Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 27 Obiettivi, indirizzi, direttive in riferimento alla Scheda d’Ambito 18 del PIT/PPR

Per i contenuti della disciplina lo Statuto del Piano Strutturale considera e fa propri i contenuti della Scheda dell’Ambito “18-Maremma Grossetana” del P.I.T./P.P.R. nel quale è compreso il territorio comunale di Grosseto e in particolare le descrizioni strutturali, le dinamiche, i valori, le criticità e gli indirizzi per le politiche che sono compresi in detta Scheda per ogni invariante strutturale.

Di seguito si riportano per sintesi e rinviando all’esteso contenuto del P.I.T./P.P.R. i principali indirizzi per le politiche recepiti dal Piano Strutturale in quanto riferiti ai caratteri del territorio comunale oggetto del Piano.

Essi sono richiamati nello Statuto del Piano Strutturale e pertanto devono essere rispettati nella definizione quali-quantitativa delle strategie del Piano Strutturale e nella loro attuazione tramite le previsioni dei successivi Piani Operativi.

Nelle aree riferibili ai sistemi della Montagna, Collina, Collina dei bacini neo-quaternari e del Margine:

• al fine di preservare i caratteri identitari del territorio rurale, promuovere azioni e programmi volti a tutelare la leggibilità della relazione tra sistema insediativo storico e paesaggio agrario:

• preservando l’integrità morfologica dei centri storici che si sviluppano in posizione dominante sulle colline dell’Albegna e dell’Ombrone e le relazioni figurative con il contesto;

• favorendo il mantenimento delle fasce di oliveti o di altre colture poste nel loro intorno paesistico e lungo la viabilità di crinale.

• per l’area di Roselle, favorire azioni volte al mantenimento degli attuali assetti del Poggio di Moscona (già Sito Natura 2000), limitando fenomeni di urbanizzazione dei suoi versanti;

• prevedere interventi rivolti ad assicurare una densità faunistica sostenibile, con particolare riferimento agli ungulati, al fine di prevenire i danni alle colture arboree in fase di impianto, ai boschi in rinnovazione, alle produzioni agrarie, e a mantenere la biodiversità negli ambienti forestali

Nelle aree riferibili ai sistemi della Pianura e fondovalle e della Costa:

• garantire la sicurezza idraulica delle aree di pianura con sistemi di gestione delle acque di piena;

• al fine di preservare gli elevati valori paesaggistici delle pianure alluvionali e delle zone costiere e riqualificarne le parti compromesse, garantire azioni volte alla limitazione dei processi di consumo di suolo e di urbanizza-zione a carattere residenziale, industriale/artigianale e turistico soprattutto per le aree di Marina di Grosseto e Principina a Mare e per le radiali in uscita da Grosseto lungo il Fiume Ombrone e del centro di Roselle mantenendo i varchi inedificati esistenti riqualificando i margini urbani;

• promuovere interventi di riqualificazione degli insediamenti turistici e del sistema infrastrutturale litoraneo attraverso modalità di spostamento multimodali integrate e sostenibili;

• promuovere azioni volte a tutelare e valorizzare i caratteri identitari dei sistemi insediativi storici;

• promuovere, con particolare riferimento alla pianura grossetana compresa tra i fiumi Ombrone e Bruna, interventi che prevedano adeguate dotazioni ecologiche (siepi, filari alberati) in grado di migliorare i livelli di permeabilità ecologica e la continuità della rete di infrastrutturazione paesaggistica ed ecologica, la realizzazione di fasce tampone non coltivate (alberate o arbustate) lungo il reticolo idrografico, la valorizzazione delle attività agricole biologiche e un razionale uso delle risorse idriche (anche al fine di limitare l’intrusione del cuneo salino).

Nelle aree riferibili a tutto l’ambito al fine di riequilibrare il sistema insediativo e infrastrutturale polarizzato sulla costa e rivitalizzare i centri più interni:

• promuovere azioni e programmi volti al recupero e alla valorizzazione delle relazioni costa-entroterra:

  • • recuperando e valorizzando il ruolo connettivo dell’Ombrone come corridoio ecologico
  • • multifunzionale;
  • • valorizzando i tracciati di interesse storico e/o paesaggistico che collegano il sistema insediativo costiero a quello delle aree più interne, anche attraverso possibilità di spostamento multimodali integrate e sostenibili;
  • • promuovendo la destagionalizzazione e differenziazione della ricettività turistica;
  • • integrando il turismo balneare con gli altri segmenti (storico-culturale, naturalistico, rurale, museale) e con i circuiti locali delle produzioni agricole e artigianali di qualità;
  • • integrando la ricettività turistica costiera con forme di ospitalità diffusa;
  • • recuperando e valorizzando, anche a tal fine, il patrimonio abitativo dell’entroterra.

