Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 57 Elementi di finitura (R1.2) (Ri2)

1. Disposizioni generali (validi per Ri1.2 e Ri2)

Negli edifici da sottoporre a ristrutturazione edilizia, gli interventi sugli elementi di finitura saranno orientati ai seguenti criteri generali:

  • devono essere utilizzati intonaci traspiranti, preferibilmente a calce;
  • nella realizzazione di recinzioni e pavimentazioni nelle aree scoperte devono essere utilizzati materiali e forme compatibili con i caratteri costruttivi e architettonici tradizionali;
  • deve essere usato il manto di copertura in coppi e tegole, i comignoli e le canne fumarie devono essere realizzati in muratura, le gronde devono avere disegno tradizionale;
  • per gli infissi è opportuno privilegiare materiali, spessori e tipologie tradizionali: gli infissi certificati, spesso caratterizzati da spessori consistenti, possono essere adottati valutando in tal senso le loro caratteristiche;
  • l'isolamento delle murature deve essere conseguito preferibilmente apponendo i materiali sul lato interno;
  • la realizzazione di tetti isolati che comporta il rialzamento del manto di copertura rispetto alla linea di gronda originaria e, nel caso dei tetti ventilati, la creazione di fasce di aerazione, in gronda e al colmo, che possono essere visibili, deve essere eseguita contenendo la sopraelevazione delle quote entro i dieci centimetri.

Inoltre, per quanto attiene gli elementi accessori agli impianti (caldaie, bruciatori, condizionatori, pompe di calore, reti di distribuzione e collegamento, griglie, sfiati, antenne e parabole), valgono i seguenti criteri generali:

  • gli elementi tecnologici di tipo aggregato (antenne e parabole, sistemi di smaltimento delle acque usate) devono essere riuniti per quanto possibile;
  • i locali tecnici devono essere realizzati con caratteristiche architettoniche adeguate al contesto e in luoghi che non arrechino disturbo e limitino l'impatto visivo;
  • le unità esterne dei condizionatori devono essere collocate su prospetti tergali, possibilmente raggruppando i motori in area dedicata e possibilmente realizzando sistemi di schermatura visiva compatibili con il contesto;
  • le tubazioni devono essere poste in traccia, ove possibile, oppure in cassette esterne in muratura, su prospetti tergali, raggruppando le colonne di scarico, in modo da ridurre al minimo l'impatto visivo;
  • i pannelli solari e i relativi contenitori di accumulo devono essere posti in luoghi non visibili;
  • i pannelli di produzione di energia elettrica devono essere posti in luoghi non visibili, la dimensione dei pannelli deve essere commisurata alle esigenze della singola unità immobiliare.

2. Pareti non portanti

Deve essere accertato che la parete oggetto di intervento non sia portante e si deve valutare il ruolo strutturale che essa può svolgere in occasione di sisma (controventamento, irrigidimento). Si deve anche accertare se la parete giaccia in falso e la consistenza delle strutture orizzontali che ne sostengono il peso, prevedendone, se necessario, il consolidamento.

Deve essere rilevata la presenza di eventuali quadri fessurativi e deformativi, anche mediante rimozione di parti dell'intonaco. Nel caso in cui si realizzino nuove pareti non portanti, deve essere accertata la consistenza delle strutture orizzontali su cui gravano e deve essere garantito il collegamento con le pareti di ambito. Gli interventi previsti sono:

  • ripresa della muratura in corrispondenza di vuoti tecnici (condotti, canne fumarie, impiantistica...) o di aperture;
  • rifacimento di porzioni della muratura in presenza di segni di dissesto o di degrado, con adozione di tecnologie leggere;
  • demolizione, anche parziale, di elementi esistenti;
  • realizzazione di nuove pareti non portanti con adozione di tecnologie leggere, previa verifica statica degli orizzontamenti.

3. Controsoffittature

Deve essere accertato che gli orizzontamenti siano controsoffitti e non abbiano funzione portante. Si deve stabilire se sopra le controsoffittature vi siano dissesti a carico dei solai soprastanti, mediante saggi conoscitivi nelle controsoffittature per esaminare visivamente i solai (o le volte) soprastanti. Gli interventi previsti sono:

  • consolidamento, locale o globale;
  • rifacimento degli elementi portanti delle controsoffittature, senza incremento sostanziale del peso proprio;
  • eliminazione di controsoffittature esistenti, qualora esse siano prive di valore decorativo;
  • realizzazione di nuove controsoffittature con adozione di tecnologie leggere.

