Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 27 Obiettivi e direttive di carattere generale

1. Il Piano Strutturale stabilisce quali obiettivi generali per il territorio di Greve in Chianti:

  • - la qualità ambientale
    rafforzare la qualità ambientale e potenziare le reti di connessione ecologica, superare le condizioni di rischio tutelando l'integrità fisica e paesaggistica del territorio, al fine di contribuire al mantenimento delle condizioni di sicurezza del territorio e dei valori di naturalità e di biodiversità degli ecosistemi esistenti;
  • - l'identità territoriale
    perseguire potenziali profili di sviluppo che siano compatibili con le specifiche vocazioni ed identità territoriali, costituite dalle aree ad elevato valore ambientale, dal paesaggio, dalle produzioni agricole di eccellenza, dai beni culturali e dai sistemi insediativi storici;
  • - la coesione
    rafforzare la coesione territoriale e sociale e aumentare l'efficienza delle relazioni territoriali, anche attraverso la gestione integrata dei servizi, favorendo interventi di rigenerazione urbana, con l'arricchimento delle funzioni urbane e degli spazi comuni, con l'innalzamento degli standard di benessere per gli abitanti e la razionalizzazione delle reti per la mobilità delle persone e delle merci;
  • - l'attrattività
    incrementare l'attrattività del proprio territorio può voler dire accrescere la dotazione e la qualità dei servizi locali e migliorare la vivibilità per i residenti, riqualificando lo spazio pubblico e mantenendo in efficienza le prestazioni urbane e territoriali, contribuendo ad accrescere l'attrattività complessiva del territorio grevigiano, sia per gli abitanti, che per le imprese;
  • - il turismo sostenibile
    promozione della valorizzazione turistica del patrimonio culturale e paesaggistico, con particolare riferimento al territorio rurale, ai beni storico-artistici diffusi ed ai centri antichi, alle funzioni culturali, alle produzioni, alla distribuzione e al consumo dei prodotti di qualità dell'agricoltura, nella prospettiva di un loro sviluppo integrato;
  • - il sostegno alle attività produttive
    consolidare e riqualificare il tessuto delle attività produttive locali e della storica tradizione manifatturiera, con la riorganizzazione delle attività dell'artigianato e dell'industria, diversificando le produzioni e il sistema economico, migliorando al tempo stesso la qualità della vita nei centri abitati.

