Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 49 Fattibilità per gli aspetti geomorfologici nelle aree a pericolosità geomorfologica elevata

1. F1g (fattibilità geomorfologica senza particolari limitazioni) · è assegnata agli interventi sul patrimonio edilizio esistente che non comportano un aumento del carico esercitato sul terreno di fondazione, non comportano interventi sulle fondazioni e sulle strutture portanti, non comportano scavi e rinterri in prossimità delle opere fondali, non prevedono la realizzazione di nuove superfici o volumi (di qualsivoglia natura).

2. F2g (fattibilità geomorfologica con normali vincoli) · è assegnata ai seguenti interventi:

  • - interventi sul patrimonio edilizio esistente per adeguamenti minimi necessari alla messa a norma delle strutture e degli impianti relativamente a quanto previsto dalle norme in materia igienico-sanitaria, di sicurezza ed igiene sul lavoro, di superamento delle barriere architettoniche;
  • - interventi strettamente necessari a ridurre la vulnerabilità degli edifici esistenti e a migliorare la tutela della pubblica incolumità, senza aumenti di superficie e volume;
  • - interventi di ampliamento fino ad un massimo del 30% una tantum del volume esistente alla data di adozione del progetto di piano P.A.I.;
  • - opere che non siano qualificabili come volumi edilizi.

L'attuazione di tali interventi è subordinata alla dimostrazione, a livello edificatorio o di piano attuativo, che essi non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area; della sussistenza di tali condizioni deve essere dato atto nel procedimento amministrativo relativo al titolo abilitativo all'attività edilizia. Sono quindi richieste adeguate indagini geologico-tecniche funzionali al tipo di intervento previsto, con parametrizzazione dei terreni ai sensi del D.M. 14/01/2008, analisi di stabilità ed indagini specifiche in sito; per indagini specifiche si intendono indagini per la caratterizzazione geologica e geotecnica che devono essere basate su dati tecnici propri del sito dove è previsto l'intervento. Tali dati tecnici dovranno essere ricavati secondo quanto segue:

1) accurato rilievo geologico dell'area di intervento (scala 1:10.000 o più di dettaglio);

2) nei terreni lapidei almeno un rilievo geomeccanico in affioramento e/o prospezioni simiche;

3) nei terreni non lapidei e nell'alterazione dei terreni lapidei almeno sondaggi geognostici, prove penetrometriche, prospezioni sismiche.

Le verifiche di stabilità analitiche del versante, le verifiche ai carichi verticali (portanza), orizzontali (scorrimento) ed ai cedimenti, dovranno essere condotte anche nelle condizioni sismiche.

3. F3g (fattibilità geomorfologica condizionata) · è assegnata agli interventi non ascrivibili alle tipologie descritte ai precedenti commi e che modificano, di fatto, la condizione statica dell'area; questi interventi sono localizzati in aree dalle condizioni geologico-morfologiche tali per le quali è necessario valutarne la compatibilità con la situazione di pericolosità riscontrata.

Ogni progetto di intervento (sia esso piano attuativo o intervento diretto) dovrà seguire le disposizioni relative alle zone definite "a pericolosità geomorfologica da frana elevata" secondo le norme del P.A.I. del Bacino Ombrone e gli studi geologici dovranno essere condotti nel rispetto delle linee guida dello stesso P.A.I.

In particolare sono richieste adeguate indagini geologico-tecniche funzionali al tipo di intervento previsto, con parametrizzazione dei terreni ai sensi del D.M. 14/01/2008, analisi di stabilità di dettaglio ed indagini specifiche in sito; per indagini specifiche si intendono indagini per la caratterizzazione geologica e geotecnica che devono essere basate su dati tecnici propri del sito dove è previsto l'intervento. Tali dati tecnici dovranno essere ricavati secondo quanto segue:

1) accurato rilievo geologico dell'area di intervento (scala 1:10.000 o più di dettaglio);

2) nei terreni lapidei almeno un rilievo geomeccanico in affioramento e/o prospezioni simiche;

3) nei terreni non lapidei e nell'alterazione dei terreni lapidei almeno sondaggi geognostici, prove penetrometriche, prospezioni sismiche.

Le verifiche di stabilità analitiche e di dettaglio del versante, dovranno essere condotte attraverso un rilievo topografico, a curve di livello, con equidistanza di 1 ml. o più di dettaglio; le verifiche ai carichi verticali (portanza), orizzontali (scorrimento) ed ai cedimenti dovranno essere condotte anche nelle condizioni sismiche.

Le attività di dispersione dei reflui per sub irrigazione e di concimazione dei terreni tramite fertirrigazione sono consentite previa relazione geologica che ne dimostri la non pericolosità.

Ultima modifica Venerdì, 24 Marzo, 2023 - 13:00