4. Intonaci e coloriture

Deve essere accertata la natura di intonaci e coloriture esistenti, prima di procedere alla loro rimozione, sostituzione o integrazione. Gli interventi previsti sono:

  • rifacimento parziale degli intonaci, previa demolizione delle parti degradate e successiva spazzolatura, ripasso dei giunti e imbibitura del supporto con acqua;
  • rifacimento parziale della coloritura, con preferenza di tinte a base di calce (e minerali) e comunque con caratteristiche compatibili con quelle esistenti;
  • realizzazione di intonaci aeranti di malta idraulica naturale nel caso di presenza di umidità di risalita;
  • realizzazione di nuovi intonaci con caratteristiche fisiche e chimiche compatibili con quelle del supporto murario e comunque con caratteri di traspirabilità e permeabilità;
  • realizzazione di nuove coloriture con uso di tinte a base di calce e/o minerali.

Per Ri1.1 e Ri1.2, gli interventi raccomandati per il ripristino dei caratteri costruttivi tradizionali sono:

  • sostituzione di intonaci o coloriture non traspiranti con intonaci o coloriture traspiranti;
  • rifacimento delle coloriture con scelta di colori adeguati al contesto.

5. Superfici murarie faccia a vista

La scelta di mantenere le superfici murarie faccia a vista può essere effettuata nel caso in cui si abbia una muratura costruita con materiali e con apparecchiatura di buona qualità.

Nel caso in cui si abbiano murature faccia a vista, i giunti di malta devono essere di buona qualità e cromaticamente adeguati alla muratura. Gli interventi previsti sono:

  • puliture non aggressive con uso di acqua nebulizzata da non utilizzare su superfici eccessivamente porose;
  • stilatura dei giunti con malta di calce tradizionale, cromaticamente analoga a quella esistente e comunque adattata al colore delle pietre;
  • rivestimento di elementi strutturali in c.a. da eseguirsi nel rispetto dei caratteri della muratura esistente (pezzatura, forma, dimensioni e apparecchiatura).

6. Elementi decorativi

Nel caso in cui sia accertata la presenza di elementi decorativi, questi devono essere rilevati e ne deve essere redatta apposita scheda, eventualmente segnalandone la presenza agli Enti competenti.

L'intervento sugli elementi decorativi deve comunque essere tale da valorizzarli. Gli interventi previsti sono:

  • puliture non aggressive con acqua nebulizzata, o puliture parziali con acqua spray a bassa pressione (max 2-3 atm.), sia sulle parti in pietra che sulle parti a intonaco;
  • consolidamento con iniezioni di sostanze consolidanti o adesive, compatibili dal punto di vista chimico e fisico con i materiali esistenti. Sono sconsigliate le resine epossidiche; sono preferibili i silicati di etile o di litio;
  • rifacimento parziale, previa demolizione delle parti degradate e spazzolatura, ripasso dei giunti e imbibitura del supporto con acqua, con uso di materiali e tecniche analoghi a quelli originali;
  • rifacimento totale degli elementi decorativi, qualora essi risultino irrecuperabili, con materiali e tecniche analoghi a quelli originali.

7. Aperture

Le aperture costituiscono un elemento essenziale nella configurazione del patrimonio edilizio.

Gli interventi sulle aperture devono rispettare i seguenti criteri generali:

  • la realizzazione di nuove aperture deve rispettare i criteri e l'ordine dell'impaginato di quelle esistenti;
  • le nuove aperture non possono essere realizzate in punti strutturalmente essenziali, ossia: sotto elementi portanti dei solai o delle coperture, in prossimità di incroci, martelli o cantonali murari, in prossimità di aperture esistenti. In ogni caso, la realizzazione di nuove aperture deve rispettare le disposizioni vigenti;
  • la distanza tra l'apertura e le connessioni tra muri distinti deve essere superiore alla metà della larghezza dell'apertura stessa;
  • la distanza tra le aperture deve essere superiore alla larghezza dell'apertura più grande;
  • le aperture devono essere fornite di architravi sufficientemente inseriti nella muratura di spalla.

Gli interventi previsti sono:

  • puliture e riparazione degli elementi delimitanti le aperture (soglie, davanzali, stipiti e architravi);
  • rifacimento di elementi delimitanti le aperture (soglie, davanzali, stipiti e architravi);

8. Infissi e serramenti

Gli standard attuali per il rispetto delle indicazioni sul contenimento energetico hanno prodotto tipologie di infissi che presentano caratteristiche diverse da quelle degli infissi tradizionali, specie per quanto riguarda la dimensione degli elementi opachi: nella scelta degli infissi si dovrebbe cercare di minimizzare tale discrepanza, pur nel rispetto dei requisiti suddetti. Gli interventi previsti sono:

  • pulitura e riparazione dei singoli elementi;
  • rifacimento delle parti degradate, nel rispetto dei tipi, dei materiali e dei colori esistenti;
  • verniciatura con vernici opache, conservando i colori naturali o nei colori tradizionali;
  • rifacimento di serramenti di porte e finestre;
  • realizzazione di vetrine, anche con telaio metallico verniciato.
  • realizzazione di doppi serramenti interni rispetto al filo della facciata;
  • realizzazione di nuovi serramenti, nel rispetto della tipologia e delle dimensioni esistenti e dell'omogeneità della facciata.

