Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO BC_PEN-01-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Trattasi di un'area pedecollinare ricompresa all'interno degli sviluppi recenti della frazione. Il comparto prevede la riqualificazione degli edifici esistenti.
Le nuove costruzioni, ad edilizia di tipo puntuale, mono o bifamiliari, dovranno essere ordinate rispetto alla viabilità di progetto. La realizzazione di ogni processo di trasformazione è subordinato alla preventiva demolizione dei manufatti impropri o precari esistenti all'interno del comparto.
Non è ammissibile la realizzazione di nuovi accessi carrabili sulla Sp 05

DATI GENERALI

SUL ammissibile 420 m2 oltre esistente
Modalità d'intervento Intervento diretto convenzionato

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici Previsti
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE

Perequazione Non prevista
P.E.E.P Non previsto
N. Piani 2 max
Altezza massima 7.50 mt
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) 40% max
Superficie permeabile minima 30% da verificare nell'intero comparto
Distanza minima dalle strade 15 mt dalla SP05
Destinazioni ammesse Come da nta
Allineamenti stradali Si
Altre prescrizioni:
Gli ampliamenti e/o le nuove costruzioni dovranno rispettare le caratteristiche tipologiche storiche locali.

La realizzazione di ogni processo di trasformazione è subordinato alla pre
Non è ammissibile la realizzazione di nuovi accessi carrabili sulla Sp 05.
Dovranno comunque essere mantenute e sistemate tutte le aree fronti stanti il comparto

FATTIBILITÀ AREA DI TRASFORMAZIONE BC_PEN_01

GEOLOGIA E LITOLOGIA Formazione di Casa la Querce (VRCf) e alluvioni terrazzate antiche (b I).
GEOMORFOLOGIA L'area non presenta problematiche geomorfologiche particolari per la quasi totalità del comparto. In una sottile fascia di comparto, limitatamente al retro dell'edificio esistente, si rileva la presenza di fenomeni di deformazione superficiale nella porzione pedecollinare.
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade per la quasi totalità in classe G.2 con la sottile fascia retrostante il fabbricato esistente in G.3 ed in G.4 (lembo di margine di area interessata da fenomeni di deformazione superficiale – fenomeno attivo).
Si preclude la possibilità edificatoria in tale porzione ricadente in G.4 (vedi carta della fattibilità).
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca in classe di pericolosità sismica S.2 per la quasi totalità del comparto (zona suscettibile di amplificazioni locali tali da non rientrare fra quelli per cui sia prevista la classe S.3). In classe S.4 una sottile fascia settentrionale al margine del fenomeno di deformazione superficiale.
CONTESTO IDRAULICO
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) I.1.
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
La limitata porzione retrostante il fabbricato esistente è stata classificata in classe P.F.4 di P.A.I. in corso di istruttoria per la revisione dei perimetri di pericolosità per frana di cui agli artt. 27 e 32 delle NTA di P.A.I..
In virtù di tale classificazione e delle salvaguardie correlate (vedi NTA del P.A.I.) risultano ammissibili, nel limitato settore ivi ricadente, i seguenti interventi ammessi dall'art. 10 delle NTA di PAI.
Si prescrive la inedificabilità in tale porzione di comparto retrostante l'edificato esistente (in caso di demolizione e ricostruzione, sostituzione edilizia e/o ristrutturazione urbanistica) ricadente in classe G.4/P.F.4 (vedi carta della fattibilità).
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F2, geologica F3 e sismica F2.
PRESCRIZIONI:
Nei limiti inerenti gli interventi ammissibili, dettagliati al precedente paragrafo "salvaguardie disposte dalla Autorità di Bacino del Fiume Arno", in funzione della perimetrazione delle porzioni di comparto in classe P.F.4 si formulano le prescrizioni sotto dettagliate.
La programmazione degli interventi dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni finalizzata alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza e allo svolgimento delle relative considerazioni in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti.
Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali e puntuali valutazioni sui cedimenti in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • Nella gestione del reticolo idrografico minore di dovranno attuare le salvaguardie indicate dalla Norma 13 del D.P.C.M. n. 226/1999 - Salvaguardia dei suoli e del reticolo idrografico minore, e dove necessario le tutele idrauliche di cui al R.D. n. 523/1904 e all'art.1 della L.R. 21 del 21/05/2012.
  • Risulta necessario garantire l'invarianza idraulica: la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area prima e dopo la trasformazione dell'uso del suolo deve rimanere costante. La valutazione deve essere condotta valutando un evento con un tempo di ritorno uguale o maggiore di 25 anni.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03