Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO D2_POB-02-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Area produttiva posta parallelamente all'Autostrada del Sole. Il comparto prevede la realizzazione di un accesso ed un parcheggio funzionale alle attività. Le nuove costruzioni dovranno essere allineate lungo la viabilità, sul limite della zona edificabile.

DATI GENERALI

Indice utilizzazione territoriale3500
Modalità d'intervento Piano Attuativo

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici Previsti nel comparto
Casse di laminazione e/o compensazione Non previste
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE

Perequazione Non prevista
N. Piani 3 max
Altezza massima 12.00 mt
dal piano di campagna esistente
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) 50%
Superficie permeabile minima 25% da verificare nell'area edificabile
Distanza minima dalle strade Nel rispetto degli allineamenti assegnati
Distanza minima dai confini 5 mt
Destinazioni ammesse Come da nta
Allineamenti stradali Si
Altre prescrizioni:
Nel rispetto delle direttive paesaggistiche del PIT e del PTCP, al fine di salvaguardare non solo le visioni dall'autostrada, considerando come
Tali nuclei dovranno essere protetti da una cintura di verde e da un'alberatura ad alto fusto lungo l'asta stradale di collegamento agli stessi.

Le aree edificate dovranno essere funzionalmente collegate da percorsi pedonali e/o corridoi ecologici con il parco fluviale dell'Arno e relativa pista ciclabile.

Nella realizzazione dei nuovi edifici si dovranno prevedere opere di mitigazione ambientale integrate nel contesto paesaggistico. Le soluzioni progettuali di finitura delle facciate dovranno essere improntate su soluzioni di bioingegneria volte alla costituzione di pareti e tetti verdi. Gli interventi di mitigazione a verde dovranno interessare almeno 1/3 delle superfici dei prospetti degli edifici visibili dall'Autostrada. Al fine della riduzione dei consumi energetici, si prevede l'istallazione di pannelli fotovoltaici nella parte di copertura non utilizzata a verde.
I parcheggi di pertinenza dovranno essere realizzati soluzioni compatibili con l'impatto paesaggistico. Le aree a verde privato previste nel comparto dovranno essere piantate a bosco con essenze autoctone.

FATTIBILITÀ AREA DI TRASFORMAZIONE D2_POB_02

GEOLOGIA E LITOLOGIA Depositi alluvionali recenti di fondovalle (b III) a prevalenza limosa sormontati da depositi di colmata da attività antropica (prelievo e riporto).
GEOMORFOLOGIA Il comparto ubicato interamente in area di fondovalle risulta stabile per posizione. Nell'immediato intorno esterno della zona pedecollinare e collinare si rinviene la presenza di un vasto distretto franoso attivo
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade totalmente in classe G.3 area di fondovalle interessata da scavi e riporti.
La porzione di monte del comparto in classi G.3/G4 (area di "buffer" della zona d'unghia di frana attiva). Si prescrive l'inedificabilità di tale fascia di terreni (porzione di area ricadente in classe G.4/P.F.4 come area di possibile evoluzione della zona d'unghia di dissesto franoso attivo).
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca in classe di pericolosità sismica S.3 (terreni di fondazione particolarmente scadenti che potrebbero dar luogo a cedimenti diffusi).
CONTESTO IDRAULICO
L'area si sviluppa in adiacenza alla S.P.11, in prossimità del nuovo ponte sul fiume Arno attualmente in costruzione. L'area risulta protetta dalle esondazioni dirette del fiume Arno dal rilevato arginale che in questo tratto coincide con quello autostradale.
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) I.1
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
La fascia di monte del comparto (area di "buffer" di frana attiva) è stata classificata in classe P.F.4 di P.A.I. in corso di istruttoria per la revisione dei perimetri di pericolosità per frana di cui agli artt. 27 e 32 delle NTA di P.A.I..
In virtù di tali classificazioni e delle salvaguardie correlate (vedi NTA del P.A.I.) risultano ammissibili, in questo limitato settore, gli interventi previsti dall'articolo n,. 10 delle NTA di PAI.
Una fascia perimetrale adiacente la S.P.11 di ampiezza media di circa 4 metri ricade all'interno del perimetro delle aree interessate da esondazioni eccezionali.
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F2, sismica F3 e geologica F3.
PRESCRIZIONI:
Nei limiti inerenti gli interventi ammissibili, dettagliati al precedente paragrafo "salvaguardie disposte dalla Autorità di Bacino del Fiume Arno", in funzione della perimetrazione delle porzioni di comparto in classe P.F.4 si formulano le prescrizioni sotto dettagliate.
La programmazione degli interventi dovrà essere supportata, già a livello di Piano Attuativo, da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità sia allo stato attuale che di progetto da cui far scaturire l'eventuale disposizione di opere di salvaguardia dalla evoluzione dei dissesti gravitativi sul versante retrostante ed esterno al lotto.
In virtù dell'accertata presenza di terreni scadenti si dovrà provvedere a dettagliata analisi e valutazioni in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti in particolar modo con mirati accertamenti nel settore oggetto di trascorso intervento antropico.
Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.
Si prescrive inoltre la sistemazione generale a livello di bonifica e regimazione delle acque superficiali e la razionalizzazione del relativo sistema di allontanamento.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • Per la porzione di comparto ricadente all'interno delle aree allagate si dovrà rispettare quanto indicato dalla Norma 6 – Carta Guida delle aree allagate del D.P.C.M. n. 226/1999.
  • Nella gestione del reticolo idrografico minore si dovranno attuare le salvaguardie indicate dalla Norma 13 del D.P.C.M. n. 226/1999 - Salvaguardia dei suoli e del reticolo idrografico minore, e dove necessario le tutele idrauliche di cui al R.D. n. 523/1904 e all'art.1 della L.R. 21 del 21/05/2012.
  • Risulta necessario garantire l'invarianza idraulica: la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area prima e dopo la trasformazione dell'uso del suolo deve rimanere costante. La valutazione deve essere condotta valutando un evento con un tempo di ritorno uguale o maggiore di 25 anni.
La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio del Regolamento Urbanistico, con valenza quinquennale, si intende decaduta ai sensi dell'art. 95 della L.R. n. 65/2014.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03