2. Agli obiettivi generali corrisponde un insieme di direttive così articolate:

  • - direttive per la qualità ambientale
    • - mantenere ed accrescere la qualità e la quantità delle risorse naturali;
    • - tutelare la biodiversità e incrementare la continuità ambientale;
    • - sviluppare e integrare attività compatibili per la valorizzazione delle aree ad elevata naturalità o qualità paesaggistica nei confronti delle minacce derivanti dal degrado e abbandono;
    • - recuperare la stabilità idrogeologica del territorio;
    • - regolare le trasformazioni e gli usi del suolo in considerazione delle vulnerabilità e delle criticità ambientali;
    • - programmare e progettare interventi di difesa del suolo e di regimazione idraulica integrati;
    • - individuare interventi atti a contenere fenomeni di esondazione e con il ripristino della continuità fisica dei corsi d'acqua e della rete minore di drenaggio;
    • - controllo dello sfruttamento della risorsa acqua;
    • - migliorare la gestione dei rifiuti, riducendone la produzione e potenziando e ottimizzando i sistemi di raccolta differenziata;
  • - direttive per l'identità territoriale
    • - tutelare l'integrità fisica e l'identità paesaggistica, assunte come condizioni per ogni ipotesi di trasformazione, fisica o funzionale, del territorio comunale;
    • - mantenere i paesaggi rurali e tutelare e valorizzare le risorse culturali e simboliche diffuse;
    • - riqualificare i paesaggi delle infrastrutture e delle attività produttive;
    • - riqualificare gli accessi territoriali e urbani;
    • - sviluppare economie legate a specificità ambientali, paesaggistiche, agro-alimentari, culturali e produttive del territorio, con particolare riferimento alle produzioni agricole di qualità ed a quelle biologiche, anche in sinergia con i territori contermini, e al rafforzamento del bio-distretto, con la promozione di un'immagine di marca del territorio;
    • - valorizzare la produzione agro-alimentare di qualità e le produzioni agricole locali;
    • - sostenere e valorizzare le specificità territoriali, caratterizzate da sistemi produttivi sostenibili e innovativi;
    • - valorizzare la diversità dei centri e dei nuclei che caratterizzano il territorio, identificando il loro profilo di sviluppo potenziale compatibile con i caratteri identitari ereditati e di progetto;
    • - mantenere e favorire la localizzazione nei centri e nuclei storici di attrezzature e servizi di interesse collettivo, per rivitalizzarne il ruolo e la centralità urbana;
    • - definire modelli insediativi che siano compatibili con i prevalenti caratteri di ruralità del territorio comunale;
  • - direttive per la coesione
    • - definire la mobilità che temperi l'esigenza di spostarsi con la salute e la sicurezza dei cittadini ed in equilibrio tra le esigenze di potenziamento e sviluppo del sistema delle comunicazioni e i problemi della tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche;
    • - valorizzare il ruolo della viabilità extraurbana quale infrastruttura di supporto allo sviluppo del territorio rurale, con interventi di adeguamento attenti ai contesti paesaggistici e alle modalità fruitive lente;
    • - riqualificare e mantenere il sistema dei servizi di livello locale e potenziare l'offerta dei servizi per gli anziani e quelli per l'infanzia (potenziare i servizi sanitari e quello socio-sanitari;
    • - prevedere attrezzature sportive legate alle attrezzature scolastiche; integrare i servizi scolastici e gli spazi a questi dedicati;
    • - valorizzare gli spazi pubblici e migliorare la dotazione e l'organizzazione dei servizi;
    • - riqualificare, potenziare e differenziare il sistema dei parcheggi e del verde urbano e introdurre percorsi protetti pedonali e ciclabili nei centri abitati;
  • - direttive per l'attrattività
    • - valorizzare i principali prodotti tipici locali, favorendo la creazione di centri di servizio integrati per la produzione, trasformazione, promozione e vendita tramite il recupero del patrimonio edilizio esistente;
    • - offrire innovazione e servizi d'eccellenza per le imprese e migliorare la dotazione e la qualificazione dei servizi privati;
    • - riqualificare il sistema commerciale locale, anche con nuove medie superfici di vendita e lo sviluppo di centri con funzioni integrate e competitive con i centri commerciali esterni;
    • - potenziare l'offerta di spazi sportivi e ricreativi;
    • - predisporre attrezzature sportive di qualità, anche complementari alle attrezzature ricettive;
    • - promuovere le relazioni tra soggetti che intendono affermare le qualità del territorio del Chianti, organizzando la filiera agricoltura, alimentazione, ospitalità, commercio di prodotti tipici e dell'artigianato;
    • - prevedere l'estensione delle reti digitali nel territorio e favorire il ricorso alle energie rinnovabili;
    • - elevare la qualità delle progettazioni architettoniche e degli interventi sul territorio, promuovendo interventi di riqualificazione urbana, per la tutela ed il recupero del patrimonio edilizio e per la riqualificazione delle aree marginali;
  • - direttive per il turismo sostenibile
    • - articolare le presenze turistiche, con misure finalizzate a distribuire nel tempo e nello spazio i carichi oggi prevalentemente orientati al territorio aperto;
    • - favorire il prolungamento della stagione turistica attraverso il turismo legato all'agricoltura ed al paesaggio, il consolidamento del turismo culturale, enogastronomico, escursionistico e sportivo e l'ecoturismo;
    • - valorizzare e promuovere le relazioni esistenti tra i valori naturalistici, paesaggistici e quelli storico-culturali del territorio;
    • - attivare percorsi formativi sul turismo e creare reti della conoscenza, fondate sulle relazioni tra soggetti legati alle qualità del territorio comunale (paesaggio, produzioni locali, ospitalità);
    • - potenziare sia i servizi al turismo sia i servizi a sostegno degli operatori turistici;
    • - riqualificare la viabilità e potenziare e valorizzare la rete fruitiva e turistica del territorio, anche attraverso forme integrative di ospitalità (agricampeggio);
  • - direttive per il sostegno alle attività produttive
    • - consolidare e diversificare i profili di sviluppo per dotare il sistema produttivo locale di nuove opportunità economiche e occupazionali, rivolte soprattutto ai giovani;
    • - sostenere lo sviluppo della piccola e media industria e dell'artigianato locale;
    • - promuovere formazione mirata per lo sviluppo dell'artigianato, tanto nei settori tradizionali che in quelli innovativi, connessi alla produzione di qualità;
    • - migliorare la funzionalità e l'efficienza delle reti di comunicazione stradale;
    • - elevare la dotazione delle aree produttive di standard di qualità urbanistica;
    • - promuovere, per le attività produttive, forme integrate di gestione delle reti di servizi pubblici, con particolare riferimento al ciclo delle acque, ai rifiuti e all'energia.

