Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO DC_VAL-06-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Area prevalentemente produttiva posta in continuità con gli altri insediamenti attestati parallelamente all'Autostrada del Sole. Il comparto prevede la realizzazione di una viabilità di accesso ed un parcheggio funzionale alle attività. Gli ampliamenti e/o le nuove costruzioni dovranno essere allineate lungo la viabilità, sul limite della zona edificabile. Particolare attenzione dovrà essere tenuta nella collocazione dei manufatti in considerazione della complessità orografica di alcune porzioni del comparto.
L'attuazione delle previsioni è subordinata alla realizzazione di tutte le opere di infrastrutturazione comprese tra il comparto ed il nuovo tracciato della strada regionale 69 e alla cessione delle aree interessate dall'intervento di cui sopra.

DATI GENERALI

SUL ammissibile -
Modalità d'intervento Piano Attuativo

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici Come da elaborati di RU
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto e comprese tra il comparto ed il nuovo tracciato della strada regionale 69 , ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE

Perequazione Non prevista
N. Piani 2 max
Altezza massima Mt.12,00
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) 40%
Superficie permeabile minima 25% da verificare nell'intero comparto
Distanza minima dalle strade 5mt
Distanza minima dai confini 5 mt
Destinazioni ammesse Come da nta
Allineamenti stradali --
Altre prescrizioni:
Gli interventi di ampliamento e/o nuova edificazione dovranno rispettare le prescrizioni paesaggistiche di cui alle NTA del RU, particolare attenzione dovrà essere tenuta nella collocazione dei manufatti in considerazione della complessità orografica di alcune porzioni del comparto.
Nella realizzazione dei nuovi edifici si dovranno prevedere opere di mitigazione ambientale integrate nel contesto paesaggistico. Le soluzioni progettuali di finitura delle facciate dovranno essere improntate su soluzioni di bioingegneria volte alla costituzione di pareti e tetti verdi. Gli interventi di mitigazione a verde dovranno interessare almeno 1/3 delle superfici dei prospetti degli edifici.
Al fine della riduzione dei consumi energetici, si prevede l'istallazione di pannelli fotovoltaici nella parte di copertura non utilizzata a verde.
I parcheggi di pertinenza dovranno essere realizzati con soluzioni compatibili con l'impatto paesaggistico.
Prescrizione rilasciata dall'Ufficio Tecnico del Genio Civile, Prevenzione Sismica in data 09-04-2014 con Prot. 0006337: in conseguenza dell'elevata pericolosità geologica e sismica (G4/S4) nonché PF4 di PAI, che riguarda una parte sostanziale dell'are destinata alla nuova edificazione, in sede di predisposizione di piano attuativo dovrà essere valutata l'opportunità di effettuare una contestuale variante al R.U. al fine di spostare la zona edificabile nella vicina area destinata a verde, e facente parte dello stesso comparto, non interessata dalle pericolosità elevate.

FATTIBILITÀ AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO DC_VAL_06

GEOLOGIA E LITOLOGIA Depositi alluvionali recenti di fondovalle (b III) a prevalenza sabbiosa e limosa, nella zona pedecollinare Limi di Terranuova (VRCb). Nel settore a monte di Casa Fornaci deposito di materiale di frana attiva.
GEOMORFOLOGIA Un vasto comparto interessato da frana attiva nella zona pedecollinare nord orientale di comparto. La rimanente porzione pianeggiante risulta stabile per posizione.
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade in parte in classe G.1/G.2 in base a considerazioni sul rapporto litologia/pendenze; con un settore i classe G.4 in corrispondenza dell'unghia della frana attiva. Si prescrive la inedificabilità di tale fascia di terreni (porzione di area ricadente il classe G.4/P.F.4 come area di possibile evoluzione della zona d'unghia di dissesto franoso attivo).
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca per la quasi totalità in classe di pericolosità sismica S.2 (zona suscettibile di amplificazioni locali tali da non rientrare fra quelli per cui sia prevista la classe S.3). Il limitato settore retrostante Casa Fornaci in classe S.4 (parte terminale di frana attiva). In tale fascia di terreni (S.4) coincidenti con la classificazione G.4 è preclusa l'edificazione.
CONTESTO IDRAULICO
L'area del comparto si sviluppa a monte della S.P.11. L'area risulta protetta dalle esondazioni dirette del fiume Arno dal rilevato arginale che in questo tratto coincide con quello autostradale.
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) Una limitata porzione del comparto nella zona ovest ricade in I.2, il resto in I.1
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
Una limitata porzione nella parte ovest del comparto ricade in pericolosità P.I.1 del PAI.
La fascia perimetrale nella parte ovest del comparto ricade all'interno del perimetro delle aree interessate da esondazioni eccezionali.
La porzione pedecollinare (ricadente in frana attiva) è stata classificata in classe P.F.4 di P.A.I. in corso di istruttoria per la revisione dei perimetri di pericolosità per frana di cui agli artt. 27 e 32 delle NTA di P.A.I. .
Tali azzonamento interferisce anche con i corpi fabbrica ivi presenti.
In virtù di tali classificazioni e delle salvaguardie correlate (vedi NTA del P.A.I.) risultano ammissibili gli interventi previsti all'art. 10 delle NTA di PAI.
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F2, sismica F3 e geologica F3.
PRESCRIZIONI:
Nei limiti inerenti gli interventi ammissibili, dettagliati al precedente paragrafo "salvaguardie disposte dalla Autorità di Bacino del Fiume Arno", in funzione della perimetrazione delle porzioni di comparto in classe P.F.4 si formulano le prescrizioni sotto dettagliate.
La programmazione degli interventi dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità sia allo stato attuale che di progetto da cui far scaturire l'eventuale disposizione di opere di salvaguardia dalla evoluzione dei dissesti gravitativi dal versante retrostante l'edificato attuale.
A seguito della caratterizzazione geotecnica dei terreni dovranno svolgersi le considerazioni del caso in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti.
Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.
Per quanto concerne l'aspetto sismico , per la presenza di zona suscettibile di instabilità di versante attiva, oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, dovranno essere realizzate indagini geofisiche e geotecniche per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione dell'azione sismica. Si consiglia l'utilizzo di metodologie geofisiche di superficie capaci di restituire un modello 2D del sottosuolo al fine di ricostruire l'assetto sepolto del fenomeno gravitativo. E' opportuno che tali indagini siano tarate mediante prove geognostiche dirette con prelievo di campioni su cui effettuare la determinazione dei parametri di rottura anche in condizioni dinamiche e cicliche.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • Per la porzione di comparto ricadente all'interno delle aree allagate si dovrà rispettare quanto indicato dalla Norma 6 – Carta Guida delle aree allagate del D.P.C.M. n. 226/1999.
  • Nella gestione del reticolo idrografico minore si dovranno attuare le salvaguardie indicate dalla Norma 13 del D.P.C.M. n. 226/1999 - Salvaguardia dei suoli e del reticolo idrografico minore, e dove necessario le tutele idrauliche di cui al R.D. n. 523/1904 e all'art.1 della L.R. 21 del 21/05/2012.
  • Risulta necessario garantire l'invarianza idraulica: la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area prima e dopo la trasformazione dell'uso del suolo deve rimanere costante. La valutazione deve essere condotta valutando un evento con un tempo di ritorno uguale o maggiore di 25 anni.
La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio del Regolamento Urbanistico, con valenza quinquennale, si intende decaduta ai sensi dell'art. 95 della L.R. n. 65/2014.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03