Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO DC_VAL-03-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Area prevalentemente produttiva posta in prossimità della rotonda di ponte Mocarini in continuità con altri insediamenti produttivi recenti.
Il comparto prevede la realizzazione di un parcheggio pubblico, di un'area a verde pubblico, di parte della pista ciclabile lungo la SP11 e di una porzione di strada a ricucitura delle viabilità esistenti.
Gli ampliamenti e/o le nuove costruzioni dovranno essere ordinati rispetto alle viabilità ed al tessuto edilizio esistenti in modo da costituire porzione urbana.

DATI GENERALI

SUL ammissibile -
Modalità d'intervento Piano Attuativo

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici Come da elaborati di RU
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE

Perequazione Non prevista
N. Piani 3 max
Altezza massima Mt.10,00
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) 40%
Superficie permeabile minima 25% da verificare nell'intero comparto
Distanza minima dalle strade 5mt
Distanza minima dai confini 5 mt
Destinazioni ammesse Come da nta
Allineamenti stradali I fronti posti sul lato SP11 dovranno essere allineati con gli edifici adiacenti
Altre prescrizioni:
Gli interventi di ampliamento e/o nuova edificazione dovranno rispettare le prescrizioni paesaggistiche di cui alle NTA del RU; dovranno essere ordinati rispetto alle viabilità ed al tessuto edilizio esistenti. I fronti posti sul lato SP11 dovranno essere allineati con gli edifici adiacenti.

FATTIBILITÀ AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO DC_VAL_03

GEOLOGIA E LITOLOGIA Depositi alluvionali recenti di fondovalle (b III) a prevalenza sabbiosa, nella zona pedecollinare Limi di Terranuova (VRCb). Nel settore a sud dell'agglomerato di Ponte Mocarini deposito di materiale di frana quiescente.
GEOMORFOLOGIA L'area risulta in gran parte stabile per posizione con un limitato settore a sud di Ponte Mocarini con una piccola frana quiescente.
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade quasi completamente in classe G.1 in base a considerazioni sul rapporto litologia/pendenze; con limitato settore i classe G.3 in corrispondenza dell'unghia della frana quiescente.
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca per la quasi totalità in classe di pericolosità sismica S.2 (zona suscettibile di amplificazioni locali tali da non rientrare fra quelli per cui sia prevista la classe S.3).
Il limitato settore retrostante Casa Fornaci in classe S.3 (parte terminale di frana quiescente).
CONTESTO IDRAULICO
Il comparto ricade in un area compresa tra il corso del torrente Ciuffenna a monte e il fiume Arno a valle.
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) Porzioni di comparto ricadono in pericolosità idraulica I.3 e I.2. Gli allagamenti derivano dalla presenza di alcuni tombini che sotto attraversano il rilevato autostradale collegando idraulicamente i livelli idrici che si instaurano nell'alveo dell'Arno con le aree poste a tergo del rilevato arginale, così come descritto in dettaglio nella Relazione idraulica di supporto al RU.
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
Porzioni di comparto ricadono in pericolosità idraulica P.I.3, P.I.2 e P.I.1 del PAI.
L'area ricade quasi completamente all'interno del perimetro delle aree interessate da inondazioni durante gli eventi alluvionali degli anni 1991-1992-1993 e da esondazioni eccezionali.
La limitata porzione interessata dalla frana quiescente è stata inserita, nel corso dell'istruttoria per la revisione dei perimetri di pericolosità per frana di cui agli artt. 27 e 32 delle NTA di P.A.I, in classe P.F.3 .
In virtù di tali classificazioni e delle salvaguardie correlate (vedi NTA del P.A.I.) risultano ammissibili, in tale limitato settore, i seguenti interventi nelle rispettive porzioni di area:
ai sensi dell'art. 11 delle NTA di P.A.I. per Ie aree c1assificate P.F.3 ..... omissis ..... I nuovi interventi, gli interventi di ristrutturazione urbanistica nonché gli interventi di ristrutturazione edilizia diversi da quelli di cui all'art.10 a condizione che siano preventivamente realizzate le opere di consolidamento e di messa in sicurezza, con superamento delle condizioni di instabilità, relative al sito interessato dal nuovo intervento, previo parere favorevole dell' Autorità di Bacino sulla compatibilità di tali opere rispetto alle previsioni generali di sistemazione dell'area. Nel caso di frane quiescenti, qualora le opere di consolidamento e messa in sicurezza siano elemento strutturale sostanziale della nuova edificazione,è ammessa la contestualità .
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F4, sismica F3 e geologica F3.
PRESCRIZIONI:
La programmazione degli interventi dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità sia allo stato attuale che di progetto da cui far scaturire l'eventuale disposizione di opere di salvaguardia dalla evoluzione dei dissesti gravitativi dal versante retrostante l'edificato attuale.
A seguito della caratterizzazione geotecnica dei terreni dovranno svolgersi le considerazioni del caso in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti.
Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.
Per quanto concerne l'aspetto sismico, per la presenza di zona suscettibile di instabilità di versante quiescente, oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, dovranno essere realizzate indagini geofisiche e geotecniche per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione dell'azione sismica. Si consiglia l'utilizzo di metodologie geofisiche di superficie capaci di restituire un modello 2D del sottosuolo al fine di ricostruire l'assetto sepolto del fenomeno gravitativo. E' opportuno che tali indagini siano tarate mediante prove geognostiche dirette con prelievo di campioni su cui effettuare la determinazione dei parametri di rottura anche in condizioni dinamiche e cicliche.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • L'attuazione dell'intervento è vincolata alla realizzazione degli interventi di riduzione del rischio idraulico da attuare sui tombini e sugli attraversamenti carrabili che sottattraversano il rilevato autostradale denominati: Interventi D - Installazione di dispositivi antiriflusso – Misura VA.D.01 e VA.D.02 e Interventi E – Rialzo coronelle arginali – Misura VA.E.01, descritti nel dettaglio nella Relazione idraulica di supporto al RU.
  • Per la porzione di comparto ricadente all'interno delle aree allagate si dovrà rispettare quanto indicato dalla Norma 6 – Carta Guida delle aree allagate del D.P.C.M. n. 226/1999.
  • Risulta necessario garantire l'invarianza idraulica: la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area prima e dopo la trasformazione dell'uso del suolo deve rimanere costante. La valutazione deve essere condotta valutando un evento con un tempo di ritorno uguale o maggiore di 25 anni.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03