Disciplina di Piano online


Art. 3.15 UTOE 2 di Incisa

1. Definizione

1.1. L'Unità territoriale organica elementare di Incisa occupa il settore centro-settentrionale del territorio comunale e comprende il centro abitato di Incisa, con le propaggini de La Fonte e de La Massa, nonché il Centro di Loppiano.

2. Finalità

2.1. Il PS persegue la qualificazione ecologica, strutturale e funzionale dell'UTOE di Incisa attraverso le seguenti azioni strategiche prioritarie:

  1. a. recupero, qualificazione e integrazione delle aree rivierasche dell'Arno nella prospettiva di un parco fluviale metropolitano;
  2. b. potenziamento e qualificazione delle relazioni ecologiche e funzionali tra fiume e collina, anche attraverso la creazione di un sistema trasversale di spazi verdi e di percorsi ciclopedonali;
  3. c. sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale, fondata sulla centralità delle attività agricole e sulla loro integrazione con altre attività economiche locali (in particolare: turismo, commercio, enogastronomia, attività sociali e culturali del Centro di Loppiano);
  4. d. forte caratterizzazione di ruolo del centro abitato di Incisa quale:
  5. b.1. testata settentrionale del sistema insediativo di fondovalle (Incisa-Lagaccioni-Figline);
  6. b.2. centro amministrativo direzionale (insieme a Figline);
  7. b.3. principale accesso urbano all'Arno;
  8. e. individuazione e qualificazione dei luoghi centrali nei vecchi e nei nuovi settori urbani del centro abitato, quali perni di un rinnovato sistema degli spazi pubblici qualitativamente coordinato e funzionalmente accessibile;
  9. f. integrazione paesaggistica e funzionale del Centro di Loppiano con il territorio comunale e con il centro abitato di Incisa.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dagli strumenti della pianificazione urbanistica in coerenza con le disposizioni statutarie del PS e con le indicazioni strategiche indicate nella Tavola STRA2.

3. Sistema ambientale

3.1. Le aree di fondovalle dell'Arno costituiscono un ambito territoriale da sottoporre a politiche sperimentali volte a garantire la sicurezza idraulica, la qualità delle acque, la fruibilità delle rive e l'utilizzazione sostenibile delle risorse territoriali nell'ambito di un progetto unitario incentrato sul ruolo del fiume, quale elemento di identità locale. Tali politiche, che operano per l'istituzione di un'area naturale protetta dell'Arno di livello sovra comunale, presuppongono un regime pattizio tra l'Amministrazione Comunale e i soggetti sociali che operano nelle aree rivierasche, volto a definire sinergie funzionali e buone pratiche nell'uso del territorio e nella costruzione del paesaggio.

Il PO, ferme restando le prioritarie disposizioni dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno, definisce specificatamente il perimetro del suddetto ambito territoriale, individua al suo interno un sistema reticolare di spazi a gestione pubblica (accessi, percorsi, punti di sosta, ecc.) e detta i criteri per la congruità e la sostenibilità delle attività ammissibili nel rispetto dei seguenti obiettivi strategici:

  1. a. garantire la sicurezza idraulica della riva sinistra d'Arno, con particolare riguardo al settore urbano di Incisa ubicato a est della SP 1 "Aretina" e della SR 69 "Valdarno";
  2. b. potenziare le relazioni (ecologiche, funzionali, visuali) tra le aree fluviali, le aree urbane di Incisa e le aree pedecollinari, salvaguardando i varchi trasversali residuali nell'edificato, in particolare lungo i corsi d'acqua minori che affluiscono in Arno: Fosso delle Campane, Borro della Fornacina, Borro dei Bagnoli90, Borro del Focardo91 e Fosso della Fornacina;
  3. c. recuperare ai fini sociali le aree comprese tra la ferrovia e l'Arno, favorendone l'accessibilità e i raccordi con il centro abitato, garantendone la percorribilità e definendone il ruolo, con particolare riguardo alle attività agricole e ricreative, nell'ambito del futuro parco fluviale;
  4. d. prevedere appositi percorsi ciclopedonali di collegamento tra la prevista ciclopista dell'Arno, il centro abitato di Incisa e i ripiani i mezza costa;
  5. e. valorizzare le aree dell'ex foro boario (Piazzale Mazzanti) e dell'ex campo sportivo di Incisa quali capisaldi del rapporto tra città e fiume;
  6. f. recuperare le pescaie di Incisa e del Bruscheto (Ponte di Annibale), anche per lo sfruttamento delle acque ai fini energetici;
  7. g. in tutti gli insediamenti accentrati: predisporre appositi spazi attrezzati, facilmente accessibili, per la raccolta differenziata dei rifiuti;
  8. h. sviluppare le attività agricole, turistiche, agrituristiche e sociali funzionali alla conservazione attiva del paesaggio storico-culturale, alla difesa del suolo e alla promozione economica del territorio comunale.

