Disciplina di Piano online


Art. 3.17 UTOE 4 di Restone e Porcellino

1. Definizione

L'Unità territoriale organica elementare di Restone e Porcellino occupa il settore meridionale del territorio comunale e comprende, oltre ai centri abitati di Restone e Porcellino, le aree dell'ex miniera di Santa Barbara e le aree rivierasche (dell'Arno e del Cesto) destinate a ospitare casse di compensazione per la riduzione del rischio idraulico.

2. Finalità

2.1. Il PS persegue la qualificazione ecologica, strutturale e funzionale dell'UTOE di Restone e Porcellino attraverso le seguenti azioni strategiche prioritarie:

  1. a. recupero ambientale delle aree rivierasche dell'Arno, in coerenza con le opere per la riduzione del rischio idraulico previste dal PGRA dell'Autorità di bacino del Fiume Arno113, e loro qualificazione paesaggistica nella prospettiva di un parco fluviale metropolitano;
  2. b. potenziamento e qualificazione delle relazioni ecologiche e funzionali tra fiume e collina, anche attraverso il contenimento della frammentazione prodotta dalla grandi infrastrutture della mobilità (soprattutto in riva sinistra: autostrada A1, linea ferroviaria Direttissima, variante alla SR 69 "Valdarno");
  3. c. recupero ambientale e qualificazione paesaggistica della aree dell'ex miniera di Santa Barbara ai fini agricolo-forestali, ricreativi ed energetici;
  4. d. sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale, fondata sulla centralità delle attività agricole e sulla loro integrazione con altre attività economiche locali (in particolare: turismo, commercio, enogastronomia);
  5. e. qualificazione morfologica e funzionale dei centri abitati di Restone e Porcellino.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dal PO e dagli strumenti della pianificazione urbanistica in coerenza con le disposizioni statutarie del PS e con le indicazioni strategiche indicate nella Tavola STRA2.

3. Sistema ambientale

3.1. Aree rivierasche dell'Arno

Le aree rivierasche dell'Arno costituiscono un ambito territoriale da sottoporre a politiche sperimentali volte a garantire la sicurezza idraulica, la qualità delle acque, la fruibilità delle rive e l'utilizzazione sostenibile delle risorse territoriali nell'ambito di un progetto unitario incentrato sul ruolo del fiume, quale elemento di identità locale. Tali politiche, che operano per l'istituzione di un'area naturale protetta dell'Arno di livello sovra comunale, presuppongono un regime pattizio tra l'Amministrazione Comunale e i soggetti sociali che operano nelle aree rivierasche, volto a definire sinergie funzionali e buone pratiche nell'uso del territorio e nella costruzione del paesaggio.

Il PO, ferme restando le prioritarie disposizioni dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno, definisce specificatamente il perimetro del suddetto ambito territoriale, individua al suo interno un sistema reticolare di spazi a gestione pubblica (accessi, percorsi, punti di sosta, ecc.) e detta i criteri per la congruità e la sostenibilità delle attività ammissibili al suo interno nel rispetto dei seguenti obiettivi strategici:

  1. a. garantire la sicurezza idraulica delle rive, attraverso le opere per la riduzione del rischio idraulico previste, in riva destra e in riva sinistra, dal sopra citato PGRA114;
  2. b. recuperare ai fini naturalistici, agricoli, ricreativi e sociali le aree rivierasche rimodellate a seguito degli interventi di cui al precedente punto, con particolare riferimento all'oasi naturalistica della Garzaia, istituita dall'Amministrazione Comunale di Figline Valdarno115 e presente in località Carresi, per la quale vanno riprese e specificate le politiche di tutela delineate dal PTC;
  3. c. potenziare le relazioni ecologiche e funzionali tra le aree fluviali e le aree pedecollinari in destra e in sinistra d'Arno;
  4. d. prevedere appositi percorsi ciclopedonali di collegamento tra la prevista ciclopista dell'Arno, i centri abitati di Restone e Porcellino e le aree dell'ex miniera di Santa Barbara;
  5. e. in tutti gli insediamenti accentrati predisporre appositi spazi attrezzati, facilmente accessibili, per la raccolta differenziata dei rifiuti.

