Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 28 Regole per le aree residenziali - Tessuti urbani

I tessuti urbani riconosciuti dal presente PO sono individuati in coerenza con quanto disciplinato nelle Linee Guida: indirizzi figurati per la riqualificazione dei tessuti urbanizzati di cui all'Allegato 2 del PIT/PPR.

I tessuti urbani di impianto non storico ma appartenenti a organizzazione morfologica consolidata, o comunque riconoscibile, sono articolati in ordine al rapporto fra edifici e spazi pubblici o viabilità, alla presenza di funzioni diverse fra piani terra e piani superiori, alla tipologia edilizia, alla formazione tramite progettazione urbanistica unitaria o crescita edilizia singola.

All'interno di tutti i tessuti urbani gli interventi debbono sempre assicurare il mantenimento delle caratteristiche qualitative e compositive del patrimonio edilizio esistente e, ove eseguiti su porzioni di immobili derivanti da una progettazione unitaria (ad esempio edifici pluripiano, a schiera e simili), debbono essere valutati in ordine alla loro capacità di non compromettere, anche se attuati per stralci o su singole unità immobiliari, le caratteristiche complessive del fabbricato o del complesso.

Il Comune ha la facoltà di prescrivere che un intervento debba essere soggetto, per la sua complessità o rilevanza urbanistica, a piano attuativo di recupero.

Il PO individua diversi gradi di saturazione urbanistico-edilizia nei tessuti urbani residenziali esistenti e li articola di conseguenza per dettare le regole di recupero, completamento e saturazione come dettato nei quattro articoli seguenti.

Art. 29 Zto "B1s" T.R.1. Tessuto di interesse storico documentale

Aree con funzione residenziale meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "B1s". In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
1. RESIDENZIALE1.1 - 1.4
6. COMMERCIALE3.1 - 3.2
7. DIREZIONALE E DI SERVIZIO5.1 - 5.2 - 5.3 - 5.4 - 5.5 - 5.7
7. ATTREZZATURE PUBBL. O DI INTERESSE PUBBL.7.1 - 7.2 - 7.3

È consentito il mutamento della destinazione d'uso tra le sopra definite categorie ammesse.

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 18

È ammessa la sistemazione con tavoli e sedie per lo svolgimento di attività commerciali "sub- categoria 3.2 - commercio di alimenti e bevande al pubblico" di cui al precedente articolo 16, nelle aree adiacenti e prospicienti la sede principale. Possono essere sistemate pedane e ombrelloni, ove ciò non danneggi l'accessibilità pubblica. La delimitazione degli spazi deve essere realizzata con elementi semplici, come fioriere o altri elementi di verde. Eventuali chiusure, ai fini del riparo dagli agenti climatici, devono adeguarsi alle specifiche riportate nel RTC rispetto all'inserimento nel contesto e alle percezioni visive, nonché adeguarsi a quanto prescritto nella concessione di suolo pubblico, ove gli spazi interessati non siano pertinenziali privati. La localizzazione di pedane e ombrelloni deve permettere il miglior uso e grado di accessibilità e integrarsi con gli spazi pubblici o collettivi, senza disturbare visuali prospettiche di edifici di rilevante interesse storico o architettonico, di spazi pubblici di particolare valore monumentale od ambientale, di visuali prospettiche.

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12 - 13 - 15

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB315%30%
URB420%50%

Per la categoria 6 dell'articolo 14 sono vietati i volumi tecnici sulla copertura dell'edificio principale.

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

Art. 30 Zto "B1ep" T.R.4 Tessuto residenziale ad assetto recente a isolati aperti di edilizia pianificata (PEEP)

Corrisponde alle parti di territorio ricadenti all'interno del centro abitato, dell'UTOE 4-Capoluogo, edificate con i Piani di Edilizia Economica e Popolare.

Aree con funzione residenziale meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "B1ep".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
1. RESIDENZIALE1.1 - 1.2 - 1.3

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 18 - 19 - 20
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 18

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB315%30%
URB420%50%50%

Per la categoria 6 dell'articolo 14 sono vietati i volumi tecnici sulla copertura dell'edificio principale.