Art. 28 Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE)

1. Sulla base dei caratteri patrimoniali che distinguono i diversi ambiti - sintesi tra caratteristiche fisico-morfologiche dei luoghi e degli insediamenti, attività che vi si svolgono, percezione degli abitanti e connotazioni di paesaggio - vengono individuate le Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE), che costituiscono il riferimento principale per ogni tipo di strategia.

2. Le UTOE costituiscono strumenti di controllo e gestione delle trasformazioni territoriali e delle azioni pubbliche e private attivabili e in riferimento alle quali le politiche e strategie di governo devono essere definite in modo complessivo ed unitario. La loro perimetrazione discende dalla necessità di coordinare le azioni di trasformazione entro ambiti organici e distinti, per i quali si attribuiscono specifici obiettivi e disposizioni.

Per il presente Piano Strutturale le UTOE - denominate in riferimento ai principali centri e nuclei che vi ricadono - sono:

  • - UTOE 1 Greve, Greti e Montefioralle
  • - UTOE 2 Ferrone e Passo dei Pecorai
  • - UTOE 3 Strada, Chiocchio, Santa Cristina, Presura e Meleto
  • - UTOE 4 San Polo
  • - UTOE 5 Cintoia
  • - UTOE 6 Lucolena e Dudda
  • - UTOE 7 Panzano e Lamole.

3. Il PO potrà apportare modifiche non sostanziali alla delimitazione delle UTOE esclusivamente conseguenti al passaggio ad una scala di maggior dettaglio ed alla migliore definizione degli stati di fatto.

Potrà altresì in tale sede essere considerata l'opportunità, previe adeguate verifiche e valutazioni, di trasferire parte della capacità insediativa e delle funzioni da una UTOE all'altra, comunque entro la misura massima del 10%.

Art. 29 UTOE 1 Greve, Greti e Montefioralle

1. L'UTOE 1 corrisponde alla parte centrale del territorio comunale, con il capoluogo - sede dei principali servizi ed attrezzature - e l'abitato di Greti, anch'esso sviluppatosi lungo il corso del fiume Greve, oltre al piccolo centro antico di Montefioralle e il nucleo rurale di Ruffoli.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 1 sono:

