Art. 62- Mobilità
1. La struttura insediativa diffusa e l'organizzazione delle attività - lavorative, scolastiche, del tempo libero - implicano un uso esteso del territorio che comporta molti spostamenti interni ed esterni, incentivati anche dall'alto tasso di motorizzazione, che determina un sempre maggior numero di veicoli circolanti su una rete inadeguata. Alcuni tracciati si trovano a sostenere carichi di traffico impropri per le caratteristiche della sezione stradale e del percorso, soprattutto in alcuni punti molto critici, ed alcuni collegamenti sono insufficienti, in particolare tra il capoluogo e le frazioni. Inoltre le condizioni dei tracciati non risultano all'altezza del valore paesaggistico e panoramico che possiedono, con un'ulteriore spinta all'utilizzo dell'auto, unico mezzo per il quale gran parte della rete viaria è in grado di garantire un sufficiente livello di sicurezza. Non esistono percorsi ciclabili o ciclopedonali e gli stessi spazi pedonali, marciapiedi e percorsi, non sempre sono adeguati e spesso anzi mancano del tutto, e le dotazioni di parcheggi e di spazi di sosta per i veicoli spesso non sono sufficienti.
2. Obiettivo generale: miglioramento e differenziazione della mobilità
Individuare un assetto complessivo e creare i presupposti perché la viabilità funzioni in modo più efficiente, secondo una gerarchia corrispondente al ruolo di ciascun tracciato, e, allo stesso tempo, per rafforzare forme di mobilità complementari e/o alternative, che implichino un minore impatto di termini di costi, per la collettività e per i singoli, tenendo conto del contesto paesaggistico e del valore storico-culturale degli itinerari.
3. Obiettivi specifici:
- - rendere funzionale la rete di collegamento principale
- - incentivare e tutelare le forme di mobilità alternative
- - valorizzare gli itinerari di interesse paesistico e tutelare gli elementi caratterizzanti i tracciati fondativi.