Schede di fattibilità: ambiti, aree e comparti

AREA DI TRASFORMAZIONE E RECUPERO ER_TAS-03-

OBBIETTIVI DELL'AZIONE DI TRASFORMAZIONE

Ex complesso colonico, posto in prossimità della viabilità di collegamento con il centro storico del Tasso.
Il complesso colonico, frutto di aggiunte volumetriche che si sono succedute negli anni, presente oggi scarso valore architettonico e risulta in stato di abbandono.
Il viale alberato di accesso all'area caratterizza il contesto ambientale nel quale si inserisce l'immobile.
L'obiettivo della trasformazione è il recupero e riqualificazione paesaggistica dell'area anche attraverso il ripristino e la valorizzazione della viabilità di acceso attuale.

DATI GENERALI

SUL ammissibile 100% della Sul esistente
Categorie intervento fino alla sostituzione edilizia
Modalità d'intervento Piano di recupero

STANDARD ED ATTREZZATURE

Parcheggi pubblici Non previsti
Verde pubblico attrezzato Non previsti
Verde privato Minimo 30% della superficie dell'intero comparto
Nota: dovranno comunque essere cedute e realizzate tutte le opere di interesse pubblico comprese all'interno del comparto ed individuati negli elaborati grafici di zonizzazione (viabilità, parcheggi, verde pubblico etc.) ancorché eccedenti le quantità sopra indicate.

AREE DELLA PEREQUAZIONE- ZONE P.E.E.P.

Perequazione Non prevista

ELEMENTI PRESCRITTIVI

N. Piani 2 max
Altezza massima 7.50 mt
Rapporto massimo di copertura (nei lotti edificabili) ---
Superficie permeabile minima 35% nell'intero comparto
Destinazioni ammesse Come da nta
Allineamenti stradali No
Altre prescrizioni:
    Si consente la totale demolizione dell'edificio esistente e la sua ricostruzione in diversa posizione alle seguenti condizioni:
  • 1. È ammissibile la realizzazione di massimo tre edifici e la loro ricostruzione dovrò avvenire nel rispetto delle forme e caratteristiche degli agglomerati rurali tipici.
  • 2. Le ricostruzioni dovranno essere realizzate nelle immediate adiacenze delle preesistenze al fine di ricostituire gli spazi dell'aggregato agricolo tutelando i caratteri storico testimoniale.
  • 3. Dovrà essere mantenuto il viale alberato di accesso esistente con le relative alberature.
  • 4. Dovrà essere garantito l'inserimento ambientale e paesaggistico dei nuovi edifici nel rispetto delle disposizioni di cui alla tutela del patrimonio collinare prevista dal PIT.
  • Il piano attuativo sarà soggetto al parere favorevole della Commissione del paesaggio.

FATTIBILITÀ AREA DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE ER_TAS_03

GEOLOGIA E LITOLOGIA Formazione dei Limi di Terranuova (VRCb) e Argille del Torrente Ascione (VRCc) oltre alla presenza di un corpo di depositi di frana quiescente sul versante retrostante il fabbricato esistente.
GEOMORFOLOGIA Il vasto comparto presenta varietà di fenomeni geomorfologici che comprendono un corpo di frana quiescente sul versante settentrionale e aree interessate da fenomeni di erosione superficiale
PERICOLOSITÀ GEOLOGICA L'area ricade per la maggior parte della sua estensione nelle classi di pericolosità G.2/G.3 in funzione del rapporto litologia/pendenze, in classe G.3 la porzione interessata dalla frana quiescente il cui "buffer" comprende il fabbricato esistente.
PERICOLOSITÀ SISMICA
CONTESTO IDRAULICO
PERICOLOSITÀ IDRAULICA (ex Reg. n. 53/r) I.1
SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ARNO
La porzione di comparto settentrionale (ricadenti in frana quiescente) è stata classificata in classe P.F.3 di P.A.I. in corso di istruttoria per la revisione dei perimetri di pericolosità per frana di cui agli artt. 27 e 32 delle NTA di P.A.I. .
Tale azzonamento include i corpi fabbrica ivi presenti.
In virtù di tali classificazioni e delle salvaguardie correlate (vedi NTA del P.A.I.) risultano ammissibili i seguenti interventi:
ai sensi dell'art. 11 delle NTA di P.A.I. per le aree classificate P.F.3
..... omissis ..... . I nuovi interventi, gli interventi di ristrutturazione urbanistica nonchè gli interventi di ristrutturazione edilizia diversi da quelli di cui all'art.10 sono consentiti a condizione che siano preventivamente realizzate le opere di consolidamento e di messa in sicurezza, con superamento delle condizioni di instabilità, relative al sito interessato dal nuovo intervento, previo parere favorevole dell'Autorità di Bacino sulla compatibilità di tali opere rispetto alle previsioni generali di sistemazione dell'area. Nel caso di frane quiescenti, qualora le opere di consolidamento e messa in sicurezza siano elemento strutturale sostanziale della nuova edificazione, è ammessa la contestualità.
FATTIBILITÀ DEGLI INTERVENTI:
per l'intervento in oggetto si indicano classe di fattibilità idraulica F2, geologica F3.
PRESCRIZIONI:
Nei limiti inerenti gli interventi ammissibili, dettagliati al precedente paragrafo "salvaguardie disposte dalla Autorità di Bacino del Fiume Arno", in funzione della parziale perimetrazione del comparto in classe P.F.3 si formulano le prescrizioni sotto dettagliate.
La programmazione dell'intervento dovrà essere supportata da esaustive indagini geognostiche e sismiche al fine di poter definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni al fine di svolgere le opportune verifiche di stabilità (in caso si propenda per scelte edificatorie in aree pedecollinari) oltre allo sviluppo delle considerazioni in merito alla portanza dei terreni ed ai cedimenti indotti. Tale supporto geologico alla progettazione dell'intervento dovrà essere completato dalle indicazioni in merito alle opportune scelte fondazionali e puntuali valutazioni sui cedimenti in ottemperanza ai disposti del D.M. 14.1.2008_N.T.C.
Sia per l'aspetto geotecnico che per quello sismico detta campagna di indagini geognostiche dovrà essere programmata in funzione dei contenuti del regolamento regionale n. 36/R.

Prescrizioni di carattere idraulico:
  • Nella gestione del reticolo idrografico minore si dovranno attuare le salvaguardie indicate dalla Norma 13 del D.P.C.M. n. 226/1999 - Salvaguardia dei suoli e del reticolo idrografico minore, e dove necessario le tutele idrauliche di cui al R.D. n. 523/1904 e all'art.1 della L.R. 21 del 21/05/2012.
La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio del Regolamento Urbanistico, con valenza quinquennale, si intende decaduta ai sensi dell'art. 95 della L.R. n. 65/2014.
Ultima modifica Lunedì, 10 Ottobre, 2022 - 16:03