Art. 27- Ambito della bassa collina e Balze
1. È costituito da una zona collinare formata dalla successione di strati di varia potenza di argille e sovrastanti ciottolami, sabbie e limi profondamente erosa dalle acque e modificata dalle azioni gravitative. A seconda dello stadio evolutivo del processo geomorfologico e della natura del substrato affiorante, il paesaggio assume prima forme tondeggianti (matrice argillosa), caratterizzate da pendenze prevalenti tra 15 e 50%, cui segue la zona sempre più aspra delle balze, relitto dell'antico altopiano (intercalazione di ciottolami, sabbie, limi e argille). Queste, a seconda della pendenza, sono coperte da un bosco fitto di latifoglie, che tende a contrastarne il processo evolutivo, o completamente nude. Dove il processo evolutivo è più avanzato le balze ripidissime assumono l'aspetto di veri e propri pinnacoli e torrioni isolati, fenomeno unico ed eccezionale per forme geologiche e per suggestione ambientale e paesaggistica.
L'area è anche di notevole interesse paleontologico.
Salvo insediamenti di presidio e per l'attività agricola situati nei punti più stabili (dossi) e meno acclivi, le aree non sono state generalmente insediate e comprendono solo parti marginali degli abitati di fondovalle.
La presenza di rilevanti risorse (argilla di ottima qualità e materiali inerti di deposito lacustre) ha conferito all'area una significativa vocazione estrattiva, come dimostrato dalla presenza di una importante fornace.
2. Vocazioni e limitazioni derivanti dai caratteri:
Il processo di progressiva distruzione tutt'ora in atto è da considerarsi evoluzione naturale e non da contrastare, se non direttamente interagente con infrastrutture ed altre opere di interesse esistenti.
La natura selvaggia, la difficile accessibilità e la spettacolarità dei fenomeni geologici presenti nell'area delle balze ne fanno un paesaggio di notevole interesse ambientale e habitat di interesse faunistico.
Le aree argillose, nelle zone più acclivi, per la propensione al dissesto e la scadente capacità agricola, presentano una vocazione alla naturalità crescente con l'aumento della pendenza.
I suoli presentano una elevata vulnerabilità alle azioni erosive e gravitative provocate dalle acque superficiali e di conseguenza uno strato pedologico ridotto o assente, specie nelle parti argillose più acclivi; dunque le aree sono caratterizzate da ridotta capacità agricola, salvo quelle a bassa acclività che invece possono presentare difetti di drenaggio.
La diffusa instabilità limita fortemente qualsiasi intervento di modificazione.
3. Obiettivi:
- - tutela e valorizzazione dei geotopi, in particolare di valore monumentale;
- - mantenimento ed estensione delle copertura vegetale delle colline argillose.
4. Indirizzi:
- - limitare l'azione erosiva in atto favorendo, soprattutto nei terreni scoscesi con pendenza superiore al 35%, progetti di rinaturalizzazione che introducano, dove opportuno, tecniche di ingegneria naturalistica, e, nelle aree agricole, l'introduzione di colture e tecniche colturali in grado di contenere i processi erosivi, anche facendo riferimento alle Linee guida dell'Autorità di Bacino dell'Arno (2006) per quanto riguarda modalità di lavorazione superficiale dei suoli che contengano l'erosione;
- - perseguire il risanamento ambientale nelle aree di estrazione;
- - evitare alterazioni che modifichino l'assetto ed il profilo dei luoghi e l'alterazione e la modifica delle linee di deflusso delle acque;
- - conservazione e recupero della trama viaria nei suoi elementi costitutivi, in particolare i muri in pietra, le scarpate dove la strada è in trincea ed il trattamento del fondo stradale, da assumere quali riferimenti anche per l'eventuale realizzazione di nuovi tratti che si rendessero necessari, ad esempio per consentire l'accessibilità ai mezzi di emergenza, non precludendo comunque la possibilità di impiegare materiali o tecnologie contemporanei qualora si dimostrassero adeguati a garantire un corretto inserimento paesaggistico;
- - realizzazione di itinerari culturali, escursionistici, naturalistici.