3.2. Aree rivierasche del Torrente Cesto

Come previsto dall'Autorità di bacino del Fiume Arno, il tratto terminale delle aree rivierasche del Torrente Cesto, a ovest della linea ferroviaria lenta Firenze - Roma e della SR 69 "Valdarno", costituisce un ambito territoriale da sottoporre a interventi di regimazione idraulica atti a consentire un corretto deflusso delle acque in prossimità della sezione di chiusura del bacino omonimo.

3.3. Aree dell'ex miniera di Santa Barbara

Le aree dell'ex miniera di Santa Barbara, che si estendono anche nel Comune di Cavriglia, costituiscono un ambito territoriale da sottoporre a politiche di recupero ambientale e di qualificazione paesaggistica, finalizzate al superamento delle condizioni di degrado conseguenti alla cessazione delle attività di escavazione. Al loro interno vige il Progetto di recupero ambientale predisposto da Enel116, che interessa le aree di proprietà dell'ente.

Le politiche di recupero ambientale devono perseguire prioritariamente:

  1. a. la riconfigurazione morfologica e idrografica delle aree, in modo da definire una nuova struttura idrogeomorfologica, compiuta e funzionante;
  2. b. la riconfigurazione degli assetti ecologici e vegetazionali, in modo da garantire qualità alle componenti naturali biotiche e alle relazioni ecosistemiche;
  3. c. la salvaguardia e la valorizzazione delle componenti antropiche di valore storico e testimoniale, in modo da conservare, pure all'interno di una nuova configurazione paesaggistica, le residue componenti patrimoniali della struttura insediativa;
  4. d. l'utilizzazione delle aree per finalità agricole e forestali, in modo da prefigurare una nuova struttura agroforestale connessa a usi ricreativi compatibili.

In coerenza con gli esiti della Conferenza di copianificazione117 e compatibilmente con la LR 56/2011118, nelle aree ex minerarie sono consentiti interventi che comportano consumo di suolo nei casi e alle condizioni di seguito specificate; il PO definisce compiutamente le suddette condizioni e localizza gli interventi in coerenza con le disposizioni statutarie e strategiche del PS, nonché con le limitazioni e le disposizioni delle norme sovraordinate:

TR4.1 - Aree di recupero Santa Barbara:

utilizzo di terreni, adeguatamente individuati tra quelli di minore qualità naturale ed ecosistemica, di minore pregio paesaggistico e di minore visibilità dalla distanza, per l'installazione di impianti fotovoltaici, con utilizzo dell'energia prodotta per alimentare, a costi contenuti e competitivi, le strutture produttive del territorio, con particolare riferimento a quelle dell'area industriale - artigianale di Lagaccioni.

Gli interventi, che interesseranno in particolare l'area de Le Borra, saranno localizzati dagli strumenti della pianificazione urbanistica previo schema direttore corredato da uno studio di fattibilità economica e di contenimento degli impatti paesaggistici, evitando eccessive concentrazioni e privilegiando un modello a rete che utilizzi aree sufficientemente distribuite sul territorio.

3.4. Nei centri abitati di Restone e Porcellino il PO definisce interventi di qualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. contenere gli impatti generati dal traffico veicolare: attraverso la riorganizzazione e il potenziamento del trasporto pubblico (soprattutto lungo il sistema urbano di fondovalle e nei collegamenti con le stazioni ferroviarie), limitazioni alla velocità di transito anche con interventi strutturali sulle carreggiate stradali, razionalizzazione e gerarchizzazione della rete viaria per separare il traffico di attraversamento da quello di distribuzione (anche attraverso il completamento della SP 14 "Delle Miniere"), chiusura degli anelli stradali incompiuti, creazione di percorsi ciclopedonali connessi a Restone con la ciclopista dell'Arno e a Porcellino con Cavriglia e con San Giovanni Valdarno;
  2. b. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività industriali e artigianali alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  3. c. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale119.