  • - il mantenimento ed il recupero della stabilità idrogeologica del territorio e la tutela della funzionalità delle connessioni ecologiche;
  • - la riduzione dei fattori di rischio idraulico e l'innalzamento dei livelli di sicurezza per gli abitanti e le attività insediate nel fondovalle del fiume Greve;
  • - la valorizzazione ambientale e paesaggistica del territorio collinare rafforzando il ruolo di presidio ambientale delle aziende agricole con particolare riferimento ai caratteri storici ed ecologici del paesaggio;
  • - la valorizzazione delle risorse territoriali presenti, attraverso il potenziamento dell'offerta di servizi per il benessere e il turismo di qualità;
  • - la continuità del ruolo di centralità urbana di Greve assicurandovi la permanenza delle funzioni civili e culturali e garantendo la salvaguardia dei valori storici, artistici, simbolici, morfologici e paesaggistici;
  • - la tutela e la valorizzazione del centro antico di Montefioralle, favorendo il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e l'innalzamento della qualità residenziale, facilitando l'accessibilità ciclabile e pedonale di residenti e visitatori;
  • - l'accrescimento della dotazione di aree produttive anche al servizio della filiera del vino e l'adeguamento, razionalizzazione e riqualificazione del tessuto delle attività produttive esistenti, anche con il miglioramento delle condizioni generali di accessibilità;
  • - la riqualificazione degli insediamenti residenziali recenti del Capoluogo per consolidarne i caratteri e migliorarne la qualità urbana ed il riordino dei margini urbani.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - favorire il recupero e la riqualificazione del tessuto urbano e degli edifici esistenti, consolidando le centralità urbane e migliorando la rete dei servizi alla persona destinati a favorire la residenza, prima di tutto le scuole;
  • - migliorare la qualità residenziale ed urbana in generale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza; incrementare le dotazioni dei parcheggi nelle frazioni;
  • - per Montefioralle garantire la presenza e l'incremento delle attività tradizionali e qualificate connesse al turismo e costituire una rete di percorsi pedonali e/o ciclabili, che la colleghino al capoluogo, valorizzando anche i tracciati storici esterni alle mura;
  • - approfondire i caratteri del tessuto edilizio e costruire regole coerenti per gli interventi sugli edifici e per gli spazi aperti, classificati per le specifiche caratteristiche tipologiche e tecniche costruttive;
  • - tutelare e valorizzare la qualità architettonica ed urbana degli edifici, compresi gli aspetti tecnici, costruttivi, materici, del colore e gli elementi caratterizzanti e di decoro delle facciate;
  • - per gli spazi scoperti (strade, piazze, aree verdi pubbliche, ecc.) di Greve e di Montefioralle definire discipline orientate alla tutela e valorizzazione del contesto storico;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.

Art. 30 UTOE 2 Ferrone e Passo dei Pecorai

1. L'UTOE 2 individua la parte nord-ovest del territorio, con gli insediamenti lungo il fondovalle del fiume Greve che comprendono gli abitati del Ferrone e di Passo dei Pecorai e importanti zone produttive quali lo stesso Ferrone e Testi.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 2 sono:

  • - la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale e la sua manutenzione, anche in riferimento ai territori contermini e ai fini del mantenimento della stabilità idrogeologica dei versanti;
  • - la riduzione dei fattori di rischio e la messa in sicurezza delle aree esondabili del fondovalle e la ricostituzione della vegetazione ripariale al fine di rinaturalizzare l'area; in particolare, predisporre e dare efficace e progressiva attuazione ad un progetto organico di mitigazione del rischio idraulico del reticolo principale costituito dalla Greve, coordinato a livello di area vasta con gli enti preposti alla tutela del sistema idrografico e d'intesa con tutti i comuni interessati;
  • - il ripristino ambientale delle aree estrattive inattive al fine di prevenire possibili dissesti;
  • - il miglioramento della qualità di vita nelle aree urbane, con interventi integrati di riqualificazione urbana, di miglioramento della dotazione di servizi pubblici e privati e di misure per la riduzione degli effetti del traffico di attraversamento;
  • - il potenziamento della rete dei percorsi ciclabili;
  • - la riqualificazione e valorizzazione delle aree produttive esistenti, superando eventuali situazioni di conflitto dal punto di vista ambientale e paesaggistico;
  • - il potenziamento delle attività terziarie e di servizio nelle aree artigianali e industriali, con particolare riferimento alle attività di supporto e promozione del sistema produttivo locale.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - favorire i processi di miglioramento degli ecosistemi naturali e delle connessioni che interessano il territorio del fondovalle urbanizzato, salvaguardando e valorizzando i residui spazi naturali o seminaturali;
  • - preservare le aree lungo le principali direttrici della mobilità veicolare, impedendone la progressiva urbanizzazione e promuovendo la riqualificazione dei tessuti urbani e delle frazioni, mantenendo gli attuali varchi di campagna e verso il fiume, che garantiscono la continuità paesaggistica e ambientale;
  • - il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza; laddove possibile, prevedere contestualmente agli interventi edilizi impianti vegetazionali di filtro per le emissioni inquinanti (fasce tampone) e per ridurre l'impatto paesistico delle infrastrutture presenti;
  • - razionalizzare e riqualificare il tessuto produttivo anche con interventi di mitigazione paesaggistica e l'introduzione di una maggiore flessibilità negli usi con l'integrazione del sistema produttivo con funzioni e attività complementari come l'artigianato di servizio, i servizi alle imprese, la commercializzazione di beni per la produzione agricola e di articoli all'ingrosso, ecc., evitando invece l'introduzione di quote di residenza all'interno dei tessuti produttivi;
  • - incentivare, soprattutto per le zone artigianali e industriali, le soluzioni volte al risparmio energetico e la progettazione delle aree di pertinenza e delle recinzioni delle proprietà che dovranno garantire, anche con barriere verdi, la continuità fra le costruzioni e la campagna e schermare i depositi più ingombranti di materiale stoccato all'esterno o macchinari che possono determinare forme di degrado nell'immagine dei luoghi, anche per una migliore definizione dei margini e per mitigarne l'effetto di frangia urbana;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.

