Disciplina di Piano online


Art. 3.12 Disposizioni generali

1. La Tavola STRA2, "Disciplina delle unità territoriali organiche elementari (UTOE)", rappresenta il progetto generale di territorio definito dal PS e costituisce lo schema di riferimento strategico della Disciplina delle UOTE: ad essa si rifà il PO, che deve precisare i confini delle aree (con l'eccezione del perimetro del territorio urbanizzato, fatto salvo quanto disposto dall'art. 2.10, comma 8), articolarle secondo le specificità interne e in funzione del progetto urbano/territoriale alla scala operativa, disciplinarle in conformità al PS e alle norme sovraordinate.

2. Nella suddetta tavola sono indicate le principali azioni strategiche, che trovano specifica disciplina negli articoli riferiti alle singole UTOE:

  • - sistema ambientale: interventi per la riduzione del rischio idraulico; connessioni ecologiche nel territorio comunale; aree naturali protette; aree degradate e/o di recupero ambientale;
  • - sistema insediativo: perimetro del territorio urbanizzato; tessuti urbani; strutture accentrate del territorio rurale; servizi e attrezzature di rilevanza territoriale; aree transfrontaliere
  • - sistema infrastrutturale: ferrovie, strade, percorsi ciclopedonali, percorsi escursionistici, parcheggi scambiatori.

3. Sistema ambientale

3.1. Interventi per la riduzione del rischio idraulico.

Il PS individua le aree per la riduzione del rischio idraulico in conformità al Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA)54.

Il PO disciplina tali aree in conformità alle disposizioni dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e del PS, garantendo, in subordine a quelle idrauliche, l'espletamento di funzioni naturalistiche ed ecosistemiche così come previsto dalle presenti norme.

3.2. Connessioni ecologiche nel territorio comunale - varchi

Il PS basa il rafforzamento delle connessioni ecologiche nel territorio comunale, perseguito dal PTC e dal PIT e individuato dallo Statuto del PS quale esigenza primaria per la qualificazione ecosistemica, sulle seguenti azioni strategiche:

  • - riconoscimento delle funzioni ecologiche svolte a livello territoriale dai boschi dell'alta collina occidentale (direttrice di connessione forestale longitudinale), con i relativi ambiti ad alto valore naturalistico (ZCS Monti del Chianti e Ambiti di reperimento per l'istituzione di aree naturali protette individuati dal PTC: Monte Lisoni - Monte Acuto a sud e Monte Muro - Poggio Citerna a nord);
  • - qualificazione naturalistica, ecologica e ricreativa delle aree rivierasche del fondovalle, anche in vista della creazione di un parco fluviale dell'Arno (Ambito di reperimento per l'istituzione di aree naturali protette individuato dal PTC), con salvaguardia delle zone umide presenti in riva sinistra (in particolare La Garzaia);
  • - salvaguardia e qualificazione delle aree rurali, soprattutto boscate, e dei corsi d'acqua che possono svolgere funzioni di collegamento ecologico trasversale tra collina e fiume (direttrici di connessione forestale trasversale e corsi d'acqua di connessione trasversale);
  • - salvaguardia e qualificazione delle aree, estese (nel territorio rurale) o filiformi (nel territorio urbanizzato), che costituiscono varchi di connessione ecologica trasversale tra collina e fiume;
  • - qualità ecologica diffusa nel territorio rurale e urbano, con un sistema di azioni, anche alla piccola scala, non graficizzate dal PS.

Il PO dispone la salvaguardia ecosistemica della direttrice di collegamento forestale e delle direttrici di collegamento trasversale, favorendo la valorizzazione didattica, escursionistica e, nelle forme compatibili, ricreativa della aree a più elevato valore naturalistico.

Il PO dispone altresì il mantenimento, il potenziamento e la qualificazione paesaggistica dei varchi urbani, definendo incentivi per lo stombamento dei corsi d'acqua coperti e per la ricostituzione delle relative rive in presenza di lavori di ristrutturazione urbanistica sufficientemente estesi. Nei varchi del territorio rurale, il PO disciplina compiutamente le costruzioni ad uso delle aziende agricole, consentendo la realizzazione di quelle non altrimenti localizzabili e inibendo quelle destinate ad altri usi che non abbiano un rilevante valore sociale. In ogni caso è da evitare il potenziamento di barriere longitudinali che creino pregiudizio alle relazioni ecosistemiche trasversali, favorendo comunque le relazioni, spaziali e funzionali, monte-valle.