3.2. Anche con riferimento al sistema idrografico individuato dal PS92, lungo i fossi delle Campane, della Fornacina, dei Bagnoli93 e del Focardo94 il PO individua, anche in ampliamento delle aree a più elevata pericolosità idraulica, fasce di stretta pertinenza dei corsi d'acqua che svolgono funzioni ecologiche e paesaggistiche primarie nei collegamenti trasversali monte-valle, inibendo al loro interno, se del caso, nuovi interventi edificatori e promuovendo il recupero delle rive.

3.3. L'inspessimento del filamento urbano compreso tra Barberino e La Massa deve essere evitato attraverso il mantenimento e la qualificazione, ecologica e funzionale, del sistema di spazi aperti individuati come varchi del territorio rurale e del territorio urbanizzato nella tavola STRA2, anche al fine di:

  1. a. salvaguardare le funzioni ecotonali delle aree rivierasche, contribuendo alla qualità naturale e alla biodiversità;
  2. b. collegare le aree fluviali con le aree pedecollinari, attraverso varchi di connessione ecologica (in particolare in corrispondenza del Borro della Fornacina).

3.4. Nel centro abitato di Incisa, esteso agli insediamenti de La Fonte e de La Massa, il PO definisce interventi di qualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. contenere gli impatti generati dal traffico veicolare di attraversamento, con interventi atti a limitare la velocità veicolare e interventi di razionalizzazione e completamento della rete viaria per separare il traffico di attraversamento da quello di penetrazione e di distribuzione locale, gerarchizzando i tracciati viari, chiudendo gli anelli stradali incompiuti, riorganizzando il trasporto pubblico, creando una rete urbana e interurbana di percorsi ciclopedonali (soprattutto per i collegamenti con Lagaccioni e Figline). Appare necessario intervenire prioritariamente sui nodi di Piazza Capanni, Piazza Parri e alla confluenza tra Via Fratelli Rosselli e Via Nazionale;
  2. b. favorire la presenza consistente di spazi verdi, con funzioni sistemiche di carattere ecologico, ricreativo e formale, orientati soprattutto secondo direzioni trasversali monte - valle ;
  3. c. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività industriali e artigianali alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  4. d. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici e impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale95.

3.5. Aree di recupero ambientale.

3.5.1. Il PO definisce compiutamente il perimetro delle aree sottoposte a recupero ambientale individuate dalla Tavola STRA2 nei seguenti siti, subordinandone il riutilizzo alla conclusione delle operazioni di bonifica e di recupero: versante meridionale del borgo storico di Castello, a Incisa, già interessato dalle attività della ex Italcementi; area in località I Piani, in prossimità dell'Arno, già interessata da attività di escavazione inerti.

3.5.2. Il PO verifica compiutamente, altresì, i siti interessati da inquinamento del suolo indicati nella Tavola STRE2 e, se del caso, definisce specifiche disposizioni che ne subordinano l'uso alla conclusione delle operazioni di bonifica.

