Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 32 UTOE 4 San Polo

1. L'UTOE 4 corrisponde all'ambito territoriale comprendente la frazione di San Polo e, al confine est, la parte dell'abitato di Poggio alla Croce ricadente nel Comune di Greve in Chianti.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 4 sono:

  • - la riduzione dei fattori di rischio idraulico anche individuando gli interventi corretti di regimazione superficiale delle acque e di manutenzione del reticolo idraulico;
  • - il mantenimento e recupero della funzionalità delle connessioni ecologiche, in particolare con il rafforzamento della funzione di corridoio ecologico svolta dall'Ema e dai suoi affluenti, connessione tra il sistema ambientale montano e i sistemi di valle, riconoscendo anche alle fasce di pertinenza e tutela fluviale il ruolo di ambiti vitali all'interno dei quali devono essere garantite, in modo unitario, la qualità idraulica, la qualità naturalistica e la qualità paesaggistica;
  • - il mantenimento ed il recupero della stabilità idrogeologica del territorio, la tutela e la riqualificazione delle aree boscate e la loro valorizzazione in relazione al contesto circostante;
  • - la tutela della vegetazione ripariale dell'Ema e gli elementi della rete ecologica (siepi, filari, alberi isolati...);
  • - elevare la qualità complessiva del centro abitato di San Polo, con interventi integrati di riqualificazione urbana e il miglioramento della dotazione di servizi pubblici e privati;
  • - migliorare l'accessibilità al centro di San Polo e mitigare le problematiche legate al traffico di attraversamento, anche attraverso l'individuazione di nuovi tratti stradali che consentano itinerari alternativi alla SP 56;
  • - sostenere e qualificare le aree produttive per lo sviluppo locale, anche favorendo interventi di mitigazione paesaggistica e risparmio energetico;
  • - favorire le filiere agrosilvo pastorali legate alla presenza dei prodotti del bosco e della fauna selvatica, in coerenza con le vocazioni turistiche del territorio e l'associazionismo venatorio quale presidio del paesaggio forestale.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - ridurre i rischi di allagamento, con l'individuazione degli interventi atti a contenere i fenomeni di esondazione e con il ripristino della continuità fisica dei corsi d'acqua e della rete minore di drenaggio;
  • - consentire prioritariamente il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza;
  • - completare i tessuti esistenti fissando destinazioni d'uso, volumetrie realizzabili e dotazioni di verde in grado di assicurare un equilibrato inserimento nel contesto;
  • - completare l'area produttiva esistente, innalzando la compatibilità ambientale e paesistica, con principi di qualità nelle costruzioni e di cura negli spazi aperti, per una migliore definizione dei margini e per mitigarne l'effetto di frangia urbana;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.
Ultima modifica Mercoledì, 19 Aprile, 2023 - 10:51