Norme tecniche del Regolamento Urbanistico

Art. 83 AREA PER ESCAVAZIONI

Sono area ricadenti all'interno delle sottozone "E6" I piani del fronte Est; comprendono le aree tra Castiglion Ubertini e la Setteponti e sono individuati con apposita colorazione e simbologia negli elaborati grafici del R.U. Dette aree sono caratterizzate da un'articolata morfologia mammelliforme con disegno irregolare dei campi e tipo insediativo articolato per centri murati, nuclei ed abitati sparsi.

In tali aree sono consentiti, oltre agli interventi previsti per le sottozone "E6 - i Piani del Fronte Est" di cui all'art.51, interventi di escavazione di inerti, ai sensi della vigente disciplina regionale per la coltivazione di cave e torbiere (L.R. 78/98 "Testo unico in materia di cave e torbiere, miniere, recupero di aree escavate e riutilizzo residui recuperabili"). Gli ambiti di cui al presente articolo sono rappresentati con apposita retinatura ed identificazione tramite lettera e pedice.

Si distinguono le seguenti ulteriori sottozone :

  • - E6A - Area Estrattiva Casa Corneto;
  • - E6B - Area Estrattiva Podere il Poggio sud;
  • - E6C - Area Estrattiva Cignano;
  • - E6D - Area Estrattiva Sergine;
  • - E6E - Area Estrattiva Le Poggiola;
  • - E6G - Area Estrattiva La Villa;
  • - E6F - Area Estrattiva Bucallino.

L'autorizzazione all'escavazione è rilasciata dal Comune sulla base di un progetto di coltivazione redatto secondo le disposizioni di legge ed è subordinata alla presentazione di una garanzia fidejussoria, commisurata all'ammontare di una perizia di stima da allegare agli elaborati della richiesta di autorizzazione, che consideri le opere da realizzare per la risistemazione, per la messa in sicurezza e il reinserimento dell'area.

Eventuali nuove autorizzazioni, rinnovi o proroghe che dovessero interessare aree in adeguamento al P.R.A.E. riconfermate dal P.A.E.R.P. dovranno essere conformi ai contenuti degli Indirizzi Specifici della Carta delle Prescrizioni localizzative PAERP e alla disciplina dell'art. 45 del Regolamento delle Riserve Naturali dell'Arno.

Destinazione finale delle aree: Al termine dei lavori di escavazione e risistemazione le aree dovranno essere restituite all'originario uso agricolo (zone E nel Regolamento Urbanistico).

Il progetto di coltivazione dovrà tenere presente quanto previsto dalle leggi vigenti, dai regolamenti vigenti e dagli "indirizzi relativi alle modalità di coltivazione e risistemazione ambientale di aree destinate ad attività estrattiva" delle norme del PAERP.

Oltre a quanto sopra i progetti dovranno considerare i seguenti criteri per la coltivazione e risistemazione ambientale e funzionale:

