Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 35 UTOE 7 Panzano e Lamole

1. L'UTOE 7 corrisponde all'ambito territoriale del centro di Panzano e del sistema di nuclei rurali di Lamole, Case Poggio, Castellinuzza, la Villa e le Masse.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 7 sono:

  • - il mantenimento e il recupero della stabilità idrogeologica, per la valorizzazione ambientale e per la funzionalità delle connessioni ecologiche;
  • - favorire la conservazione del mosaico agrario complesso costituito dai vigneti, oliveti, boschetti e siepi, al fine di assicurare la continuità ecologica, la varietà di habitat e i caratteri di valori del paesaggio;
  • - la valorizzazione ambientale e paesaggistica del territorio e del ruolo di presidio ambientale delle aziende agricole, con particolare riferimento ai caratteri storici ed ecologici del paesaggio ed alle buone pratiche già in atto;
  • - il mantenimento ed il recupero del paesaggio agrario tradizionale, per ridurre l'estensione delle aree a forte erosione superficiale e per la connessione dei siti ad elevata naturalità della collina e della montagna;
  • - la tutela dei quadri paesaggistici che si percepiscono attraversando la viabilità storica e da tutti i percorsi di valore paesistico;
  • - la tutela e la valorizzazione del centro antico di Panzano, favorendo il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e l'innalzamento della qualità residenziale, facilitando l'accessibilità ciclabile e pedonale di residenti e visitatori;
  • - la riqualificazione dei tessuti edilizi recenti di Panzano al fine di migliorare la qualità della vita degli abitanti e l'impatto sul paesaggio;
  • - la riqualificazione della zona artigianale di Panzano in termini di compatibilità ambientale e paesaggistica e di funzionalità, per supportare il tessuto locale delle attività artigianali.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza;
  • - finalizzare gli interventi per l'area produttiva alla mitigazione degli impatti ambientali e paesaggistici, con particolare riguardo alla progettazione delle aree di pertinenza e delle recinzioni delle proprietà, che dovranno garantire, anche con barriere verdi, un rapporto più equilibrato fra le costruzioni e la campagna e schermare elementi che possono determinare forme di degrado nell'immagine dei luoghi;
  • - completare i tessuti esistenti fissando destinazioni d'uso, volumetrie realizzabili e dotazioni di verde in grado di assicurare un equilibrato inserimento nel contesto;
  • - favorire le attività connesse alla commercializzazione dei prodotti tipici, le attività artigianali tradizionali, quelle enogastronomiche e quelle espositive e culturali;
  • - la salvaguardia e tutela ed in alcuni casi il recupero e ripristino degli elementi significativi dell'ambiente rurale, quali siepi, fossi e canalette di scolo, formazioni lineari arboree ed arbustive non colturali e colturali (viti, piante da frutto, aceri, ecc.), individui arborei di carattere monumentale, viabilità minore, rete scolante principale e secondaria;
  • - per il territorio rurale, valutare la sostenibilità paesaggistica dei progetti edilizi di opere rilevanti - come le cantine - e definire modelli insediativi compatibili con i caratteri di ruralità del territorio a partire dalle tipologie consolidate;
  • - garantire la valorizzazione della vocazione agricola del territorio, mediante disposizioni atte a conservare e/o ripristinare gli elementi connotanti il paesaggio e la tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio rurale, per il quale sono comunque da incentivare le tecniche edilizie che utilizzano materiali eco-compatibili e che perseguono il risparmio energetico;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.
Ultima modifica Mercoledì, 19 Aprile, 2023 - 10:51