Art. 31 UTOE 3 Strada, Chiocchio, Santa Cristina, Presura e Meleto

1. L'UTOE 3 include la parte più consistente del sistema insediativo a nord del capoluogo, con i centri di Chiocchio, Strada, Santa Cristina e la Presura, oltre alla zona industriale di Meleto.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 3 sono:

  • - il mantenimento ed il miglioramento delle caratteristiche ambientali del territorio, legate alle risorse primarie, acqua, suolo, aria ed ecosistemi della fauna e della flora;
  • - la tutela e valorizzazione del patrimonio forestale e la sua manutenzione, per la connessione dei siti ad elevata naturalità della collina e della montagna ed anche ai fini del mantenimento della stabilità idrogeologica dei versanti e la riduzione del rischio idraulico;
  • - la tutela della vegetazione ripariale dell'Ema e gli elementi della rete ecologica (siepi, filari, alberi isolati...), rafforzandoli dove possibile per contrastare la semplificazione della maglia agraria;
  • - il mantenimento e il recupero della stabilità idrogeologica del territorio, anche individuando gli interventi corretti di regimazione superficiale delle acque e attraverso il recupero del paesaggio agrario tradizionale, per ridurre l'estensione delle aree a forte erosione superficiale;
  • - salvaguardare e riqualificare paesaggisticamente le visuali e i percorsi panoramici mediante la conservazione dei rapporti visivi e dei coni di visuale, per la fruibilità del panorama e con la rimozione o mitigazione dei fattori di degrado visivo;
  • - elevare la qualità di vita nelle aree urbane delle frazioni, con interventi integrati di riqualificazione urbana e il miglioramento della dotazione di servizi pubblici e privati; in particolare per Strada il riordino funzionale e morfologico dei tessuti di frangia finalizzato al disegno del margine urbano ed il completamento dei tessuti edificati;
  • - migliorare la rete dei percorsi fruitivi, soprattutto della mobilità lenta, assicurando la loro continuità ed accessibilità sul territorio comunale e ponendo una forte attenzione ai punti di interfaccia e di connessione con i territori limitrofi; incrementare prioritariamente la rete dei percorsi ciclabili;
  • - aumentare i livelli di sicurezza stradale, il miglioramento delle condizioni di accessibilità e delle prestazioni della rete stradale; in particolare per la Strada Regionale n. 222 Chiantigiana, in attraversamento della località La Presura, si dovrà perseguire il superamento delle criticità nella sicurezza attraverso la modifica del tracciato stradale, riducendo il più possibile la deviazione, integrandola al meglio con il contesto paesistico-ambientale;
  • - ampliare l'offerta di aree produttive per lo sviluppo locale ed adeguare, razionalizzare e riqualificare il tessuto dell'area produttiva di Meleto, anche favorendo interventi di mitigazione paesaggistica e risparmio energetico.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, in particolare nel caso di Chiocchio, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, migliorandone al tempo stesso la sicurezza;
  • - completare i tessuti edificati fissando destinazioni d'uso compatibili e volumetrie proporzionate, oltre a dotazioni di verde in grado di assicurare un equilibrato inserimento nel contesto;
  • - la riqualificazione dei tessuti insediativi e il loro adeguamento in termini di compatibilità ambientale e paesistica oltre che il loro completamento con principi di qualità nelle costruzioni e di cura negli spazi aperti;
  • - il recupero, la protezione e la manutenzione dei boschetti, delle siepi, delle scarpate alberate o con copertura arbustiva o erbosa, delle formazioni lineari ovunque collocate ed il controllo e la riduzione dell'erosione su tutti gli ordinamenti colturali, in particolare sui vigneti;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali.