4. Sistema territoriale

4.1. Costituiscono servizi e attrezzature di rilievo territoriale ai sensi del PTCP vigente96, con capacità di attivare o potenziare funzioni sovra comunali, le seguenti aree: Centrale idroelettrica Ponte di Annibale - Incisa (nuova previsione); Centrale idroelettrica Pescaia Ex Foro Boario - Incisa (nuova previsione); Museo di arte sacra Oratorio del Crocifisso - Incisa (esistente); Parcheggio scambiatore ex scalo merci - Incisa (nuova previsione); Sottostazione elettrica FS Focardo - Incisa (esistente). In coerenza con quanto disposto dal PTC della Provincia di Firenze97 il PO può precisare i perimetri delle suddette aree.

4.2. Anche ai fini dell'istituzione di un'area naturale protetta98, gli assetti territoriali delle aree rivierasche dell'Arno devono essere definiti, dal PO, previo coordinamento con il Comune di Reggello.

4.3. Il Centro di Loppiano, che occupa buona parte dei Ripiani di mezza costa, costituisce una struttura polifunzionale di rilevanza internazionale, la cui qualificazione e il cui potenziamento, nell'ambito del PP vigente, devono essere perseguiti tenendo presente il ruolo del Centro, che travalica i confini comunali e regionali, e, al contempo, l'identità paesaggistica del territorio, quale stratificazione storica delle relazioni tra natura e cultura. Tale identità, pur concepita secondo una dinamica evolutiva, costituisce un valore fondante del territorio incisano e deve essere un riferimento costante per le sue trasformazioni future.

5. Sistema insediativo

5.1. Centro abitato di Incisa

La qualificazione dello spazio pubblico nel centro abitato deve essere perseguita, prioritariamente, garantendone la continuità fisica, la qualità morfologia e funzionale, l'accessibilità pedonale, i raccordi con il fiume e con il sistema articolato degli insediamenti di fondovalle, nell'ambito di una nuova concezione bicefala del sistema urbano, impostata sulle due centralità storiche, simboliche e funzionali dei centri abitati di Incisa e di Figline, così come integrati dagli insediamenti produttivi baricentrici de La Massa e Lagaccioni.

Il PO persegue la qualificazione del centro abitato di Incisa a partire dalle azioni che interessano i seguenti luoghi, centrali e/o emergenti per caratterizzazione morfologica e funzionale:

