 49606 del
5/02/2018 – notaio
Antonio Abbate)
Residenziale 6.735
TR_10A Piano Attuativo
area Sugherella 2
in Grosseto
D.C.C. n. 78 del
27/10/2016; D.D. n.
1021 del
19/04/2023
(variante)
Rep. n. 48556 del
14/04/2017 – notaio
Antonio Abbate
Residenziale 9.390
TR_12A Piano Attuativo
area Via Senese in
Grosseto
D.D. n. 64 del
17/01/2017
Rep. n. 24985 del
27/12/2018 – notaio
Costanza Sensi
Residenziale 13.480
TR_09A Piano Attuativo
area Sugherella in
Grosseto
D.D. n. 1131 del
29/05/2018; D.C.C.
n. 64 del
25/05/2023
(adozione,
variante)
Rep. n. 50433 del
14/09/2018 – notaio
Antonio Abbate
Residenziale 2.747
TR_08A Piano Attuativo
area Pizzetti in
Grosseto
D.C.C. n. 35 del
18/03/2019
Rep. n. 26648 del
26/05/2020 – notaio
Costanza Sensi
Residenziale 10.112
TR_04A Piano Attuativo I
Crespi in Grosseto
D.C.C. n. 21 del
04/02/2019
Rep. n. 55698 del
5/11/2020 – notaio
Roberto Baldassarri
Residenziale 3.339
TR_11A Poggione D.C.C. n. 5 del
31/01/2020
Rep. n. 52630 del
29/04/2020 - notaio
Antonio Abbate
Residenziale 12.061
TR_01H Via del Molino
Vecchio
D.D. n. 1060 del
28/05/2019
Rep. n. 54964 del
22/11/2021 - notaio
Antonio Abbate -
Residenziale 2.633
TR_02A Sterpeto D.C.C. n. 28 del
29/03/2021
Rep. n. 57078 del
27/12/2022 - notaio
Antonio Abbate-
Residenziale 10.442
TR_16A Via Alberto Sordi D.D. n. 1784 del 16/08/2021 Rep. n. 14787 del
14/06/2022 - notaio
Filippo Abbate
Residenziale 18.152
TOTALE 89.091

3. Dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del territorio urbanizzato (T.U.) - Totali

4. U.T.O.E. 01 - Monti Uccellina: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

5. U.T.O.E. 02 - Costa della Città: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

6. U.T.O.E. 03 - Rilievi di Monte Leoni: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

7. U.T.O.E. 04 - Pinete di Castiglione: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

8. U.T.O.E. 05 - Avamposti del Salica: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

9. U.T.O.E. 06 - Anfiteatro di Monte Bottigli: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

10. U.T.O.E. 07 - Bonifica Grossetana: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del T.U.

11. U.T.O.E. 08 - Costa del Parco: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

12. U.T.O.E. 09 - Le Formiche: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

13. U.T.O.E. 10 - Piana dell'Uccellina: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del perimetro del T.U.

14. U.T.O.E. 11 - Anse dell'Ombrone: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del T.U.

15. U.T.O.E. 12 - Piana della Città: dimensioni massime sostenibili previste all’interno del T.U.

Art. 52 Principali azioni di trasformazione componenti il dimensionamento del Piano Strutturale all'interno del Territorio Urbanizzato

Fra le azioni di trasformazione previste dal Piano Strutturale all'interno del perimetro del Territorio Urbanizzato, alcune rivestono carattere strategico nel perseguimento degli obietti generali e specifici del P.S., sia per superficie territoriale, sia per dimensionamento edilizio, sia perché finalizzate al recupero di aree degradate e/o dismesse, sia perché capaci di innescare processi di rigenerazione urbanistica, sociale ed economica delle aree interessate e del contesto di riferimento.

Tali previsioni devono essere considerate prioritarie nella definizione del Quadro Previsionale Strategico dei successivi Piani Operativi, che attueranno il Piano Strutturale.

Fra queste si indicano le più rilevanti, con il relativo dimensionamento indicativo:

• PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) via Saffi (Grosseto) – Dimensionamento indicativo: recupero residenziale mq 1.400, recupero direzionale mq 700

• PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) via de Barberi (Grosseto) – Dimensionamento indicativo: recupero residenziale mq 6.000, nuova edificazione residenziale mq 12.500, nuova edificazione direzionale mq 6.000

• PEEP (Piano per l'Edilizia Economica Popolare) Via Sforzesca - Dimensionamento indicativo: recupero residenziale mq 3.300

• PEEP (Piano per l'Edilizia Economica Popolare) Via Bramante (Marina di Grosseto) - Dimensionamento indicativo: nuova edificazione residenziale mq 1.700

• Agenzia del Demanio - Federal Building (Diversivo, Grosseto) - Nuova edificazione a destinazione pubblica per uffici e residenze (Prefettura, Guardia di Finanza, Arma Carabinieri, Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane oltre a spazi di verde e attrezzature pubbliche) - Dimensionamento indicativo: recupero a destinazione residenziale mq 10.000, recupero a destinazione direzionale mq 10.000, nuova edificazione direzionale mq 19.000, destinazione commerciale mq 1.000

• Area ex Foro Boario (via Monterosa/viale Europa, Grosseto) - Rigenerazione urbana e recupero urbano – Dimensionamento indicativo: recupero residenziale mq 15.000, nuova edificazione residenziale mq 15.000, destinazione commerciale e direzionale mq 2.500

• Area di recupero Consorzio Agrario (Grosseto) - Recupero residenziale e altre destinazioni - Dimensionamento indicativo: recupero residenziale mq 10.000, nuova edificazione residenziale mq 9.500, destinazione commerciale e direzionale mq 7.500

Art. 53 Dimensionamento degli interventi edilizi definiti dal Piano Operativo

Il dimensionamento indicato nelle tabelle del dimensionamento del P.S. non comprende le eventuali superfici una tantum connesse a interventi di adeguamento igienico-funzionale o diriqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Tali interventi saranno disciplinati dal Piano Operativo, che detterà con le proprie Norme le categorie di intervento edilizio definite dalle leggi vigenti in materia, comprensive di eventuali incrementi di superficie riconducibili al livello edilizio. , che in caso di ristrutturazioni edilizie con ampliamento e/o sostituzioni edilizie con ampliamento il presente Piano Strutturale fissaì comunque

Ultimo aggiornamento 19.10.2023 - 08:46