Art. 32 UTOE 4 San Polo

1. L'UTOE 4 corrisponde all'ambito territoriale comprendente la frazione di San Polo e, al confine est, la parte dell'abitato di Poggio alla Croce ricadente nel Comune di Greve in Chianti.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 4 sono:

  • - la riduzione dei fattori di rischio idraulico anche individuando gli interventi corretti di regimazione superficiale delle acque e di manutenzione del reticolo idraulico;
  • - il mantenimento e recupero della funzionalità delle connessioni ecologiche, in particolare con il rafforzamento della funzione di corridoio ecologico svolta dall'Ema e dai suoi affluenti, connessione tra il sistema ambientale montano e i sistemi di valle, riconoscendo anche alle fasce di pertinenza e tutela fluviale il ruolo di ambiti vitali all'interno dei quali devono essere garantite, in modo unitario, la qualità idraulica, la qualità naturalistica e la qualità paesaggistica;
  • - il mantenimento ed il recupero della stabilità idrogeologica del territorio, la tutela e la riqualificazione delle aree boscate e la loro valorizzazione in relazione al contesto circostante;
  • - la tutela della vegetazione ripariale dell'Ema e gli elementi della rete ecologica (siepi, filari, alberi isolati...);
  • - elevare la qualità complessiva del centro abitato di San Polo, con interventi integrati di riqualificazione urbana e il miglioramento della dotazione di servizi pubblici e privati;
  • - migliorare l'accessibilità al centro di San Polo e mitigare le problematiche legate al traffico di attraversamento, anche attraverso l'individuazione di nuovi tratti stradali che consentano itinerari alternativi alla SP 56;
  • - sostenere e qualificare le aree produttive per lo sviluppo locale, anche favorendo interventi di mitigazione paesaggistica e risparmio energetico;
  • - favorire le filiere agrosilvo pastorali legate alla presenza dei prodotti del bosco e della fauna selvatica, in coerenza con le vocazioni turistiche del territorio e l'associazionismo venatorio quale presidio del paesaggio forestale.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - ridurre i rischi di allagamento, con l'individuazione degli interventi atti a contenere i fenomeni di esondazione e con il ripristino della continuità fisica dei corsi d'acqua e della rete minore di drenaggio;
  • - consentire prioritariamente il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza;
  • - completare i tessuti esistenti fissando destinazioni d'uso, volumetrie realizzabili e dotazioni di verde in grado di assicurare un equilibrato inserimento nel contesto;
  • - completare l'area produttiva esistente, innalzando la compatibilità ambientale e paesistica, con principi di qualità nelle costruzioni e di cura negli spazi aperti, per una migliore definizione dei margini e per mitigarne l'effetto di frangia urbana;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.

Art. 33 UTOE 5 Cintoia

1. L'UTOE 5 è incentrata sulla lunga valle disposta in direzione NO-SE circondata da ripidi versanti boscosi dei Monti del Chianti, con i nuclei rurali di Cintoia e Castello di Cintoia e l'abitato della Panca.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 5 sono:

