Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale
Art. 8 Il reticolo idrografico superficiale
1. Il reticolo idrografico superficiale rappresenta, per la sua funzione biologica essenziale per la vita e per i valori paesaggistici e naturalistici, una delle risorse principali del territorio. Il reticolo idrografico è anche un elemento di continuità e di collegamento dei diversi ambienti del territorio ed è pertanto il riferimento per le politiche di conservazione ed il recupero dell'equilibrio territoriale. Esso comprende fiumi, torrenti, rii, canali ed i loro elementi costitutivi, gli alvei, gli argini, le briglie, le formazioni ripariali, le opere di regimazione idraulica.
2. Obiettivo del PS è il recupero della naturalità dei corsi d'acqua, l'eliminazione del degrado e delle criticità, il miglioramento del regime idraulico, della qualità biologica del reticolo idrografico e della fruizione pubblica delle sponde.
3. Direttive per la sua tutela sono:
- - l'incentivazione e la promozione di forme e tecniche di agricoltura ecocompatibile e il rilascio di fasce non coltivate in prossimità dei corsi d'acqua, o la formazione di fasce tampone;
- - la verifica dello stato di efficienza della rete fognaria e degli impianti di depurazione esistenti e il progressivo miglioramento della tenuta idraulica.
4. Nello specifico caso dei corsi d'acqua e dei corpi idrici, per i quali la legge istituisce una fascia di rispetto e tutela assoluta di 10 metri su entrambe le sponde (art. 96, R.D. 523/1904), il reticolo idrografico di riferimento è stato aggiornato con quello approvato dalla Regione Toscana con DCRT 101/2016. Per tale reticolo le azioni di mantenimento comportano interventi mirati alla tutela degli acquiferi ed al miglioramento della qualità delle acque, per i quali è opportuno:
- - mantenere e migliorare la funzionalità del reticolo idraulico principale e secondario e le sistemazioni idraulico agrarie al fine di garantire il regolare deflusso delle acque meteoriche e superficiali;
- - migliorare le capacità autodepurative dei corsi d'acqua superficiali, con interventi atti a conservare o ripristinare le caratteristiche di naturalità dell'alveo fluviale, degli ecosistemi e delle fasce verdi ripariali;
- - mantenere e rafforzare i corridoi biologici dei sistemi connettivi e di tutti gli elementi costitutivi della rete ecologica fluviale, legata al reticolo superficiale anche minore;
- - incentivare e promuovere forme e tecniche di agricoltura ecocompatibile e l'istituzione di fasce non coltivate in prossimità dei corsi d'acqua o la formazione di fasce tampone, compatibilmente con la conservazione e il ripristino della vegetazione ripariale.
5. La fascia di rispetto, misurata a partire dal piede dell'argine per i corsi d'acqua incanalati e a partire dal ciglio di sponda per i corsi d'acqua non arginati, oltre a garantire la conservazione, il potenziamento ed il ripristino dell'ecosistema dell'ambito ripariale, serve ad assicurare la piena efficienza delle sponde, la funzionalità delle opere idrauliche e facilitare le operazioni di manutenzione delle stesse. In tali aree sono da incentivare:
- a. il diradamento e il taglio della vegetazione arborea che possa costituire pericolo per il transito e/o possa compromettere lo svolgimento delle consuete pratiche agricole;
- b. la ceduazione secondo i turni previsti per legge;
- c. il taglio degli individui senescenti e deperienti, secondo le norme previste dalla legge e a condizione di favorire lo sviluppo dei soggetti rilasciati o impiantarne di nuovi di specie idonee;
- d. gli interventi di pulizia e mantenimento dei fossi, da effettuarsi a cura dei conduttori dei fondi agricoli frontisti a corsi d'acqua pubblici e privati, per evitare fenomeni di dilavamento ed erosione del terreno e di invasione delle sedi stradali, che prevedano almeno la ripulitura degli alvei, la regimazione delle acque di sgrondo dei campi, arature del terreno mantenendo inerbita una fascia di rispetto.