  1. a. Piazza del Municipio: da caratterizzare quale centralità storica e simbolica, luogo del potere civile e religioso, sede qualificata dei servizi amministrativi;
  2. b. Piazza della Repubblica: da qualificare, nell'organizzazione spaziale e nell'arredo urbano, quale spazio complementare e di supporto a Piazza del Municipio;
  3. c. Castello: da recuperare con interventi adeguati al valore storico, architettonico e urbanistico unitario del complesso; da valorizzazione funzionalmente attraverso un uso congruo delle emergenze architettoniche presenti (Casa del Petrarca, Oratorio del SS Crocifisso); da rendere accessibile a piedi attraverso il recupero e la qualificazione dell'antico percorso che sale da Piazza del Municipio;
  4. d. Piazzale Mazzanti: da caratterizzare, con l'ex campo sportivo di Via La Pira, quale luogo urbano privilegiato per la fruizione delle aree fluviali e per le visuali sul fiume; da relazionare, attraverso percorsi pedonali e/o ciclabili lungo l'ex tracciato ferroviario, con le aree rivierasche settentrionali dell'Arno (La Fonte, Bruscheto/Ponte di Annibale, ecc.); da qualificare quale luogo di scambi e di manifestazioni sociali all'aperto;
  5. e. area ex Italcementi: da recuperare integralmente, secondo criteri prioritari di qualità ecologica e paesaggistica e di valorizzazione delle tracce di archeologia industriale, per la creazione di una nuova centralità urbana polifunzionale; da coordinare con il recupero delle aree verdi orientali nella valle del Borro di Castelvecchio e delle vecchie cave ubicate a monte dell'insediamento; ripianificazione dell'area, anche attraverso interventi di rigenerazione urbana, prevedendo la riqualificazione dell'area della cava con valore di testimonianza storica, la valorizzazione del centro storico di Incisa, promuovendo azioni di recupero del patrimonio di archeologia industriale e dei sentieri verdi di collegamento con il borgo storico;
  6. f. ex campo sportivo di Via La Pira: da concepire come terrazza affacciata sul fiume, con visuali estese fino al sistema medievale castello - borgo - ponte - torre de' Bandinelli; da caratterizzare, con Piazzale Mazzanti, quale luogo urbano privilegiato per la fruizione delle aree fluviali; da relazionare, attraverso percorsi pedonali e/o ciclabili lungo la riva dell'Arno, con le aree rivierasche meridionali comprese tra il fiume e la ferrovia; da qualificare quale luogo di scambi, di attività ricreative e di manifestazioni sociali all'aperto;
  7. g. polo sportivo di Via Pertini: da concepire come spazio aperto urbano relazionato al fiume, rispetto al quale sono da potenziare le relazioni ecologiche e funzionali, compreso il raccordo con la ciclopista dell'Arno; da qualificare con la diversificazione delle attività motorie e ricreative; da integrare maggiormente nel sistema urbano, migliorandone l'accessibilità e le relazioni funzionali con i settori urbani limitrofi;
  8. h. aree ferroviarie dismesse: da recuperare e integrare nel tessuto urbano quale cerniera polifunzionale tra la città e la ferrovia, dotata di piazza alberata, parcheggio scambiatore, servizi di informazione e di accoglienza, servizi pubblici o di interesse pubblico, residenza e terziario; da raccordare, attraverso percorsi ciclopedonali, alle altre centralità urbane limitrofe (area ex Sacci, ex campo sportivo, area ex Italcementi);
  9. i. area ex Sacci e complesso ecclesiale dei Santi Cosma e Damiano al Vivaio: da concepire come spazio urbano unitario, articolato in un polo culturale (formazione, convegni, esposizioni) e in un parco pubblico (ricreazione, manifestazioni sociali all'aperto); da strutturare (parco pubblico) secondo criteri prioritari di qualità ecologica e morfologica; da migliorare nell'accessibilità e negli spazi di sosta;
  10. j. verde attrezzato di Via P.P. Pasolini a La Massa: luogo centrale di recente creazione, da proteggere soprattutto dagli impatti generati dal traffico di scorrimento lungo la SR 69 e da integrare con il nucleo antico dell'abitato attraverso ampi attraversamenti pedonali dedicati.

5.2. Insediamenti accentrati del territorio rurale: Loppiano

Il Centro di Loppiano deve mantenere i caratteri di ruralità legati alla dispersione degli insediamenti, pur localmente accentrati, e alla netta prevalenza delle aree agricole rispetto alle aree edificate.

I futuri interventi, previsti dal PP vigente99, devono perseguire la massima integrazione territoriale, sia con riferimento al paesaggio (qualità ecologica e morfotipologica degli insediamenti con i relativi spazi aperti di pertinenza), sia con riferimento alle funzioni (sinergie con il centro abitato di Incisa e con i servizi erogati dalla Amministrazione Comunale).

5.3. Edifici matrice

Gli edifici matrice dell'identità storico culturale, di cui alla Tavola QC2.5.1, devono essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale fine il PO prevede una apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: pieve di San Vito a Loppiano, chiese di SS. Cosma e Damiano al Vivaio e San Alessandro a Incisa, Villa L'Entrata, Castelvecchio, Castello di Pratelli, Fattorie di Loppiano e Tracolle.

5.4. Dimensionamento del sistema insediativo

Il dimensionamento del sistema insediativo nell'UTOE di Incisa è definito nelle tabelle sinottiche finali, che costituiscono parte integrante della presente Disciplina.

In coerenza con gli esiti della Conferenza di copianificazione100, nel territorio rurale sono consentiti interventi che comportano consumo di suolo nei casi e alle condizioni di seguito specificate; il PO definisce compiutamente le suddette condizioni e localizza gli interventi in coerenza con le disposizioni statutarie e strategiche del PS, nonché con le limitazioni e le disposizioni delle norme sovraordinate:

TR2.1 - Località L'Entrata: l'intervento, che prevede la realizzazione di un centro di riabilitazione e benessere, con annessa foresteria di 160 posti letto, attraverso nuove costruzioni per 7.500 mq di SUL, deve costituire un'evoluzione coerente della struttura ecosistemica e di quella agroforestale, attualizzando gli elementi e le regole che compongono tali strutture ed evitando, di contro, di configurarsi come insediamento monofunzionale chiuso e avulso dal contesto paesaggistico. Esso, in particolare, deve dar luogo a un complesso unitario, costituito da edifici e spazi aperti, che interpreti e riproponga, in chiave contemporanea, le relazioni strutturanti edificio-giardino-boschi-coltivi proprie del sistema insediativo rurale, rimanendo gerarchicamente subordinato al complesso storicizzato de l'Entrata. I nuovi assetti territoriali devono essere coerenti, nei caratteri morfotipologici dell'insediamento, così come nei caratteri architettonici degli edifici e degli spazi aperti pertinenziali, agli assetti paesaggistici storicizzati dei ripiani di mezza costa. Di tale coerenza il PO deve chiedere espressa dimostrazione agli elaborati progettuali. La convenzione che regola l'intervento deve prevedere la conduzione agricola dei terreni confinanti riconducibili alla stessa proprietà, prescrivendo le opportune opere di sistemazione idraulica e privilegiando gli ordinamenti colturali tradizionali.
TR2.2 - Centro di Loppiano: ricollocazione, a parità di SUL e di volumetria, dei nuovi fabbricati previsti dal PP vigente101, in prossimità di complessi edilizi esistenti nell'UTOE di Incisa. I suddetti fabbricati, secondo il PP vigente, derivano sia da interventi di ristrutturazione urbanistica che da interventi di nuova costruzione. La loro ricollocazione deve avvenire previa variante al PP, specificatamente disciplinata dal PO, e deve dare luogo a piccoli insediamenti rurali accentrati compatibili con le condizioni geomorfologiche (in particolare scarpate lungo il Fosso delle Campane), che integrino i complessi edilizi esistenti senza alterarne i caratteri morfologici e insediativi storicamente consolidati, né le visuali panoramiche e le relazioni figurative con la viabilità di impianto storico e con il territorio rurale contermine. I caratteri morfotipologici dei nuovi insediamenti, così come i caratteri architettonici degli edifici e degli spazi aperti pertinenziali, devono mostrarsi coerenti con gli assetti paesaggistici storicizzati dei ripiani di mezza costa, rimanendo gerarchicamente subordinati ai complessi edilizi di impianto storico. Di tale coerenza il PO deve chiedere espressa dimostrazione agli elaborati progettuali. La convenzione che regola gli interventi deve prevedere la conduzione agricola dei terreni limitrofi riconducibili alla stessa proprietà, prescrivendo le opportune opere di sistemazione idraulica e privilegiando gli ordinamenti colturali tradizionali.
TR2.3 - Centro di Loppiano - Loc. Scintilla: realizzazione di una struttura ricettiva di 80 posti letto, attraverso il recupero di annessi agricoli non più necessari alla conduzione dei fondi (SUL 660 mq) e nuove costruzioni con una SUL massima di 1.600 mq.
L'intervento, unitario, deve dare luogo a un piccolo insediamento rurale compatto e accentrato, evitando la dispersione insediativa, con le nuove costruzioni discoste dalla strada non meno di quelle esistenti; il nuovo nucleo deve trovare accesso attraverso la strada di penetrazione a pettine esistente, evitando i doppi percorsi di entrata e di uscita. I nuovi assetti territoriali devono essere coerenti, per caratteri morfotipologici dell'insediamento e degli spazi aperti pertinenziali, con gli assetti paesaggistici storicizzati dei ripiani di mezza costa, mantenendo le relazioni funzionali ed estetico-percettive con il contesto paesaggistico. Di tale coerenza il PO deve chiedere espressa dimostrazione agli elaborati progettuali. La convenzione che regola gli interventi deve prevedere la conduzione agricola dei terreni confinanti riconducibili alla stessa proprietà, prescrivendo le opportune opere di sistemazione idraulica e privilegiando gli ordinamenti colturali tradizionali.
TR2.4. - Località S.Antonio: potenziamento della struttura produttiva esistente attraverso nuove costruzioni con una SUL massima di 1.600 mq Le nuove costruzioni devono risultare compatibili con le condizioni geomorfologiche (in particolare: stabilità delle scarpate e fenomeni attivi correlati) ed essere coordinate con quelle esistenti, per tipologia, ingombro, altezza e finiture. L'intervento deve minimizzare gli impatti visuali dalla SP 1, anche attraverso adeguati sistemi di recinzione combinati all'uso di vegetazione d'arredo, garantendo, altresì, il mantenimento della fascia boscata occidentale.