3.5. Aree di recupero ambientale

3.5.1. Il PO definisce compiutamente il perimetro delle aree sottoposte a recupero ambientale nei seguenti siti, subordinandone il riutilizzo alla conclusione delle operazioni di bonifica e di recupero: area ex mineraria di Santa Barbara; aree comprese tra l'Arno e la ferrovia lenta, già interessate dalla escavazione di inerti.

3.5.2. Il PO verifica compiutamente, altresì , i siti interessati da inquinamento del suolo indicati nella Tavola STRE2 e, se del caso, definisce specifiche disposizioni che ne subordinano l'uso alla conclusione delle operazioni di bonifica.

4. Sistema territoriale

4.1 Costituiscono servizi e attrezzature di rilievo territoriale ai sensi del PTCP vigente120, con capacità di attivare o potenziare funzioni sovra comunali, le seguenti aree: sottostazione elettrica FS Renacci-Figline (esistente). In coerenza con quanto disposto dal PTC della Provincia di Firenze121 il Piano operativo può precisare i perimetri delle suddette aree.

4.2. Gli assetti territoriali delle aree di confine a Porcellino e nelle aree ex minerarie di Santa Barbara devono essere definiti dal PO previo coordinamento con i comuni di Cavriglia (FI) e San Giovanni Valdarno (AR).

4.3. Anche ai fini dell'istituzione di un'area naturale protetta122, gli assetti territoriali delle aree rivierasche dell'Arno devono essere definiti, dal PO, previo coordinamento con i Comuni di San Giovanni Valdarno (AR) e Castelfranco Piandiscò (AR).

4.4. Le aree della ex miniera di Santa Barbara costituiscono un ambito territoriale con rilevanti potenzialità ricreative e di produzione energetica da fonte rinnovabile123. Le potenzialità energetiche, in particolare, sono da valutare come approvvigionamento, a costo contenuto, per il sistema produttivo comunale e, in modo particolare, dell'area di Lagaccioni, aumentandone la competitività e l'attrattività.

5. Sistema insediativo

5.1. Centro abitato di Restone

Il centro abitato di Restone deve essere qualificato attraverso servizi di base compatibili con la dimensione dell'insediamento e attraverso la configurazione di una piccola centralità urbana imperniata sul centro polivalente e circolo ricreativo.

Anche con riferimento al precedente punto 3.4.a del presente articolo, sono da limitare gli innesti della viabilità urbana sulla SR 69 "Valdarno".

5.2. Centro abitato di Porcellino

Il centro abitato di Porcellino deve essere qualificato, in stretta relazione al sistema insediativo che si sviluppa nei territori comunali di Cavriglia e di San Giovanni Valdarno, sulla base di due esigenze prioritarie:

  1. a. alleggerimento della pressione insediativa sul Borro di San Cipriano;
  2. b. limitazione delle interferenze viabilistiche e funzionali con la SR 69 "Valdarno", anche attraverso il completamento della SP 14 "Delle Miniere".

5.3. Gli edifici matrice dell'identità storico culturale, di cui alla Tavola QC2.5.1, devono essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale fine il PO prevede una apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: Chiese di S. Maria a Tartigliese e S. Maria a Ripalta.

5.4. Dimensionamento del sistema insediativo

Il dimensionamento del sistema insediativo relativo all'UTOE di Restone e Porcellino è definito nelle tabelle sinottiche finali, che costituiscono parte integrante della presente Disciplina.

5.5. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.5.1. Il PO assicura le seguenti dotazioni minime di standard ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 35 mq/abitante124;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.5.2. Il PO favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità.

