Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo
Art. 44 Pericolosità geologica e Abaco di fattibilità geologica
Pericolosità Geologica
La pericolosità geologica (geomorfologica e/o per dinamica costiera) viene così definita:
- - Pericolosità geologica molto elevata (G.4): aree in cui sono presenti fenomeni attivi e relative aree di influenza, aree interessate da soli flussi.
- - Pericolosità geologica elevata (G.3): aree in cui sono presenti fenomeni quiescenti; aree con potenziale instabilità connessa alla giacitura, all'acclività, alla litologia, alla presenza di acque superficiali e sotterranee, nonché a processi di degrado di carattere antropico; aree interessate da intensi fenomeni erosivi e da subsidenza; aree caratterizzate da terreni con scadenti caratteristiche geotecniche; corpi detritici su versanti con pendenze superiori al 25%.
- - Pericolosità geologica media (G.2): aree in cui sono presenti fenomeni franosi inattivi e stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto; corpi detritici su versanti con pendenze inferiori al 25%.
- - Pericolosità geologica bassa (G.1): aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di processi morfoevolutivi
Fattibiltà Geologica
1. Fermo restando la validità dei criteri generali del D.P.G.R. n. 53/R/2011, il seguente abaco definisce l'attribuzione della classe di fattibilità geologica in funzione del tipo di intervento edilizio/urbanistico e del grado di pericolosità geologica dell'area interessata sia dallo stesso D.P.G.R. che dagli articoli 13, 14 e 15 delle NTA del Piano di Assetto Idrogeologico.
Tipo di intervento edilizio - urbanistico | Pericolosità Geologica | PAI | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
G.1 | G.2 | G.3 | G.4 | PFE | PFME | |
Fattibilità Geologica | ||||||
manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, interventi di conservazione e/o ripristino delle caratteristiche tradizionali del manufatto, ristrutturazione edilizia conservativa; tutti interventi che non determinino ulteriori carichi sulle fondazioni | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
ristrutturazione edilizia senza ampliamenti e senza aumento del carico urbanistico, ma con potenziali modeste rototraslazioni all'interno dell'area di pertinenza | 2 | 2 | 3 | 4 | 2 | 2 |
ristrutturazione edilizia senza ampliamenti di superficie coperta e volumetria, con aumento del carico urbanistico | 2 | 2 | 3 | 4 | 3 | 3 |
sostituzione edilizia, ristrutturazione urbanistica e/o addizione volumetrica | 2 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
demolizione senza ricostruzione | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
demolizione e ricostruzione, ristrutturazione urbanistica senza aumento della volumetria e superficie coperta | 2 | 2 | 3 | 4 | 3 | 3 |
nuovi edifici, parcheggi, viabilità e infrastrutture viarie, ampliamenti di superficie coperta e volumetria anche con intervento di ristrutturazione urbanistica | 2 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
impianti sportivi e verde pubblico attrezzato senza nuove volumetrie | 1 | 2 | 2 | 4 | 3 | 3 |
scavi e sbancamenti con profondità inferiore a 2 ml. | 1 | 1 | 2 | 4 | 3 | 3 |
scavi e sbancamenti con profondità superiore a 2 ml. | 1 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
realizzazione di tratti viari di collegamento | 2 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
riporti con altezza inferiore a 2 ml. | 1 | 1 | 2 | 4 | 3 | 3 |
riporti con altezza superiore a 2 ml. | 1 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
piscine e vasche di accumulo | 2 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
acquedotti e fognature | 1 | 2 | 3 | 4 | 3 | 3 |
parchi fotovoltaici e/o eolici | 2 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
depositi all'aperto (esclusi locali di servizio) per materiali vari, compresi GPL | 1 | 2 | 3 | 4 | 3 | 4 |
realizzazione di serre con copertura permanente ed altri manufatti precari utili alla conduzione del fondo | 1 | 2 | 3 | 4 | 3 | 3 |
ampliamenti di superficie coperta per volumi tecnici < 50 mq. per edificio | 1 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 |
2. L'attribuzione alle singole previsioni di intervento delle classi di fattibilità geologica è accompagnata da specifiche prescrizioni per il superamento o la mitigazione delle criticità come prescritto dal D.P.G.R. 53/R/2011 al punto 3.2.1.
