Disciplina di Piano online


Art. 3.9 Sistema residenziale

1. La strategia definita dal PS per il sistema residenziale è volta a soddisfare, principalmente attraverso il recupero, la domanda di abitazioni legata alla polverizzazione dei nuclei familiari, con particolare riguardo per le fasce sociali più deboli, e a rafforzare il ruolo di Incisa e Figline quali capisaldi urbani principali, qualificando i centri abitati di Palazzolo, Burchio, Poggio alla Croce, Restone, Porcellino, Brollo e Ponte agli Stolli, quali capisaldi urbani secondari, capaci di costituire riferimento preferenziale per settori territoriali periferici con scarse dotazioni di servizi, sviluppando connotazioni di ruolo sinergiche, in grado di ottimizzare le risorse territoriali.

2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento per qualificare il sistema insediativo residenziale, che sono recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal PO, anche attraverso incentivi e specifiche disposizioni di carattere edilizio e urbanistico, sono quelli di seguito elencati.

  1. a. Territorio urbanizzato:
    • - riconoscimento delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali dei centri abitati e conseguente definizione delle opzioni di base per la loro riorganizzazione qualitativa:
      • - centri storici di Incisa e di Figline: luoghi qualificati dell'abitare, da supportare con politiche di sostegno alla residenza, al commercio e ai servizi, pubblici e privati (fiscalità locale, disciplina degli interventi edilizi capace di consentire adeguamenti funzionali interni, accessibilità, aree per la sosta veicolare di supporto, ecc.): il PO definirà una specifica disciplina tesa a salvaguardare le attività commerciali, artigianali e terziarie ai piani terra degli edifici presenti nei centri storici e nei tessuti consolidati delle espansioni urbane fino alla metà del XIX secolo, individuando i casi nei quali inibire i mutamenti delle destinazioni d'uso a favore della residenza;
      • - centri abitati di Incisa e di Figline: qualificazione morfologica e funzionale dei tessuti urbani; recupero dei rapporti con il fiume; sviluppo di relazioni ecologiche e funzionali monte-valle, anche attraverso il mantenimento degli spazi aperti trasversali residui; differenziazione dei ruoli e forte integrazione funzionale, attraverso lo sviluppo di relazioni materiali e immateriali;
      • - centro abitato di Palazzolo: qualificazione morfologica e definizione di una centralità urbana riconoscibile; qualificazione ecologica e mitigazione degli impatti generati dalla Autostrada A1;
      • - centro abitato di Burchio: integrazione morfologica e funzionale tra le aree a prevalente carattere residenziale e le aree a prevalente carattere produttivo; creazione di una centralità urbana incentrata sugli spazi aperti limitrofi al Fosso di Burchio;
      • - centro abitato di Restone: qualificazione ecologica e funzionale, con la mitigazione degli impatti generati dal traffico veicolare;
      • - centro abitato di Porcellino: qualificazione ecologica e funzionale, con la mitigazione degli impatti generati dal traffico veicolare e la salvaguardia del Borro di San Cipriano;
      • - centro abitato di Poggio alla Croce: qualificazione morfologica e funzionale quale centro turistico-escursionistico di alta collina, nell'ambito di una tutela paesaggistica legata all'alta fragilità visuale;
      • - centri abitati di Brollo vecchia e Ponte agli Stolli: qualificazione morfologica, paesaggistica e funzionale delle strutture urbane in rapporto al territorio rurale.
    • - definizione e valorizzazione delle connotazioni di ruolo dei centri abitati. In particolare:
      • - centro abitato di Incisa: porta settentrionale del sistema urbano di fondovalle; ruolo amministrativo e direzionale, incentrato sulla presenza di una porzione specializzata del municipio; polo logistico e centro direttore per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, anche nella prospettiva del parco fluviale;
      • - centro abitato di Figline; porta meridionale del sistema urbano di fondovalle; ruolo amministrativo e direzionale, incentrato sulla presenza di una porzione specializzata del municipio; sede dei principali servizi culturali e socio-sanitari di livello sovracomunale; porta del Valdarno superiore per gli spostamenti ferroviari con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; polo logistico per le relazioni ferroviarie e stradali con il sistema produttivo di Lagaccioni;