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

Art. 31 Zto "B1" T.R.5 Tessuto residenziale ad assetto recente puntiforme a bassa densità

Aree con funzione residenziale meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "B1".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
1. RESIDENZIALE1.1 - 1.4
3. COMMERCIALE3.1 - 3.2

È consentito il mutamento della destinazione d'uso tra le sopra definite categorie ammesse.

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 18

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB320%30%
URB420%60%60%

Per la categoria 6 dell'articolo 14 sono vietati i volumi tecnici sulla copertura dell'edificio principale.

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

L'addizione volumetrica è ammessa se costituente con l'edificio preesistente un nucleo, complesso o aggregato organico, contestualizzato, per quanto possibile compatto, realizzata anche mediante corpi di fabbrica separati dall'edificio preesistente, ma connessa stabilmente ad esso mediante elementi architettonici quali tettoie, porticati, pergolati, muri di recinzione e di delimitazione di spazi all’aperto.

Art. 32 Zto "B2" Tessuto residenziale a bassa densità parzialmente edificato di completamento edilizio

Aree con funzione residenziale meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "B2".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
1. RESIDENZIALE1.1 - 1.2
3. COMMERCIALE3.2

È consentito il mutamento della destinazione d'uso tra le sopra definite categorie ammesse.

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 18

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1 - 2
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 2 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB320%50%
URB420%80%80%

Per la categoria 6 dell'articolo 14 sono vietati i volumi tecnici sulla copertura dell'edificio principale.

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

Con la categoria 11 dell’articolo 15, solo per la funzione 1.RESIDENZIALE ed esclusivamente per la sub-categoria 1.2, è possibile un’addizione volumetrica diversa da quella definita per la classe dell’edificio di cui alla tabella precedente, comunque nel rispetto dei limiti riferiti ai seguenti parametri assegnati al lotto:

Cod.
zto
lotto
ADDIZIONE VOLUMETRICA
parametri urbanistici ed edilizi di cui al regolamento regionale D.P.G.R. n. 64/R/2013
Sf
(art.4)
Rc
(art.16)
Hmax
(art.18)
V
(art.23)
mq.%m.mc.
B2-013.255,0030,009,003.900,00

L'addizione volumetrica è ammessa se costituente con l'edificio preesistente un nucleo, complesso o aggregato organico, contestualizzato, per quanto possibile compatto, realizzata anche mediante corpi di fabbrica separati dall'edificio preesistente, ma connessa stabilmente ad esso mediante elementi architettonici quali tettoie, porticati, pergolati, muri di recinzione e di delimitazione di spazi all’aperto.

Art. 33 Regole per le aree artigianali - Tessuti urbani

Il PO individua diversi gradi di saturazione urbanistico-edilizia nei tessuti urbani artigianali esistenti, e li articola di conseguenza per dettare le regole di recupero, completamento e saturazione come dettato nei tre successivi articoli.

Art. 34 Zto "D1" T.P.S.1 Area artigianale esistente di recupero edilizio

Aree con funzione artigianale meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "D1".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
2. ARTIGIANALE2.1 - 2.2

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 9

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB320%20%
URB420%30%

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

Art. 35 Zto "D2" T.P.S.3 Area artigianale parzialmente edificata di completamento edilizio

Aree con funzione artigianale meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "D2".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
1. RESIDENZIALE1.1
2. ARTIGIANALE2.1 - 2.2

Non è consentito il mutamento della destinazione d'uso tra le sopra definite categorie ammesse.

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 9

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB320%30%
URB420%50%50%

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

L'addizione volumetrica è ammessa se costituente con l'edificio preesistente un nucleo, complesso o aggregato organico, contestualizzato, per quanto possibile compatto, realizzata anche mediante corpi di fabbrica separati dall'edificio preesistente, ma connessa stabilmente ad esso mediante elementi architettonici quali tettoie, porticati, pergolati, muri di recinzione e di delimitazione di spazi all’aperto.

La categoria d’intervento 10 dell’articolo 15 è realizzabile solo tramite piano attuativo, ai sensi dell’articolo 107, comma 4, della Legge.

Art. 36 Zto "Deg" Area degradata in abbandono, ex attività estrattiva

Ai fini della riqualificazione dei degradi e in base alle relazioni percettive con il centro storico di Sassetta, il presente PO individua un'area degradata in abbandono che fu sede di attività estrattiva fino agli anni '60, da assoggettare a ripristino naturalistico e paesaggistico.

