Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 37 Aree potenzialmente vulnerabili da un punto di vista idrogeologico

1. Nella Carta delle Aree con Problematiche Idrogeologiche del Piano Strutturale sono evidenziate le aree sulle quali porre attenzione al fine di non generare squilibri idrogeologici ovvero le aree in cui la risorsa idrica è esposta o presenta un basso grado di protezione.

Sono aree caratterizzate da permeabilità primaria medio-alta (depositi alluvionali attuali, depositi alluvionali terrazzati di fondovalle ed aree soggette alle esondazioni) o permeabilità secondaria molto alta (Calcare Cavernoso).

2. In tali aree la realizzazione dei seguenti interventi è subordinata alla dimostrazione della loro compatibilità con la risorsa idrica superficiale e sotterranea, mediante la redazione di apposito studio idrogeologico in cui vengano indicati lo schema della circolazione idrica sotterranea, la profondità della falda e il suo "livello di vulnerabilità":

  • - interventi o attività che possono determinare l'infiltrazione nelle falde di sostanze inquinanti ed interventi atti a diminuire il tempo di percolazione delle acque dal piano campagna all'acquifero sottostante;
  • - impianti di smaltimento di acque reflue che prevedono la restituzione dei liquami, sia pur depurati, all'ambiente naturale (acque superficiali o suolo).

3. Il "livello di vulnerabilità" deve essere valutato calcolando il tempo di infiltrazione correlandolo con il tempo di abbattimento dell'inquinante, dopo aver considerato la permeabilità dei terreni e lo spessore di terreno insaturo a tetto della falda.

Ultima modifica Venerdì, 24 Marzo, 2023 - 13:00