- - La fattibilità geologica FG1 (senza particolari limitazioni) è attribuita alle previsioni di intervento di modesta consistenza e caratterizzate da pericolosità geologica bassa (G.1). In tali situazioni possono non essere dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere geomorfologico e/o geotecnico, salvo comunque gli adempimenti relativi a quanto previsto dalla normativa vigente nell'edilizia.
- - La fattibilità geologica FG2 (con normali vincoli) è attribuita a tutte le previsioni ricadenti nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica media (G.2); le condizioni di attuazione sono indicate in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.
- - La fattibilità geologica FG3 (condizionata) è attribuita alle previsioni di intervento ricadenti in aree con pericolosità geologica elevata (G.3) per cui è necessario rispettare i seguenti criteri generali:
- a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza;
- b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere tali da:
- - non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;
- - non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni;
- - consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;
- c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tipologia del dissesto;
- d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in sicurezza sono certificati;
- e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area; della sussistenza di tali condizioni deve essere dato atto nel titolo abilitativo all'attività edilizia.
- - La fattibilità geomorfologica FG4 (limitata) è attribuita alle previsioni di intervento ricadenti in aree con presenza di fenomeni geomorfologici attivi e relative aree di evoluzione, per cui sia stata attribuita una classe di pericolosità geologica molto elevata G.4. In questi ambiti è necessario rispettare i seguenti criteri generali:
- a) non sono da prevedersi interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture che non siano subordinati alla preventiva esecuzione di interventi di consolidamento, bonifica, protezione e sistemazione;
- b) gli interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono essere comunque tali da:
- - non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;
- - non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione dei fenomeni franosi;
- - consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;
- c) in presenza di interventi di messa in sicurezza devono essere predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tipologia del dissesto;
- d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in sicurezza sono da certificare;
- e) relativamente agli interventi per i quali sia dimostrato il non aggravio delle condizioni di instabilità dell'area, nel titolo abilitativo all'attività edilizia è dato atto della sussistenza dei seguenti criteri:
- - previsione, ove necessario, di interventi mirati a tutelare la pubblica incolumità, a ridurre la vulnerabilità delle opere esposte mediante consolidamento o misure di protezione delle strutture per ridurre l'entità di danneggiamento;
- - installazione di sistemi di monitoraggio per tenere sotto controllo l'evoluzione del fenomeno.
Un'ulteriore attribuzione delle classi di fattibilità geologica alle singole previsioni di intervento è riferita da specifiche prescrizioni per il superamento o la mitigazione delle criticità come prescritto dalle Norme di Piano del PAI. In relazione alle specifiche condizioni geomorfologiche e idrogeologiche, alla tutela dell'ambiente e alla prevenzione di presumibili effetti dannosi di interventi antropici, sono soggetti alle norme del PAI le aree perimetrate con la sigla P.F.M.E. e P.F.E:
- - Le aree a pericolosità geomorfologica molto elevata (P.F.ME.): aree interessate da fenomeni franosi attivi individuate e perimetrate ai sensi degli atti di indirizzo e coordinamento emanati a seguito della Legge 183/89 e del D.L. 180/1998;
- - Le aree a pericolosità geomorfologica elevata (P.F.E): aree interessate da fenomeni franosi quiescenti individuate e perimetrate ai sensi degli atti di indirizzo e coordinamento emanati a seguito della Legge 183/89 e del D.L. 180/1998.
La Pericolosità geomorfologica relativa alle 2 articolazioni sopracitate, per la cui descrizione specifica si rimanda alle Norme di Piano negli articoli 13 e 14, condizionerà la relativa fattibilità geologica, in relazione alla tipologia di intervento sul territorio.