  • - la rivitalizzazione del patrimonio agricolo-forestale e lo sviluppo di attività economiche integrative, come il turismo escursionistico e naturalistico, insieme alla salvaguardia e al miglioramento ambientale, mantenendo i caratteri di qualità del paesaggio e la pubblica accessibilità ai percorsi, comprese le strade interpoderali, e potenziando la rete dei sentieri; favorire lo sviluppo di economie legate alle specificità ambientali, paesistiche, agroalimentari, culturali e produttive agricole della valle;
  • - il mantenimento ed il recupero della stabilità idrogeologica del territorio, la tutela e la riqualificazione delle aree boscate e la loro valorizzazione in relazione al contesto circostante;
  • - favorire il mantenimento e lo sviluppo delle colture agrarie, anche attraverso la rimessa a coltura delle aree incolte e di quelle tendenti alla evoluzione a bosco, nel rispetto degli aspetti paesistici e ambientali, tenendo conto delle opportune cautele nelle aree geologicamente instabili e salvaguardando i caratteri fisici del territorio;
  • - la valorizzazione ambientale e paesaggistica ed il mantenimento e la qualificazione dell'economia agricola e forestale, riferita in particolare alle risorse agricole di qualità e all'allevamento semibrado e alle produzioni biologiche, anche attraverso il recupero di produzioni tradizionali (iris, zafferano, ecc.) o di produzioni innovative compatibili (piante officinali, ecc.);
  • - favorire le filiere agrosilvo pastorali legate alla presenza dei prodotti del bosco e della fauna selvatica, in coerenza con le vocazioni turistiche del territorio e l'associazionismo venatorio quale presidio del paesaggio forestale;
  • - la tutela e la valorizzazione del rilevante patrimonio storico architettonico e delle peculiarità del paesaggio.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - integrare le attività turistiche con quelle agricole, anche per la messa in rete dei nuclei storici e dei beni diffusi, incentivandole attraverso il recupero degli edifici abbandonati;
  • - associare alla produzione agricola standard qualitativi territoriali (di prodotto, di paesaggio, di accoglienza) sostenendo processi aziendali di riconversione o differenziazione verso produzioni agricole d'eccellenza, con tecniche produttive compatibili con l'ambiente e con i valori del paesaggio, promuovendo iniziative economiche che valorizzino la fruizione del territorio nel suo complesso e la rete dell'ospitalità diffusa;
  • - sostenere il presidio del territorio agricolo e la coltivazione, anche per l'autoconsumo, come fattore in grado di formare e mantenere l'immagine del paesaggio e gli interventi di regimazione superficiale delle acque e le coltivazioni tipiche o tradizionali;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.

Art. 34 UTOE 6 Lucolena e Dudda

1. L'UTOE 6 corrisponde all'area altocollinare a sud-est, con il centro abitato di Dudda, insieme ai nuclei rurali di Case di Dudda e Borgo di Dudda, e la frazione di Lucolena con i vicini nuclei rurali di Pescina e Dimezzano.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 6 sono:

  • - il mantenimento ed il miglioramento delle caratteristiche ambientali del territorio, legate alle risorse primarie, acqua, suolo, aria ed ecosistemi della fauna e della flora, che consentono la presenza di specie di grande rilevanza naturalistica;
  • - il mantenimento e il recupero della stabilità idrogeologica, per la valorizzazione ambientale e paesaggistica e per la funzionalità delle connessioni ecologiche;
  • - la valorizzazione del paesaggio tradizionale mediante la tutela dei nuclei rurali, degli edifici storici nel territorio aperto, dei beni di valore e delle loro aree di pertinenza;
  • - favorire la fruibilità e la tutela attiva degli elementi costitutivi del sistema ambientale ed in particolare del SIC (IT 5180002), con la valorizzazione turistico-ricreativa dei boschi dei Monti del Chianti, garantendo sempre la compatibilità paesaggistica e ambientale degli interventi con gli obiettivi di tutela del SIC;
  • - favorire le filiere agrosilvo pastorali legate alla presenza dei prodotti del bosco e della fauna selvatica, in coerenza con le vocazioni turistiche del territorio e l'associazionismo venatorio quale presidio del paesaggio forestale;
  • - favorire la permanenza della popolazione insediata ed il presidio del territorio, anche valorizzando le risorse culturali e simboliche diffuse, gli edifici e i manufatti di valore;

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - la realizzazione di itinerari culturali-escursionistici-naturalistici, integrati con le mete turistiche accessibili da quest'ambito, anche oltre i confini comunali, incentivando il presidio del territorio anche con attività integrative di quelle agricole, in particolare per San Michele;
  • - incentivare la coltura delle aree a castagneto da frutto ed il recupero dei soprassuoli dove questa cultura presenta fenomeni di degrado e di abbandono, anche attraverso l'individuazione degli annessi e manufatti funzionali allo scopo;
  • - sostenere il turismo escursionistico a basso impatto;
  • - il mantenimento dei caratteri fondanti e delle relazioni fra morfologia dei luoghi, strutture insediate e campagna circostante, con particolare attenzione alle zone di frangia che caratterizzano le viste dei nuclei minori e i beni storico architettonici isolati, comprese anche le zone dell'intorno o pertinenze che contribuiscono alla percezione paesistica;
  • - il recupero e la valorizzazione dei nuclei e complessi di origine rurale, collegati alla manutenzione delle sistemazioni dei suoli ed al mantenimento delle colture tradizionali, anche con possibilità di introdurre nuove destinazioni d'uso per questo compatibili;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.