  • - il rimodellamento dovrà riprendere le linee morfologiche del luogo, mantenendone per quanto possibile le zone di alto e basso topografico, gli spartiacque e le linee di deflusso, in modo che l'area di cava possa reinserirsi senza evidenti rotture morfologiche nel paesaggio circostante.
  • - Dovrà essere conservata la capacità drenante del reticolo superficiale.
  • - I materiali di copertura e di scarto dovranno essere risistemati con pendenze e carichi compatibili con la loro natura, le loro caratteristiche fisico-meccaniche e la morfologia del terreno.
  • - I limi di risulta del lavaggio del materiale conglomeratico dovranno essere impiegati,per quanto compatibili, nel rimodellamento del sito estrattivo.
  • - Dovranno essere adottati opportuni accorgimenti per evitare che acque fangose provenienti dalle superfici escavate e/o dalle aree rimodellate e in fase di ripristino si immettano nel reticolo idrografico superficiale.
  • - I piani di coltivazione dovranno essere corredati da una relazione dettagliata a firma del progettista sui flussi e sui volumi del traffico veicolare connessi all'attività, con indicazione planimetrica dei percorsi. Per l'immissione sulla viabilità provinciale dovrà essere rilasciato il parere dell'Amministrazione competente
  • - I piani di coltivazione potranno essere autorizzati, in relazione alla dimensione dell'area, alla qualità del giacimento alle condizioni geologiche ed ambientali, per periodi non superiori ai 20 anni. Ai sensi dell'ar. 16 della L.R. 78/98, il titolare dell'autorizzazione ha l'obbligo di presentare al comune con frequenza biennale la documentazione relativa all'effettivo stato dei lavori di escavazione corredata da un'adeguata documentazione fotografica, da un rilievo planoaltimetrico, sezioni longitudinali e trasversali, con indicazione delle aree già risistemate così da consentire un adeguato controllo dei lavori nel distretto estrattivo.
  • - I progetti di coltivazione in adiacenza o in ampliamento di cave in esercizio dovranno contenere un elaborato grafico di coordinamento con i piani di risistemazione di queste, che preveda il rimodellamento in continuità morfologica delle varie aree. Tale elaborato dovrà essere controfirmato dai D.L. e dai titolari di tutte le aree estrattive interessate e sarà a questi notificato al momento del rilascio dell'autorizzazione della nuova cava. La notifica equivarrà a prescrizione aggiuntiva alle autorizzazioni in corso. Nella dichiarazione di fine lavori il D.L. dovrà altresì attestare l'avvenuta risistemazione del sito nel rispetto del suddetto elaborato di coordinamento e il rispetto delle indicazioni progettuali.

Con apposito regolamento l'Amministrazione Comunale disciplina le modalità di presentazione degli elaborati e quanto altro ritenuto necessario per la redazione dei progetti e per la gestione e buona conduzione della attività di cava.

L'autorizzazione all'escavazione è rilasciata dal Comune sulla base di un progetto di coltivazione redatto secondo le disposizioni di legge ed è subordinata alla presentazione di una garanzia fidejussoria, commisurata all'ammontare di una perizia di stima da allegare agli elaborati della richiesta di autorizzazione, che consideri le opere da realizzare per la risistemazione, per la messa in sicurezza e il reinserimento dell'area.

Il progetto di coltivazione dovrà tenere presente, oltre a quanto previsto dalle leggi vigenti, e dai regolamenti vigenti i seguenti criteri tecnici:

  • - il rimodellamento dovrà riprendere le linee morfologiche del luogo, mantenendone per quanto possibile le zone di alto e basso topografico, gli spartiacque e le linee di deflusso, in modo che l'area di cava possa reinserirsi senza evidenti rotture morfologiche nel paesaggio circostante.
  • - Dovrà essere conservata la capacità drenante del reticolo superficiale.
  • - I materiali di copertura e di scarto dovranno essere risistemati con pendenze e carichi compatibili con la loro natura, le loro caratteristiche fisico-meccaniche e la morfologia del terreno.
  • - I limi di risulta del lavaggio del materiale conglomeratico dovranno essere impiegati,per quanto compatibili, nel rimodellamento del sito estrattivo.
  • - Dovranno essere adottati opportuni accorgimenti per evitare che acque fangose provenienti dalle superfici escavate e/o dalle aree rimodellate e in fase di ripristino si immettano nel reticolo idrografico superficiale.
  • - I piani di coltivazione dovranno essere corredati da una relazione dettagliata a firma del progettista sui flussi e sui volumi del traffico veicolare connessi all'attività, con indicazione planimetrica dei percorsi. Per l'immissione sulla viabilità provinciale dovrà essere rilasciato il parere dell'Amministrazione competente
  • - I piani di coltivazione potranno essere autorizzati, in relazione alla dimensione dell'area, alla qualità del giacimento alle condizioni geologiche ed ambientali, per periodi non superiori ai 20 anni. Ai sensi dell'ar. 16 della L.R. 78/98, il titolare dell'autorizzazione ha l'obbligo di presentare al comune con frequenza biennale la documentazione relativa all'effettivo stato dei lavori di escavazione corredata da un'adeguata documentazione fotografica, da un rilievo planoaltimetrico, sezioni longitudinali e trasversali, con indicazione delle aree già risistemate così da consentire un adeguato controllo dei lavori nel distretto estrattivo.
  • - I progetti di coltivazione in adiacenza o in ampliamento di cave in esercizio dovranno contenere un elaborato grafico di coordinamento con i piani di risistemazione di queste, che preveda il rimodellamento in continuità morfologica delle varie aree. Tale elaborato dovrà essere controfirmato dai D.L. e dai titolari di tutte le aree estrattive interessate e sarà a questi notificato al momento del rilascio dell'autorizzazione della nuova cava. La notifica equivarrà a prescrizione aggiuntiva alle autorizzazioni in corso. Nella dichiarazione di fine lavori il D.L. dovrà altresì attestare l'avvenuta risistemazione del sito nel rispetto del suddetto elaborato di coordinamento e il rispetto delle indicazioni progettuali.