Il PO persegue, infine, la qualità ecologica diffusa del territorio favorendo, alla scala locale, la permanenza e la diffusione di elementi puntuali o lineari ecologicamente significativi (giardini pubblici e privati, macchie di bosco, alberi camporili, pozze d'acqua, ecc; siepi, filari alberati, vegetazione ripariale, ecc).

3.3. Aree di recupero ambientale e siti inquinati

Il PO definisce compiutamente il perimetro e la disciplina delle "Aree di recupero e/o restauro ambientale" definite dal PTC55 e riprese dal PS, prescrivendo che il recupero avvenga nel rispetto di quanto disposto dalle norme del piano provinciale.

Nell'area di Santa Barbara, già oggetto di uno specifico progetto di recupero ambientale approvato dalla Regione Toscana56, il PO individua le aree che, in conformità alle disposizioni del PS, possono ospitare impianti per la produzione di energia solare.

Il PO definisce altresì i perimetri dei siti interessati da inquinamento del suolo e ne disciplina le aree in conformità alla normativa regionale in materia.

3.4. Aree degradate

Il PS non individua le aree degradate, di cui all'articolo 122 della LR 65/2014, poiché le aree con degrado urbanistico e socio-economico di Lagaccioni, suscettibili di rientrare nella suddetta categoria, ricadono in aree a pericolosità idraulica elevata o molto elevata e sono pertanto da escludere ai sensi dello stesso articolo.

4. Sistema insediativo

4.1. In conformità alla LR 65/2014, lo Statuto del PS definisce il perimetro del territorio urbanizzato57 e, all'interno di questo, individua i morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee con i relativi obiettivi di qualità58.

4.2. La Tavola STRA2, "Disciplina delle unità territoriali organiche elementari (UTOE)", distingue, all'interno del territorio urbanizzato, i tessuti urbani di impianto antico, i tessuti urbani consolidati e i tessuti urbani recenti: all'interno di questi ultimi ricadono i morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee di cui al precedente punto 4.1.

4.3. Il PO recepisce gli obiettivi di qualità definiti dallo Statuto per i morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee e li combina con le azioni strategiche del PS, definendo, nel dettaglio, il sistema del verde urbano (Sistema reticolare delle aree verdi), pubblico e privato, in modo da favorire la mitigazione degli effetti generati dalle grandi infrastrutture longitudinali e potenziare la permeabilità ecologica trasversale degli insediamenti. Il sistema reticolare delle aree verdi è rappresentato nelle Tavole STRA 2.1 e STRA 2.2 e risulta di tipo ricognitivo, il PO ne definisce compiutamente il perimetro e la specifica disciplina al fine di salvaguardare, potenziare e sviluppare parchi e giardini urbani, orti sociali, aree sportive e altre aree socio-aggreganti, raccordate anche al territorio rurale.

4.4. Il PO precisa, altresì ; , l'articolazione dei tessuti urbani individuati nella suddetta Tavola STRA2, considerando il ruolo strategico delle centralità urbane e specificando la disciplina dei tessuti in relazione agli obiettivi strategici definiti per le singole UTOE, nel rispetto delle seguenti disposizioni generali.

Tessuti urbani di impianto storico: al loro interno sono da favorire la residenza e le funzioni terziarie e di servizio ad essa collegate, il recupero del rapporto diretto tra edifici e spazi aperti, pubblici o di uso pubblico, la qualificazione dei luoghi centrali. Il PO definisce le destinazioni d'uso degli edifici e degli spazi aperti avendo come riferimento prioritario la compatibilità con i caratteri tipologici e architettonici storicizzati, ma favorendo al tempo stesso, nelle forme compatibili, gli interventi che favoriscono il pieno utilizzo e la piena funzionalità del patrimonio edilizio esistente.

Tessuti urbani consolidati: al loro interno sono da perseguire, accanto alla qualificazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, spaziali e figurativi, il potenziamento dei percorsi pedonali e la creazione di parcheggi (anche di supporto ai tessuti di impianto storico).

