Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 118 Piano Attuativo a Cerreto Piano (PA6.1)

1. Obiettivi: riqualificazione dell'area del sito minerario e realizzazione di un nuovo complesso turistico-ricettivo.

2. Destinazione d'uso: Attività turistico-ricettive, Residenza, Attività direzionali e di servizio.

È prevista la sottoscrizione di una convenzione con l'Amministrazione Comunale che garantisca l'immodificabilità della destinazione d'uso della struttura turistico-ricettiva e la gestione unitaria del complesso alberghiero per almeno trenta anni.

3. Dimensionamento:

area di intervento (ST): 47.698 mq.

SUL massima attività turistico-ricettive: 5.330 mq.

numero posti letto massimo: 150

SUL massima residenza: 4.330 mq.

numero alloggi massimo: 22 (comprensivi dei 3 alloggi da recupero delle unità abitative esistenti, non comprese nella SUL massima)

SUL massima attività direzionali e di servizio: 1.000 mq.

numero piani massimo: 3

i locali disposti ad un eventuale livello totalmente interrato dovranno essere compresi entro la proiezione della Superficie Coperta degli edifici, con accesso interno o tramite scala esterna; l'accesso diretto dall'esterno al piano interrato o seminterrato è consentito solo nel caso in cui ciò non comporti la realizzazione di rampe

Rapporto di Copertura massimo: -

opere ed attrezzature pubbliche da realizzare:

verde (Sv) 3.700 mq.

parcheggi (Sp) 2.360 mq.

servizi culturali (Sd) 450 mq., con spazi museali legati alla memoria del sito minerario per una SUL non inferiore a 100 mq.

di tali attrezzature potrà essere mantenuta la proprietà privata, previa stipula di convenzione che ne disciplini l'uso pubblico e le relative condizioni;

aree da cedere: -

4. Disposizioni specifiche:

Non è ammessa la realizzazione di nuovi volumi edificati nell'ambito compreso nella zona di interesse archeologico, individuata ai sensi dell'art. 142 comma 1 lettera m del Codice (area identificata con il codice GR18 - Zona comprendente le necropoli etrusche e l'insediamento etrusco di Ghiaccio Forte e il sistema delle ville rustiche e l'insediamento coloniale di Heba di età romana a Nord dell'Albegna).
Il progetto dovrà prestare particolare attenzione alla struttura planivolumetrica del complesso da realizzare, seguendo criteri progettuali di continuità morfologica in riferimento al contesto morfologico ed insediativo esistente, conformemente ai principi e alle regole insediative dell'ex area mineraria, e garantire un'elevata qualità della progettazione sotto il profilo paesaggistico-ambientale e tutelare eventuali sistemazioni agrarie tradizionali e manufatti di valore storico-documentale.
Per il nuovo insediamento dovranno essere adottate modalità insediative e tipologie coerenti con il contesto rurale e con la storia dei luoghi, evitando l'introduzione di elementi riferibili a connotazioni urbane o suburbane; dovrà essere privilegiato l'impiego di tecnologie e materiali appartenenti al contesto tradizionale rurale ed analogamente si dovranno utilizzare specie arboree e/o arbustive coerenti all'ambito locale. Dovranno inoltre essere conservate le alberature isolate o a filare appartenenti all'impianto originario del villaggio minerario. Nella realizzazione del complesso non sono ammesse recinzioni dei singoli lotti di intervento.

5. Prescrizioni integrative per gli aspetti ambientali:

L'intervento è condizionato alla previa demolizione delle strutture interessate da inquinamento da mercurio e totale bonifica del sito della miniera dismessa, nell'area adiacente.

6. Fattibilità:

Gli interventi - ad eccezione delle opere di sistemazione del suolo che non ne comportino trasformazione (giardini e spazi verdi in genere) - non potranno in ogni caso interessare aree classificate come Pericolosità idraulica molto elevata e/o come Pericolosità geomorfologica molto elevata.

F3g (fattibilità geomorfologica condizionata)

Sono necessari approfondimenti di indagine da svolgersi in fase di progetto unitario convenzionato. Sono richieste adeguate indagini geologico-tecniche funzionali al tipo di intervento previsto con la ricostruzione del MODELLO GEOLOGICO e GEOTECNICO, ai sensi dell'art. 14 comma 2 e 3 delle Norme del P.A.I. del Bacino Ombrone e del D.M. 14/01/2008, rimanendo comunque sempre ammessi gli interventi di cui all'art. 14 comma 8, attraverso la parametrizzazione geotecnica e geodinamica dei terreni. Sarà necessaria un'analisi di stabilità analitica del versante di dettaglio ed indagini specifiche di sito. Le verifiche di stabilità del versante dovranno essere condotte sul modello geologico e geotecnico dei terreni, realizzato sulla base di un rilievo topografico, a curve di livello, con equidistanza di 2 ml. o più di dettaglio. Per indagini specifiche di sito si intendono indagini per la caratterizzazione geologica (MODELLO GEOLOGICO) e geotecnica dei terreni, che devono essere basate su dati tecnico-geologici propri del sito dove è previsto l'intervento. Tali dati tecnici dovranno essere ricavati attraverso un accurato rilievo geologico dell'area di intervento (scala 1:10.000 o più di dettaglio), prospezioni sismiche, rilievo geomeccanico e sondaggi geognostici a carotaggio continuo, in numero sufficiente e spinti fino alla profondità significativa dell'intervento.

F1I (fattibilità idraulica senza particolari limitazioni)

Non si prescrivono specifiche condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. Non esistono fossi che possono interferire con l'intervento previsto.

Ultima modifica Venerdì, 24 Marzo, 2023 - 13:00