Per il rimodellamento morfologico delle cave possono essere impiegate anche terre e rocce da scavo prive di codice CER, limitatamente al caso in cui il materiale del cappellaccio e gli eventuali limi di lavaggio riportati nell' area estrattiva ai sensi del D.Lgs. n. 117/2008 non siano in quantità sufficiente a consentire una ricomposizione ambientale adeguata sotto i profili morfologico, idrologico e idrogeologico.

In connessione a questa tipologia d'intervento possono essere disposti a carico del richiedente impegni rispondenti all' interesse della pubblica amministrazione e della collettività, da regolare mediante una specifica convenzione fra l' amministrazione e tutti gli altri soggetti interessati.

Per le varie sottozone sono previste norme specifiche, approvate in attuazione del PAERP (DPGP n.48/2009) con DCC n.23/2001 alla quale si rimanda per quanto non di seguito riportato:

* E6A - Area Estrattiva Casa Corneto:

L'area è situata nella fascia del fondovalle tra l'Autostrada A1, il tracciato della direttissima Firenze-Roma e il raccordo ferroviario della linea lenta con la direttissima.

In tale area sono consentiti, oltre agli interventi previsti dalle normative regionali vigenti per le zone agricole, interventi di escavazione di inerti ai sensi della vigente disciplina regionale per la coltivazione di cave e torbiere e la realizzazione di impianti di prima lavorazione (lavaggio, frantumazione e selezione) dei materiali estratti. Gli impianti di prima lavorazione, poiché complementari all'attività estrattiva, potranno essere realizzati solo se inseriti tra gli interventi previsti nel progetto di coltivazione delle zone destinate all'escavazione e saranno autorizzati contestualmente ad essi.

E' consentita anche la costruzione a carattere provvisorio di strutture e fabbricati ad esclusivo servizio degli impianti e dell'attività produttiva (uffici, mensa, spogliatoi, servizi igienici, depositi, locali per ricovero del personale).

Lo smaltimento dei limi di lavaggio dovrà avvenire nel rispetto della normativa vigente.

Al termine dell'escavazione l'impianto a servizio dell'area estrattiva, dovrà essere smantellato unitamente alle strutture ed ai fabbricati connessi, e l'area risistemata secondo quanto indicato negli elaborati progettuali e restituita all' attività agricola.

E' consentito lo stoccaggio e riciclaggio di "materiali inerti non pericolosi derivanti da demolizioni di edifici manufatti in muratura e calcestruzzo armato, nonché da scavi per le infrastrutture pubbliche ed opere edilizie", ai sensi dell' art.37 della L.R. 78/98 seguendo gli adempimenti del D.Lgs n.152/06 parte IV e del D.M. 5 febbraio 1998; sarà possibile nell'ambito del sito di cava, dimostrando la compatibilità, con l'attività estrattiva, con le caratteristiche ambientali e le infrastrutture dell'area interessata in particolare dovranno essere valutate opportune misure di mitigazione degli impatti visivi. La durata dell'attività dei piazzali di stoccaggio con impianti di riciclaggio non potrà essere superiore a quella prevista per l'attività estrattiva.

