Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 30 UTOE 2 Ferrone e Passo dei Pecorai

1. L'UTOE 2 individua la parte nord-ovest del territorio, con gli insediamenti lungo il fondovalle del fiume Greve che comprendono gli abitati del Ferrone e di Passo dei Pecorai e importanti zone produttive quali lo stesso Ferrone e Testi.

2. Obiettivi specifici relativi all'UTOE 2 sono:

  • - la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale e la sua manutenzione, anche in riferimento ai territori contermini e ai fini del mantenimento della stabilità idrogeologica dei versanti;
  • - la riduzione dei fattori di rischio e la messa in sicurezza delle aree esondabili del fondovalle e la ricostituzione della vegetazione ripariale al fine di rinaturalizzare l'area; in particolare, predisporre e dare efficace e progressiva attuazione ad un progetto organico di mitigazione del rischio idraulico del reticolo principale costituito dalla Greve, coordinato a livello di area vasta con gli enti preposti alla tutela del sistema idrografico e d'intesa con tutti i comuni interessati;
  • - il ripristino ambientale delle aree estrattive inattive al fine di prevenire possibili dissesti;
  • - il miglioramento della qualità di vita nelle aree urbane, con interventi integrati di riqualificazione urbana, di miglioramento della dotazione di servizi pubblici e privati e di misure per la riduzione degli effetti del traffico di attraversamento;
  • - il potenziamento della rete dei percorsi ciclabili;
  • - la riqualificazione e valorizzazione delle aree produttive esistenti, superando eventuali situazioni di conflitto dal punto di vista ambientale e paesaggistico;
  • - il potenziamento delle attività terziarie e di servizio nelle aree artigianali e industriali, con particolare riferimento alle attività di supporto e promozione del sistema produttivo locale.

3. Direttive - le azioni da perseguire attraverso il Piano Operativo devono essere orientate a:

  • - favorire i processi di miglioramento degli ecosistemi naturali e delle connessioni che interessano il territorio del fondovalle urbanizzato, salvaguardando e valorizzando i residui spazi naturali o seminaturali;
  • - preservare le aree lungo le principali direttrici della mobilità veicolare, impedendone la progressiva urbanizzazione e promuovendo la riqualificazione dei tessuti urbani e delle frazioni, mantenendo gli attuali varchi di campagna e verso il fiume, che garantiscono la continuità paesaggistica e ambientale;
  • - il recupero edilizio e funzionale del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione e valorizzazione delle aree libere, sottoutilizzate od occupate da funzioni dismesse o incongrue, anche al fine di limitare allo stretto indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - migliorare la qualità residenziale lungo la viabilità principale, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, di passeggio e di loisir, migliorandone al tempo stesso la sicurezza; laddove possibile, prevedere contestualmente agli interventi edilizi impianti vegetazionali di filtro per le emissioni inquinanti (fasce tampone) e per ridurre l'impatto paesistico delle infrastrutture presenti;
  • - razionalizzare e riqualificare il tessuto produttivo anche con interventi di mitigazione paesaggistica e l'introduzione di una maggiore flessibilità negli usi con l'integrazione del sistema produttivo con funzioni e attività complementari come l'artigianato di servizio, i servizi alle imprese, la commercializzazione di beni per la produzione agricola e di articoli all'ingrosso, ecc., evitando invece l'introduzione di quote di residenza all'interno dei tessuti produttivi;
  • - incentivare, soprattutto per le zone artigianali e industriali, le soluzioni volte al risparmio energetico e la progettazione delle aree di pertinenza e delle recinzioni delle proprietà che dovranno garantire, anche con barriere verdi, la continuità fra le costruzioni e la campagna e schermare i depositi più ingombranti di materiale stoccato all'esterno o macchinari che possono determinare forme di degrado nell'immagine dei luoghi, anche per una migliore definizione dei margini e per mitigarne l'effetto di frangia urbana;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni e, qualora l'area pertinenziale del podere sia stata sostituita da colture agrarie specializzate, ricostituire auspicabilmente le sistemazioni agrarie tradizionali;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria in corrispondenza dei poderi, evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per escursionismo.
Ultima modifica Mercoledì, 19 Aprile, 2023 - 10:51