Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO F3_SMA-02-

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO F3_SMA-02

FATTIBILITÀ AREA DI RECUPERO F3_SMA_02

GEOLOGIA E LITOLOGIA Depositi alluvionali attuali (b) e recenti di fondovalle a prevalenza limosa (B III).
GEOMORFOLOGIA La zona pianeggiante risulta stabile per posizione. Il margine settentrionale del comparto, segnato dalla presenza del Borro Riofi, è marcato da orli di terrazzo o scarpate fluviali attive su entrambe le sponde.
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA La maggior parte del comparto ricade in classe G.1 con una stretta fascia al margine nord del comparto in classi G.4 e G.3 comprendenti le scarpate fluviali con i loro margini ed una fascia di 10 ml loro adiacente.
PERICOLOSITÀ SISMICA
CONTESTO IDRAULICO
L'area del comparto si sviluppa in adiacenza alla sponda sinistra del torrente Riofi. Una porzione del comparto ricade all'interno della fascia di rispetto dei corsi d'acqua principali ai fini del corretto assetto idraulico, art.36, comma 3 Del.C.R. n.72 del 24/07/2007.
Una limitata porzione nella parte sud ovest del comparto ricade all'interno della fascia di 10 metri di un corso d'acqua compreso nel reticolo idrografico di cui all.art22, comma 2 , lett.e) della L.R. n.79 del 27/12/2012
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) La parte in adiacenza del corso d'acqua ricade in pericolosità I.4, ricade in I.3 e I.2. una successiva fascia perimetrale
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
L'area ricade in classe di pericolosità idraulica P.I.4, P.I.3, P.I.2 e P.I.1. e la parte nord ovest ricade all'interno di un intervento strutturale di tipo "A" previsto dal Piano Stralcio "Riduzione del Rischio Idraulico" Norma 2 del D.P.C.M. n. 226/1999.
L'area ricade in parte nelle perimetrazione delle aree allagate interessate da inondazioni durante gli eventi alluvionali degli anni 1991-1992-1993 e da Esondazioni eccezionali.
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
per l'intervento in oggetto si indicano classe di fattibilità idraulica F4, geologica F2 (vedi prescrizioni). Si prescrive la inedificabilità di una fascia pari a 10 ml dal margine dei cigli di sponda del Torrente Riofi (come mostrato in carta della fattibilità) in funzione dello stato di attività delle scarpatine fluviali e nel rispetto dell'art. 36 delle NTA del PIT.
PRESCRIZIONI:
La programmazione dell'intervento dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti. Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali e puntuali valutazioni sui cedimenti in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Detta campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.

    Prescrizioni di carattere idraulico:
  • La parte nord-ovest del comparto, compresa la viabilità di progetto e il nuovo ponte sul Riofi, ricadono all'interno dell'Intervento Strutturale di tipo "A" previsto sul borro di Riofi dall'Autorità di Bacino del Fiume Arno, Norma 2 del D.P.C.M. n. 226/1999. Per questo intervento, che si sviluppa a valle dal ponte esistente di accesso al comparto, è stata approvata la Variante al RU: " VARIANTE A REGOLAMENTO URBANISTICO AI SENSI DEGLI ARTT. 16 E 17 DELLA L.R. N. 1/2005, PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA DELL'AREA POSTA A VALLE DELLA ZONA F3 SMA01 IN LOCALITA' SANTA MARIA" supportata dal progetto preliminare denominato: "Interventi per la completa messa in sicurezza idraulica dell'area posta a valle dell'impianto e delle relative opere connesse e funzionali" (ing. M. Sacchetti). L'attuazione degli interventi ricadenti in quest'area rimane vincolata alla realizzazione e al collaudo delle opere previste nel progetto sopra descritto. Per quanto riguarda la restante area del comparto, la capacità edificatoria prevista deve essere espressa nell'area esterna alle perimetrazioni di rischio idraulico molto elevato ed elevato, ai sensi del PAI e del Regolamento Regionale 53/R. Fanno eccezione gli interventi consentiti dalla normativa idraulica vigente. Per la porzione di comparto ricadente all'interno delle aree allagate si dovrà rispettare quanto indicato dalla Norma 6 – Carta Guida delle aree allagate del D.P.C.M. n. 226/1999.
  • Per la porzione del comparto ricadente all'interno della fascia di rispetto dei corsi d'acqua principali ai fini del corretto assetto idraulico si dovranno rispettare le prescrizioni dell'art.36 della Del.C.R. n.72 del 24/07/2007.
  • Nelle aree classificate dai piani strutturali, dai piani regolatori generali (PRG) o dai PAI, come aree a pericolosità idraulica molto elevata valgono le prescrizioni dettate dalla L.R. n.21 del 21/05/2011.
  • Per la porzione del comparto ricadente all'interno della fascia di rispetto dei corsi d'acqua appartenenti al reticolo idrografico (art.22, comma 2, lett. e) della L.R. n.79 del 27/12/2012), si dovranno rispettare le prescrizioni dell'art.1, comma 1 della L.R. n.21 del 21/05/2012.
  • Risulta necessario garantire l'invarianza idraulica: la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area prima e dopo la trasformazione dell'uso del suolo deve rimanere costante. La valutazione deve essere condotta valutando un evento con un tempo di ritorno uguale o maggiore di 25 anni.
La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio del Regolamento Urbanistico, con valenza quinquennale, si intende decaduta ai sensi dell'art. 95 della L.R. n. 65/2014.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03