5.5. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.5.1. Il PO provvede ad assicurare le seguenti dotazioni minime di standard ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 45 mq/abitante102;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.5.2. Nei nuovi spazi pubblici assumono particolare rilevanza i seguenti servizi, che sono oggetto di specifiche previsioni da parte del PO:

  1. a. parcheggi a servizio dei luoghi urbani centrali e delle fermate del servizio di trasporto pubblico extraurbano;
  2. b. parcheggi di scambio in prossimità della fermata ferroviaria di Incisa;
  3. c. aree di verde pubblico per favorire l'accesso alle aree fluviali;
  4. d. aree a corredo delle strutture scolastiche e atte ad elevarne la qualità ambientale.

5.5.3. Il PO favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità.

6. Sistema infrastrutturale

6.1. Linea ferroviaria lenta Firenze - Roma

6.1.1. La fermata ferroviaria di Incisa svolge un ruolo rilevante per favorire l'integrazione del centro abitato nel sistema di trasporto sub regionale (area centrale metropolitana fiorentina e Valdarno), favorendo, in particolare, gli spostamenti pendolari. A tale scopo il PS prevede la realizzazione di un parcheggio scambiatore, con almeno 150 posti auto, nelle aree ferroviarie dismesse della fermata ferroviaria di Incisa.

6.2. Strada Provinciale 1 "Aretina" e Strada Regionale 69 "Valdarno"

6.2.1. Stanti le opere infrastrutturali, già in fase di avanzata attuazione, volte a spostare i traffici di attraversamento di lunga percorrenza su nuovi tracciati viari, la PS 1 "Aretina" e la SR 69 "Valdarno" assumono il carattere prevalente di asse urbano di penetrazione e di distribuzione interna.

6.2.2. A tale scopo il tracciato delle due strade deve essere dotato di sistemi per la limitazione della velocità veicolare, di percorsi ciclopedonali, di fermate attrezzate per il servizio di trasporto pubblico, di equipaggiamento vegetale.

6.3. Viabilità minore

6.3.1. Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico. L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di appositi consorzi per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.

6.3.2. Con utilizzo della viabilità minore esistente, il PO individua una rete di percorsi per la mobilità lenta nel territorio rurale (percorsi pedonali e/o ciclabili, ippovie), capaci, tra l'altro, di rafforzare le connessioni trasversali con i Ripiani di mezza costa e con il Centro internazionale di Loppiano.

6.4. Mobilità dolce

6.4.1. Per favorire una mobilità alternativa tra aree che offrono servizi di pubblico interesse e per rafforzare le relazioni tra le diverse componenti del sistema insediativo, urbano e rurale, il PO definisce una rete di percorsi ciclopedonali, interna all'abitato di Incisa e connessa con le aree di Loppiano, a integrazione della ciclopista dell'Arno proveniente da Lagaccioni e Figline.

90. Borro dei Bagnoli o dell'Acqua Caduta

91. Borro del Focardo o Moriano o Molinaccio

92. Vedi articolo 2.14

93. Detto anche Borro dell'Acqua Caduta

94. Detto anche Borro di Moriano o Borro Mulinaccio

95. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del. G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i

96. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze , Norme di attuazione, art. 24

97. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme di attuazione, articolo 24, punti 3 e 5

98. Vedi PTC Provincia di Firenze, Ambito di reperimento A12-Arno

99. Approvato con Del. CC 10/06/2015, n. 118

100. Conferenza di copianificazione del 19.05.2017

101. Approvato con Del. CC 10/06/2015

102. Esistenti 44,37 mq/abitante