Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO C_TER-03-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Trattasi di un'area posta ad Nord del Centro storico, in ambito pedecollinare prossimo alla struttura urbana antica. Il comparto comprende la realizzazione di alcune viabilità, verde e parcheggi funzionali alla strutturazione della zona ed alle esigenze del centro urbano.
Gli ampliamenti e/o le nuove costruzioni dovranno essere ordinati rispetto alle viabilità esistenti e di progetto.

DATI GENERALI

Indice utilizzazione territoriale 0,35 m2/m2
Abitanti previsti (30 mq/ab) 62

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici Nei limiti previsti dalla nta
Verde pubblico attrezzato Nei limiti previsti dalla nta
Altre attrezzature di interesse generale opere di urbanizzazione secondaria Non previste
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE- ZONE P.E.E.P.

Perequazione Non prevista
P.E.E.P. Nella misura del 10% della SUL complessiva ammessa per il comparto con conseguente incremento del 5% della SUL residua.
L'area peep dovrà essere collocata nell'area pianeggiante

ELEMENTI PRESCRITTIVI

N. Piani 2 max
Altezza massima 7.5 mt
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) 40%
Rapporto Occupazione Sottosuolo 50%
Superficie permeabile minima 25% da verificare nei lotti edificabili
35% nell'intero comparto
Destinazioni ammesse Come da nta
Ubicazione del P.T. rispetto alla viabilità Nessuna prescrizione
h. minima del P.T. nei tratti di cui alla precedente linea Nessuna prescrizione
Allineamenti stradali Si, come da PA
Altre prescrizioni:
Gli ampliamenti e/o le nuove costruzioni dovranno essere ordinati rispetto alle viabilità ed al tessuto edilizio esistenti

FATTIBILITÀ AREA DI TRASFORMAZIONE C_TER_03

GEOLOGIA E LITOLOGIA Limi di Terranuova (VCRb) e nella porzione occidentale del comparto coltre di materiale di frana quiescente.
GEOMORFOLOGIA Il comparto è interessato quasi totalmente dalla presenza di un corpo di frana non attiva (quiescente).
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade in piccolissima parte in classe G.2 (rapporto litologia/pendenze) e per la quasi totalità in classe G.3 (corpo di frana quiescente).
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca quasi interamente in classe di pericolosità sismica S.3 (zona suscettibile di instabilità di versante quiescente).
CONTESTO IDRAULICO
L'area del comparto di sviluppa in destra idraulica del fosso della Fratta
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) I.1
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
Il comparto (ricadente in frana quiescente) è stato classificato in classe P.F.3 di P.A.I. in corso di istruttoria per la revisione dei perimetri di pericolosità per frana di cui agli artt. 27 e 32 delle NTA di P.A.I. .
ai sensi dell'art. 11 delle NTA di P.A.I. per le aree classificate P.F.3 ..... omissis ..... . I nuovi interventi, gli interventi di ristrutturazione urbanistica nonché gli interventi di ristrutturazione edilizia diversi da quelli di cui all'art.10 sono consentiti a condizione che siano preventivamente realizzate le opere di consolidamento e di messa in sicurezza, con superamento delle condizioni di instabilità, relative al sito interessato dal nuovo intervento, previo parere favorevole dell'Autorità di Bacino sulla compatibilità di tali opere rispetto alle previsioni generali di sistemazione dell'area. Nel caso di frane quiescenti, qualora le opere di consolidamento e messa in sicurezza siano elemento strutturale sostanziale della nuova edificazione, è ammessa la contestualità .
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F2, geologica F3 e sismica F3.
PRESCRIZIONI:
Nei limiti inerenti gli interventi ammissibili, dettagliati al precedente paragrafo "salvaguardie disposte dalla Autorità di Bacino del Fiume Arno", in funzione della perimetrazione delle porzioni di comparto in classe P.F.3 o P.F.4 si formulano le prescrizioni sotto dettagliate.

La programmazione dell'intervento dovrà essere supportata, già a livello di piano attuativo, da esaustive indagini geognostiche e sismiche (in gran parte già svoltea supporto di precedente variante) per poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità del versante allo stato attuale e di quello di progetto da cui derivare o meno valutazioni in merito alla previsione di opere di presidio sia per quanto concerne i fabbricati che per quanto riguarda le opere di urbanizzazione (viabilità, ecc.).Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali e puntuali valutazioni sui cedimenti in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.

Per l'aspetto sismico ( zona suscettibili di instabilità di versante quiescente) oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, dovranno essere realizzate indagini geofisiche e geotecniche per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione dell'azione sismica. Si consiglia l'utilizzo di metodologie geofisiche di superficie capaci di restituire un modello 2D del sottosuolo al fine di ricostruire l'assetto sepolto del fenomeno gravitativo. E' opportuno che tali indagini siano tarate mediante prove geognostiche dirette con prelievo di campioni su cui effettuare la determinazione dei parametri di rottura anche in condizioni dinamiche e cicliche.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • Nella gestione del reticolo idrografico minore di dovranno attuare le salvaguardie indicate dalla Norma 13 del D.P.C.M. n. 226/1999 - Salvaguardia dei suoli e del reticolo idrografico minore, e dove necessario le tutele idrauliche di cui al R.D. n. 523/1904 e all'art.1 della L.R. 21 del 21/05/2012.
  • Risulta necessario garantire l'invarianza idraulica: la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area prima e dopo la trasformazione dell'uso del suolo deve rimanere costante. La valutazione deve essere condotta valutando un evento con un tempo di ritorno uguale o maggiore di 25 anni.
La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio del Regolamento Urbanistico, con valenza quinquennale, si intende decaduta ai sensi dell'art. 95 della L.R. n. 65/2014.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03