Tessuti urbani recenti: stante la mancanza di una efficace armatura urbana, necessitano di qualificazione ecologica, morfologica e funzionale dello spazio pubblico e delle parti edificate, di completamento delle infrastrutture, di adeguamento degli standard urbanistici, di superamento della monofunzionalità residenziale. Le disposizioni statutarie, di cui all'articolo 2.10 delle presenti norme, definiscono specifici obiettivi di qualità per i morfotipi dei tessuti urbani recenti, tese a migliorare la qualità architettonica e paesaggistica, che il PO, nel disciplinare le trasformazioni edilizie e urbanistiche, deve riprendere e specificare. Nei tessuti urbani recenti a prevalente carattere industriale e artigianale di Lagaccioni e Pian dell'Isola devono essere avviate azioni che portino alla costituzione di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA)59, promuovendo processi gestiti nell'ottica di un sistema territoriale unico e migliorando, al contempo, la qualità ambientale e la competitività delle imprese.

4.5. Nel territorio rurale il PS individua le principali strutture accentrate, di impianto storico o recente: tra queste il Centro di Loppiano, disciplinato da un PP vigente, e il Camping Village Norcenni. Per tali strutture la Disciplina delle UTOE prevede disposizioni che devono essere riprese e specificate dal PO.

4.6. Tavola STRA2 individua, altresì , le aree interessate dai piani attuativi convenzionati, tuttora in vigore, e dai progetti di opere pubbliche approvati, nonché quelle interessate dai servizi e dalle attrezzature, puntuali o areali, che, ai sensi del PTC, assumono rilevanza territoriale60; il PO disciplina i suddetti servizi e le suddette attrezzature tenendo presente che, in conformità allo stesso PTC, essi non sottostanno alle limitazioni delle invarianti strutturali definite dal piano provinciale61.

4.7. Per la definizione degli assetti nelle aree transfrontaliere, dove la gestione urbana/territoriale interessa anche i Comuni limitrofi, il PS dispone che il PO si coordini con i PO dei Comuni contermini.

4.8. Gli interventi che comportano nuovo impegno di suolo all'esterno del territorio urbanizzato, esaminati con parere favorevole dalla Conferenza di copianificazione62, sono individuati con apposite sigle nella Tavola STRA2 e disciplinati dagli articoli relativi alle singole UTOE. Il PO definisce compiutamente il perimetro e la disciplina delle aree interessate dai suddetti interventi in conformità alle disposizioni del PS e alle norme sovraordinate con la redazione di schede norma, comprensive di schema grafico, che declinino e dettaglino le indicazioni del PS e diano conto del recepimento dei contenuti del parere espresso dalla Regione Toscana, in sede di conferenza di copianificazione.

5. Sistema infrastrutturale

5.1. La Tavola STRA2 definisce il sistema delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, che interessa il territorio comunale, distinguendo quelle esistenti da quelle suscettibili di potenziamento, di adeguamento e di nuova realizzazione.

5.2. Definisce, altresì , il sistema dei percorsi ciclopedonali ed escursionistici, per i quali, in sede di PO, sono ammesse implementazioni o modifiche di tracciato senza che ciò comporti variante al PS.

5.3. Il PO disciplina compiutamente le suddette opere in conformità alle disposizioni delle presenti norme, garantendo che ciascuna di esse assolva il ruolo strategico conferitogli dal PS. In sede di PO sono ammesse implementazioni o modifiche di tracciato alle infrastrutture già individuate nel PS senza che ciò comporti variante allo stesso.

54. Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA), approvato con Delib. Comitato Istituzionale 03.03.2016, n. 235

55. PTC Provincia di Firenze, Norme di attuazione, art. 21)

56. Autorizzazione Regionale - Decreto Dirigenziale n.416/2010

57. Vedi Tavole STA8.1 e STA8.2

58. PS, Disciplina, art. 2.10, "Territorio urbanizzato"

59. LR 87/98, articolo 18, e LR 61/2003, articolo 10

60. PTC, Norme di attuazione, artt. 24 e 24 bis

61. Per le invarianti strutturali del PTC recepite dal PS vedi articolo 2.13 delle presenti norme

62. Conferenza di copianificazione del 19.05.2017