Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO FT_CAS-02-

FATTIBILITÀ AREA TURISTICO RICETTIVA FT_CAS_02

GEOLOGIA E LITOLOGIA Depositi alluvionali recenti di fondovalle (b III) a prevalenza sabbiosa, nella zona pedecollinare Limi di Terranuova (VRCb).
GEOMORFOLOGIA Il comparto in esame non mostra indicatori in merito a fenomeni geomorfologici in atto. Al limite nord orientale del comparto, in zona pedecollinare, si rileva la presenza di un corpo di frana quiescente e un dissesto non fedelmente cartografabile.
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il comparto ricade quasi completamente in classe G.1 con limitato settore i classe G.2 in base a considerazioni sul rapporto litologia/pendenze e G.3 per la parte terminale dell'unghia della frana quiescente.
PERICOLOSITÀ SISMICA L'area si colloca per la quasi totalità in classe di pericolosità sismica S.2 (zona suscettibile di amplificazioni locali tali da non rientrare fra quelli per cui sia prevista la classe S.3).
Il limitato settore settentrionale ricade in classe S.3 (parte terminale di frana quiescente).
CONTESTO IDRAULICO
L'area si sviluppa a monte della S.P.11 che corre in adiacenza del torrente Ciuffenna.
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) La parte di area prossima alla viabilità S.P.11 ricade in pericolosità I.2.
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
L'area ricade in parte in pericolosità P.I.1 del PAI. Parte del comparto ricade all'interno del perimetro delle aree interessate da esondazioni eccezionali.
La porzione di comparto interessata dalla parte terminale dell'unghia di frana quiescente ricade in classe di pericolosità Pf3 e pertanto soggetta alle salvaguardie degli artt. 10 e 11 delle NTA di PAI
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
Si indicano classe di fattibilità idraulica F2, sismica F3 e geologica F3
PRESCRIZIONI:
Nel rispetto delle salvaguardie del PAI la programmazione degli interventi dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità sia allo stato attuale che di progetto da cui far scaturire l'eventuale disposizione di opere di salvaguardia dalla evoluzione dei dissesti gravitativi dal versante retrostante l'edificato attuale.
A seguito della caratterizzazione geotecnica dei terreni dovranno svolgersi le considerazioni del caso in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti.
Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico, la campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.
Per quanto concerne l'aspetto sismico , per la presenza di zona suscettibile di instabilità di versante quiescente, oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, dovranno essere realizzate indagini geofisiche e geotecniche per le opportune verifiche di sicurezza e per la corretta definizione dell'azione sismica. Si consiglia l'utilizzo di metodologie geofisiche di superficie capaci di restituire un modello 2D del sottosuolo al fine di ricostruire l'assetto sepolto del fenomeno gravitativo. E' opportuno che tali indagini siano tarate mediante prove geognostiche dirette con prelievo di campioni su cui effettuare la determinazione dei parametri di rottura anche in condizioni dinamiche e cicliche.

Prescrizioni di carattere idraulico:
Per la porzione di comparto ricadente all'interno delle aree allagate si dovrà rispettare quanto indicato dalla Norma 6 – Carta Guida delle aree allagate del D.P.C.M. n. 226/1999.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03