Sugli edifici esistenti sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia e destinazioni d'uso, anche temporanee, per spettacoli e attività ricreative, sportive e per il tempo libero.

Per gli stessi fini sono ammesse opere di sistemazione ambientale estese all'intero ambito o parti di esso.

Art. 37 Regole per le aree turistico-ricettive - Tessuti urbani

Il PO individua diversi gradi di saturazione urbanistico-edilizia nelle aree turistico-ricettive esistenti e li articola di conseguenza per dettare le regole di recupero, completamento e saturazione come dettato nei due successivi articoli.

Art. 38 Zto "D4" T.P.S.4 Area turistico-ricettiva esistente di recupero edilizio

Aree con funzione turistico-ricettiva meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "D4".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
4. TURISTICO-RICETTIVA4.1 - 4.2

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 9 - 18

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB320%20%
URB420%30%

Per la categoria 6 dell'articolo 14 sono vietati i volumi tecnici sulla copertura dell'edificio principale.

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

L'addizione volumetrica è ammessa se costituente con l'edificio preesistente un nucleo, complesso o aggregato organico, contestualizzato, per quanto possibile compatto, realizzata anche mediante corpi di fabbrica separati dall'edificio preesistente, ma connessa stabilmente ad esso mediante elementi architettonici quali tettoie, porticati, pergolati, muri di recinzione e di delimitazione di spazi all’aperto.

Art. 39 Zto "D5" T.P.S.4 Area turistico-ricettiva parzialmente edificata di completamento edilizio

Aree con funzione turistico-ricettiva meglio individuate nell'elaborato progettuale Tavola PR-02 Territorio urbanizzato - Disciplina con la sigla "D4".

In esse vigono i vincoli, le limitazioni e le discipline urbanistico-edilizie di seguito descritte, esplicative e particolareggiate per l'intera zto.

A) DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Sono ammesse solo le seguenti destinazioni d'uso, meglio descritte al precedente articolo 16:

CATEGORIESUB-CATEGORIE
4. TURISTICO-RICETTIVA4.1 - 4.2

È consentito il cambio della destinazione d'uso tra le sub-categorie ammesse per singola categoria.

B) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL SUOLO INEDIFICATO

Sono ammesse, sui terreni e aree libere non edificate, solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15:

Categorie d'intervento art.14 - criterio di compatibilità
12 - 17 - 19 - 20 - 21 - 24
Categorie d'intervento art.15 - criterio di trasformabilità
7 - 8 - 9 - 18

C) CATEGORIE D’INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Sono ammesse sugli edifici e complessi edilizi esistenti solo le seguenti categorie d'intervento, meglio definite ai precedenti articoli 14 e 15, suddivise per edificio o complesso edilizio classificato con le classi di appartenenza definite al precedente articolo 12 paragrafo 3:

INTERVENTI EDILIZI AMMESSI

CLASSECATEGORIE D'INTERVENTO ART.14 - CRITERIO DI COMPATIBILITÀCATEGORIE D'INTERVENTO ART.15 - CRITERIO DI TRASFORMABILITÀ
URB1 1 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB2 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 1
URB3 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12
URB4 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 1 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

AMPLIAMENTI DI VOLUME RIFERITI A SINGOLI EDIFICI CLASSIFICATI

CLASSEVOLUME AGGIUNTIVO MAX CATEGORIA 6 ART.14ADDIZIONE VOLUMETRICA MAX CATEGORIA 11 ART.15INCREMENTO VOLUMETRICO MAX CATEGORIA 17 ART.15
URB1
URB2
URB320%30%
URB420%50%50%

Per la categoria 6 dell'articolo 14 sono vietati i volumi tecnici sulla copertura dell'edificio principale.

Gli incrementi volumetrici di cui alla categoria 11 dell'articolo 15 non possono essere realizzati in sopraelevazione.

L'addizione volumetrica è ammessa se costituente con l'edificio preesistente un nucleo, complesso o aggregato organico, contestualizzato, per quanto possibile compatto, realizzata anche mediante corpi di fabbrica separati dall'edificio preesistente, ma connessa stabilmente ad esso mediante elementi architettonici quali tettoie, porticati, pergolati, muri di recinzione e di delimitazione di spazi all’aperto.

Ultima modifica 24.03.2022 - 10:16