Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO DR_VAL-C-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Trattasi di un'area produttiva, realizzata dagli anni sessanta in poi in assenza di adeguati strumenti di pianificazione, ove si rilevano situazioni di parziale o totale degrado edilizio ed urbanistico e carenza di standard urbanistici.
E' prevista la demolizione totale degli attuali opifici fatiscenti, incongrui, esistenti all'interno del comparto, impropriamente posizionati rispetto alle previsioni urbanistiche in quanto posti nel corridoio infrastrutturale tra la zona D e la futura strada regionale n.69.
E' prevista la realizzazione di parcheggi pubblici e viabilità.

DATI GENERALI

Indice utilizzazione territorialeFino al raddoppio della SUL esistente
Modalità d'intervento Piano Attuativo

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici e viabilità come da previsione di piano.
Dovranno essere realizzate e cedute le opere di urbanizzazione primaria previste dal piano interposte tra la SR 69 e il comparto.
Casse di laminazione e/o compensazione SI, previste nel comparto
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE

Perequazione Non prevista

ELEMENTI PRESCRITTIVI

N. Piani 3 max
Altezza massima Mt.12,00
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) 50% da calcolarsi su tutta la superficie del comparto
Superficie permeabile minima 25% da verificare nell'intero comparto
Distanza minima dalle strade 5mt
Distanza minima dai confini 5 mt
Destinazioni ammesse Come da nta
Allineamenti stradali No
Distanza minima dei fabbricati tra loro 10,00 ml
Altre prescrizioni:
Gli interventi di ampliamento e/o nuova edificazione dovranno rispettare le prescrizioni paesaggistiche di cui alle NTA del RU. Nella realizzazione dei nuovi edifici si dovranno prevedere opere di mitigazione ambientale integrate nel contesto paesaggistico. Le soluzioni progettuali di finitura delle facciate dovranno essere improntate su soluzioni di bioingegneria volte alla costituzione di pareti e tetti verdi. Gli interventi di mitigazione a verde dovranno interessare almeno 1/3 delle superfici dei prospetti degli edifici. Al fine della riduzione dei consumi energetici, si prevede l'istallazione di pannelli fotovoltaici nella parte di copertura non utilizzata a verde.I parcheggi di pertinenza dovranno essere realizzati con soluzioni compatibili con l'impatto paesaggistico .Dovranno essere realizzate e cedute le opere di urbanizzazione primaria previste dal piano interposte tra la SR 69 e il comparto.

FATTIBILITÀ AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO DR_VAL_C

GEOLOGIA E LITOLOGIA Depositi alluvionali recenti di fondovalle (b III) a prevalenza limosa.
GEOMORFOLOGIA Il comparto pianeggiante risulta stabile per posizione
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade quasi completamente in classe G.1/G.2 in base a considerazioni basate sul rapporto litologia pendenza.
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca per la quasi totalità in classe di pericolosità sismica S.2 (zona suscettibile di amplificazioni locali tali da non rientrare fra quelli per cui sia prevista la classe S.3).
CONTESTO IDRAULICO
L'area si sviluppa in adiacenza alla S.P.11 e confina nel suo lato ovest con il fosso di Valvigna che risulta intubato sotto alla viabilità di penetrazione all'area industriale. L'area risulta protetta dalle esondazioni dirette del fiume Arno dal rilevato arginale che in questo tratto coincide con quello autostradale.
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) L'area del comparto adiacente al fosso Valvigna nella parte a nord ovest risulta ricadere in pericolosità I.4 derivante dall'insufficienza del fosso Valvigna, che come descritto in dettaglio nella Relazione idraulica di supporto al RU, esonda nella parte di monte andando ad allagare le aree di valle . Le aree in pericolosità idraulica I.3 si estendono ai margini della I.4 rimanendo confinate secondo la morfologia del terreno. La restane area del comparto ricade integralmente in pericolosità I.2.
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
L'area del comparto adiacente al fosso Valvigna nella parte a nord ovest, risulta ricadere in pericolosità P.I.3. L'area in pericolosità idraulica P.I.2 si estende ai margini della P.I3 rimanendo confinata secondo la morfologia del terreno. La restane area del comparto ricade integralmente in P.I.1.
Una limitatissima area nella parte di valle del comparto ricade all'interno del perimetro delle aree interessate da esondazioni eccezionali.
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F4, sismica F2 e geologica F2.
PRESCRIZIONI:
La programmazione degli interventi dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità sia allo stato attuale che di progetto da cui far scaturire l'eventuale disposizione di opere di salvaguardia dalla evoluzione dei dissesti gravitativi dal versante retrostante l'edificato attuale.
A seguito della caratterizzazione geotecnica dei terreni dovranno svolgersi le considerazioni del caso in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti.
Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.
Per quanto concerne l'aspetto sismico , per la presenza di zona suscettibile di instabilità di versante quiescente, oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, dovranno essere realizzate indagini geofisiche e geotecniche per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione dell'azione sismica. Si consiglia l'utilizzo di metodologie geofisiche di superficie capaci di restituire un modello 2D del sottosuolo al fine di ricostruire l'assetto sepolto del fenomeno gravitativo. E' opportuno che tali indagini siano tarate mediante prove geognostiche dirette con prelievo di campioni su cui effettuare la determinazione dei parametri di rottura anche in condizioni dinamiche e cicliche.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • L'attuazione dell'intervento è vincolata alla realizzazione degli interventi di riduzione del rischio idraulico sul Fosso Valvigna denominati: Interventi B – Fosso Valvigna – Misura VA.B.01(vedi Relazione idraulica di supporto al RU EL.IDR03) o in alternativa Misura VA.B.02 (vedi Relazione idraulica di supporto al RU_Integrativa EL.IDR03.1), nonché dagli interventi di riduzione del rischio idraulico da attuare sui tombini che sottattraversano il rilevato autostradale denominati: Interventi Interventi D - Installazione di dispositivi antiruflusso – Misura VA.D.03, descritti nel dettaglio nella Relazione idraulica di supporto al RU.
  • Per la porzione di comparto ricadente all'interno delle aree allagate si dovrà rispettare quanto indicato dalla Norma 6 – Carta Guida delle aree allagate del D.P.C.M. n. 226/1999.
La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio del Regolamento Urbanistico, con valenza quinquennale, si intende decaduta ai sensi dell'art. 95 della L.R. n. 65/2014.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03