Per Ri1.1 e Ri1.2, gli interventi raccomandati per il ripristino dei caratteri costruttivi tradizionali sono:

  • sostituzione di infissi in alluminio anodizzato con altri in legno o in metallo verniciato.

9. Sistemi di oscuramento

Gli interventi sui sistemi di oscuramento devono tenere conto dei materiali e delle forme esistenti, dei quali devono garantire, sin dove possibile, la tutela. Gli interventi previsti sono:

  • pulitura, riparazione e consolidamento dei singoli elementi;
  • rifacimento delle parti degradate, nel rispetto dei tipi, dei materiali e dei colori esistenti;
  • verniciatura con vernici opache, conservando i colori naturali o nei colori tradizionali;
  • rifacimento dei sistemi di oscuramento, nel rispetto della tipologia, delle dimensioni e dei materiali esistenti e dell'omogeneità della facciata;
  • realizzazione di nuovi sistemi di oscuramento, scuri interni o persiane;
  • realizzazione di portelloni in legno nelle zone alto-collinari e montane.

10. Elementi non strutturali della copertura: manto di copertura, sottogronda, cornicioni, pluviali e canali di gronda, comignoli

Deve essere valutata la consistenza e l'efficacia degli elementi perché essi contribuiscono alla funzionalità della copertura e di alcune parti impiantistiche degli edifici. In caso di accertate carenze, è necessario procedere alla riparazione o sostituzione degli elementi stessi. Gli interventi previsti sono:

  • riparazione delle parti degradate del manto di copertura, utilizzando gli elementi esistenti o sostituendoli con elementi nuovi;
  • riparazione dei pluviali e dei canali di gronda anche con rifacimento parziale, utilizzando elementi in lamiera zincata o in rame a sezione circolare;
  • rifacimento totale dei pluviali e dei canali di gronda, utilizzando elementi in lamiera zincata o in rame a sezione circolare;
  • riparazione e consolidamento dei comignoli;
  • rifacimento del manto di copertura;
  • rifacimento totale del sottogronda utilizzando elementi in laterizio o elementi in laterizio e travetti in legno (buttafuori) o, nelle zone montane, elementi lapidei, sempre nel rispetto delle dimensioni dell'aggetto di gronda;
  • realizzazione di nuovi comignoli.

Per Ri1.1 e Ri1.2, gli interventi raccomandati per il ripristino dei caratteri costruttivi tradizionali sono:

  • rifacimento delle gronde con buttafuori in cemento con altre con buttafuori in legno;
  • sostituzione del manto di copertura in marsigliesi, lamiere o fibrocemento con manto di copertura in coppi e tegole.

11. Elementi degli spazi esterni: recinzioni e pavimenti

Gli interventi previsti sono:

  • ripresa o sostituzione parziale di pavimentazioni esistenti tradizionali con materiali e dimensioni uguali a quelli esistenti;
  • pavimentazioni in pietra locale o altra con caratteristiche cromatiche analoghe a quella locale;
  • pavimentazioni in laterizio del tipo fatto a mano, con vari formati e disposizioni;
  • pavimentazioni in battuto di cemento o stabilizzato, cls architettonico, con granulometrie e colori degli inerti adeguati al contesto;
  • pavimentazioni in terra battuta, con adeguati sistemi di regimentazione delle acque superficiali;
  • pavimentazioni in materiale ceramico cromaticamente adeguato al contesto;
  • ripresa o sostituzione parziale di recinzioni esistenti tradizionali con materiali e forme uguali a quelli esistenti;
  • realizzazione di recinzioni con materiali e forme tradizionali, limitatamente alle aree di resede delle unità abitative;
  • demolizione di pavimentazioni o recinzioni esistenti, per il recupero di caratteri costruttivi e architettonici tradizionali;

Per Ri1.1 e Ri1.2, gli interventi raccomandati per il ripristino dei caratteri costruttivi tradizionali sono:

  • rifacimento di pavimentazioni esterne realizzate con materiali non consoni al contesto con altre in materiali tradizionali (pietra, laterizio o battuti);
  • rifacimento di recinzioni esterne realizzate con materiali non consoni al contesto con altre in materiali tradizionali (ferro verniciato, pietra o muratura intonacata con cimasa in pietra o a bauletto).

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Mercoledì, 23 Dicembre, 2020 - 14:59