Di seguito si riportano per sintesi e rinviando all’esteso contenuto del P.I.T./P.P.R. i principali obiettivi di qualità e direttive della disciplina d’uso d’ambito del P.I.T./P.P.R. che sono recepiti dal Piano Strutturale, in quanto riferiti al territorio comunale oggetto del Piano Strutturale medesimi.

Essi sono dettati a livello statutario dal Piano Strutturale e pertanto devono essere rispettati nella definizione quali-quantitativa delle strategie del Piano Strutturale e nella loro attuazione tramite le previsioni dei successivi Piani Operativi.

Obiettivo 1 - Salvaguardare la fascia costiera e la retrostante pianura, qualificate dalla presenza di eccellenze naturalistiche legate agli importanti sistemi dunali, di costa rocciosa e di aree umide, e dal paesaggio agrario di Pianura e della bonifica, riequilibrando il sistema insediativo e infrastrutturale polarizzato sulla costa

1.1 - limitare l’ulteriore consumo di suolo e i processi di saldatura dell’urbanizzato in ambito costiero e subcostiero, salvaguardando i varchi inedificati tra le aree urbanizzate e lungo gli assi infrastrutturali;

1.2 - assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva;

1.4 - armonizzare i processi di espansione residenziale e artigianale/industriale di Grosseto con il paesaggio agricolo circostante, lungo le radiali in uscita dalla città in direzione del fiume Ombrone e degli altri insediamenti di pianura preservando gli spazi agricoli residui; impedire la saldatura dell’urbanizzato di Grosseto con Bagno di Roselle, mantenendo gli attuali varchi inedificati, e nell’area di Roselle preservare gli attuali assetti del Poggio di Moscona (già Sito Natura 2000), evitando fenomeni di urbanizzazione dei versanti;

1.5 - arginare la diffusione, in territorio rurale sub-costiero e in particolare nell’intorno dei nuclei rurali storici, di edilizia sparsa a carattere turistico/residenziale o industriale/artigianale non coerente con il sistema insediativo storico della bonifica;

1.6 - assicurare la migliore integrazione paesaggistica delle grandi infrastrutture lineari del corridoio tirrenico e della superstrada Siena – Grosseto e delle opere ad esse connesse;

1.7 - riqualificare il sistema infrastrutturale costiero longitudinale e delle penetranti vallive trasversali costituite dai percorsi di crinale affacciati sulla valle dell’Ombrone attraverso modalità di spostamento integrate, sostenibili e multimodali;

1.9 - migliorare il livello di sostenibilità, rispetto alla vulnerabilità delle componenti paesaggistiche naturalistiche e geomorfologiche, del turismo balneare nella fascia costiera e delle strutture ad esso collegate, al fine di tutelare gli eco-sistemi dunali, retrodunali e della costa rocciosa;

1.10 - tutelare gli elevati valori naturalistici e migliorare lo stato di conservazione del sistema delle aree umide delle Depressioni retrodunali, con particolare attenzione ai Paduli della Diaccia Botrona, della Trappola e di Pian d’Alma;

1.11 - garantire l’equilibrio dei delicati sistemi idraulici delle aree di pianura, con riferimento alle piane dei fiumi Bruna, Ombrone e Albegna, e delle falde acquifere e salvaguardare i valori ecosistemici, idrogeomorfologici e paesaggistici degli ambienti fluviali e torrentizi.

Obiettivo 2 - Salvaguardare e valorizzare gli articolati ed eterogenei paesaggi dei rilievi dell’entroterra, caratterizzati da sistemi agrosilvopastorali di elevato valore paesaggistico e ambientale e dal sistema insediativo storico ben conservato, e reintegrare le relazioni ecosistemiche, morfologiche, funzionali e visuali con le piane costiere

2.1 - salvaguardare il carattere compatto dei nuclei e centri storici e le relazioni figurative con il contesto paesaggistico;

2.2 - contrastare i processi di spopolamento dei nuclei storici e di abbandono delle aree agricole e pascolive collinari e montane (con conseguente ricolonizzazione arbustiva) favorendo lo sviluppo di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio;

2.3 - negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità;

2.5 - migliorare i livelli di sostenibilità ambientale e paesaggistica delle attività estrattive e minerarie, con particolare riferimento ai bacini estrattivi di Batignano, e favorire la riqualificazione dei siti estrattivi e minerari dismessi quali le cave di Roselle e le miniere di Paganico;

2.6 - tutelare e valorizzare i tracciati di valore storico e/o paesaggistico che collegano la costa con l’entroterra, anche prevedendo modalità di spostamento integrate, sostenibili e multimodali;

2.7 - tutelare il valore panoramico della superstrada Siena-Grosseto e della viabilità di crinale che attraversa i rilievi collinari, per le suggestive visuali che vi si aprono verso la costa.

Ultimo aggiornamento 19.10.2023 - 08:46