Non è consentita l'escavazione in prossimità del corridoio infrastrutturale dell'elettrodotto della R.F.I S.p.a, per un raggio di 25 metri dai tralicci di sostegno; al fine del ripristino ambientale è consentito il rimodellamento delle aree prospicienti la fascia di rispetto fino ad una distanza di 20 metri dai tralicci. Dovrà essere comunque acquisto, prima del rilascio dell'autorizzazione all'escavazione dell'area, parere vincolante da parte dell'ente gestore della linea.

La viabilità di collegamento con il vicino polo estrattivo del poggio sud sarà ad esclusivo servizio del cantiere e percorsa solo da mezzi di servizio; dovrà essere definita secondo un progetto presentato contestualmente a quello di escavazione per l'area di "Podere il Poggio sud" che preveda anche eventuali interventi di consolidamento e bonifica. Eventuali modifiche al tracciato viario così come individuate negli elaborati grafici, comprese all'interno di un corridoio infrastrutturale di 10m+10m non costituiranno variante al Regolamento Urbanistico. Il progetto sarà inoltre sottoposto al parere del competente Ufficio Regionale Tutela del Territorio di Arezzo, da acquisirsi prima del rilascio dell'autorizzazione all'escavazione.

* E6B - Area Estrattiva Podere il Poggio sud:

L'area è situata nella fascia del fondovalle tra il Torrente di Caprenne e l'Autostrada A1.

Trovandosi in prossimità della fascia di rispetto autostradale, pur essendo schermata da una fascia di area boscata, necessita di un intervento che segua criteri di escavazione, partendo da nord, e mantenga una fascia verso il limite sud dell'area di cava come margine di protezione visiva al bacino estrattivo dalla autostrada del Sole.

La viabilità prevista, negli elaborati grafici, per il collegamento al vicino impianto di "Casa Corneto", percorsa solo da mezzi di servizio, dovrà essere definita secondo un progetto presentato contestualmente a quello di escavazione per l'area di "Podere il Poggio sud" e sottoposto al parere del competente Ufficio Regionale Tutela del Territorio di Arezzo, da acquisirsi anche in sede di conferenza di servizi.

il progetto dovrà dettagliare le caratteristiche della realizzazione della pista di cantiere, con particolare riferimento alla stabilità dei terreni coinvolti nell'intervento, alle opere e alle verifiche necessarie per determinare la sicurezza nella transitabilità oltre alle caratteristiche del ripristino nelle aree interessate. Dovranno essere riportate tutte le specifiche per la realizzazione e la sicurezza ambientale e funzionale del punto di guado sul Borro di Corneto. La pista andrà a raccordarsi con la viabilità di piano, attualmente a servizio della Cava Casa Corneto, sfruttando la preesistente immissione sulla Strada Provinciale n 11.

Considerata inoltre la possibilità di una difficoltà nella gestione coordinata, fra diverse proprietà, della attività di cava nell'area "Podere il Poggio sud" e di possibili problematiche di ordine geologico e/o geotecnico nella realizzazione della pista sopra detta, viene individuata una fascia di ml 100 posti longitudinalmente al lato ad est dell'area all'interno del quale potrà essere inserita una pista di servizio al sito di cava raccordandosi a sud con la strada vicinale preesistente. Per il tratto di utilizzo della viabilità vicinale, prima dell'immissione nella Strada Provinciale n. 11, dovrà essere prevista una messa in sicurezza del tracciato, realizzando aree di scambio e una manutenzione continua da parte delle ditte operatrici. Il progetto della pista e dell'adeguamento del tratto della viabilità preesistente dovrà essere presentato contestualmente alla richiesta di autorizzazione all'escavazione nell'area.

* E6C - Area Estrattiva Cignano:

L'area è situata tra l'abitato di Monticello ed il tracciato della direttissima Firenze-Roma, e delimitata ad est dal Torrente Ascione.

