Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 25 DIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE IN ZONE OMOGENEE ED AREE

1. Ai sensi della Legge 6 Agosto 1967 n. 765 e del D.M. 2 Aprile 1968 n. 1444, il territorio comunale è diviso nelle zone omogenee A, B, C, D, E, F, e nelle sottozone di seguito elencate.

2. Per esse e per le rispettive sottozone valgono le norme contenute negli articoli seguenti.

3. ELENCO DELLE ZONE E SOTTOZONE:

  1. Zone A: Centri e nuclei storici.
  2. Zone B: di saturazione o completamento edilizio ad uso prevalentemente residenziale, divise nelle sottozone:
    1. B0 - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 0,5 - Rc 25% - Hmax 7,00
    2. B1 - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 1,0 - Rc 40% - Hmax 7,00
    3. B2 - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 1,5 - Rc 40% - Hmax 9,00
    4. B2b - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 1,5 - Rc 40% - Hmax 7,00
    5. B3 - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 2,0 - Rc 45% - Hmax 10,50
    6. B3b - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 2,0 - Rc 45% - Hmax 9,00
    7. B4 - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 2,5 - Rc 50% - Hmax 10,50
    8. B4b - Nelle quali si prevedono interventi diretti su edifici ed aree esistenti secondo i seguenti parametri urbanistici:
      If 2,5 - Rc 50% - Hmax 9,00
    9. B5 - Aree di saturazione residenziale costituite da ex P.E.E.P. o ex lottizzazioni, con possibilità di completamento fino alla concorrenza degli indici urbanistici ammessi dal piano particolareggiato. Vi è consentito anche la ristrutturazione urbanistica dell'insediamento.
  3. Zone C: di completamento urbano ad uso prevalentemente residenziale, i parametri vengono prescritti per ciascuna zona nelle presenti norme e negli elaborati del R.U..
  4. Zone PRU: di recupero urbano. Vi si prevede la ristrutturazione urbanistica secondo i parametri prescritti per ciascuna zona nelle presenti norme e negli elaborati del R.U..
  5. Zone D: Industriali ed artigianali, divise nelle sottozone:
    1. D1 - Aree di saturazione o completamento edilizio, vi sono consentiti ampliamenti funzionali; delle aree D1 fanno parte le D1S - sottozone speciali disciplinate da apposita scheda normativa;
    2. D2 - Aree destinate alla nuova edificazione;
    3. D3 - Costituite da ex P.I.P. o ex lottizzazioni, con possibilità di completamento fino alla concorrenza degli indici urbanistici ammessi dal piano particolareggiato. Vi è consentita anche la ristrutturazione urbanistica dell'insediamento.
    4. D4 - costituitE da aree oggetto di Piani Particolareggiati di Attuazione del vecchio Strumento Urbanistico a carattere prevalentemente terziario e commerciale in cui sono ammessi insediamenti commerciali relativi alla grande distribuzione commerciale non alimentare.
  6. Zone E: Territorio aperto, divise nelle sottozone:
    1. E1 - Sottozona: Area montana;
    2. E2 - Sottozona: Riserva biogenetica di Vallombrosa;
    3. E3 - Sottozona: Foresta di Sant'Antonio;
    4. E4 - Sottozona agricola produttiva pedemontana;
    5. E5 - Sottozona agricola produttiva collinare;
    6. E6 - Sottozona: Parco delle "balze o dei calanchi";
    7. E7 - Sottozona agricola di pianura;
    8. E8 - Sottozona: Aree di escavazione;
    9. E9 - Sottozona: Aree per la prima lavorazione del materiale di escavazione.
    Si individuano altresì:
    • A.N.P.I.L. - Foresta di Sant'Antonio;
    • A.N.P.I.L. - Parco delle Balze;
    • Aree di recupero e restauro ambientale;
    • Aree di protezione paesistica, storico, ambientale e archeologica;
    • Aree boscate.
  7. Zone F: Attrezzature di interesse generale, divise nelle sottozone:
    1. F1 - Sottozona: parchi pubblici e attrezzature sportive. All'interno di essa è' possibile ristrutturare e/o ampliare edifici esistenti o costruire ex novo edifici attinenti la specifica destinazione secondo indici funzionali.
    2. F2 - Sottozona: attrezzature e servizi di interesse urbano e territoriale.
    3. F3 - Sottozona: complessi turistico-ricettivi esistenti.
    4. F4 - Sottozona: complessi turistico-ricettivi e campeggi di progetto.
  8. Zone G: Servizi e attrezzature di interesse pubblico per le aree di insediamento, divise nelle sottozone:
    1. G1 - Sottozona: verde attrezzato e sportivo per le Aree di Insediamento.
    2. G2 - Sottozona: attrezzature e servizi di interesse pubblico per le Aree di Insediamento. All'interno di essa è possibile costruire attrezzature e servizi attinenti la specifica destinazione.
  9. Zone a verde privato: Vi si prevede la conservazione e valorizzazione del verde adiacente agli edifici esistenti o di progetto.
  10. Zone da assoggettare a piano di recupero: Sono aree caratterizzate da fenomeni di degrado, abbandono, sottoutilizzazione, nelle quali è possibile intervenire attraverso preventivi Piani di Recupero unitari.
  11. Aree speciali: Di pertinenza di edifici di particolare valore architettonico storico e culturale.
  12. Aree di rispetto cimiteriale.

4. Le aree da destinare alla localizzazione delle medie e/o grandi strutture di vendita sono individuate nel R.U. nelle seguenti tavole:

TAV. 13.2 - AREA DI INSEDIAMENTO LECCIO: "AREA INDUSTRIALE";

TAV. 17.1 - AREA DI INSEDIAMENTO MATASSINO: EX "AREA INDUSTRIALE LEONE".

Inoltre gli insediamenti commerciali costituiti dagli esercizi di vicinato e dalla media distribuzione, in linea di massima, sono ammessi e compatibili con tutte le zonizzazioni del R.U., sempreché non siano espressamente vietati dalle specifiche norme e sempreché si disponga di volumetrie idonee esistenti o si disponga di volumetrie da costruire.

In particolare, si precisa che, per gli esercizi di vicinato:

  • - i parcheggi per la sosta stanziale possono essere reperiti anche su aree pubbliche ad esclusione delle carreggiate stradali;
  • - i parcheggi per la sosta di relazione sono dimensionati almeno nella misura minima di mq. 1,00 per ogni mq. di superficie di vendita nelle zone C-D-E-F, mentre vengono ridotti fino a zero nelle zone A e B, in quanto in dette zone ricorrono gli elementi previsti per tale riduzione essendo caratterizzate da traffico limitato o escluso e l'utenza provenendo quasi esclusivamente dal vicinato ha prevalente carattere pedonale.

Per quanto riguarda le medie e/o grandi strutture di vendita per gli standards dei parcheggi si intendono integralmente recepite le direttive di cui alla D. del C.R. n. 137 del 25 Maggio 1999 così come modificata dalla deliberazione D. del C.R. n. 243 del 26 Luglio 1999.

Ultima modifica Mercoledì, 13 Settembre, 2023 - 16:49