6. Sistema infrastrutturale

6.1. Autostrada A1 e linea ferroviaria Direttissima Firenze - Roma

Il PS recepisce il potenziamento dell'Autostrada A1 attraverso la realizzazione della terza corsia, prescrivendo, tuttavia, misure finalizzate a mitigare gli impatti generati dall'opera. In particolare:

  1. a. mantenimento e potenziamento di barriere vegetali ad alta densità di impianto lungo il tracciato autostradale, quali macchie di bosco connesse alla vegetazione ripariale, alla vegetazione lineare limitrofa alla linea ferroviaria Direttissima, alla vegetazione lineare trasversale che connette il fondo valle alle aree boscate pedecollinari. Devono comunque essere preservate, in coerenza con l'Allegato A alla presente Disciplina, le visuali panoramiche sui principali elementi identitari del patrimonio territoriale;
  2. b. ricostruzione degli edifici demoliti o fortemente danneggiati a seguito dei lavori di ampliamento della piattaforma autostradale, anche con delocalizzazione delle volumetrie ove la ricostruzione fosse inibita da norme sovraordinate.

6.2. Strada Regionale 69 "Valdarno"

Gli impatti generati dal traffico di attraversamento della SR 69 "Valdarno" nei centri abitati di Restone e Porcellino, devono essere mitigati limitando la velocità attraverso idonei strumenti fisici, ambientali e integrati125 e limitando le interferenze con la viabilità di penetrazione e di distribuzione urbana.

In particolare sono da prevedere interventi strutturali per migliorare l'innesto di Via di Restone sulla suddetta SR 69, anche attraverso la realizzazione di una rotatoria stradale.

6.3. Strada Provinciale 14 "Delle Miniere"

Deve essere completata la variante alla SP 14 "Delle Miniere", onde consentire il collegamento diretto tra la rotatoria di Cetinale e la SR 69, evitando l'attraversamento di Porcellino da parte del traffico pesante e favorendo l'accesso alle aree dell'ex miniera di Santa Barbara.

6.4. Viabilità minore

6.4.1. Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico.

L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di appositi consorzi per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.

6.4.2. Con utilizzo della viabilità minore esistente, il PO individua una rete di percorsi per la mobilità lenta nel territorio rurale (percorsi pedonali e/o ciclabili, ippovie), capaci, tra l'altro, di rafforzare le connessioni trasversali con le aree dell'ex miniera di Santa Barbara.

6.5. Mobilità dolce

6.5.1. Per favorire una mobilità alternativa tra aree che offrono servizi di pubblico interesse e per rafforzare le relazioni tra le diverse componenti del sistema urbano di fondovalle, il PO prevede percorsi ciclopedonali di collegamento tra i centri abitati di Restone e Porcellino con la ciclopista dell'Arno.

113. Autorità di Bacino del Fiume Arno, Comitato Istituzionale, Delibera 03.03.2016, n. 235, Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA)

114. Autorità di Bacino del Fiume Arno, Comitato Istituzionale, Delibera 03.03.2016, n. 235, Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA)

115. Del. CC del 13.02.2003, n. 4

116. "Progetto per il recupero ambientale della miniera di Santa Barbara nei Comuni di Cavriglia (AR) e Figline Valdarno (FI) - costruzione dei bacini di Castelnuovo dei Sabbioni e Allori all'interno della miniera di Santa Barbara - riassetto idrografico e morfologico dell'area di miniere", approvato dalla Regione Toscana con Decreto Dirigenziale 416 del 09/02/2010 "Autorizzazione alla realizzazione del piano di recupero ambientale della concessione Santa Barbara nei Comuni di Cavriglia e Figline Valdarno".

117. Conferenza di copianificazione del 19.05.2017

118. Legge regionale 4 novembre 2011, n. 56, "Modifiche alla LR 21 marzo 2011, n. 11". In particolare vedi Allegato A

119. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i)

120. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze , Norme di attuazione, art. 24

121. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme di attuazione, articolo 24, punti 3 e 5

122. Vedi PTC Provincia di Firenze, Ambito di reperimento A12-Arno

123. Vedi precedente punto 3.3 del presente articolo

124. Esistenti 13,53 mq/abitante

125. Rotatorie, isole centrali, sezione stradale, arredo urbano, ecc.