L'area estrattiva è già dotata di impianti di prima e seconda lavorazione degli inerti, quest'ultima limitata alla produzione ed al confezionamento di calcestruzzi.

In tale area è consentito, oltre agli interventi di manutenzione ed eventuale ricostruzione delle strutture esistenti la realizzazione a carattere provvisorio di strutture e fabbricati ad esclusivo servizio degli impianti e dell'attività produttiva (uffici, mensa, spogliatoi, servizi igienici, depositi, e locali per il ricovero del personale).

Lo smaltimento dei limi di lavaggio dovrà avvenire nel rispetto della normativa vigente.

Al termine dell'escavazione dell'area estrattiva, gli impianti in essa localizzati dovranno essere smantellati unitamente alle strutture ed ai fabbricati connessi, e l'area risistemata secondo quanto indicato negli elaborati progettuali e restituita all'attività agricola.

* E6D - Area Estrattiva Sergine:

L'area è situata tra la Strada provinciale n.4 dell'Ascione ed il tracciato della direttissima Firenze-Roma, e delimitata a nord dal Borro di Comuni e ad ovest dal Torrente Ascione.

In tale area sono consentiti, oltre agli interventi previsti dalle normative regionali vigenti per le zone agricole, interventi di escavazione di inerti ai sensi della vigente disciplina regionale per la coltivazione di cave e torbiere, miniere, recupero di aree escavate e riutilizzo residui recuperabili

Non è ammessa la realizzazione/istallazione di impianti di prima e seconda lavorazione.

* E6E - Area Estrattiva Le Poggiola:

L'area si localizza all'estremo est del confine comunale al limite con il Comune di Laterina.

L'inserimento, nel piano di escavazione, della viabilità vicinale dovrà essere supportato da un progetto dettagliato con riportate le fasi di escavazione della viabilità e con riferimento alle alternative per la transitabilità durante i lavori. Ogni alternativa provvisoria alla viabilità, nella fase dei lavori, dovrà continuare a tenere presenti le distanze di tutela per la stabilità della strada, ancorché provvisoria, di mt. 20, salvo diverse indicazioni valutate dalla Conferenza dei Servizi. Alla conclusione dei lavori il tracciato viario dovrà essere ripristinato come quello preesistente e eventuali mutamenti delle quote dovranno rientrare nelle caratteristiche tecniche e di sicurezza della transitabilità previste dalla normativa vigente.

Tale progetto costituirà oggetto di espressa valutazione nell'ambito del procedimento per il rilascio dell'autorizzazione alla coltivazione di cava.

Nel progetto di risistemazione dovrà essere inserita un'area che per caratteristiche morfologiche consenta la realizzazione di un parcheggio pubblico a servizio della vicina Riserva della Valle Inferno e Bandella, con la previsione di posti auto e pulman per circa m² 300 e una eventuale struttura per informazioni e ristoro, schermato da alberature tipiche del luogo.

Prima del rilascio della autorizzazione alla coltivazione di cava potranno essere definite tramite apposita convenzione, ai sensi dell'art. 11 della L. 241/90, le modalità della realizzazione delle opere di cui sopra e le condizioni per la cessione delle stesse.

E' consentita la realizzazione di una viabilità di collegamento tra le diverse aree di cava ad uso esclusivo del cantiere, valutata nell'ambito del progetto di coltivazione. Al termine della coltivazione, mediante apposita fideiussione, dovrà essere garantita la rimessa in pristino dei terreni oggetto di tale viabilità.

* E6G - Area Estrattiva La Villa:

Inquadramento territoriale: L'area è situata territorialmente nella frazione della Cicogna, tra il tracciato della direttissima Firenze-Roma e la viabilità provinciale n.4 dell'Ascione, in località Podere la Villa.

L'attività estrattiva è subordinata alla realizzazione della viabilità di collegamento con la SP4 dell'Ascione così come indicata negli elaborati di Regolamento Urbanistico. Il progetto esecutivo di tale viabilità sarà parte integrate del progetto di coltivazione, esso potrà discostarsi dal tracciato di RU entro il corridoio infrastrutturale di 20 metri. In sede di conferenza di servizi dovrà acquisiti tutti i pareri e nullaosta necessari.