Art. 35 UTOE 7 Panzano e Lamole

1. L'UTOE 7 corrisponde all'ambito territoriale del centro di Panzano e del sistema di nuclei rurali di Lamole, Case Poggio, Castellinuzza, la Villa e le Masse.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 7 sono:

  • - il mantenimento e il recupero della stabilità idrogeologica, per la valorizzazione ambientale e per la funzionalità delle connessioni ecologiche;
  • - favorire la conservazione del mosaico agrario complesso costituito dai vigneti, oliveti, boschetti e siepi, al fine di assicurare la continuità ecologica, la varietà di habitat e i caratteri di valori del paesaggio;
  • - la valorizzazione ambientale e paesaggistica del territorio e del ruolo di presidio ambientale delle aziende agricole, con particolare riferimento ai caratteri storici ed ecologici del paesaggio ed alle buone pratiche già in atto;
  • - il mantenimento ed il recupero del paesaggio agrario tradizionale, per ridurre l'estensione delle aree a forte erosione superficiale e per la connessione dei siti ad elevata naturalità della collina e della montagna;
  • - la tutela dei quadri paesaggistici che si percepiscono attraversando la viabilità storica e da tutti i percorsi di valore paesistico;
  • - la tutela e la valorizzazione del centro antico di Panzano, favorendo il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e l'innalzamento della qualità residenziale, facilitando l'accessibilità ciclabile e pedonale di residenti e visitatori;
  • - la riqualificazione dei tessuti edilizi recenti di Panzano al fine di migliorare la qualità della vita degli abitanti e l'impatto sul paesaggio;
  • - la riqualificazione della zona artigianale di Panzano in termini di compatibilità ambientale e paesaggistica e di funzionalità, per supportare il tessuto locale delle attività artigianali.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza;
  • - finalizzare gli interventi per l'area produttiva alla mitigazione degli impatti ambientali e paesaggistici, con particolare riguardo alla progettazione delle aree di pertinenza e delle recinzioni delle proprietà, che dovranno garantire, anche con barriere verdi, un rapporto più equilibrato fra le costruzioni e la campagna e schermare elementi che possono determinare forme di degrado nell'immagine dei luoghi;
  • - completare i tessuti esistenti fissando destinazioni d'uso, volumetrie realizzabili e dotazioni di verde in grado di assicurare un equilibrato inserimento nel contesto;
  • - favorire le attività connesse alla commercializzazione dei prodotti tipici, le attività artigianali tradizionali, quelle enogastronomiche e quelle espositive e culturali;
  • - la salvaguardia e tutela ed in alcuni casi il recupero e ripristino degli elementi significativi dell'ambiente rurale, quali siepi, fossi e canalette di scolo, formazioni lineari arboree ed arbustive non colturali e colturali (viti, piante da frutto, aceri, ecc.), individui arborei di carattere monumentale, viabilità minore, rete scolante principale e secondaria;
  • - per il territorio rurale, valutare la sostenibilità paesaggistica dei progetti edilizi di opere rilevanti - come le cantine - e definire modelli insediativi compatibili con i caratteri di ruralità del territorio a partire dalle tipologie consolidate;
  • - garantire la valorizzazione della vocazione agricola del territorio, mediante disposizioni atte a conservare e/o ripristinare gli elementi connotanti il paesaggio e la tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio rurale, per il quale sono comunque da incentivare le tecniche edilizie che utilizzano materiali eco-compatibili e che perseguono il risparmio energetico;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.
Ultima modifica Mercoledì, 19 Aprile, 2023 - 10:51