      • - centri abitati di Palazzolo e di Burchio: sedi di servizi pubblici decentrati; porte settentrionali del territorio comunale per gli spostamenti su gomma attraverso la SP 1 Aretina per San Donato e per il collegamento carrabile con l'area produttiva di Pian dell'Isola;
      • - centro abitato di Restone: potenziale punto di appoggio per le escursioni alle aree della Garzaia e dell'ex miniera di Santa Barbara;
      • - centro abitato di Porcellino: porta meridionale del territorio comunale; parte della più vasta conurbazione di Cavriglia e San Giovanni Valdarno; base per le escursioni nelle aree dell'ex miniera di Santa Barbara;
      • - centro abitato di Poggio alla Croce: passo della dorsale occidentale e trait d'union con il Chianti; centro transfrontaliero esteso al Comune di Greve in Chianti; base per le escursioni lungo tutta la dorsale occidentale;
      • - centri abitati di Brollo vecchia e Ponte agli Stolli: sedi di servizi pubblici decentrati; strutture di servizio lungo i raccordi viari con il Chianti fiorentino; basi per le escursioni lungo la dorale occidentale.
    • - gerarchizzazione dei collegamento tra Incisa, Lagaccioni e Figline, attraverso una rete capace di ottimizzare gli spostamenti interni al sistema urbano di fondovalle con le diverse modalità di trasporto (a piedi, in bicicletta, in autobus, in automobile), favorendo comunque un servizio di trasporto pubblico con capacità di distribuzione più ampia nel territorio comunale e di raccordo con il sistema ferroviario;
    • - blocco alla crescita insediativa lineare, soprattutto lungo la strada matrice di fondovalle (antica Cassia Adrianea) e lungo il corso dell'Arno, prevedendo:
      • - la conservazione dei varchi trasversali inedificati del territorio rurale tra gli insediamenti accentrati in prossimità di Palazzolo, Burchio e Pian dell'Isola, Burchio, La Fonte, Incisa e La Massa; Figline, Restone e Porcellino, evitando la saldatura dei filamenti urbani esistenti e provvedendo alla conservazione delle connotazioni paesaggistiche significative, ovvero alla determinazione di nuove connotazioni paesaggistiche in presenza di aree marginalizzate o degradate;
    • - la conservazione e il potenziamento dei varchi urbani trasversali lungo i corsi d'acqua minori e attraverso il sistema reticolare delle aree verdi;
    • - la permanenza di aree agricole periurbane, ovvero la creazione di spazi aperti strutturati, nelle aree non urbanizzate.
    • - qualificazione ecologica, morfologica e funzionale delle strutture insediative urbane, evitando lottizzazioni isolate e/o superfetazioni incongrue a ridosso degli aggregati storici, attraverso:
      • - la creazione di sistemi reticolari delle aree verdi (pubblico e privato, a sviluppo longitudinale, ma soprattutto trasversale nel sistema insediativo di fondovalle) incentrati sui parchi urbani, comprensivi di orti sociali e di altre strutture sociali aggreganti, raccordati al territorio rurale;
    • - il recupero e la creazione di luoghi centrali quali perni del sistema degli spazi pubblici;
    • - l'alleggerimento dei carichi generati dal traffico di attraversamento mediante il completamento o la previsione di by pass nelle situazioni di maggiore criticità [varianti alla SR 69 "Valdarno" in destra (variante "Casello - Casello") e in sinistra d'Arno (detta "Variantina"); nuovo ponte sull'Arno49 variante alla SP 14 "Delle "Miniere" (località Porcellino)];
    • - i completamenti edilizi che favoriscano la compattazione dei centri abitati e la creazione di una struttura urbana compiuta, ponendo, in particolare, fine alla crescita lineare lungo la viabilità di attraversamento e alla creazione di filamenti urbani;
    • - la coerenza morfotipologica tra le nuove costruzioni e gli aggregati storici limitrofi.
  2. b. Territorio rurale
    • - in coerenza alla LR 65/2014, blocco alla crescita delle strutture insediative accentrate, con particolare riguardo per i nuclei di impianto storico di Santa Maria Maddalena, Gaville Vecchia e Castiglioni;
    • - attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente, favorire la creazione di strutture capaci di generare lavoro e di arricchire l'offerta territoriale, contenendo, di contro, la banalizzazione residenziale.

49. Così come licenziato dalla Conferenza di copianificazione del 19.05.2017