All'interno del polo estrattivo non sono previsti impianti di lavorazione inerti. Il materiale estratto sarà conferito agli impianti esistenti nell'area comunale, si prescrive l'utilizzo degli impianti situati nelle strette vicinanze in modo da contenere il flusso dei mezzi pesanti sulla viabilità ordinaria.

In sede Valutazione di impatto ambientale e relativo progetto di coltivazione dovranno essere attentamente valutate tutte misure di salvaguardia e tutela degli aggregati abitativi situati nelle immediate vicinanze del polo estrattivo. Dovranno essere adottate e garantite tutte le misure di massima mitigazione degli impatti visivi, di assenza di trasformazioni irreversibili dell'assetto idrogeologico e delle falde idriche, di tutela delle acque superficiali e sotterranee dall'inquinamento, di tutela della salute e della sicurezza della popolazione, di limitazione dei rumori e delle vibrazioni, e di abbattimento delle polveri.

Il progetto di coltivazione dovrà individuate idonee aree per lo stoccaggio e riciclaggio materiali inerti.

L'area estrattiva è classificata a pericolosità PAI elevata da fenomeni geomorfologici di versante e da frana (P.F.3). In sede di progetto di coltivazione dovranno essere prodotte le verifiche relative alla stabilità dei versanti nelle condizioni attuali, di scavo e di ripristino. Dovrà essere chiarito il non aggravio delle condizioni di stabilita delle aree contermini (art. 22 NTA PAl) e il sistema di regimazione delle acque, anche in relazione al recapito finale, allo scopo di evitare fenomeni di ristagno e/o ruscellamento incontrollato in grado di aggravare Successivamente le condizioni di stabilita.

* E6F - Area Estrattiva Bucallino:

Inquadramento territoriale: L'area si localizza all'estremo est del confine comunale al limite con il Comune di Latrina in continuità con il polo estrattivo de Le poggiola.

L'inserimento, nel piano di escavazione, della viabilità vicinale dovrà essere supportato da un progetto dettagliato con riportate le fasi di escavazione della viabilità e con riferimento alle alternative per la transitabilità durante i lavori. Ogni alternativa provvisoria alla viabilità, nella fase dei lavori, dovrà continuare a tenere presenti le distanze di tutela per la stabilità della strada, ancorché provvisoria, di mt. 20, salvo diverse indicazioni valutate dalla Conferenza dei Servizi. Alla conclusione dei lavori il tracciato viario dovrà essere ripristinato come quello preesistente e eventuali mutamenti delle quote dovranno rientrare nelle caratteristiche tecniche e di sicurezza della transitabilità previste dalla normativa vigente. Tale progetto costituirà oggetto di espressa valutazione nell'ambito del procedimento per il rilascio dell'autorizzazione alla coltivazione di cava.

All'interno del polo estrattivo non sono previsti impianti di lavorazione inerti. Il materiale estratto sarà conferito agli impianti esistenti nell'area comunale, si prescrive l'utilizzo degli impianti situati nelle strette vicinanze in modo da contenere il flusso dei mezzi pesanti sulla viabilità ordinaria. Nell'ambito della Valutazione di Impatto Ambientale e relativo Progetto di Coltivazione, nel rispetto degli obiettivi del PAERP, potranno essere valutate soluzioni che individuino impianti di lavorazione situati anche all'esterno dell'ambito comunale.

In sede Valutazione di impatto ambientale e relativo progetto di coltivazione dovranno essere attentamente valutate tutte misure di salvaguardia e tutela degli aggregati abitativi situati nelle immediate vicinanze del polo estrattivo.

Il progetto di coltivazione dovrà individuate idonee aree per lo stoccaggio e riciclaggio materiali inerti.

Ultima modifica Venerdì, 23 Settembre, 2022 - 14:31